Italia - Come creare posti di lavoro evitando un futuro di galleggiamento

- di Caranas
Per creare posti di lavoro la crescita in Italia deve correre ad un ritmo minimo dell’1,5 per cento annuo, meglio 1,8 o 2 % e per diversi anni.
In assenza di tali parametri occorre da subito introdurre sgravi fiscali per invogliare le imprese ad investire reclutando nuovi posti di lavoro.
Ciò non è sufficiente se non si dà un taglio alla burocrazia ed alle tasse, se non si premia (non a pioggia) la meritocrazia; se non si risolve (ma senza indebitamento) il problema delle sofferenze delle banche che necessiterebbero all’uopo una ricapitalizzazione senza più salvataggi dello Stato e pazienza se si creeranno un po’ di esuberi ( chi se ne frega visto che la crisi non l’ha vissuta chi lavorava in banca al sicuro). Non ci vorranno pochi mesi, ma in 5 anni si possono risolvere tanti problemi (non certo con la flat tax che premia solo i ricchi favorendo l’esportazione di ulteriori capitali all’estero). Resta inteso che comunque occorre ridurre la pressione fiscale per cercare di stimolare la crescita che di conseguenza farà aumentare il gettito fiscale. La flat tax non ha funzionato nell’America di Reagan e in quella di Bush quindi il discorso si chiude.
Il nostro debito è di circa 2300 miliardi, va da sé che diventa necessario anche una rinegoziazione delle regole di Maastricht, chi promette solo tagli alle tasse , come Berlusconi e Salvini, sta vendendo solo fumo. Per le pensioni , onde evitare versamenti in fondi pensionistici dei giovani attuali con lavoro per non trovarsi con la miseria statale nel 2050, occorrerà inoltre non abolire ma rivisitare la riforma Fornero non perdendo di vista l’obiettivo di non andare ad ingigantire il debito pubblico rendendo la nostra economia facilmente attaccabile.
Le eccellenze italiane sono tantissime, è il potenziale sprecato che è colossale!
STALLO SUL GOVERNO
Per descrivere la situazione politica attuale basta questa vignetta

JUVE MAGICA COME LA ROMA E BEFFATA AL 93°


La rabbia per un'eliminazione che la Juventus ritiene ingiusta e decisa da un errore arbitrale è tanta, ma il presidente Andrea Agnelli e l'allenatore Massimiliano Allegri tutto sommato l'hanno controllata con classe. Non ha fatto lo stesso il capitano Gigi Buffon, che dopo il rigore concesso al Real Madrid e il cartellino rosso che l'ha mandato negli spogliatoi si è scagliato a testa bassa contro l'arbitro inglese Michael Oliver, 33 anni compiuti a febbraio: «Fischiando quel rigore stradubbio ha dimostrato di avere un bidone dell'immondizia al posto del cuore, di non sapere veramente un cazzo. Ha dimostrato di essere un killer, un animale»
TORNA A CASA MESSI

Partita epica all'Olimpico: la Roma ribalta il 4-1 dell'andata con una prestazione perfetta con un 3-0 rifilato al Barca. Gol di Dzeko dopo cinque minuti di gioco, nella ripresa raddoppia De Rossi dal dischetto e nel finale Manolas cala il tris. Era dal 1983/84 che i giallorossi non raggiungevano le semifinali di Champions
Castellitto : i molestatori sono solo merde umane

Erano i giorni caldi del dibattito sulle molestie. Uno mi avvicina per strada con una risatina: 'Eh, voi del cinema...'. Gli rispondo: 'Voi chi? Come si permette? Guardi che io non faccio lo stesso mestiere di quei signori lì, sia nel lavoro che nella vita'. Io rivendico il diritto a essere considerato un uomo perbene, uno che si sforza di essere perbene, perché tutti noi siamo esposti continuamente a tante possibilità di sbagliare, ma poi facciamo delle scelte. I predatori sono persone pericolose non solo per quello che fanno alle donne, ma anche per concatenazione perché sono i testimonial di una visione del mondo che sta per passare: ma sì, ma certo, ma è ovvio, è sempre successo, fanno tutti così. Bisogna rispondere: no, no, no. Non siamo tutti così, io non sono così, tanti non sono così. I molestatori sono semplicemente merde umane, e va detto: tu sei una merda umana e io non lo sono. Bisogna schierarsi, dire da che parte si sta, e da che parte bisogna stare? Semplice: dalla parte delle vittime. Si sta dalla parte delle donne. Come direbbe Totò: a prescindere. Io sto dalla parte di Asia Argento.
Vertice del centrodestra ad Arcore. Giallo
Giallo del vertice centrodestra ad Arcore

di Caranas
Dopo un’ora di colloqui tra Berlusconi Salvini Meloni, l’incontro di Arcore si dipinge di giallo. Non si capisce infatti se la nuova felpa di Salvini gli sta stretta perché ci è entrato Taviani che però aspetta i Dem.
Salvini dice sì a Berlusconi rinunciando al suo cavallo di battaglia elettorale Salvini premier, forse perché si aspetta una decadenza da senatore visti i ricorsi in Calabria?
Da Arcore esce la nota ufficiale che ribadisce l’unità della coalizione del cd ed il rispetto dei punti sottoscritti in programma nonché la rivendicazione del premier spettante alla coalizione anche in persona diversa da Salvini.
Una porta in faccia quindi ai 5stelle sperando in una versione Verdini bis con il PD che invece insiste sull’Aventino. Intanto la ruota di Mattarella continua a girare a vuoto e non partorisce neanche un topolino. Forse sarà meglio per l’Italia (che non è la Ferrari recente) ritornare alle urne cancellando definitivamente Renzi e Berlusconi. Anche perché il rischio vero è quello di ritrovarci un nuovo Monti capo del governo.
ROMA Basta buche

AGGIUNGIAMO UN PO' DI COERENZA LEGHISTA?

Ghirigori - poesia

Ghirigori
Esiliato dal tempo
non posso viverti
e pallidamente aspetto
di qua e di là
come morto
non ancor risorto
senza gloria.
Loschi bagliori.
Eppure questo corpo sguscerà
per vivere la serpe
in questo nulla che ci separa.
Clandestina novità
che si arrampica,
che sale
che scende
e s’aggrappa spingendoti
ora in alto,
ora in basso.
Potremmo alzarci urlando
mano nella mano
schiena contro schiena
investendo i colori
ora il rosso, ora l’azzurro
oltre la spiaggia
sempre più piccola sino al punto.
Non possiamo cadere.
Noi non ci siamo.
E ancora più su
rapiti dal vento
zavorrati solo dai genitali.
Poi, a poco a poco,
riportandoti giù
assaporare ancora
quell’attimo magico
l’uno nell’altra
cullati nell’arco di luce.
E infine silenzio
nella vertigine
leggero come l’aria.
Caranas