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Blog  di Caranas

Svizzera - Ad ottobre pronto il vaccino Coronavirus

22 Aprile 2020 , Scritto da CARANAS Con tag #Vaccino anti Covidd-19 pronto in ottobre

 

Potrebbe essere già pronto per la fine di ottobre un vaccino anti Covid-19. Il prezioso medicinale   nell'arco dello stesso mese dovrebbe, se tutto va bene, come preannunciato in una conferenza via web da Martin Bachmann, responsabile del Dipartimento di Immunologia dell'Università di Berna, dovrebbe essere  somministrato a 8.5 milioni di svizzeri. Il professore che è  docente di vaccinologia presso lo Jenner Institute della prestigiosa Università di Oxford e cofondatore della società di biotecnologie Saiba Biotech, sta collaborando con l'ateneo elvetico allo sviluppo del vaccino.

   La possibilità annunciata dallo scienziato è realistica e questo accorcerebbe i tempi previsti ( 12-18 mesi) dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

Restano i soliti  dubbi legati ai test clinici sull’uomo che coinvolgono un certo numero di volontari (migliaia) e che richiedono i necessari tempi di follow up per determinare l'efficacia e soprattutto la sicurezza.

E questo, naturalmente cozza col rischio, tutto da verificare, sugli effetti secondari che ogni nuovo medicinale comporta.

In agosto partirà la sperimentazione clinica , un po’ in ritardo rispetto alla fase 2 cinese, ma va bene così visto che il virus è partito dalla Cina e non si hanno certezze assolute e provate che non trattasi di pandemia per  fuga da laboratorio. Nessuno ci crede, ma molti lo affermano.

Ora si spera in un rapido ok della Swissmedic, l'autorità nazionale Svizzera responsabile dell'approvazione e della supervisione delle terapie, che dovrà avallare sicurezza e tollerabilità del farmaco.  Si ricorda che i tempi considerati normali per la commercializzazione di un vaccino vanno dai 6 agli 8 anni. La Svizzera però, come da tradizione,  non perderà l’opportunità di battere sul tempo tutte le sperimentazioni in atto a livello internazionale.

   Il professor Bachmann ha spiegato che questa preparazione dovrebbe istruire il sistema immunitario a riconoscere la Proteina S (Spike) che il coronavirus sfrutta per scardinare la parete delle cellule umane (dopo essersi legato al recettore ACE2) ed entrare all'interno di esse, dando vita al processo di replicazione e all'infezione, chiamata COVID-19.

   Uno dei limiti nello sviluppo dei vaccini tradizionali risiede nel numero di dosi che si possono produrre, ma lo scienziato ha spiegato che la preparazione sviluppata dal suo team “è unica per l'enorme scalabilità”. Bastano infatti 200 litri di bio fermento batterico "per ottenere fino a 20 milioni di dosi".

 

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