calcio
Donnarumma lascia il Milan
Donnarumma non ha rinnovato il contratto con il Milan. La notizia che tutti i tifosi temevano è arrivata dopo una lunga attesa ma un breve incontro con il procuratore Mino Raiola, giunto a Casa Milan con l’avvocato Rigo. Impossibile trovare un terreno di intesa, evidentemente soprattutto sulla clausola rescissoria che la società voleva almeno attorno ai 100 milioni
SOLDI, soldi , che cazzo la baci a fare la maglia ?
IL CROTONE RESTA IN SERIE A
In una Serie A mediocre, fatta per lo più di società senz’anima, formazioni che non hanno mostrato alcun attaccamento alla maglia ma una volta visto sfumato l’obiettivo massimo o raggiunto quello minimo hanno sbracato in maniera poco decorosa, i calabresi sono stati gli unici a metterci davvero cuore, sacrificio, passione. Faticando in settimana in allenamento e lottando ogni domenica dal primo all’ultimo minuto, scontrandosi quotidianamente con i propri limiti per superarli nel momento più importante. E alla fine ha avuto ragione Nicola. L’allenatore che credeva nel lavoro, non nei miracoli.
EMPOLI-MILAN 1-4
LAPA-LAPA ... DULA-DULA
Il problema dell’Inter è Mancini
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Bella partita quella di ieri sera tra Inter e Juventus. L’Inter sembrava molto diversa da quella che si trova ora al quinto posto in classifica e rischia il sorpasso del Milan ad un punto.
Il problema secondo me è Mancini. Non è possibile infatti che le altre squadre abbiano giocatori migliori rispetto ai neroazzurri.
Anni fa Sacchi al Milan era un totem, aveva vinto tutto, ma , a suo avviso, il ciclo di quei giocatori era finito, avevano finito le motivazioni, non voleva più nemmeno Van Basten, e mandare via Sacchi era una bestemmia.
Berlusconi da uomo di mondo trovò la soluzione migliore, propose a Matarrese, che stravedeva per Sacchi, di affidargli la guida tecnica della Nazionale, la differenza di ingaggio fra i lauti stipendi berlusconiani e le misere casse della federazione, l’avrebbe colmata lui.
Furono tutti felici e contenti, Berlusconi affidò il Milan a Capello che continuò a vincere, Matarrese sposò il suo profeta che lo portò alla finale dei mondiali americani, persa solo ai rigori, e nessuno si sentì ne’ offeso ne’ dileggiato .
Se ciò accadesse all’Inter, forse, sarebbe la migliore soluzione per uscire da una situazione imbarazzante è paradossale, anche perché, Mancini, non ha vinto quanto Sacchi, e soprattutto, non ha mai fatto giocare le proprie squadre come Sacchi.
Totti non gioca
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Il tecnico della Roma spiega il motivo dietro all’esclusione di Totti: “Ci sono dei ruoli da rispettare, ho a che fare con tanti giocatori e non con uno solo. A Roma la gestione del gruppo è anormale, ma le cose si fanno come le ho fatte. Non posso lasciar correre un’intervista del genere, altrimenti se no succede che tutti si comportano così…”
Secondo Greg Dyke , gli inglesi pronti al boicottaggio dei Mondiali 2018 in Russia
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Oggi se Blatter verrà riconfermato alla guida della Fifa, la Uefa potrebbe boicottare i Mondiali del 2018 in Russia. A dirlo è Greg Dyke, presidente del massimo organismo del calcio inglese la “ Football Association “.
Il ragionamento di Dyke non fa una piega, infatti asserisce che se uno o due Paesi dicono: “non vi prenderemo parte”, la Fifa andrà comunque avanti senza di loro fregandosene dei tifosi ( in tanti mandati alla guida della Fifa, non sembra che il problema abbia mai toccato Blatter), ma se sarà tutta l’Uefa ad imporsi per chiedere che la situazione venga risolta altrimenti si boicotteranno i Mondiali´, allora l’ Inghilterra aderirà subito esprimendo la non adesione. Ritirarsi da soli non comporterebbe nulla visto che gli altri giocherebbero. Le prove fornite dagli USA sono schiaccianti e l’impatto l’hanno già avuto, nonostante le prese di posizione di Putin e Blatter non potrà sopravvivere nel lungo periodo. Da quando è in carica, la corruzione ha raggiunto un livello inaccettabile. Chi sostituirà Blatter ?
MILAN è ora di cambiare allenatore e presidente
Il viaggio di ritorno a casa del Milan inizia male. Non poteva essere altrimenti. Ma a Udine sul pullman rossonero si è andati oltre, ci sono stati momenti di alta tensione. Arriva Inzaghi, chiede a Galliani di scendere e di lasciarlo solo con la squadra. Inzaghi è durissimo (lo era già stato nelle interviste): «Siete indegni di questa maglia». Parole pesanti di un uomo sconfitto che poco prima si era assunto ogni colpa. Ma qui, sul pullman, ha voluto dirne quattro ai giocatori. Qualcuno si è ribellato, c’è chi gli ha fatto notare: «Noi non saremmo degni, ma tu non sei all’altezza di allenare il Milan...».