Overblog
Edit post Segui questo blog Administration + Create my blog
Blog  di Caranas

IL SOLE DEI MORENTI

18 Dicembre 2011 , Scritto da CARANAS Con tag #CAFFE' LETTERARIO

0 Il sole

Ho quasi terminato la lettura de “Il sole dei morenti “ (di Jean-Claude Izzo)  che non è un giallo. Non avevo letto la recensione. E’ stato lì sugli scaffali quasi un anno. È la storia di un uomo sfortunato, un giovane sereno, innamorato della moglie, felice di avere un bambino, un lavoro, una casa. Poi la moglie lo lascia, lui perde il lavoro, la casa, finisce in strada: quello che chiamano un barbone; clochard è più trend. Mi sono innamorato di questo libro, così come per l’altro : “Zorro” di Margaret Mazzantini ;  entrambi mentre leggevo, mi hanno regalato più flash di situazioni, "fotografie" di Fuscaldo . Titì,  è un po’ come …- Rico è il protagonista abbandonato a se stesso, un morente , anche se in quell'involucro umano,  continua a vivere un uomo. E questo uomo, prova, in un ultimo slancio vitale, a lasciare la Parigi del freddo, dei metrò, dell'alcolismo, della solitudine, per raggiungere Marsiglia, il sole, il mare la città dove aveva scoperto l'amore. Il sole dei morenti è la storia di un viaggio e di una vita. Un romanzo struggente, di rara umanità.

Di  lenta morte qui si parla, di un uomo che si lascia morire. E quindi c’è chi ha voluto vedere in queste pagine una sorta di testamento dello scrittore francese (morto a 55 anni).

E’ un lento e disperato viaggio verso la fine, intrapreso da un uomo che non ha più niente al mondo, se non il desiderio di morire come gli pare. Non durante il freddo ed inospitale inverno a Parigi, ma al sole, al caldo, a Marsiglia. Un luogo caldo come tanti altri , come i tanti centri assolati della Calabria.

Ne ho incontrati di questi uomini, soprattutto a Pietra Ligure, in luglio due anni fa. Era piacevole chiacchierare qualche minuto con Sasà all’ombra della tettoia di un supermercato  alle tre del pomeriggio, in attesa dell'apertura del centro commerciale . A quell'ora lo trovavo  sempre lì a spruzzarsi il viso con un nebulizzatore da giardinaggio. Prima lui, poi il suo cane  Dog.

Altri disperati come lui, persone travolte dalla vita e ormai incapaci di reagire, che (sopra) vivono senza vivere.

Sasà mi diceva che noi tutti, compresi i benestanti, i giudici , i professionisti, quelli dello shopping , abbiamo un bell'interessarci alla sua/loro  storia, commuoverci, indignarci, ma non possiamo metterci nei loro panni. Ed è vero, se non conosci quel tunnel non puoi capire. E per la donna è peggio. Quando l'uomo arriva a chiedere l'elemosina, la donna invece inizia a prostituirsi.

È un romanzo duro, un continuo pugno nello stomaco, ad ogni pagina, ad ogni sfiga che Rico si lascia cadere addosso, impotente e inerme. È un libro pieno di angoscia, di rabbia, di violenza, ma anche con una piccola speranza finale. Che non scrivo perché immagino che la sorpresa allegra ed attesa non c’è,  e perché … non ho ancora finito di leggere.

 

Condividi post
Repost0
Per essere informato degli ultimi articoli, iscriviti:
Commenta il post