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Blog  di Caranas

Cos’è il neoliberismo e quali danni provoca

25 Febbraio 2018 , Scritto da CARANAS

Tra i pilastri del neoliberismo, fondamentale è l’assioma “prezzo uguale valore”, cioè si sostiene che tutto deve diventare merce e solo il libero mercato è in grado di assicurare la produzione di beni e di servizi in condizioni vantaggiose; va da sé che anche i servizi essenziali dello Stato sociale, come la sanità e l’istruzione devono essere collocati sul mercato, dove la domanda e l’offerta saranno equilibrate da “quella mano invisibile” della speculazione che produrrà un ridimensionamento di questi servizi pubblici a favore di quelli privati che innalzando i costi potranno essere sopportati solo delle classi più agiate. Lo slogan dei partiti di centro-destra, e non solo, "meno tasse per tutti” è giustificato dalla convinzione che il sistema fiscale non è più considerato un baluardo per la giustizia sociale e la redistribuzione delle risorse collettive, ma un fardello dello Stato assistenziale, per garantire la pace sociale. Il teorema di fondo del neoliberismo economico è dato dall’equazione: il privato sta all’efficienza, come il pubblico sta all’inefficienza, e pertanto occorre intraprendere provvedimenti per trasferire progressivamente ai privati tutti quei settori storicamente pubblici. In pratica è tutto ciò che si è realizzato in Italia con le privatizzazioni, negli ultimi decenni, con l’esplicita volontà dei governi di centro-destra e con l’ignobile complicità di quelli del centro-sinistra.

 

Per chiarire ancora meglio il concetto prendiamo ad esempio il problema della scuola pubblica: il valore dell’istruzione è valutato in base allo stipendio degli insegnanti e dal costo di gestione delle strutture scolastiche; se tutto ciò può essere ridimensionato limitando la qualità del servizio e favorendo le strutture private, non accessibili a tutti, per il sistema neoliberista è sicuramente un vantaggio per il mercato, quindi va sostenuto e incoraggiato. È emblematica la risposta nel ministro Tremonti nel 2010, data ai giornalisti che in un’intervista gli chiedevano spiegazioni sui tagli alla cultura e all’istruzione operati dal governo di centro-destra: testualmente dichiarò: "Con la cultura non si mangia”.

 

Tale affermazione riassume correttamente la visone politico-economica del neoliberismo: il valore di ogni attività umana è dato unicamente dal suo prezzo, da quanta ricchezza produce, dalla domanda e dall’offerta ; altri parametri, relativi al benessere psicofisico, alla crescita umana e culturale di ogni individuo, rappresentano dati che non hanno un valore sul mercato, quindi possono essere tranquillamente ridimensionati.

 

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