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Blog  di Caranas

Di mattino i cuochi, di pomeriggio i drammi, di sera i politici delle chiacchiere

8 Febbraio 2015 , Scritto da CARANAS Con tag #ATTUALITA'

 

di Caranas

 

Non ne posso più di questa TV piena di giornalisti improvvisati che non sanno parlare bene neanche l’italiano sbagliando in diretta continuamente il plurale (è quasi una moda da anni) e di personaggi anche diversi che sembrano diventare guide spirituali in occasione di qualsiasi dramma. Non sopporto Vespa e neanche la De Filippi, ma anche Santoro e  Floris. Per Giletti ho più stima. Ormai tutto è buono se procura ascolti. Tutto si fa in nome del dio denaro senza preoccuparsi che questo modo di agire procura solo solitudine indotta o meno che sia. Questi guru che siamo abituati a vedere in televisione aizzano l’uno contro l’altro suscitando spesso rabbie incontrollate  e sollecitano ipocritamente gli istinti più bassi di ipocriti figuranti e battimani a pagamento per riempire il loro spettacolino. Ormai le chiacchiere riempiono di protagonismo l’etere tutto il giorno. L’analisi critica e severa nel rispetto delle persone non esiste più. Restano solo esternazioni pretestuose di finti moralisti cattolici e conservatori ma spesso anche di critici invitati ad hoc per fare audience; Sgarbi è comunque divertente e a volte ci azzecca in un minestrone di volgarità e vacuità.

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Al Senato, solo sulla carta, Renzi può contare 172 voti (maggioranza 161)

8 Febbraio 2015 , Scritto da CARANAS Con tag #POLITICA

 Al Senato, solo sulla carta, Renzi può contare 172 voti (maggioranza 161)

Per ora sono solo palline che cambiano di colore dentro il pallottoliere della maggioranza. Ma nei prossimi giorni Renzi potrebbe riuscire a conquistare qualche altro sostegno tra i senatori che oggi sono ancora schierati con l'opposizione. A Palazzo Madama i numeri della maggioranza non sono altissimi: ne servono 161 per avere la maggioranza assoluta, Renzi sulla carta ne ha 172, cifra alla quale si arriva sommando tutti, ma proprio tutti, compresi i senatori a vita non sempre presenti ai lavori dell'aula. In realtà, negli ultimi voti di fiducia, il governo si attestato su cifre più basse: 166 voti per l'approvazione del jobs act, 162 per l'approvazione della legge di stabilità. Per non parlare della legge elettorale: per soli tre voti Forza Italia non è stata determinante nella votazione finale. Con l'approdo di cinque senatori di Scelta Civica nel gruppo del Pd, la maggioranza al Senato non fa un passo avanti: è solo il Pd che si rafforza nel suo ruolo di primo partito, passando da 108 senatori a 113. Con il passaggio dei cinque transfughi nelle file dem, i sostenitori del governo a Palazzo Madama sono dunque così divisi: 112 Pd (uno in meno del totale, perché il presidente del Senato Grasso per prassi non vota), 36 Ncd, 17 del gruppo delle autonomie, 2 di scelta civica, 3 popolari di Mario Mauro (attualmente nel gruppo di Gal) 2 del gruppo misto (i senatori a vita Carlo Azeglio Ciampi e Renzo Piano). Ma se andasse in porto l'operazione "nuovi responsabili", ecco che al governo arriverebbe un canestro di voti nuovi, utilissimi per rimpiazzare il soccorso arrivato da Forza Italia grazie al patto del Nazareno. I registi dell'allargamento della maggioranza puntano in due direzioni: l'eterogeneo gruppo Gal (acronimo che sta per Grandi Autonomie e Libertà, nato come costola del centrodestra) e la variopinta pattuglia degli ex senatori grillini. Tra i quindici senatori di Gal già ci sono i tre senatori popolari Mauro, D'Onghia e Di Maggio che votano con la maggioranza: tra i restanti 12 ci sono cinque senatori legati a Forza Italia e l'ex ministro di simpatie leghiste Giulio Tremonti che non hanno alcuna intenzione di dare il loro voto al governo Renzi; ma altri cinque senatori, guidati da Paolo Naccarato, sono pronti ad assicurare il sostegno alla maggioranza. Ancora più numerosa l'area degli ex grillini: sono 17 i senatori che hanno lasciato il movimento cinque stelle, tutti approdati al gruppo Misto ma divisi tra chi ha fondato microformazioni (il "movimento X" e "Italia lavori in corso") e chi è senza bandiera. Tra Gal ed ex M5s in totale ci sono dunque 22 senatori su cui la maggioranza ha messo gli occhi: se tutti passassero alla maggioranza Renzi arriverebbe a quota 194 voti al Senato e potrebbe assorbire senza troppi patemi d'animo eventuali defezioni che dovessero provenire dal Ncd o dalla sinistra Pd.

Fonte : Ansa

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Le vignette di oggi

8 Febbraio 2015 , Scritto da CARANAS Con tag #SATIRA UMORISMO COLTO

Le vignette di oggi
Le vignette di oggi
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Con Berlusconi noi autori satirici ci divertivamo di più

7 Febbraio 2015 , Scritto da CARANAS Con tag #SATIRA UMORISMO COLTO

Con Berlusconi noi autori satirici ci divertivamo di più
Con Berlusconi noi autori satirici ci divertivamo di più
Con Berlusconi noi autori satirici ci divertivamo di più

di Caranas

Tempi duri per i vignettisti, con Silvio e la Gelmini era uno spasso. C’è rimasto solo Gasparri ma si produce poco. Difficile fare vignette su Renzi, si avverte quasi una repulsione, sembra quasi di fargli pubblicità ed io non mi fido più di quel “stai sereno”. In questo periodo l’unico che contisua la sua missione in modo sincero è caritatevole mi sembra Papa Francesco veramente a sostegno degli “ultimi” e dei bisognosi. Nei giorni scorsi, mentre imperversava pioggia e freddo in tutta Italia e anche a Roma, ha provveduto a far distribuire ombrelli e coperte ai “senzatetto” e adesso ancora un altro gesto concreto che lui, con la solita bontà che lo contraddistingue, definisce “piccole cose” che però fanno la differenza.

Sono entrate infatti in funzione le docce fatte installare su ordine del Pontefice in piazza San Pietro per permettere a quanti vivono per strada di lavarsi e di mantenere quell’integrità che si palesa anche esteriormente curando la propria persona. E non è poco !

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Ripartiamo dal Caffè Letterario - La grande madre di Alessia Alì

7 Febbraio 2015 , Scritto da CARANAS Con tag #CAFFE' LETTERARIO

Ripartiamo dal Caffè Letterario - La grande madre di Alessia Alì

La grande madre -- di Alessia Alì

Pentapoli 2492, il futuro è sempre più vicino. La medicina, in particolare la genetica, ha fatto passi da gigante.

La trasmissione della vita avviene tramite Metròs (conosciuta come “la grande madre”), un dispositivo che seleziona ed elabora il materiale cellulare, precedentemente prelevato, di due donatori sani ed emette gli embrioni da incubare in una cella omega per favorirne il completo sviluppo. Non esiste più alcun vincolo biologico tra genitori e figli; non esistono più malattie: è questo lo scenario che si presenta davanti agli occhi di Thomas e Julia, due dei protagonisti, al termine del loro percorso spazio-temporale intrapreso per far luce sullo strano arrivo a Thor Island di bambini provenienti dal futuro.

La storia viene raccontata da due voci narranti: la prima è proprio quella di Julia, che redige un diario di viaggio riguardante la sua avventura; la seconda appartiene a Orius, il responsabile per la sicurezza della Bambineria. A mettere in moto l’azione è Olga, l’assistente del dottor Vitasey, dopo essersi resa conto che questi, nel suo laboratorio, sta portando avanti un esperimento di eugenetica con l’intento di creare una stirpe biologicamente perfetta, destinata a diventare la nuova classe dirigente.

In questo testo raffinato e avanguardistico l’esposizione procede in maniera armoniosa ed estremamente fluida fondendosi abilmente con la trama scientifica i cui argomenti e colpi di scena conquistano il lettore. Anche la suspense contribuisce a creare un racconto avvincente, sospeso fra l’attesa e la scoperta: l’evoluzione del progresso e la sua natura vengono descritti attraverso personaggi caratterizzati in dettaglio, dalla componente psicologica approfondita e intensa. L’ambientazione avveniristica condisce di spunti interessanti una storia vibrante che regala attimi di riflessione concentrandosi sul problema dell’eticità delle invenzioni e delle scoperte mediche: la cultura è positiva solo se utilizzata a fini benefici.

L’autrice Alessia Alì è avvocato ed è originaria di Gioiosa Ionica (Rc).

«Avrei potuto dirle che non ce n’era bisogno: un pezzo di lei sarebbe tornato a casa, quel piccolo pezzo che io mi portavo dentro, come un dolore meraviglioso. Avrei potuto dirle tante altre cose. Avrei potuto almeno salutarla. Stringerla un’ultima volta. Invece non l’ho fatto. Mi sono limitato a guardarmi intorno, in cerca di qualcosa che avrei potuto lasciarle, perché fosse solo suo, perché le ricordasse ciò che era stata per me, ma era un’idea sciocca: io le stavo lasciando tutto di me, quello che era stato mio adesso era suo, anche se lei non ne avrebbe potuto godere ancora a lungo perché stava svanendo inghiottita da quel male che la divorava da dentro. E allora, mentre pensavo con rabbia al suo dolore, al mio dolore, sentii, dimenticato lì nella tasca della mia giacca, come un peso di fuoco vicino al cuore, il mio inalatore; lo tirai fuori, me lo rigirai tra le dita per qualche istante e poi glielo misi in mano, senza parole, ma con il rimorso travestito da compassione di chi compie un male inevitabile. Lei lo prese e indugiò un momento sulle mie dita, lasciando l’impronta dei suoi polpastrelli sulle mie mani; un contatto che non vorrò mai dimenticare».

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Il ritorno del Trota (vignetta)

7 Febbraio 2015 , Scritto da CARANAS Con tag #SATIRA UMORISMO COLTO

Il ritorno del Trota (vignetta)

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FORZA ITALIA ADDIO. NASCE IL PARTITO DELLA NAZIONE. MA NON DURERA’ A LUNGO

5 Febbraio 2015 , Scritto da CARANAS Con tag #POLITICA

 FORZA ITALIA ADDIO. NASCE IL PARTITO DELLA NAZIONE. MA NON DURERA’ A LUNGO

DI LUCIO GIORDANO

E’ la fine di Forza Italia. E va bene. A breve sarà la fine di Ncd. E anche questo appare evidente. Ma non crediate che Silvio Berlusconi o Angelino Alfano si straccino le vesti. Tutt’altro. Certo, l’ex cavaliere deve fare l’offeso per essere stato preso per i fondelli dal suo allievo, il restauratore dello status quo Matteo Renzi. E deve dire che no, sul Quirinale, il suo figliolo putativo non si è comportato bene. Logico. Deve salvare la faccia , Silvio, davanti al suo elettorato sempre più striminzito. Lo stesso farà Angelino, anche se lui, con i sondaggi inchiodati al 2 per cento, conta davvero poco nello scacchiere politico nazionale.

Ma state certi che l’ex cavaliere, al di là del fatto che abbia mostrato il broncio, in realtà è felicissimo di rottamare quella creatura che gli ha regalato tante soddisfazioni in politica e che oggi è un ‘polmone’, come si dice a Roma. Cioè una palla al piede. Detto ancor meno prosaicamente è un cancro tra le chiappe. Insomma, Silvio non ha nessuna voglia di tenersi Forza Italia. Vuole rottamare il suo partito e finirà per riuscirci liberandosi di Fitto, Brunetta e tutta quella corte che negli anni gli ha regalato largo seguito. In realtà Berlusconi sta solo cercando un pretesto e in breve potrebbe trovarlo. Esempio . L’ex governatore della Puglia chiede l’azzeramento dei vertici di Forza Italia e lui continuerà nel suo rifiuto. Si arriva alla rottura e alla fine di Forza Italia. Punto.

Che volete: Silvio ha 78 anni, la politica non lo appassiona più, se non avesse da difendere le aziende di famiglia avrebbe già lasciato il trono al suo pargolo briccone del Pd e sarebbe volato ad Antigua, a svernare nell’ultimo rintocco della sua vita. Sono gli ordini di scuderia a costringerlo a resistere. Non altro. Tutta colpa di quel Dennis Verdini che ha studiato la strategia. Verdini. Per chi non lo conoscesse è il Richelieu italiano. Non decapita le teste dei nobili, come faceva il famoso cardinale francese. In compenso, colleziona rinvii a giudizio:dalla p3 alla P4 fino al crack del credito cooperativo fiorentino. E’ astutissimo e molto amico di Renzi. Sono stati loro due ad accordarsi sul nome al Quirinale, con il benestare di Berlusconi, e tutto è stato studiato nei particolari.

Scenari futuri, quasi presenti. Come detto, Forza Italia si disintegra, Ncd si disintegra, Renzi si libera della sinistra del Pd, dopo aver disintegrato l’immagine progressista dei democratici e fa nascere il Partito della nazione, capace di radunare tutti gli elettori della destra radicale italiana, coagulando i voti suoi, di Berlusconi e di Alfano. Scelta studiata a tavolino ma scelta necessaria. Una sorta di arroccamento dei conservatori e dei reazionari del Paese, per difendere i privilegi acquisiti in questi 30 anni barbari e che il vento nuovo che sta spazzando la vecchia Europa rischia di far perdere. Il patto del Nazareno, che ormai appare evidente è vivo e vegeto, a questo punta: a creare un partito unico, un pensiero unico, un comitato d’affari unico per privatizzare il privatizzabile, con l’appoggio di un’informazione sempre più asservita e che esautora i suoi giornalisti migliori e con la schiena dritta. Perchè l’italiano medio non deve sapere, l’italiano medio si deve cibare di propaganda.

Galoppa sulle riforme, Matteo, proprio perchè deve arrivare in tempi brevi a modificare la legge elettorale e la costituzione e arrivare al presidenzialismo. Un presidenzialismo autoritario che in altri tempi avrebbe avuto un nome molto più amaro. Galoppa, Renzi, prima che anche la casalinga di Licata scopra il disegno, prima che il muratore di Bussolengo faccia uno più uno uguale due.

Riuscirà nel suo disegno, l’attuale inquilino di Palazzo Chigi? Per qualche giornalista di Alganews Renzi e i suoi hanno già vinto. Protetto da poteri fortissimi, come Troika e finanza internazionale, Matteo rischia di durare almeno 30 anni. Altri opinionisti non ne sono affatto convinti e io tra questi. Renzi infatti ha tirato troppo la corda con i suoi fedeli alleati, Alfano e Berlusconi. E anche il più fedele dei politici sarebbe pronto a rovesciare il tavolo in un sussulto di dignità , quando una corda troppo stretta soffoca il respiro. Tra l’altro la scelta di Mattarella è paradossalmente sbagliata. Per Matteo, non per gli italiani. Disegnato come uomo tutto d’un pezzo, integerrimo servitore dello stato, l’attuale presidente della repubblica perderebbe la faccia se assecondasse riforme ai limiti della costituzionalità. Sempre che poi, andando a referendum, come è costretto ad andare, l’attuale presidente del consiglio non incappi nell’ira degli italiani. Perchè la realtà è che non ha nemmeno una maggioranza certa , figuriamoci i due terzi del parlamento. Per farle approvare, queste riforme cosi importanti, serve ben altro: un referendum. A questo punto ci si chiede perchè la sinistra del Pd non si ribelli agli schiaffi che prende di continuo, facendo cadere il governo e andando al voto con l’unica legge elettorale esistente: il consutellum. Paura di perdere il vitalizio, forse. Oppure mancanza di coraggio nel formare un movimento di cittadini illuminati e progressisti, lo stesso genere di schieramento che ha trionfato in Grecia e rischia di trionfare anche in Spagna. O più semplicemente è l’incapacità di remare tutti dalla stessa parte a bloccarli. Ma se all’improvviso qualcuno a sinistra trovasse l’ardore di far nascere il Syriza italiano, mettendo da parte certi vertici, Renzi inizierebbe a tremare.

La mossa del Quirinale, dunque, proprio quella che per molti è stato il successo dell’attuale premier, potrebbe diventare la tomba politica dell’ex sindaco di Firenze. Nei giorni dell’elezione di Mattarella , Renzi ha diviso a destra e sinistra, ha minacciato le urne, di cui lui è il primo ad aver paura. Con i soliti toni arroganti ha rivendicato la vittoria sulla scelta di Mattarella. Come detto, ha tirato insomma troppo la corda. Qualcuno rischia seriamente di fargliela pagare. E se poi gli italiani si radunassero in massa, pacificamente e ad oltranza davanti Palazzo Chigi, forse la sua breve primavera si concluderebbe prima del previsto. Certo, a quel punto, povero Silvio: ha perso la faccia, facendosi prendere a pesci in faccia dal suo Matteo e nemmeno potrebbe gioire per esser diventato il padre nobile del Partito della nazione.

Se invece l’operazione Patto del nazareno, molto inaspettatamente riuscisse dovremmo dar ragione al novantaseienne Licio Gelli. Intervistato cinque anni fa da un quotidiano, a domanda precisa rispose: ” Ho una vecchiaia serena. Tutte le mattine parlo con le voci della mia coscienza, ed è un dialogo che mi quieta. Guardo il Paese, leggo i giornali e penso: ecco qua che tutto si realizza poco a poco, pezzo a pezzo. Forse sì, dovrei avere i diritti d’autore. La giustizia, la tv, l’ordine pubblico. Ho scritto tutto trent’anni fa”. Ecco. La sua serenità, però, non coinciderebbe con quella degli italiani onesti. Degli italiani che amano la democrazia.

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[ f. Alganews]

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La Franzoni mamma d'Italia

5 Febbraio 2015 , Scritto da CARANAS Con tag #CRONACA

La Franzoni mamma d'Italia

Le mamme di Ripoli e Monteacuto non avevano bisogno del decreto del tribunale per i minorenni di Bologna che pochi giorni fa ha sentenziato: «I due figli di Annamaria Franzoni vivono in un ambiente protetto e tutelato dai genitori, sono curati e accuditi adeguatamente sia sotto il profilo pratico che sotto quello emotivo». Non ne avevano bisogno perché da mesi affidano a lei i loro bambini.

All'inizio erano tre o quattro. Ora sono una dozzina i piccoli che tengono impegnata la mamma di Cogne. Hanno dai due ai 12 anni. Tutto funziona più o meno come un asilo. Lo scuolabus li scarica davanti a casa Franzoni.

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Non sarà colpa della Grecia, l’euro finirà a Berlino sfasciato dalla Merkel

5 Febbraio 2015 , Scritto da CARANAS Con tag #POLITICA

 

di Caranas

Dopo il viaggio in Germania, con Tsipras nulla rimarrà come prima in tutta l’Europa, ed ormai tutti sanno che la Grecia non npuò rimanere lì dove era col governo precedente così come appare dopo i colloqui del neo premier greco con i vertici europei. Non si può ragionare più con la logica del "tanto peggio, tanto meglio" . Tsipras non l’ha detto chiaro che vuole abbandonare la zona euro ed i poteri forti dell’UE se ne approfittano

Tsipras sta cercando di accendere una luce in fondo al tunnel debitorio della neo politica debitoria del suo nuovo governo nei confronti delle oligarchie finanziarie della UE che a quanto pare sembrano fregarsene dei debiti greci; si sa, a loro interessano solo i soldi e se ne fregano altamente di ridurre alla fame un popolo dall’antichissima storia.

La Merkel ha paura di Tsipras perché con questo giro di consultazioni sta mettendo allo scoperto le strategie dei poteri forti che fin qui hanno gestito la crisi europea, crisi che stanno pagando solo i più poveri arricchendo l’alta finanza.

Tsipras parla con tutti e avverte che dovrebbero, i partners europei in zona rischio, stare con lui e non con la troika. Renzi non può rimanere servo degli oligarchi finanzieri e così anche François Holland se non anche Cameron .

Il debito pubblico con una crescita quasi zero è insostenibile e non può continuare ad arricchire i soliti anonimi ma non troppo rispettando le regole di bilancio che vuole Bruxelles.

C’è solo una constatazione da fare, la Grecia ha già vinto perché ha denunciato il sistema ed in questo momento rappresenta il piccolo David contro Golia.

Quelli che erano debiti finanziari tra istituti di credito privati, sono diventati debiti "europei" con regia Merkel e & in capo alla Ue. E la Grecia che ha le casse di stato vuote dovrà ora pagare interessi usurai sul proprio debito. Sacrosanta quindi la richiesta di congelare e rinegoziare il debito greco.

L’euro subirà una forte scossa di terremoto perché la Germania respingerà tutte le proposte di Tsipras e i danni finanziari che verranno inferti alla Bce e alla Ue come istituzione, saranno impossibili da ripianare senza una radicale modificazione dell’euro. Ci dobbiamo aspettare una espulsione della Grecia dall’euro ma non dalla UE, il che non ha senso se non c’è un valore finanziario nella scelta.

La partita della Merkel è una battaglia grave che se andrà in porto determinerà la morte della UE destinata a non vedere nessun vincitore cancellando 50 anni di storia in una fine che sarà la peggiore di tutti gli scenari politici possibili.

Ma Renzi si sa, in questo momento con la rottura del patto del Nazareno ha altro per la testa. Non può occuparsi della nuova mannaia tedesca, deve prima risolvere i suoi problemi interni. Speriamo comunque che con questo governo l’Italia non segua la Germania come con Mussolini. La storia si ripeterà ?

 

 

 

 

 

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