fuscaldo francesco lattari patriota
FUSCALDO Uomini illustri - Francesco Lattari Patriota
21 Febbraio 2020 , Scritto da CARANAS Con tag #Fuscaldo Francesco Lattari Patriota

FRANCESCO LATTARI
Nacque a Fuscaldo il 1° gennaio 1882.
Compiuti i primi studi in Cassano, nel 1837 passò a frequentare il Real Liceo di Catanzaro, ove ebbe a docente di letteratura e di vita Luigi Settembrini. Nel 1840 si iscrisse alla Facoltà di Giurisprudenza dell’ateneo di Napoli e da studente non ancora ventenne cominciò a pubblicare i primi suoi scritti letterari e traduzioni di autori stranieri sull’Omnibus Pittoresco e su L’Antologia. Conseguita la laurea (8gennaio 1842), Francesco Lattari, pur esercitando la professione di legale in Napoli, si dedicò con grande interesse ed impegno alle scienze politiche ed economiche verso le quali si sentiva particolarmente attratto. Ne è prova il fatto che, appena ventenne, diede alle stampe, sotto il titolo di Vita di Adolfo Thiers, un lavoro che è anche un saggio di critica storica.
Obiettivo primario era per lui l’Unità nazionale. Lavorò al “Progresso” e alla rivista “ Ore solitarie”.
Nel 1845 diede alle stampe la Proposta di una Esposizione italiana per preparare l’unificazione del territorio italiano. Nell’anno successivo vide la luce Le strade ferrate e l’Italia ( anche questo lavoro per unificare l’Italia – 1846). Seguì nel 1847 Progetto di un sistema monetario uniforme per tutti gli stati d’Italia.
Francesco Lattari cospiratore contro la tirannide borbonica collaborò con L. Settembrini alla famosa Protesta delle due Sicilie e fu quindi arrestato nel 1847. Liberato nel 1848. Di quell’anno col motto : Unità, Libertà, Indipendenza , è il suo Progetto di costituzione pel Regno delle Due Sicilie.
!848 – Elezioni dei deputati. Prese 3200 voti ma non fu eletto per un malevolo intrigo. Nello stesso anno, con Giuseppe Ricciardi prende parte all’insurrezione calabrese. Il mandato d’arresto conseguente lo costrinse alla latitanza per quattro anni sino al 1852 quando in assenza di processo ottenne la libertà provvisoria. Due anni dopo fu arrestato di nuovo e si fece un anno di carcere uscendone in libertà provvisoria. Nel luglio 1855, fu accusato di complicità alla cospirazione ordita da Nicola Mignogna e fu di nuovo incarcerato a Paola. Restò in prigione alcuni mesi, dopo fu mandato al confini a Castrovillari fino al 1858, poi obbligo di risiedere a Fuscaldo senza potersene allontanare. Nel 1860 col ripristino della Costituzione delle Due Sicilie, fu libero da ogni pena.
F.Lattari non smise mai di lavorare per il Risorgimento della sua Patria.
1860- Eletto nel Comitato Segreto della provincia di Cosenza- con Donato Morelli e tanti altri per l’insurrezione dell’estate 1860. Il 1° settembre 1860 Francesco II provò a “comprarselo” offrendogli (dopo averlo imprigionato e dopo averlo costretto alla latitanza per 4 anni) la nomina di Segretario Generale dell’ intendenza della Basilicata, ma il nostro patriota rifiutò e non si piegò neanche alle lusinghe del re borbonico quando questi gli offrì la carica di Ufficiale nel Ministero e nella Reale Segreteria delle Finanze.
Il dittatore Garibaldi, con decreto del 17 settembre 1860, lo nomina Direttore del Grande Archivio di Napoli, nomina confermata poi dal Re Vittorio Emanuele II per i nobili sforzi fatti per il bene del Paese. Nel 1864 viene nominato Segretario capo dell’Università di Pavia. Nel 1883 Re Umberto I lo nominò Direttore dell’Archivio di Stato in Cagliari, ufficio che tenne sino alla morte ( Napoli 1889).
Alcune date da segnalare:
1867- fece parte della Commissione Governativa per il ricevimento a Venezia delle ceneri dei Fratelli Bandiera.
1871- fece parte del Comitato Promotore per il trasferimento delle ceneri di Ugo Foscolo dal cimitero di Chiswick a Firenze.
1881- membro del Consiglio dei Giurati dell’Esposizione industriale di Milano.
1885- Fece parte del Comitato Esposizione Mondiale di Roma.
1887- Membro Comitato per la costruzione del monumento a Foscolo in Santa Croce.
Morì il 10 luglio 1889 a Napoli nell’Albergo dei Fiori per l’aggravarsi di una malattia cardiaca assistito dal fratello Domenico. Riposa nel cimitero di Poggioreale nella Cappella dei Nobili dello Spirito Santo.
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