Overblog
Segui questo blog Administration + Create my blog
Blog  di Caranas

politica

NECROLOGIO

6 Dicembre 2011 , Scritto da CARANAS Con tag #POLITICA

Cari-politici

Mostra altro

Ma quale equità ? Chi prospererà sarà solo Equitalia !

6 Dicembre 2011 , Scritto da CARANAS Con tag #POLITICA

di Caranas

Dopo aver letto attentamente la sintesi della manovra Monti (salvacapitalisti altro che salvaItalia) , sono veramente schifato ed amareggiato. Avevo gioito troppo presto la sera delle dimissioni di Berlusconi, per me era una liberazione e lo è tuttora , ma cazzo non pensavo ad un concetto di equità cosi come l'ha messo nero su bianco Monti. Non c'è nulla che colpisce i grandi patrimoni e l'evasione fiscale (la tracciabilità da 1000 € non serve , occorreva fissarla almeno a 300 € ) , non c'è nulla sulla diminuzione dei costi della politica e la fregatura la prenderà solo chi si è riempito di mutui per comprare una prima casa. Monti sicuramente non terrà conto che il parlamento è sovrano e metterà la fiducia eliminando ogni possibilità di modifiche al decreto con emendamenti. Di questo dobbiamo ringraziare non solo chi fino a oggi ha votato il centro-destra ma anche un'opposizione PD dormiente che si sveglia solo per le diatribe interne. Grazie Bersani ! Me ne ricorderò alla prossima tornata elettorale. 

 


Mostra altro

A FAUCI APERTE STA INIZIANDO IL BANCHETTO

5 Dicembre 2011 , Scritto da CARANAS Con tag #POLITICA

0.jpg

 

Et voilà: il piatto è servito.

La manovra lacrime e sangue è stata varata.

L'attacco alla povera gente, ai lavoratori, ai redditi più bassi è stato pianificato in tutta la sua durezza e recrudescenza.

Ci sembra di sognare, di vedere un film di “ un altro mondo”, di avere fatto un viaggio del tempo verso il passato, verso quel passato dove si viveva senza diritti, dove la legge della giungla era la regola, dove il popolo non aveva voce in capitolo,dove le condizioni di vita erano ai livelli di sopravvivenza. In quel passato dove il popolo veniva chiamato, ogni tanto, a compilare un questionario,chiamato scheda elettorale,per “dare” una giustificazione plausibile ai gestori della cosa pubblica, ma almeno la forma la salvavano.

Il Governo oligarchico, in quanto non è stato eletto da nessuno, va avanti come un rullo compressore a togliere i soldi ai cittadini per darli ai banchieri.

Crediamo di essere arrivati ad un punto di non ritorno della pazienza popolare, non si possono più tollerare queste forche caudine del debito e dell'Europa, bisogna capire che la crisi non è sistemica o monetaria ma è del capitalismo. Bisogna avere il coraggio di dire all'Europa che i cavolacci nostri ce li facciamo, da soli, a casa nostra e che non abbiamo bisogno di padri putativi o tutori: sappiamo cavarcela da soli, come abbiamo sempre fatto. Bisogna avere il coraggio, una volta per tutte, di uscire da questo “ bordello “ chiamato Europa, vecchia baldracca che ha puttaneggiato in tutti i bordelli, che ci ha trasmesso le infezioni di Maastricht e di Lisbona e che ci sta avvelenando la vita.

E' il sistema nel suo insieme che va cambiato, da questo non c'è più nulla da recuperare,è una pagina triste e, sopratutto, costosa della nostra storia recente che va chiusa e mai più riaperta: è indispensabile ribellarsi a queste gabelle medievali, a questa mancanza di libertà, a questa mancanza di democrazia, a questa oligarchia che sta lavorando solo ed esclusivamente per i banchieri, e non è un caso che Monti è il referente europeo della Trilateral.

La misura più odiosa, penalizzante, castrante e iniqua è la riforma delle pensioni. Il pianto del Ministro Fornero in conferenza stampa non ci ha commosso neanche un po': ci è sembrato il pianto del coccodrillo.

Il “coccodrillo” ha aperto le sue fauci esordendo che finalmente la pensione si calcola per tutti con lo stesso metodo, contributivo, facendo slittare verso il basso l'ammontare dell'assegno– se oggi quell'assegno vale 1.000 euro con il sistema retributivo, con quello contributivo diventa 600 euro, ma non vi scoraggiate, prima o poi riusciranno a portarci ai livelli retributivi e pensionistici dei cinesi e degli indiani- dimenticando che cambiare le regole in corsa è, non solo disonesto, ma anche eticamente scorretto. Se una persona ha iniziato a lavorare 30 anni fa e gli è stato detto che i suoi diritti, pagati con i contributi e non gratuiti , erano di un massimo di versamenti di 40 anni e, sempre quella stessa persona aveva impostato la sua vita su questi parametri, adesso gli si sconvolge l'esistenza, gli si cambiano le regole, tanto le oligarchie lo hanno sempre fatto.

E' semplicemente scandaloso che gli anni di versamenti per le pensioni di anzianità sia stati portati a 41 anni più un mese per le donne, e a 42 anni più un mese per gli uomini; l'età minima di pensionamento delle donne diventa 62 anni – 66 dal 2018 – fino ad un massimo di 70 anni; per gli uomini passa a 66 anni fino ad un massimo di 70: ma, si badi bene, che se si va in pensione a 62 o 66 invece che a 70 ci sarà una penalizzazione sull'ammontare della pensione. Considerando che la pensione,che già era molto bassa, si abbassa ulteriormente per il nuovo sistema di calcolo tanto vale dire andate tutti in pensione a 70 anni.

Siamo sempre stati consci che questo governo avrebbe fatto macelleria sociale, ma non ci eravamo immaginati che si arrivasse all'estorsione legalizzata.

E questa estorsione sarà avallata da tutti, nessuno escluso, perchè anche quelli che faranno finta di opporsi sono attori della stessa commedia: il tiranno quando va ad elezioni, per far vedere che è

democratico non vuole prendere il 100% ma farà in modo che un 5% di voti sia a lui contrario, così nessuno potrà dire che è un dittatore.

Sveglia, gente ! E' ora di organizzarci per abbattere una volta per tutte questa democrazia rappresentativa,ed il governo Monti ne è una prova lampante, e passare ad una democrazia diretta mandando a casa, una volta per tutte, questi ciarlatani che pensano a tutto meno che agli interessi del popolo.

E' ora di dire a “ lor signori” che è arrivato il momento in cui la gente,

ri-diventata popolo, si libererà scrivendo in maniera grande, chiara ed indelebile la parola: FINE.

Fronte di Liberazione dai Banchieri

 

Mostra altro

LA GROSSA SUPPOSTA E’ ARRIVATA ! CHE VOLEMO FA' ?

5 Dicembre 2011 , Scritto da CARANAS Con tag #POLITICA

Non c’erano dubbi! Con questa manovra di Monti , i lavoratori dipendenti , i possessori di una casa, i precari, i pensionati, i bisognosi, gli ammalati, gl'insegnanti,  i pazzi, i barboni, i comunisti ecc. saranno tutti più poveri.  La povertà ora colpirà ancora di più le cosiddette famiglie normali. I politici , i tecnici ed i mafiosi no!

lavavetri.jpg

 

Il tracollo degli ultimi cinque anni è evidente, perché è come se l’epidemia si fosse diffusa anche tra i soggetti meno a rischio: prima le famiglie “in condizione di deprivazione” erano 3 milioni e mezzo o poco più, ora sono più di  4 milioni, ossia una grossa fetta (circa il 6.6 %)  della popolazione. Colpisce sempre di più il lento scivolare verso la soglia: partendo dai meno a rischio, è comunque significativo che un milione di famiglie in più abbia intaccato il patrimonio o contratto debiti negli ultimi 5 anni; poi c’è la controprova della propensione al risparmio, che fotografa bene la situazione. A fine 2005, le famiglie risparmiavano in media 620 euro al mese, mentre a metà 2011 la media scende a 400; ed è una media che non dice tutto, perché solo il 28,2% riesce a mettere da parte qualcosa, mentre la maggioranza (53%) va in pari tra spese e guadagni e il 18,8% finisce in rosso. Quando Tremonti lodava nei vertici internazionali la propensione al risparmio delle famiglie italiane, insomma, dimenticava di aggiungere che negli ultimi 15 anni questa propensione si è dimezzata. E parliamo,  di famiglie normali, non di casi da unità di emergenza del servizio sociale; anche questi ultimi, tra l’altro, stanno crescendo parecchio.

E intanto a farla franca sono sempre gli stessi  (ricchi ed evasori totali o quasi), NESSUN AUMENTO IRPEF PER CHI HA UN REDDITO SUPERIORE A 55.000 €,  NESSUNA PATRIMONIALE A CHI SPECULA IN BORSA,  UNA FINTA ABOLIZIONE DELLE PROVINCE, NESSUN DIMEZZAMENTO DEL NUMERO DEI PARLAMENTARI,  SCOMPARSA DEGLI ADEGUAMENTI DELLE PENSIONI ALL’INFLAZIONE, NESSUNA VENDITA DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE DELLO STATO, NESSUNA ICI PER LA CHIESA, AUMENTO DELLA BENZINA E DELL’IVA ecc.

images-copia-3.jpg

Insomma, chi ha soldi è stato salvato, chi vive al limite della povertà viene accompagnato al cimitero. Dulcis in fundo : RIDUZIONE COSTI DELLA POLITICA ? DOBBIAMO ACCONTENTARCI DELLA RINUNCIA DI MONTI AL SUO STIPENDIO. Ma vaffanbicchiere diceva Santoro !

E’ GIA’ ORA CHE QUESTO GOVERNO VADA A CASA INSIEME AL PdL, PD e UDC. ELEZIONI SUBITO !

 

Mostra altro
Mostra altro

VAURO oggi (vignetta)

4 Dicembre 2011 , Scritto da CARANAS Con tag #POLITICA

00002.png

Mostra altro

IL BIDELLO (vignetta)

4 Dicembre 2011 , Scritto da CARANAS Con tag #POLITICA

000 Bidello

Mostra altro

Piazzale Loreto non chiuse col fascismo. Il Re è morto. Viva il Re?

4 Dicembre 2011 , Scritto da CARANAS Con tag #POLITICA

                                                                                                       di Eugenio Di Rienzo

Dopo le immagini strazianti del corpo oltraggiato di Muammar Gheddafi arriva al Festival di Torino un documentario choc che propone fotografie mai prima divulgate dello strazio di Benito Mussolini.

duce2--1-.jpg

Ingrandisci immagineSi tratta de Il Corpo del Duce di Fabrizio Laurenti, liberamente tratto dal libro omonimo dello storico Sergio Luzzatto (Einaudi). Un documentario, distribuito da Cinecittà Luce, che lo ha anche prodotto insieme con RTI, dove si racconta la parabola del corpo di Mussolini, attraverso immagini inedite e terribili reperite all’Archivio Storico Luce, nei National Archives di Washington e nell’Archivio Centrale di Stato.

Un corpo prima esaltato anche a livello propagandistico - famosi suoi ritratti a petto nudo durante la trebbiatura - e poi invece ferito, straziato e oltraggiato oltre la misura dell’immaginabile in quella che Ferruccio Parri, Presidente del Comitato di Liberazione Nazionale, definì la «macelleria messicana» di Piazzale Loreto. Nel documentario si parla di questo corpo esibito che avrebbe fatto emergere (addirittura!) una sorta di latente omosessualità degli italiani. Insomma, Mussolini, fu un leader popolare che basò il suo carisma anche su una sua forte fisicità, a differenza del capo spirituale che fu invece Hitler. Dopo l’analisi del culto del corpo del dittatore, Laurenti ci introduce alla macabra storia del cadavere. Subito dopo Piazzale Loreto, per volere del Cnl, il corpo del Duce fu tumulato in gran segreto in una fossa anonima nel cimitero maggiore di Milano ma un anno dopo, nella notte del 23 aprile del 1946, venne trafugato da un gruppo neofascista che ne reclamava una sepoltura più degna.

Il cadavere, recuperato poi dalla polizia, scomparve di nuovo e le ultime immagini esistenti del corpo di Mussolini sono quelle eseguite nella questura di Milano il 14 agosto del 1946. La spoglia - ormai ridotta a una mummia - è rinchiusa in una cassa di sapone, ripiegata su se stessa. Questa stessa cassa fu occultata per 12 anni in un luogo conosciuto solo da pochissime persone poste ai vertici dello Stato. Alcune foto del cadavere di Mussolini circolarono, però, in Italia come santini negativi o positivi, perché fascisti e antifascisti rimasero affascinati dal ricordo di un personaggio tanto amato e tanto odiato durante la sua esistenza.

Ha scritto Sergio Luzzatto: «L’Italia ha uno specifico corporale che ha a che fare con la religione dominante. Il problema del carisma, del crisma, del Cristo, dell’Unto dal Signore». Mi permetto di dissentire da questa conclusione. In realtà, le vicende del corpo del dittatore rimandano a lunga tradizione iconografica, diffusa in tutto il mondo occidentale, che fu illustrata nel grande libro di Ernst Kantorowicz, I due corpi del Re, pubblicato per la prima volta nel 1957. Un saggio dove lo studioso tedesco cercava di penetrare gli arcani della teologia politica medioevale, parlando appunto dei due corpi della regalità. Il primo, eguale a quello di tutti i mortali, sottoposto alle ingiurie della malattia, della vecchiaia e della morte. L’altro, di natura mistica come quello del Redentore, incorruttibile e destinato a reincarnarsi in quello del suo successore. La fine terrena di un monarca non corrispondeva, infatti, alla fine della monarchia come dimostrava la famosa frase, che accompagnava il decesso di ogni Sovrano: «Il Re è morto. Viva il Re».

La ferocia con cui i milanesi infierirono sulle spoglie di Mussolini corrispose, invece, al desiderio di spezzare questa continuità.

Difficile dire se quella dissacrazione ebbe veramente l’effetto sperato. Per riprendere proprio le parole di un’intervista di Laurenti, mi pare che gli italiani abbiano chiuso con il fascismo senza averlo metabolizzato. E che quella rimozione sia ancora oggi la fonte di una conflittualità estrema che, forse, solo la prossima generazione riuscirà a superare.

 

COMMENTI

 AAA - Ricordando i milioni di morti di guerra, proprio lei ha rinfrescato il grande dubbio riguardo la necessità di eliminare il Duce tanto frettolosamente. Non crede che sarebbe stato preferibile che il Duce fosse stato catturato, imprigionato, interrogato e processato per crimini di guerra e successivamente giustiziato? Certamente, dalle sevizie e percosse ricevute, il Duce ha sofferto molto prima di morire, ma una morte tanto veloce, certamente non ha sopito le sofferenze di una guerra tanto dura e in più ha portato con se molti segreti e verità. Probabilmente, quelle verità che neppure il Duce conosceva, ma che avrebbero potuto essere svelate grazie ad accurate indagini che si potevano condurre solo grazie alla sua collaborazione, portando l’Italia verso una ben più completa opera di giustizia. Non solo, chi catturò il Duce e la Petacci, proprio a causa del modo sbrigativo con il quale furono eliminati, (la Petacci poi non aveva colpe in quanto non partecipò mai alla vita politica) passò in secondo piano, surclassato dallo sconvolgente chow con il quale il corpo del Duce fu poi esposto ed oltraggiato -MUTO POICHÈ GIÀ MORTO - a Piazzale Loreto. Con la cattura e la prigionia del Duce avrebbe certamente goduto di ben più ampia notorietà. Non pensa che Piazzale Loreto, il 28 aprile del 1945, non sia stata altro che un’ arena nella quale agli italiani fu offerto un sangue (RIPETO MUTO E COAGULATO) che ha offuscato le lenti che potevano ingrandire ben più tragiche verità? Quando trapasseremo ed incontreremo i suoi penosi morti di guerra forse sapremo la verità. È sufficiente credere in DIO.

XXX -Piangiamo pure lo scempio dei cadaveri della Petacci e di Mussolini, sarebbe bene pero', se non altro per pars conditio, che va tanto alla moda oggi, parlare anche della Piazza Loreto del 10 agosto 44' e dei quindici antifascisti assasinati dai repubblichini su ordine dei tedeschi. Musolini è stato esposto a Piazzale Loreto non per caso, sarebbe ricordarsene ogni tanto.

YYY - Il Fascismo ha tentato di far progredire un’ Italia contadina povera che nella seconda metà dell'ottocento era in gran parte partita dall'Italia, ha creato le fondamenta di uno stato moderno, rivoluzionando il diritto, la legislazione bancaria. la previdenza, l'assistenza all'infanzia, l'istruzione, l'agricoltura, i mass media,la pubblicità e propaganda, la tecnologia, l'architettura, l'arte. uno sforzo immane al quale contribuirono tutti gli italiani, poi ci fu la rincorsa alle armi e fu la fine di uno sforzo innovatore, rapidissimo e senza precedenti per il nostro paese.

 

Fonte : Il Giornale

Mostra altro

Nessuna equità, PREPARIAMOCI ! (A scendere in piazza)

3 Dicembre 2011 , Scritto da CARANAS Con tag #POLITICA

1-equitalia.jpg 

Super-tassa sulle barche e i beni di lusso, Irap più leggera e aumento delle aliquote Irpef di 2 (ma anche fino a 3) punti per gli scaglioni oggi al 41 e 43% che passerebbero così al 43 e 45%.

Sono alcuni dei provvedimenti che il Governo Monti starebbe per varare lunedì all'interno della manovra correttiva da 20 miliardi di euro che servirà a centrare l'obiettivo del pareggio di bilancio nel 2013. Target fissato ad agosto dall'esecutivo Berlusconi in accordo con l'Unione Europea.

Pare, al momento, rinviata ad una legge delega la revisione degli estimi catastali.  Delega che dovrebbe contenere anche la rimodulazione delle aliquote Irpef collegata agli interventi per semplificare la giungla di detrazioni fiscali al momento esistenti. Secondo quanto si apprende, poi, tra le ipotesi al vaglio dei tecnici del Ministero dell'Economia, in queste ore ci sarebbe anche una sorta di patrimoniale non immobiliare che si affiancherebbe alla super-Ici sulle seconde e terze case.

Rush finale, dunque, per gli ultimi ritocchi alla stangatina necessaria per ripristinare la fiducia dei mercati verso l'Italia, pacchetto di misure che sarà sul tavolo del Consiglio dei ministri di lunedì prossimo. Nella manovra sarà inserito anche un pacchetto di misure per la crescita che, oltre agli sgravi Irap per le imprese (da finanziare attraverso un aumento di qualche punto dell'Iva) che potrebbero essere accompagnati da una defiscalizzazione delle quote dei contributi previdenziali che gravano sul lavoro, potrebbe contenere pure una proroga del bonus fiscale del 55% per l'efficienza energetica degli interventi edilizi fino al 2014 e un credito di imposta per le attività di ricerca al 12% che potrebbe però essere esteso anche ad altri campi. Si tratta, però, di misure già inserite all'interno degli schemi del vecchio decreto sviluppo.

Sanità  - Il taglio di 2,5 miliardi al Fondo sanitario nazionale, previsto dalla manovra di agosto per il 2013, potrebbe essere anticipato già all'anno prossimo. E per il 2013 potrebbe arrivare a 5 miliardi di euro. E anche il trasporto pubblico locale non sarà alimentato da risorse nuove, come da tempo chiedono di fare i presidenti delle Regioni.

Monti inizierà a breve il giro di consultazioni con i segretari dei partiti che sostengono la maggioranza (Casini in mattinata, Alfano a mezzogiorno e Bersani alle 21) e domenica mattina incontrerà invece le parti sociali. I sindacati però non ci stanno ad accettare al buio il pacchetto economico, pensioni comprese, che il governo intende varare. E dopo lo stop della Cgil nei giorni scorsi, è arrivato oggi l'altolà della Cisl. "Noi vogliamo una trattativa e non una semplice consultazione", ha detto il segretario generale, Raffaele Bonanni. Il presidente del Consiglio, ha aggiunto, "ha promesso al Senato e alle parti sociali che ogni decisione sarà sorretta dall'equità. E' esattamente quello che chiediamo".

PENSIONI. Quadro più definito invece sulla riforma previdenziale: prevista l'estensione a tutti del sistema contributivo pro-rata per il calcolo della pensione e l'accelerazione dell'innalzamento dell'età pensionabile delle donne del settore privato. Probabile l'aumento di un paio di punti percentuali dei contributi a carico dei lavoratori autonomi. Non sono confermate infine le misure sull'anzianità, che vedono l'opposizione dei sindacati e di una parte del Pd, mentre il Pdl e l'Udc potrebbero appoggiarle.

Sul tema welfare però le posizioni politiche restano distanti: "E' il momento di uno sforzo collettivo ma noi chiediamo equita'", ha ribadito Pier Luigi Bersani. Antonio Di Pietro ha spiegato che l'Idv non è "contrario al ritocco delle pensioni ma dipende da quale ritocco e quali pensioni". Si' più convinto invece da parte dell'Udc. Il segretario del Pdl Angelino Alfano ha chiesto al governo di non varare "un provvedimento economico insapore e incolore come l'acqua". Ancora polemica la Lega che ha contestato la decisione di Monti di convocare per domenica prossima le parti sociali e i presidenti delle Regioni, in contemporanea con la riunione del cosiddetto parlamento della Padania. E il Carroccio ha contestato anche la partecipazione di Monti a Porta a Porta di martedì prossimo: "Il presidente del Consiglio fa un altro sgarbo alla democrazia anteponendo la sua presenza televisiva al dovere istituzionale di riferire in Parlamento".

 

fonte : affari italiani 

 

Mostra altro

MONTI va a pungersi da VESPA

3 Dicembre 2011 , Scritto da CARANAS Con tag #POLITICA

 

 Monti e la questua porta a porta

Monti, prima è stato tentato di scavalcare il Parlamento vespizzandosi anzitempo, e poi s’è ravveduto per senso dello Stato: pareva brutto anticipare una manovra lacrime e sangue alla tv. Ciò non gli ha affatto impedito di esser bersaglio di strali impensabili da parte di fan della prim’ora. Molti a sinistra, moltissimi via twitter, come se la critica andasse chiusa in un cinguettio. Per dire, Ezio Mauro direttore di Repubblica, ha scritto: «Perché Monti deve spiegare la manovra a “Porta a porta”? Non è ora di inaugurare nuovi notai, nuovi divani e nuove location?». Tradotto: «Cavolo, Monti, non era meglio andare a “Ballarò”?». Risponde, in difesa di Monti, Giorgio Merlo (Pd): «Quello che conta è che vada sulle reti Rai e che dica le cose che vuol fare a tutti gli italiani». Ed è semmai questo che preoccupa: il contenuto - la stangatona - più che il contenitore.

 

Mostra altro