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Blog  di Caranas

Schegge di storia economica dello Stato del Sud e di Fuscaldo

11 Gennaio 2010 , Scritto da CARANAS Con tag #FUSCALDO

 

 

quel miracolo economico partenopeo distrutto dall’invasore sabaudo

                                                                                     di Carmelo Anastasio


Premessa : alcuni amici iscritti alla newsletter del blog, mi hanno scritto che i pezzi sono troppo

                  lunghi perciò questa volta tratterò l’argomento in schegge.

 

                                                  Ferdinando II
                                                                       Ferdinando II

Cinquant’anni prima della nascita della Breda e della Fiat, nel Regno del Sud c’era il più forte nucleo industriale della penisola riconosciuto anche alla Mostra di Parigi nel 1856.
Ferdinando II ( a me non molto simpatico per via della  repressione del 1848) , fu comunque un ottimo imprenditore ( non come "quello") ed il suo dinamismo permise lo sviluppo non solo dell’industria tessile ma anche del settore metalmeccanico, quest’ultimo primario e strategico per il Regno , avendo permesso la realizzazione del grandioso progetto ferroviario Napoli-Portici (prima ferrovia italiana ) che fece guadagnare il terzo posto di potenza industriale tra gli stati dell’Europa (1850). 
   
Per un breve periodo, alla guida del governo fu chiamato Gennaro Spinelli Marchese di Fuscaldo , importante figura politica avendo tra l’altro partecipato al Congresso di Vienna  nel 1815 ( per conto di G.Murat) e,  come premier, avendo respinto l’alleanza col Regno di Sardegna architettata da Cavour.


Le macchine a vapore venivano completamente costruite in casa ( fu istituito anche un Politecnico e una scuola per macchinisti ) e lo sviluppo industriale dal 1840 in poi creò moltissimi posti di lavoro in tutto il regno e quindi anche a Fuscaldo (v. più avanti). In diversi centri del sud era presente la Real Fonderia e la Real manifattura delle armi. Macchine tessili, macchine agricole, vagoni e locomotive, attrezzature per l’illuminazione a gas (Napoli prima città italiana) , erano i prodotti di questo fortunato periodo anche per la Calabria dove a Mongiana, Pazzano, Bigonci, Cardinale, erano presenti una dozzina di altiforni per la produzione di circa 22.000 qli/anno di ghisa e ferro.


Anche Fuscaldo (CS) si avvantaggiò del miracolo economico col suo centro siderurgico per la produzione di sbarre di ferro ( tra operai e tecnici circa una settantina di addetti in occupazione stabile), ma anche per la buona produzione della seta  ( l’opificio era situato nel palazzo che si trova sulla destra dopo il convento di San Francesco nella via intitolata al santo). In Calabria si contavano all’epoca 11.000 telai e l’industria serica occupava 3.000 unità di forza lavoro. A Fuscaldo veniva prodotto anche il caolino delle famose ceramiche di Capodimonte.

 

Poi arrivò il 1860 con  l’Unità d’Italia e  la ruspa sabauda distrusse tutto . Anche Fuscaldo subì la stessa sorte dei centri industriali del sud sgretolati dalla furia savoiarda con la stessa facilità con cui si frantuma l’omonimo biscotto. I "nostri " venivano chiamati briganti , in realtà  furono martiri.

 

 Fuscaldo M.

           veduta Marina di Fuscaldo -  foto fuscaldocity

                                                                                                          

                                                                                                              
© copyrigt by Carmelo Anastasio Vimodrone (MI)

 

 

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