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Blog  di Caranas
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ROMA : migliaia contro la Raggi. Dimissioni

27 Ottobre 2018 , Scritto da CARANAS

Roma dice basta“. Con questo slogan, lanciato sui social da sei donne autodefinitesi “cattive ragazze”, si sono riuniti in piazza del Campidoglio migliaia di romani in polemica con l’amministrazione di Virginia Raggi. Protestano contro la “grande monnezza“, le buche, la sporcizia, “l’abbandono della città”. “Vogliamo che Roma torni a essere una capitale: inclusiva, vivibile, accogliente, con un’idea di futuro”, spiega il comitato promotore. Il sit-in ha provocato un blocco del traffico nell’ora di punta, con le auto incolonnate fino a piazza Venezia. Numerosi i cartelli ironici: da “Il vento è cambiato e sa di monnezza” a “Raggi, una buca vi inghiottirà”e “Roma (pulita) o morte”. È comparsa anche una ramazza, accompagnata dalla scritta “Oggetto molto utile, forse ancora sconosciuto”. Al centro della protesta anche il tema della sicurezza: “Quante Desirée devono morire per vietare di bere in strada in tutta la città?”, si legge su un cartellone.

Numerosi i cori che chiedono le dimissioni della sindaca, alternati alle note di “Ricominciamo” di Adriano Pappalardo

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DI MAIO : Un esempio di coerenza !

27 Ottobre 2018 , Scritto da CARANAS

CROZZA : Governo di scappati di casa

 

 

 

 

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La bufala di quota 100: in realtà solo una finestra per il 2019

27 Ottobre 2018 , Scritto da CARANAS

Focus

Salvini aveva promesso fuoco e fiamme, ma non è vero che la Fornero verrà smantellata

 

In campagna elettorale si parlava di stravolgimento della Fornero, di un aiuto concreto per centinaia di migliaia di cittadini prossimi alla pensione. Come un disco rotto, Matteo Salvini sventolava con orgoglio la proposta di abolire quella legge tanto odiata, la proponeva in ogni studio televisivo e in ogni circostanza, dandola praticamente per fatta.

Oggi, nella migliore delle ipotesi, quella promessa si è trasformata in una misura sperimentale per il 2019, una semplice finestra. Stando infatti alle cifre riportate nel documento programmatico di bilancio inviato a Bruxelles, il carattere della misura sarà quello di una tantum. In quel documento, infatti, non si tiene conto dell’aumento di spesa generato dalle future pensioni a partire dal 2020 (che si sommerebbero a quelle del 2019).
Dunque nulla di strutturale e nessuno stravolgimento della Fornero, a differenza di quanto sbandierato per settimane. Quelle dichiarazioni lunari fatte in campagna elettorale si sono col tempo ammorbidite, allontanadosi anni luce da ciò che è stato messo sul piatto oggi. Il leader leghista nel tempo ha cambiato percorso, parlando prima di quota 100 senza paletti, per poi approdare a una semplice finestra (oltretutto con contributo minimo di 38 anni). Con un punto di arrivo che rappresenta una palese incoerenza politica.

Parlando di contenuti, invece, sono due i punti critici da mettere in evidenza. In primo luogo l’iniquità della misura, che rende tutti uguali: chi ha disponibilità economiche diverse riceverà lo stesso trattamento. La misura peraltro non tiene conto dei lavori cosiddetti usuranti, che in una società civile dovrebbero avere un trattamento pensionistico diverso.
Il secondo aspetto critico, a dir poco bizzarro, è la poca convenienza che si ha andando in pensione con quella misura. Secondo alcune analisi utilizzando quota 100 si percepirà una pensione di circa il 20% più bassa. Questo perché ovviamente mancherebbero alcuni anni di contributi versati, visto che l’età pensionabile non è stata affatto modificata (a differenza di quanto promesso).

Piuttosto, sarebbe stato molto meno traumatico se si fosse riconosciuto lo stato di crisi finanziaria in cui è stata scritta la riforma fornero nel 2012 (in soli 20 giorni). E invece di prometterne l’abolizione, si sarebbe potuto parlare di una correzione, come avevano fatto gli ultimi due governi tramite l’ape social, una misura a carico della fiscalità generale. A proposito, che fine farà ora l’Ape social?
C’è infine un ultimo aspetto legato ai conti pubblici da tenere in considerazione. Dei 400mila potenziali beneficiari della misura, 160mila sono dipendenti pubblici. Probabilmente non converrà loro (visto che come è stato scritto perderanno circa il 20% dell’assegno). Ma ipotizzando un’adesione di tutti i 160mila statali ci si troverebbe dentro un nuovo buco finanziario.

Una copertura in tal senso non viene infatti considerata in nessuna parte del documento programmatico di bilancio: quei pensionati avrebbero diritto a una quota del Tfr di 50mila euro entro 24 mesi. Che tradotto significa altri 8 miliardi da trovare entro il 2021. Ovvero altri debiti.

 

fonte: www.democratica.com

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Nunmidirinendi!

25 Ottobre 2018 , Scritto da CARANAS

 

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IL PD CHE VORREI  si è svegliato !

24 Ottobre 2018 , Scritto da CARANAS

I

 

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E si ricomincia. Buona settimana!

22 Ottobre 2018 , Scritto da CARANAS

 

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Domenica, qualche vignetta

21 Ottobre 2018 , Scritto da CARANAS Con tag #Satira della domenica

 

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Appello : Salviamo Riace !

17 Ottobre 2018 , Scritto da CARANAS Con tag #Salviamo RIACE - MIMMO LUCANO libero totalmente

Appello: Salviamo Riace!

di Alex Zanotelli

Dinanzi all’onda nera del razzismo e della xenofobia che sta dilagando in Europa dobbiamo difendere con i denti il modello Riace di accoglienza per chi fugge da situazioni insostenibili.
Riace, un paesino sulle colline ioniche della Calabria, diventato un luogo fantasma per l’emigrazione dei propri abitanti, ha iniziato a riprendere vita grazie ai profughi del sud del mondo. E questo per la tenacia di un riacese, Mimmo Lucano mosso da una grande passione per un mondo più giusto e più umano. Fu Mimmo nel 1994 ad accogliere i profughi curdi arrivati sulle coste ioniche e ad ospitarli nelle case vuote di Riace. Eletto sindaco del paese, Mimmo continuò ad accogliere profughi provenienti dall’Afghanistan all’Eritrea. “Nella nuova età di muri, fili spinati, lager libici, della Fortezza Europa – così si legge nella Piazza del borgo – noi accogliamo persone in fuga dalle guerre, dall’odio, dalla miseria. E’ questa forse l’opera pubblica più importante che si possa realizzare. Così dai luoghi della periferia urbana, dal profondo sud, abbiamo trasmesso un messaggio di umanità al mondo”.
Per questa sua “opera pubblica”, la rivista americana Forbes ha collocato Domenico Lucano tra i cento uomini più influenti al mondo. Purtroppo non è altrettanto apprezzato in Italia. D'altronde nessuno è profeta in patria. Eppure Mimmo a Riace ha dimostrato che i migranti da problema diventano risorsa facendo rivivere un antico e abbandonato borgo.
Ho potuto toccare tutto questo con mano durante i dieci giorni passati a Riace con una decina di giovani provenienti da tutta Italia per un campo di spiritualità missionaria (1-9 Agosto). Abbiamo voluto il campo di Riace in solidarietà con il Sindaco Mimmo Lucano che è oggi sotto pesante attacco da parte della Lega, in particolare da Salvini ed è inoltre indagato dalla Procura di Locri. Particolarmente grave è l’attacco che oggi Salvini ha fatto nella sua visita a San Luca (cuore della ‘ndrangheta!) chiedendo “trasparenza” nell’uso dei fondi “anche a Riace”! Eppure Mimmo non si è messo un euro in tasca! Tutti questo lo riconoscono. I problemi per Mimmo nascono dal fatto che per lui prima vengono la persone, poi la burocrazia. Mimmo è davvero il Sindaco di strada che sente la sofferenza della gente come sua e trova sempre una via per aiutare chi è in difficoltà. E’ questo il Mimmo Lucano che ho incontrato: l’uomo di grande umanità. La prima sera del campo ha voluto raccontare ai giovani l’avventura di Riace. Per realizzarla Mimmo si è giocato tutto, con una ostinazione e tenacia davvero straordinarie. Fu in quella stessa sera del primo agosto che il Sindaco annunciò ai giovani la sua decisione di un digiuno prolungato per richiamare l’attenzione sul fatto che da due anni né la Prefettura né il Ministero degli Interni avevano erogato i fondi stanziati per Riace. Una situazione insostenibile.
Il 2 agosto ci siamo ritrovati tutti insieme in piazza a digiunare: Mimmo Lucano con i suoi collaboratori e collaboratrici e i giovani del campo. In quei giorni ho conosciuto un sindaco alternativo, seduto per terra a parlare con tutti, a giocare e sorridere con i bambini dei rifugiati. Il Mimmo vero, umano, appassionato della sua gente e per questo deciso a non mollare.
E da qui, da questo piccolo miracolo che è Riace, da questo borgo abbandonato, ma ritornato in vita grazie ai calabresi ed ai migranti, da questo straordinario progetto che potrebbe far rivivere tanti paesini semi-abbandonati d’Europa grazie al modello ideato da Mimmo Lucano (definito da Salvini “zero”!), lancio un appello: “Salviamo Riace!”.
Chiedo soprattutto ai sindaci di esprimere in massa la loro solidarietà a Mimmo Lucano e al progetto Riace che in questo momento è sotto grave attacco.
Salviamo Riace!
Riace, 15 Agosto 2018
Alex Zanotelli

 

Chi attacca Riace dimentica i riconoscimenti e gli

apprezzamenti che questo piccolo paese dell’ultimo sud, come lo definisce Domenico Lucano, ha ricevuto da organismi internazionali, che hanno finalmente portato alla ribalta la Calabria come esempio di civiltà e progresso in controtendenza con l’immagine stereotipata, fatta di degrado, delinquenza e miseria”. “Riace rappresenta la speranza, la sconfitta della paura e la possibilità che l’utopia di un’umanità riconciliata si possa realizzare in quel Mediterraneo che deve ritornare ad essere luogo di incroci e di contaminazioni feconde e non un lugubre cimitero di vittime senza nome.

 

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Macron copia Salvini - vignetta Caranas

16 Ottobre 2018 , Scritto da CARANAS

 

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Buongiorno col caffè e risate

16 Ottobre 2018 , Scritto da CARANAS Con tag #Risate

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