politica
Mezzacartuccia
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Nel giorno dell' anniversario della discesa in campo di Berlusconi, il vecchio alleato Bossi gli combina un tiro mancino, a riprova che il sodalizio vacilla perché uno appoggia il governo Monti e l'altro è all' opposizione. Bossi gli dice, due giorni dopo l' incontro a Milano che sembrava aver appianato i contrasti, che lui, Berlusconi, «è una mezza cartuccia». E insiste: «C' è tutto il Paese che vuole strozzare Monti, e Berlusconi ha paura di mandarlo via.
Processo Mills - Ammissibile la ricusazione. Vuoi vedere che anche stavolta la farà franca ?
E’ ammissibile la ricusazione presentata da Silvio Berlusconi nei confronti dei giudici della decima sezione penale del Tribunale di Milano, davanti ai quali si celebra il processo Mills. Lo hanno stabilito i giudici della Corte d’Appello del capoluogo lombardo. Una decisione nel merito verrà presa dagli stessi giudici che si riuniranno in Camera di Consiglio non prima della metà di febbraio.
Il ballo del Martone
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Non essere geloso se non secchio come te
Non essere invidioso se di tempo non ne hai
Sei tu , sei tu
lacrimatoio della Fornero,
sei cotto, un cotto d’un Martone
Dal racconto di un sopravvissuto compagno di prigionia di mio padre
Luciano Battiston DEP n.7 / 2007
Luciano Battiston DEP n.7 / 2007
Un giorno sempre a Stetten in stazione dovevamo portare una rotaia, dall’altra parte c’era un recinto con dei prigionieri militari italiani, catturati l’ 8 settembre, quando c’è stato l’armistizio. Avevano delle loro baracche, si facevano da mangiare, erano trattati meglio di noi. C’era solo una siepe che ci divideva, quando abbiamo potuto parlare assieme, uno di quelli italiani lì che si era portato il mangiare di mezzogiorno, ci ha passato a me e a Vigi un panino dei suoi.(nota Caranas : mio padre mi raccontò più volte questo episodio).Quando l’avevo io in mano il panino ho detto a Vigi: “varda qua che ho un fià de pan”, un altro prigioniero vicino a me mi ha preso il panino e lo ha messo in bocca… io e Vigi lo abbiamo preso per la testa, gli abbiamo tirato fuori il pane dalla bocca, abbiamo fatto una lotta contro uno, insomma lui lo abbiamo lasciato a terra con la bocca aperta perché con la nostra forza lo abbiamo… e abbiamo preso il pane, non so se lo abbiamo… ci interessava solo il pane, eravamo all’estremo dell’appetito, solo parlare di pane avevamo quasi mangiato, solo parlandone ci si riempiva la pancia.
I russi sono i più generosi! Altro che gli ebrei. I russi! Pensa che un giorno intanto che stavamo riempiendo una buca assieme a quattro-cinque russi, uno di questi trova una scatola con dodici formaggini. Sai cos’ha fatto? Li ha divisi! Due a testa! Poteva mangiarseli lui o tra russi. Ne ha dati due anche a me e due a Vigi facendo segno con la bocca di non farci vedere che masticavamo. Un altro giorno a Stetten allora ci dicono: prendete delle pale, eravamo una cinquantina di noi e ci hanno portato in una ferrovia a spalare la neve dalle rotaie perché doveva entrare il treno. Io i Vigi siamo davanti che buttiamo via la neve e una guardia che ci accompagnava, ci parlava in italiano; alle undici si è messo con la gavetta e il gas a spirito e si è acceso il gas. Ha messo la gavetta con acqua e si è lessato le patate, arrivato mezzogiorno ha tirato fuori le patate e le ha spellate, si è messo a mangiare patate: aveva l’acqua delle patate e le bucce, non so il perché ho detto a Vigi: “Vigi va a domandarghe l’acqua e le scorze delle patate” e lui: “Varda che el me da”, era vestito da borghese, era un trentino, uno di quelli dell’Alto Adige, parlava sia il tedesco che l’italiano. Allora Vigi ha lasciato la pala ed è andato a domandare l’acqua; ma invece di dargli l’acqua ha preso il moschetto per la cima e gli ha dato due botte. Vigi ha messo la code in mezzo alle gambe, è tornato da me e mi ha solo ringraziato: “Sutu contento adess?”, ha ripreso la pala e abbiamo continuato a buttar via la neve. Invece di mangiare le ha prese. Non mi ha mai rimproverato, mi ha solo detto: “Sutu contento adess?”.
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Io non dimentico
Solo bimbi “speciali” han sul petto una stella, sin da lontano io sono vista per quella. Mi han messo un marchio proprio sul cuore, lo porterò fiera in tutte le ore. La stella, si dice, è un premio, ma strano, un uso che giunge da un tempo lontano. Io so tutto quanto la stella rivela e cercherò che essa diventi una vela. Io sono una stella! Papà mi diceva di scansare i guai, ritorna presto ché non si sa mai. Per me il giallo stella è come oro, non voglio offenderlo e farne il mio alloro. Ora sto qui eretta e orgogliosa, urla, mia voce, ma silenziosa: “Sono ancora persona in realtà, mio è lo spirito, la volontà”. Io sono una stella! (Inge Auerbacher)
BAMBINI NELLE CARCERI DI ISRAELE. Le torture e le pratiche disumanizzanti applicate nei confronti dei carcerati, sino allo scorso mese venivano attuate anche nei confronti dei bambini, anch'essi rinchiusi insieme agli adulti.
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IL GIORNO DELLA MEMORIA. Questa bambina non si chiamava Anna Frank. Non aveva scritto un diario. Anche se l'avesse scritto nessuno l'avrebbe pubblicato. Se qualcuno l'avesse pubblicato nessuno l'avrebbe letto perchè la propaganda non se ne sarebbe occupata. E' morta in silenzio, con i suoi genitori durante l'operazione di sterminio dei palestinesi, chiamata dagli israeliani Piombo Fuso. Nessuno ne parlerà mai, nessuno si preoccuperà mai di sapere il suo nome. (di: BUONE NOTIZIE Ultima Ora)
Io non dimentico
VITTORIO ARRIGONI CON DEI BAMBINI PALESTINESI
Operaio sardo le canta a Castelli che abbandona lo studio di Santoro
Quando la fame fa dire la verità ! …. Si, in faccia ai leghisti ladroni che non hanno nessuna intenzione di lasciare le loro poltrone in parlamento. Se lo Stato Italia non vi piace, cari leghisti è ora di andarvene! Lasciate i lauti compensi che tutti noi vi paghiamo anche se ci apostrofate come ladri del Sud !
Un operaio sardo ha avuto il coraggio di dire durante la trasmissione “Servizio Pubblico” a R. Castelli : “tu a me non mi devi rompere i coglioni “ costringendolo a lasciare lo studio . Acceso dibattito tra l’esponente leghista Roberto Castelli e un gruppo di operai nella puntata di Servizio Pubblico. Tutto parte dal collegamento di Sandro Ruotolo, che questa settimana è andato nel comune occupato di Siliqua, in provincia di Cagliari. Il parlamentare prima di lamenta con Michele Santoro per “il pubblico schierato” in studio, che lo contesta, poi parla delle “aziende del Nord che chiudono”, ma l’operaio sardo non si fa infinocchiare e Castelli se ne va .