politica
Monetine, vergogna e scorta
"Perché mia figlia deve avere vergogna di dire ai suoi compagni di classe che il papà è parlamentare berlusconiano?"
"Se non stiamo attenti gli italiani inizieranno a tirarci le monetine. Lei ha la scorta e magari le scansa, io no e le prendo in faccia". E ancora: "Presidente, dia la guida a un quarantenne". Sono dichiarazioni di Gerardo Soglia, deputato pidiellino. Sembra incredibile, ma anche nel Pdl cominciano a levarsi delle voci critiche (saranno presto azzittite con la forza, come è avvenuto a Fini e compagni? Non è da escludere, ma il momento francamente sembra assai diverso, anche se non è passato poi tantissimo tempo: la travolgente doppia batosta elettorale fa sembrare che siano passate delle ere geologiche dal famoso "Che fai, mi cacci?"). Certo, verrebbe da chiedere a Soglia chi gliel'abbia fatta fare a mettersi sotto la guida di un capo incontestabile le cui azioni sono fonte di vergogna, o almeno perché si ostini a stare nel Pdl ora che si è svegliato e se ne è reso conto. Ma forse è pretendere troppo. I topi stanno cominciando ad abbandonare la nave. I segnali ci sono tutti, se perfino Sgarbi l'altra sera nella trasmissione condotta dalla Gruber era mansueto come un agnellino e si dimostrava amichevole nei confronti di Travaglio (invece di azzannarlo alla giugulare o di urlare "capracapracapracapracapracapra" faceva notare anche lui come Silvio fosse ormai troppo vecchio e pronto per la pensione). Ora bisognerà avvertire Brunetta e Stracquadanio, perché se continua così rischiano di diventare gli ultimi giapponesi...
Libia, si colpisce il bunker (bombardato più volte) solo per fare notizia ?
Una serie di potenti esplosioni sono state udite stamani a Tripoli, provenienti dall'area di Bab el Aziziya, la caserma-bunker del leader libico Muammar Gheddafi.
Lo riferiscono testimoni, precisando che una nube di fumo sale verso il cielo. Il vasto complesso dove si ritiene risieda il rais e' stato bersaglio nelle ultime settimane di ripetuti raid da parte della Nato.
A questo punto, guardando la foto , mi chiedo : perché continuare bombardare dall’alto un bunker già martoriato causando morti tra i civili ? C'è differenza ?civili o militari , sempre essere umani sono! Gheddafi non si arrenderà mai ed allora ha senso limitare gli attacchi solo dal cielo? Non sarebbe più opportuna un’azione mirata dell’ intelligence ? O gli USA riservano questi blitz solo a Bin Laden ? Quanto dovrà pagare ancora in termini economici l’Italia per arrivare all’obiettivo della cacciata di Gheddafi, considerando anche quanto ha già regalato Berlusconi al leader libico? Karamba, katanga, i precari ed i disoccupati hanno bisogno di quei soldi !
Per il re dei nani fancazzista fannullone dormiglione Brunetta, innovazione significa andare a scaricare cassette all'ortomercato. Che figlio di 'ndrocchia !
L'invito non troppo gentile rivolto ai precari dell'unico ministro più basso (in tutti i sensi) di B. può essere spiegato se si analizza il modo di pensare e di fare politica degli esponenti del Pdl. La situazione economica e occupazionale dell'Italia, si sa, è molto grave: siamo messi decisamente peggio degli altri grandi Paesi europei. I giovani non trovano lavoro e vengono faticosamente palleggiati da un call center, con ritmi da schiavitù, a uno stage pagato magari 200 euro (con i quali in una grande città non paghi nemmeno un terzo dell'affitto). Non possiamo competere con Paesi come la Cina, nei quali i diritti dei lavoratori sono ancora una chimera, e che sono in grado di aggredire e invadere i mercati con prodotti a bassissimo costo. Ostinarsi a produrre beni che richiedono una scarsa specializzazione, in altre parole, è inutile e dannoso. Servirebbe investire su una più elevata formazione professionale e una maggiore scolarizzazione, per riuscire a fornire beni e servizi di un livello più elevato di quelli che sono in grado di offrire i Paesi in via di sviluppo, e invece un numero molto alto di giovani non conclude l'università. La soluzione del governo è tafazzianamente quella di tagliare le risorse a scuola (quella pubblica), università e ricerca, e di rendere l'accesso agli studi sempre più elitario (così sempre meno gente potrà laurearsi). Insomma, dire ai precari (che restano tali in eterno) o ai giovani che non trovano lavoro di andare a scaricare frutta al mercato non è un suggerimento intelligente, ma un insulto dei più volgari e biechi, che denota una totale mancanza di prospettiva. Pensare che un laureato, magari con qualche master all'attivo, dopo anni di studi e di precariato, debba mollare tutto e dedicarsi alla bassa manovalanza (magari in nero per far girare l'economia come a volte dice B.), è semplicemente pazzesco e deleterio. È inutile andare ai congressi sull'innovazione, se poi si pretende di governare l'Italia con questa mentalità ottocentesca.
LA FANCAZZISTA PERSONALE DI BRUNETTA, ECCOLA QUA
Brunetta dice che fa gli straordinari...
ALTROCHE', SILVIO E' DISTRUTTO, GUARDA QUI
intanto Tremonti ...
mah ! godiamoci la serata con Rossella Brescia
Dedica a Brunetta mezza pugnet@@
si commenta da se
Cosa vuol dire avere
un metro e mezzo di statura,
ve lo rivelan gli occhi
e le battute della gente,
o la curiosità
di una ragazza irriverente
che si avvicina solo
per un suo dubbio impertinente:
vuole scoprir se è vero
quanto si dice intorno ai nani,
che siano i più forniti
della virtù meno apparente,
fra tutte le virtù
la più indecente.
Passano gli anni, i mesi,
e se li conti anche i minuti,
è triste trovarsi adulti
senza essere cresciuti;
la maldicenza insiste,
batte la lingua sul tamburo
fino a dire che un nano
è una carogna di sicuro
perché ha il cuore troppo,
troppo vicino al buco del culo.
Fu nelle notti insonni
vegliate al lume del rancore
che preparai gli esami.
diventai procuratore
per imboccar la strada
che dalle panche d’una cattedrale
porta alla sacrestia
quindi alla cattedra d’un tribunale,
giudice finalmente,
arbitro in terra del bene e del male.
E allora la mia statura
non dispensò più buonumore
a chi alla sbarra in piedi
mi diceva Vostro Onore,
e di affidarli al boia
fu un piacere del tutto mio,
prima di genuflettermi
nell’ora dell’addio
non conoscendo affatto
la statura di Dio.
Salta dal decreto sviluppo la norma sui diritti di superficie delle spiagge
Governo e relatori alla Camera hanno infatti accolto alcuni emendamenti soppressivi della norma che portava a 20 anni il diritto di superficie sugli arenili.
La materia potrebbe essere affrontata in un altro provvedimento.
Legambiente: "Un'altra vittoria dopo il referendum"
"Un altro successo per i cittadini. Dopo la vittoria su nucleare e acqua pubblica, la cancellazione della norma che prevedeva il diritto di superficie sulle spiagge per 20 anni, rappresenta una nuova vittoria per tutti i cittadini, gli imprenditori onesti e per coloro che hanno a cuore i beni comuni. Questa estate è cominciata bene, ora avanti per liberare le spiagge dai cancelli e dal cemento". Così Sebastiano Venneri, vicepresidente nazionale di Legambiente, esprime soddisfazione per la notizia dello stralcio delle norme sulla privatizzazione delle spiagge nel Dl Sviluppo.
"Il vecchio decreto - continua Venneri - rappresentava un'aberrazione giuridica che non accontentava nessuno. Né tanta parte degli imprenditori che hanno rischiato di venir scalzati dai grandi speculatori del settore, né cittadini e turisti, che venivano di fatto privati del diritto di fruire di un bene pubblico per eccellenza".
Caro Silvio, caro Bersani, voglio raccontarvi...
Lettera a Silvio
Caro Silvio, voglio raccontarti… faccio prima, leggi questa
Un giorno, un non vedente era seduto sul gradino di un marciapiede con uncappello ai suoi piedi e un pezzo di cartone con su scritto:
«Sono cieco, aiutatemi
per favore» Un pubblicitario che passava di lì si fermò e notò che vi erano solo alcuni
centesimi nel cappello. Si chinò e versò della moneta, poi, senza chiedere il permesso al cieco, prese il cartone, lo girò e vi scrisse sopra un'altra frase.
Al pomeriggio, il pubblicitario ripassò dal cieco e notò che il suo cappello
era pieno di monete e di banconote. Il non vedente riconobbe il passo dell'uomo e
gli domandò se era stato lui che aveva scritto sul suo pezzo di cartone e soprattutto che cosa vi avesse annotato. Il pubblicitario rispose:"Nulla che non sia vero, ho solamente riscritto la tua
frase in un altro modo" . Sorrise e se ne andò.
Il non vedente non seppe mai che sul suo pezzo di cartone vi era scritto:"Oggi è primavera e io non posso vederla" Morale: Cambia la tua strategia quando le cose non vanno molto bene e vedrai che
poi andrà meglio.
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Lettera a Bersani
Caro Bersani, volevo raccontarti… ma leggi questa
Se un giorno ti verrà rimproverato che il tuo lavoro non è stato fatto con professionalità, rispondi che l'Arca
di Noè è stata costruita da dilettanti e il Titanic da professionisti....
Per scoprire il valore di un anno, chiedilo ad uno studente che è stato bocciato all'esame finale. Per scoprire il valore di un mese, chiedilo ad una madre che ha
messo al mondo un bambino troppo presto. Per scoprire il valore di una settimana, chiedilo all'editore di una rivista settimanale. Per scoprire il valore di un'ora, chiedilo agli innamorati che
stanno aspettando di vedersi. Per scoprire il valore di un minuto, chiedilo a qualcuno che ha appena perso il treno, il bus o l'aereo.
Per scoprire il valore di un secondo, chiedilo a qualcuno che è sopravvissuto a un incidente. Per scoprire il valore di un millisecondo, chiedilo ad un atleta che
alle Olimpiadi ha vinto la medaglia d'argento. Il tempo non aspetta nessuno.
Raccogli ogni momento che ti rimane, perché ha un grande valore.
Il Carroccio si è rotto con Maroni contro le banche. Dopo le sberle arriveranno i calci in culos
Maroni insiste ed invocando coraggio si mette contro le banche. Pontida non servirà a nulla. Staranno attaccati alle loro poltrone perché sanno che con la sinistra al 42 % perderebbero le elezioni.
Il Carroccio rotto fa comunque finta di attaccare per calmare la base stoppando il decreto sui rifiuti , ma insiste: una svolta dopo le sberle o arriveranno i calci in culo.
Pontida si avvicina, e la linea della Lega per ora resta quella: "Coraggio" per realizzare le riforme, "coraggio" per fare le scelte "anche impopolari". Portavoce del partito di via Bellerio è stato ancora una volta Roberto Maroni, che ieri da Varese, sperando che lo "sberlone" faccia anche "riaprire gli occhi", ha provato a rimettere il governo sulla "rotta giusta". Ovvero quella che Umberto Bossi traccerà più nitidamente sul 'sacro prato' del popolo padano domenica. Al quale intanto il Carroccio ha mandato un primo segnale, stoppando in Consiglio dei Ministri il decreto che avrebbe facilitato il trasferimento al Nord dei rifiuti campani. Una rotta però che deve passare tra due scogli entrambi pericolosi: da un lato la rabbia della base leghista, dall'altro la consapevolezza che, "almeno per ora", non c'è alternativa al tentativo di rilancio dell'attuale governo. Il primo ostacolo ha provato ad aggirarlo il capogruppo leghista a Montecitorio, Marco Reguzzoni, che ha assicurato: "Se non realizziamo le riforme i primi ad arrabbiarci siamo noi...". Nessuna paura dei fischi a Pontida, dunque: "Noi non abbiamo mai paura di niente..." ha risposto. A patto che si facciano le riforme a cominciare da quella del fisco, alla lotta all'immigrazione clandestina, ai cambiamenti istituzionali che sono stati promessi e che la gente vuole". Sulle riforme ha insistito anche Maroni: "Ci sono difficoltà, c'è la crisi economica, ci vuole coraggio, oltre alla prudenza. Spero davvero si metta mano alla categoria del coraggio", a partire dall'intervento sul fisco, cardine - ha ricordato il ministro dell'Interno - del programma elettorale. Un intervento, ha spiegato un dirigente leghista, che dia sollievo innanzitutto ai ceti sociali più vicini al Carroccio, e dunque "le partite Iva", e poi alla famiglia più in generale. Magari anche scontentando qualcuno, le banche in primis. E poi, e qui il bersaglio è Giulio Tremonti, allentare la morsa del patto di stabilità sui comuni virtuosi, quelli che hanno risorse in cassa che potrebbero rimettere in moto l'economia ma che non possono spenderle. Altre risorse potranno poi arrivare dalla riduzione delle missioni militari: non solo quella in Libia, mai voluta dalla Lega, non solo Libano e Kosovo, da tempo nel mirino del Carroccio, ma anche quella in Afghanistan.