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Blog  di Caranas

Manovra da 20 miliardi e Lega

30 Novembre 2011 , Scritto da CARANAS Con tag #SATIRA UMORISMO COLTO

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"DOVEVO FARE IL MAFIOSO, NON IL GIUDICE. "

30 Novembre 2011 , Scritto da CARANAS Con tag #ATTUALITA'

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"DOVEVO FARE IL MAFIOSO, NON IL GIUDICE. LE INTERCETTAZIONI" -  "Non hai capito chi sono io, sono una tomba, peggio di ... ma io dovevo fare il mafioso, non il giudice". A parlare e' il gip di Palmi, Giancarlo Giusti, indagato per corruzione in atti giudiziari nell'inchiesta della Dda milanese sulla cosca della 'ndrangheta dei Valle-Lampada che ha portato oggi a dieci arresti. Il magistrato e' al telefono con Giulio Lampada. L'intercettazione e' contenuta nell'ordinanza firmata dal gip di Milano Giuseppe Gennari. Stando all'accusa, Giusti si sarebbe fatto corrompere da Giulio Lampada con viaggi al nord e incontri con alcune escort, anche in un albergo in zona San Siro a Milano. Lampada, intercettato, propone a Giusti di convocare "qualche giorno su a Milano" anche il "nostro Presidente", ovvero "il Presidente delle misure di prevenzione di tutta Reggio Calabria", Giuseppe Vincenzo Giglio, arrestato nell'inchiesta perche' accusato di aver favorito il clan. "L'idea di portarci il Presidente a Milano non e' male, sai? - replica Giusti- Lo vorrei vedere di fronte ad una stoccona".

 

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Non è poi così difficile risalire all’indirizzo Ip di un’email

30 Novembre 2011 , Scritto da CARANAS Con tag #CONSIGLI CARANAS

Risalire all’indirizzo Ip di un’email

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Risalire all’indirizzo Ip di un’email è relativamente semplice. Riuscire invece a scoprire la località geografica o l’identità dell’autore dell’email è decisamente più complicato, ma se hai un'altra e-mail sicura dello stesso autore, dal confronto il gioco è fatto.

Vediamo come risalire all’indirizzo Ip di un’email analizzando gli header SMTP, consci del fatto che se l’autore ha utilizzato un proxy o un’altra infrastruttura di anonimizzazione come Tor, l’Ip rilevato sarà appunto quello utilizzato come “maschera”.

Il procedimento si articola in due fasi: il recupero degli header dell’email e l’analisi alla ricerca di un particolare campo, contenente l’informazione ricercata.

Recuperare gli header

Per prima cosa si apre il client di posta elettronica, client che può essere un programma stand-alone come Outlook o Thunderbird, oppure un’interfaccia webmail come Gmail o Hotmail.

Le operazioni da compiere per recuperare gli header differiscono da client a client: ne presento due. In genere tutti gli altri client hanno funzioni analoghe che divergono solamente dalla terminologia adottata.

Con Outlook 6 selezionate l’email di cui volete rivelare l’Ip del mittente, quindi

tasto destro -> proprietà -> dettagli -> messaggio originale.

In Gmail andate in alto a destra sul menu rispondi

Rispondi -> Mostra originale.

In entrambi i casi vi troverete di fronte ad una lunga lista di righe dal contenuto apparentemente criptico.

Analizzare gli header

Questi dati sono gli header SMTP. Contengono varie informazioni, sul mittente, il destinatario, i passaggi tra i vari server coinvolti nell’operazione di recapito, le date e le ore di queste operazioni. Tra questi campi uno in particolare ci interessa: il campo received.

In un’email ci sono diversi campi received. Partendo dall’alto scendiamo fino a trovare l’ultimo campo received.

Mi sono mandato un’email dal mio account su Yahoo al mio account su Gmail. Ho contato 11 header received. L’ultimo contiene l’Ip del mittente (ovvero il mio, che ho oscurato):

Received: from [xyz.xyz.xyz.xyz] by web .....mail.ird.yahoo.com via HTTP; Thu, 30.11.2011 14.03:30:47 PDT

Dopo la scritta from tra parentesi quadre appare l’Ip del mittente, seguito da altre informazioni tra le quali l’ora e la data in cui il server SMTP di Yahoo ha ricevuto tramite HTTP l’email da recapitare.

Per recuperare l’Ip di un’email bisogna quindi ottenere gli header con un’operazione che varia da client a client; quindi si cerca l’ultimo campo header; dopo il from troviamo l’indirizzo del mittente.


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La mafia uccide d'estate

30 Novembre 2011 , Scritto da CARANAS Con tag #POLITICA

 

Angelino e la mafia

 

Mentre l’Italia è in agonia è ammirabile che la casta della cultura e della politica si riunisca in convivio,ma la mafia non è solo quella che ammazza,la mafia è pure quella dell’evasione fiscale, dei colletti bianchi- è mafia quella che uccide le speranze dei giovani disoccupati per mancanza di parentele ed amici politici.I politici che hanno partecipato al convegno dovrebbero anche preoccuparsi di manovre anti corruzione,antievasione, anti privilegi. La Sicilia in questo è maestra. Mentre i politici convenientemente per loro si sono fatti commissariare,noi avremo lacrime e sangue . Per non mettere la loro faccia nella prossima manovra fiscale,viene inaugurata una nuova stagione dell’ accademia della politica… per formare altri professionisti….non bastano,forse, quelli  che già ci sono… secondo una recentissima statistica sono un milione e trecentomila persone che vivono di politica, cioè sulle nostre spalle. 

Forse era meglio andare alle elezioni subito. Ho tanta nostalgia della vecchia cara lira. 

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Lettera aperta a Mario Monicelli un anno dopo

30 Novembre 2011 , Scritto da CARANAS Con tag #ATTUALITA'

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Caro Maestro ,

 

ti ho conosciuto e non riesco a giustificare il tuo modo di lasciarci. Forse ci riderai sopra, ma io sono un cattocomunista,  non riesco  a capire il tuo estremo gesto. Ti sentivi solo, depresso, abbandonato... forse hai ragione tu, ma io non riesco a staccarmi dall'unica persona al mondo, Gesù,  che non ha sbagliato nulla e quindi non riesco a capire , come oggi non capisco l’altro suicida Lucio Magri. Dolore, depressione, voglia di non vivere più in questo mondo di merda, ma forse avevi ancora tante cose da dirci... o no? Non posso pensare che sia un altro film, un altro " the end " della tua commedia all’italiana,  è stata una tua scelta,non posso non rispettarla, scusami però, non la condivido proprio , è per paura, ho troppa paura dell'aldilà e non ho ancora quel grado di fede che mi aiuterebbe ad averne di meno . Certo , è facile a dirsi, potresti dirmi :  “ prova tu con il dolore e gli annessi” . Ci ho pensato molto e ho riascoltato le tue ultime interviste, non sono in grado di rispondere alla tua ipotetica domanda, il dolore fisico mi spaventa. E il fatto ch'è successo, mi fa sembrare  quasi , che anche il Gesù consapevole, sia stato in realtà un suicida . Cosa posso dirti ?

Mi ricordo il tuo sorriso , sul set di “Romanzo Popolare” , la tua arguzia, la tua ironia quando il tuo assistente mi rimproverò di avere in mano un’arancia che stavo sbucciando all’uscita della “Innocenti”. In effetti, come potevo avere in mano un’arancia prima ancora  di averla comprata al camion del fruttivendolo fuori dalla “Innocenti”? Le registrazioni/riprese si ripetevano, avevo mal di denti, quella sensazione di freddo attutiva il  dolore caro Mario,  e tu lo capisti!  Giravi  “Romanzo popolare” .Per me era il coronamento di un sogno poter partecipare a 12.000 lire al giorno al tuo film  e “ guadagnarmi la giornata “ accanto a Ornella Muti, Ugo Tognazzi e Michele Placido. E chi li aveva mai visti prima dal vivo …? Un pasto lo pagavo 330 lire alla mensa.

Ricordi : … il vestito “ Facis” di Placido, i versi della canzone “ tre mesi sono lunghi d’aspettare” della Fratello che strillava dal  registratore a tracolla di Michele , Tognazzi che si rotolava a terra per sporcare la sua tuta blu….  l’urlo “cornuto” che ripetemmo in mensa tante volte… Avevo già partecipato alle scelte delle  comparse nel “Simon Boccanegra”  di Verdi alla Scala , stavo per optare per la scuola d’arte filodrammatica  da frequentare in contemporanea alla facoltà d’ingegneria,  erano i primi anni settanta, poi subito dopo,  arrivò la nomina come insegnante e  sapessi come mi dispiacque rinunciare a quei ruoli…

Tutti ti volevamo bene Mario, tu incarnavi il cinema italiano, rappresentavi noi con immagine e parola mentre tutto si spegneva col tramonto del neorealismo degli anni precedenti. Il casino è ora,  caro Mario,  che non ci  lasci eredi,  a parte il mio quasi coetaneo Carlo Verdone ( più giovane di me di 10 giorni).

 

“ Se c’è un’altra vita, ok! Se no…”  Dicesti...Ora lo sai. Ciao Mario

 

 

 

 

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I RISCHI DELLA LETTURA

29 Novembre 2011 , Scritto da CARANAS Con tag #CAFFE' LETTERARIO

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L'atto della lettura è a rischio. Leggere, voler leggere e saper leggere, sono sempre meno comportamenti garantiti. Leggere libri non è naturale e necessario come camminare, respirare, mangiare, parlare o esercitare i cinque sensi. Non è un'attività primaria, né fisiologicamente né socialmente. Viene dopo. È una forma di arricchimento, implica una razionale e volontaria cura di sé. Leggere letteratura, filosofia e scienza, se non lo si fa per professione, è un lusso, una passione virtuosa o leggermente perversa; un vizio che la società non censura; è sia un piacere che un proposito di automiglioramento. Richiede un certo grado e capacità di introversione concentrata. È un modo per uscire da sé e dall'ambiente circostante, ma anche un modo per frequentare più consapevolmente se stessi e il proprio ordine e disordine mentale. La lettura è tutto questo e chissà quante altre cose. È però soltanto uno dei modi in cui ci astraiamo, ci concentriamo, riflettiamo su quello che ci succede, acquisiamo conoscenze, ci procuriamo sollievo e distacco. Eppure la lettura è un singolo atto che ha goduto di un grande prestigio, di un'aura speciale nel corso dei secoli e ormai da circa tre millenni, da quando la scrittura esiste. Ma è rischiosa.Anche la lettura dei classici premoderni, quelli che precedono, per intenderci, Shakespeare, Cervantes, Montaigne,che hanno reinventato generi letterari fondamentali come la prosa di pensiero, l'epica, il teatro. I problemi e i valori che caratterizzano la modernità occidentale, cioè libertà, creatività, rivolta e angoscia, si manifestano con chiarezza soprattutto con l'inizio del Seicento e cresceranno fino a travolgere distruttivamente la tradizione precedente, greco-latina e medievale. Un lettore attento e libero commentatore di classici antichi come Montaigne si dichiara provocatoriamente, con una sincerità forse enfatizzata, uomo senza memoria. Cervantes celebra e mostra impossibile l'eroismo antico, ormai nemico della realtà, del senso comune e follemente libresco. Shakespeare azzera e rimescola comico e tragico, alto e basso, re e buffoni, principi e becchini, eroismo e stanchezza malinconica.

Non per questo si è smesso di leggere i classici antichi: solo che la letteratura moderna non li imita più come era avvenuto fra gli umanisti e i sapienti neo-antichi fra Quatto e Cinquecento. Nel postmoderno New Age (una variante della postmodernità) il neo-antico è tornato per suggerimento di Nietzsche, in quanto polemicamente "inattuale". Quindi anche leggere gli antichi può …

di Alfonso Berardinelli - Il Sole 24 Ore – continua a leggere  su http://24o.it/fufUK

 

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PRESEPE 30 idee fai da te

29 Novembre 2011 , Scritto da CARANAS Con tag #RELIGIONE

Breve storia

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                  Questo scorcio di Fuscaldo è già un presepe (foto tratta da facebook)

Gli evangelisti Luca e Matteo sono stati i primi a descrivere la Natività con la sacra rappresentazione del presepe (prende il nome latino di praesepium ovvero recinto chiuso, mangiatoia). Si narra infatti della nascita di Gesù in una mangiatoia dal momento che non si era trovato posto negli "alberghi". Ad oggi la rappresentazione della natività avviene tramite la realizzazione dei presepi nei modi più svariati e curiosi.

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La tradizione data le origini del presepe al 1223, anno in cui Francesco D'Assisi organizzò un presepe con personaggi viventi a Greccio. L'esemplare più antico a noi pervenuto è il presepe di Arnolfo di Cambio (1280 ca).

In seguito il presepe si diffuse a partire dalla seconda metà del XV secolo nel napoletano (presepe di G.P. Alamanno 1478-84). Nel XVII e XVIII sec. assumono particolare rilievo gli esemplari genovesi composti da statuette  lignee finemente intagliate e decorate da artisti quali A.M. Maragliano e G. Pittaluga, e quelli napoletani ricchi e scenografici, di un gusto fastoso che soppianta del tutto la tradizione mistica precedente: ai presepi napoletani, oltre ad artisti quali D.A. Vaccaro e G. Sammartino, lavorarono ceramisti, orafi, e altri artigiani che ne impreziosirono e sovraccaricarono la rappresentazione.

Presepe foto [ dalla rete ] (33) clicca qui  link


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L'ultima di VAURO

28 Novembre 2011 , Scritto da CARANAS Con tag #SATIRA UMORISMO COLTO

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PER GLI AMICI FUSCALDESI E NON

28 Novembre 2011 , Scritto da CARANAS Con tag #FUSCALDO

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