FINI INFAME ? Ce ne sono altri?
Stasera vertice Berlusconi-Bossi, il Senatur: ''Voglio un patto elettorale''
''Infame sarai tu'': Il Giornale rispedisce al mittente le accuse di Fini. I sondaggi danno il Pdl in calo di 7-8 punti percentuali.
Franco Pennello
"Si vada al voto non c'è alternativa. Mi pare evidente che sia rinata Alleanza nazionale, un partito che assicura gli interessi del Sud più che quelli della Padania che per Fini non esiste ma per
noi esiste'', parola del ministro dell'Interno Roberto Maroni. Appare ormai evidente che la Lega Nord spinge il premier Silvio Berlusconi verso le elezioni.
E stasera - nel vertice programmato tra Berlusconi e Bossi - il leader leghista è certo chde tornerà alla carica, sperando di trovare il premier più "sensibile" alle sue ragioni.
Bossi: "Voglio un patto elettorale"
E, infatti, l'ultima dichiarazione di Umberto Bossi, prima dell'incontro con presidente del Consiglio ad Arcore, insiste sul voto anticipato.
"Il patto che ci interessa - ribadisce il leader della Lega Nord - è quello elettorale. Non può essere diversamente".
"Una nuova legge elettorale non ci può essere - aggiunge Bossi - E' la lunga mano della sinistra. A me non interessa".
Poi il leader leghista torna sul discorso di Fini: "Se Berlusconi dava retta a me e andava alle elezioni, né Fini, né Casini, né la sinistra averebbero avuto spazio... Tutti quanti
scomparivano".
Un grande solco dopo il discorso di Fini
Il discorso di Fini a Mirabello ha ormai tracciato un solco invalicabile con i "berlusconesi" e con gli uomini del Carroccio. E sembra proprio che, con Futuro e Libertà e il Pdl che si passano il
cerino, sarà proprio la Lega Nord ad assumersi la responsabilità di porre fine al governo Berlusconi.
Il Giornale ribatte a Fini
“Infame sarà lui”: questa in sostanza la replica de Il Giornale alle accuse di Fini di ieri nel discorso di Mirabello alla kermesse di Futuro e Libertà per l’Italia, affidata a un corsivo del
vicedirettore Alessandro Sallusti, non a caso, dal titolo: “Le infamie di Fini”. “Fini lascia le cose come stanno. Nel senso che adesso sono chiari e ufficiali i motivi della rottura” , scrive
con chiarezza Il Giornale, mettendo in evidenza le contraddizioni nel discorso del presidente della Camera. 

Fini ha fondato il partito dell’odio
Per il quotidiano di via Negri, infatti, il presidente della Camera, “dice alcune cose e il loro contrario. E tace su molto, troppo per essere credibile”. E “la politica non centra.
Sempicemente Fini odia il Pdl, odia Silvio Berlusconi, odia Bossi, odia Tremonti e i suoi tagli orizzontali, disprezza i suoi ex colonnelli che non l'hanno seguito”, e “odia anche i giornali
'fogli d'ordine infami’, che hanno sollevato la questione della casa di Montecarlo e degli appalti Rai ai suoi familiari”.
“È da infami rimanere con chi ti fa schifo”
Così Fini “ha detto che il Popolo della Libertà non c'è più. Ma non ha annunciato la creazione di un nuovo, suo partito. È un pò da infami - rimarca il 'Giornale’ - rimanere con chi ti
fa schifo per opportunismo contingente, per non avere il coraggio di andarsene e di affrontare le elezioni”.
“Dovrebbe dimettersi da presidente della Camera”
“E l'ultima infamia di Fini - insiste Sallusti - è non aver detto che, coerentemente con la sua analisi, domani mattina si dimetterà da presidente della Camera essendo diventato leader di
uno schieramento politico ostile alla maggioranza che lo ha eletto in quella carica”.
Il Pdl arretra di 7-8 punti
Ma il discorso di Gianfranco Fini a Mirabello è al centro del dibattito per il destino della legislatura. I falchi del Pdl, infatti, inisistono perché si vada al voto al più presto. Entro
primavera. Anche a dicembre. Ma l'ala realista del Pdl, Gianni Letta e quelli che fanno capo alla fondazione Liberamente, consiglia al premier di non precipitare le cose. Si fa forte dei
sondaggi, che illustrano una situazione non rosea per un Pdl arretrato di 7-8 punti.
Niente pensione se si va al voto
Ma c’è anche un motivo in più per non andare al voto. La riforma Bertinotti delle indennità dei parlamentari prevede che i deputati di prima e seconda nomina - visto che anche la precedente
legislatura è stata interrotta prima del tempo - hanno bisogno di completare la legislatura per maturare il diritto alla pensione. Insomma, un ostacolo in più per chi pensa al voto
anticipato.
La Russa: “Si va avanti, non abbocchiamo”
Non a caso anche il coordinatore del Pdl La Russa, in un’intervista a La Repubblica dice “andremo avanti pretendendo la massima chiarezza sugli atti parlamentari”. La kermesse di Futuro e
Libertà, rimarca il coordinatore nazionale del Pdl, “è stato un prevedibile tentativo di mettere il cerino nelle mani di Berlusconi. Ma noi non abbocchiamo”.Perciò dopo Mirabello “non cambia nulla, è tutto come ieri.
Gasparri: “Risponda piuttosto ai giornali”
“Noi non abbiamo cambiato le nostre idee; Fini invece sì, a partire dall'immigrazione e dalle coppie di fatto di cui non ha parlato. Fini ha fatto un frullatore tra Almirante e le bandiere
di associazioni gay....”. Così, invece, il capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, commenta il discorso di Gianfranco Fini a Mirabello. “La nostra coerenza - sostiene - è nei fatti. Fini
parla di infami campagne di stampa ai suoi danni e di codice etico; ma risponda ai giornali che gli fanno domande su dei beni che appartengono a una storia e ad una comunità che rispettiamo. La
gente giudicherà l'incoerenza delle sue affermazioni ridicole. Noi non cambiamo strategia e andremo sui fatti in Parlamento. La difesa dei valori e dell'etica prima di essere citata va praticata
anche rispondendo ai giornali. In ogni caso, dopo i comizi a parlare saranno i voti in Parlamento”.
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