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BLOG - NUMERI DI MARZO
Control e rotellina per ingrandire
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VISITATORI UNICI MARZO 2011
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Le ricette della domenica
CIAMBELLE DI CARNEVALE e S. Giuseppe ( du vaddru e non solo) c'arrasumiglianu a ri grispeddri.
La ricetta
500 grammi di FARINA ;
due UOVA intere;
un dado di LIEVITO DI BIRRA ;
400 grammi di PATATE BOLLITE passate allo schiacciapatate;
un cucchiaio colmo di ZUCCHERO;
400 grammi di RICOTTA.
IMPASTARE gli ingredienti senza acqua (l'impasto deve risultare morbido) FARE DEI PANETTI di poco più piccoli di un pugno e LASCIARLI LIEVITARE sullo spianatoio coperti da un telo ed un panno di lana per il tempo necessario (variabile secondo temperatura ambiente : estate 15 minuti ; inverno anche 2 ore) .
A lievitatura ultimata FRIGGERE il abbondante olio bollente (ricavare le ciambelle al momento di friggere).
Inzuccherare a volontà-
LE PATATE CARIGLIARE DI LUIGI ( senza foto , i vrusciatu a cipuddra e non ho avuto tempo per rifare il tutto)
PER 6 PERSONE
1kg di patate (possibilmente da Sila) se pesano più di un kg è lo stesso –
Un pezzo di gughjulòru (meglio).In mancanza, va bene anche della pancetta stagionata – 300/350 gr.
½ kg di pasta (mezzi occhi di lupo) chiri cannaròzzi chjù gròssi –
2 cipolle rosse (come quelle di tropea) – Olio –
Pelare le patate e tagliarle a cubetti non troppo piccoli
Cuocere le patate in una pentola con abbondante acqua
Mentre le patate cuociono, affettare le due cipolle e tagliare la pancetta o “u gughjulòru” a cubetti - metterli in una padella e coprirli dolio d’oliva - cuocere a fuoco lento –
Quando le patate sono cotte, (vedi che stanno per sfarinarsi) nella stessa acqua con le patate buttare la pasta (ecco perché abbondante acqua) – salare, considerando che la pancetta o “u gughjulòru” sono già salati –
Fare in modo che il soffritto e la cottura della pasta avvengano nello stesso tempo –
Fare attenzione anche a non far bruciacchiare la cipolla. Caso mai, può essere inserita nella padella un po' dopo la pancetta –
Scolare la pasta e patate –
Rimetterla nella pentola e versare sopra il soffritto –
Amalgamare energicamente con un mestolo di legno - soggettiva aggiunta di peperoncino –
Servire e buon appetito
( di Cenzino Ciofi)
Sun t’eni nu pòcu i citrosidina su c…..
Se poi vuoi , fai anche queste polpette Caranas con : zucchine, carne scelta macinata, provoletta da sila,
aggiungi formaggio grana o pecorino e inforna ( per quanto tempo ? Non lo so , sono ancora in forno
comunque 15-20 minuti)
CENA : gaimeddra cu milazzo oppure na 'MBANATA leggera con siero , ricotta e pane raffermo.
UNITA' D'ITALIA E NUOVO RISORGIMENTO (con vignetta)
OCCORRE UN NUOVO RISORGIMENTO CHE PARTENDO DAL SUD RICONQUISTI ALL’ITALIA QUEL PEZZO DI PADANIA CHE STA PERDENDO.
« L' onestà è morta, la virtù è sepolta, la generosità è ormai rara e l' avarizia dilaga; la falsità dice il vero e la verità fa menzogna.
Tutti calpestano la legge e praticano impunemente azioni illecite.
Regna l’ avarizia e regnano gli avari; ciascuno avidamente si sforza solo di arricchire.
Tutti calpestano la legge e praticano impunemente azioni illecite.
Arreca molto fastidio il verbo ''dare''; più di tutti hanno imparato a ignorarlo i ricchi, che si possono paragonare al mare.
Tutti calpestano la legge e praticano impunemente azioni illecite».
(da la Stampa - novembre 2010)
Questi versi cantati dai chierici vaganti risalgono al secolo XII, in pieno medioevo. Fanno parte dei Carmina Moralia, una delle parti in cui sono divisi i Carmina Burana composti in latino .
Quanta similitudine con i fatti di questa Italia d'oggi dominata da un governo del fare finta di fare, da escort, cricche, P3... da distruzioni ambientali che non sono altro che la rappresentazione di ciò che avviene nel Paese.
E' vero che la corruzione e il malaffare sono sempre esistiti. Ma oggi pochissimi denunciano l' atmosfera cupa in cui si vive.
Soprattutto gli intellettuali stanno zitti. Quando apparvero i Carmina Burana gli intellettuali del tempo riconoscevano nei vaganti i propri antesignani per avere portato in un' epoca, ritenuta oscura e triste, la freschezza del sentimento e l' idea della vita vissuta contrastando la morale vigente in difesa della libertà individuale.
Dovrebbe tornare oggi quel periodo quanto mai ricco di fermenti sociali e culturali, per avere ancora una volta un grande rinnovamento della società e un nuovo rinascimento.
Oggi siamo più o meno nella situazione del medioevo. Il signore delle tv, il cavaliere, ha creato la sua corte dove le conseguenze sono: servilismo, adulazione, identificazione con il signore, arroganza, buffoni e cortigiane.
Vorrei che l' esempio dei vaganti possa convincere gli italiani a combattere e sconfiggere la diffusa mentalità servile e riscoprire, o imparare, il mestiere di cittadini e capire il valore e la bellezza dei doveri civili.
VISTO PERO' CHE IL 17 SI FESTEGGERANNO I 150 DELL'UNITA' D'ITALIA, E' PIU' CHE MAI URGENTE UN NUOVO RISORGIMENTO, VIVO , NON MORTO E VIGNETTARO COME I PARTITI VORREBBERO.
Come fa Santoro a invitare ancora Nicola Porro
Sto vedendo Annozero
Nicola Porro è lo stesso che tempo fa , sempre ad Annozero, ha apostrofato Travaglio in questo modo: < TU SEI UN CRETINO> . Santoro che ormai non convince più come prima, incapace di garantire uno stipendio al nostro VAURO che pur si spende a gratis per la sinistra e per il giornalista stesso, continua a invitare questo giornalista Porro che continua a irritarci con i suoi sorrisetti, risolini del cazzo da presa per il culo per tutti.
Ghedini non sa più cosa consigliare a Berlu
vignetta caranas
Bondi :" il caso umano "
“Posso avere fatto degli errori, ma ho realizzato delle riforme importanti e ho imposto una linea alternativa, in senso compiutamente liberale e riformatore, alla politica culturale della sinistra”. La fiducia raccolta in Parlamento non è bastata, e l'ormai quasi ex ministro Sandro Bondi non ha retto l'urto dell'ultima critica, quella di Marcello Veneziani che lo dipingeva “più tenero di un grissino” (qui l'articolo originale). Così il ministro ha deciso di lasciare. E lo ha comunicato sfogandosi con il quotidiano di via Negri: il suo lavoro, racconta, non è stato “sostenuto con la necessaria consapevolezza dalla stessa maggioranza di governo e da quei colleghi che avrebbero potuto imprimere una svolta nel modo di concepire il rapporto tra Stato e cultura”. Sostegno che è mancato “nel momento di maggiore difficoltà”, dopo il crollo di Pompei, quando era “più colpito dalla sinistra”, accusato “della mancanza di fondi”, per la quale, aggiunge, non ha “mai scaricato la responsabilità su altri”. Insomma, anche il centrodestra ha lasciato lui (e la cultura) al proprio destino. Ma Pompei non è l'unico inciampo dell'ex sindaco comunista di Fivizzano. La sua fine è iniziata quando si è scoperto che aveva fatto mettere sotto contratto l'ex marito e il figlio della sua attuale compagna. E lui per giustificare lo spreco di soldi pubblici si era difeso dicendo: “Sono dei casi umani"
Da IL Fatto
Silvius De Bunghis delirio
Mezzo mondo ride dell'ultimo delirio del Clown (divorziato, abortista...), finalizzato a riconquistare la platea elettorale cattolica. Un fulgido elogio alla famiglia. No ai matrimoni gay, no alle adozioni per i single, no alla scuola pubblica perché ideologizzata. Cosa vogliamo aggiungere a questo nuovo ceffone di Sora Cesira? Ultimamente è quasi impossibile parlare seriamente di politica italiana, talmente è ridicola. Beffarda. Sdoppiata. Comicamente delegittimante. Non per niente ovunque imperversano le parodie su Silvius De Bunghis.
Mettere insieme gli ultimi siparietti comici del Cavalier Berlusconi è faticoso. In una sola giornata ha sparato tante di quelle sciocchezze che non ho voglia nemmeno di elencarle tutte. B. non può imperare serenamente perché è solo contro tutti: il Colle, la Consulta, la Giustizia rossa alleata di Fini, la Stampa, il Comunismo, Santoro e via dicendo. Il Sacrificio Incarnato - senza denti e pure senza cellulare! - è una povera vittima dell'ostracismo universale coatto.
Niente di nuovo sotto questo cielo merduleo. I soliti patetici scudi, scudini e scudetti.
da Agorà Vox
RICETTE VELOCI FUSCALDO
PATANE E ALICI NDATIJEDDRA:
A sicundu si l'alici su abboglia o picca, mundati i patane, tagliatili a feddri rutundi e dunatacci na scicandata 'ndra l'acqua vuddrendu ; facitili sculà. Pulizzati e spinati l'alici i crudu e rapitili.
Ndra na tijieddra minditicci na guccia d'ogliu e aggiustati nu sularu i patane; minditacci na picca sali e si vicci piacia na picca i pipi nivuro. Supa i patani aggiustaticci nu sularu d'alici; spanditacci na guccia d'ogliu, na picca petrusinu e aglio tagliati picculi e pani grattato. Continuati i sta manera sularu doppu sularu finiscendu cu sulatu i patane. Aggiungiti na guccia d'acqua e mburnati a tieddra. Quandu ciada stà ndru furnu?... Ndi vuliti c..bip... Jiati a regula... quandu viditi chi patani e u pani grattatu diventanu na picca marrone da vrusciatina e l'acqua s'é asciuttata i cacciati
PATATE E ALICI IN TORTIERA: I base alla quantità delle alici, sbucciate una quantità di patate sufficienti; tagliatele a fette tonde e sbollentatele appena in acqua quindi scolatele. Pulite la alici, togliete la lisca ed apritele a cotolette. Versate un po' d'olio sul fondo di una terrina (che goduria l'italiano !) e sistemate uno strato di patate che regolerete di sale e pepe nero; quindi adagiate sopra uno strato di alici spolverandole con un trito di prezzemolo, aglio e pan grattato ed un filo d'olio. Ripetete i passaggi di cui sopra terminando con lo strato di patate. Aggiungere pochissima acqua bastevole alla cottura. Ponete in forno per 15/20 minuti e non oltre al tempo necessario per la doratura dello strato finale
Bon appetit !
di Cenzino Ciofi