Non c'è verso - Poesie
Non c’è verso
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http://www.booksprintedizioni.it/libro/Poesia/non-c-e-verso
Quando si incomincia ad assaporare il tempo libero della pensione, arriva anche il momento che quasi ci costringe a fare i conti con noi stessi per capire a che punto siamo, quanto abbiamo perso durante il tragit-to e quanto è grande il valore aggiunto. La realtà arri-va sempre, e non solo a consuntivo, mostrandoci chi siamo stati e chi siamo diventati. Ma soprattutto c’è quel momento in cui si avverte forte la sensazione di dover lasciare libere certe emozioni, che siano di gioia, di rabbia, di risentimento, di delusione, la cui traccia è stata dall’autore Carmelo Anastasio gelosa-mente custodita per anni nel cassetto dei sogni in ro-toversi legati col nastro rosso e che ora vedono la luce nella raccolta: “Non c’è verso”.
Il libro non ha un rigido filo conduttore che colleghi le poesie dando un’immagine completa di ciò che si vuole dire; la raccolta è frammentaria, come è tipico dei “versi ritrovati”, ma sufficiente, nella sua precarie-tà, a dare al lettore la possibilità di cogliere aspetti della vita che spesso passano inosservati.
L’autore (che non ama definirsi poeta, forse per raf-forzare il suo stesso legame con la poesia ), è in grado con le sue rime di dar voce a due esistenze diverse, quella che lui stesso ha vissuto e vive in prima perso-na nel Sud d’Italia, prima, e al Nord, dopo, e quella di un mondo pieno di fratture, di sogni infranti, di crisi sociale, che rompe gli equilibri e rende ogni uomo più fragile.
Lo scrittore Carmelo Anastasio ha una sensibilità che traspare evidente in ogni parola (usa spesso, un po’ alla Camilleri, termini dialettali della sua terra d’origine, la Calabria, alla quale resta legato da un cordone ombelicale mai tagliato ),in ogni riflessione e in ogni poesia, e, come tutte le persone tormentate, a volte deboli ma coraggiose, mette a nudo la propria anima, spogliandosi di pregiudizi e di sensazioni, per recuperare il contatto con la sua parte più intima.
Per questi motivi “Non c’è verso” è una silloge di poesie intensa, sincera, pura, in cui non c’è spazio per momenti che vogliono essere celati o tenuti per sé. Nel libro si avvertono frequentemente momenti di buio, ma quasi sempre seguiti da una piccola luce in fondo al tunnel. Una poesia non va spiegata diceva Pablo Neruda: “Quando la spieghi la poesia diventa banale, meglio di ogni spiegazione è l’esperienza diretta delle emozioni che può svelare la poesia ad un animo predisposto a comprenderla.” ai lettori resta l’interpretazione. Ci puoi trovare quello che sai coglie-re con la tua sensibilità, ciò che ti fa avere dei feed-back, dei flash di momenti vissuti come dei déjà vu, seppur nella consapevolezza che ciò che avverti non corrisponde realmente ad una esperienza identica-mente propria, anche perché l’avverti ma potresti non averla ancora vissuta. La poesia è di chi la legge e non di chi la scrive: ognuno la interpreta mettendoci qual-cosa di sé per cogliere i valori della vita e sconfiggere i momenti complicati con cui inevitabilmente ci si deve confrontare.
Nicoletta Mandaradoni
LAURA PUPPATO : togliere la scorta a Berlusconi
di Caranas
Secondo Laura Puppato (senatrice PD che partecipò alle primarie) , andrebbe tolta la scorta a Silvio Berlusconi in quanto ora è solo un privato cittadino che non riveste cariche pubbliche.
Ma perché toglierla a Berlusconi e non anche alla senatrice Finocchiaro che la usa per andare a fare shopping ? Se è molto costosa quella di Berlusconi lo sarà anche quella della Finocchiaro, di D’Alema e di Prodi , o no?
Alla scorta, che pare venga a costare l’impiego di circa quaranta persone più due auto blindate per due milioni e mezzo di euro all’anno, occorrerebbe aggiungere l’altra spesa per il presidio di alcune abitazioni private come fossero sedi di ministeri.
Bisogna però riconoscere che per legge gli ex presidenti del Consiglio hanno diritto alla scorta.
Se si vuole togliere questo privilegio a Berlusconi, bisogna farlo anche per D’Alema e Prodi.
Come ? Semplice : si cambia la legge.
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Io Obamo, tu Obami, egli Obama...
di Caranas
La festa appena incominciata è già finita ? Il Presidente Barack Obama è ripartito e nonostante gli abbracci e i sorrisi, i dubbi sul futuro dell’Italia rimangono. Come il nodo degli F35. Certo, con il poco tempo a disposizione , giusto quello necessario per annunciare che Obama :« si dice colpito dalla sua [di Renzi n.d.r.] “energia, visione, ambizione”», non era certamente possibile affrontare temi che interessano direttamente chi le tasse le paga nel nostro paese, un paese dove il dipendente sembra più ricco del suo datore di lavoro.
“Yes, you can…”, insomma. Ma il fardello che pesa su Palazzo Chigi è molto, molto pesante. Renzi non solo deve fare i compiti in Europa, ma anche per gli Stati Uniti, quali partner della Nato in un momento epocale di crisi tra Washington e Mosca.
Gli F35 restano un capitolo aperto tra le decisioni politico-amministrative del Governo Renzi nell’ambito di un programma più ampio e possibilmente più bilanciato di tagli alla Difesa, nonostante il monito di Napolitano.
Mi chiedo : se c’è riuscito Monti due anni fa a toccare e ridurre le commesse degli F35, perché non può farlo Renzi pur nel rispetto dei patti dell’Alleanza Atlantica?
Obama dovrebbe capire anche che per noi Italiani in questo momento ci sta più a cuore il risanamento del nostro debito pubblico e la crescita economica più che le manovre di Putin. Altra domanda : ma se la Crimea ha votato al 96% l’annessione alla Russia, non dovremmo rispettare tutti questa decisione sovrana? Non dimentichiamo poi che l’Italia è economicamente più esposta nella crisi con la Russia. Ma perché poi deve essere sempre il premier italiano ad andare a parlare di questi temi a Cameron , Merkel ed Hollande che non vogliono riformare un kabit?
Crolla Silvio, avanzano PD e M5S
da un sondaggio IXè per Agorà
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Il rinnovamento di Forza Italia
On. Mastella, è nel comitato di presidenza di FI. L’avevamo persa di vista.
«È un’affermazione barocca: non mi ero mai staccato dal territorio, magari in una posizione più umile e dimessa ma c’ero. L’aggressione giudiziaria che ho subito mi ha portato a essere come quelli che hanno il cuore a destra, prima o poi te ne fai una ragione».