Ciao blog, BUON COMPLEANNO !
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Era il 21 marzo 2009, non avevo nessuna esperienza di blog, solo un po’ di infarinatura informatica. Frequentavo un sito del mio paese d'origine il cui guestbook era interessante ma su cui non potevo per diversi motivi, esternare completamente la mia voce i miei pensieri. Decisi così di creare un mio blog. Mi ricordo che i primi mesi controllavo gli accessi tutti i giorni; al massimo arrivavo a diciannove visite/die, poi, pian piano, man mano che il tempo passava ed il blog si arricchiva di articoli interessanti, la situazione migliorò molto e quando conobbi Oknotizie arrivai anche a superare le 2500 visite in un giorno. Un risultato veramente eccellente visto che per diversi mesi fui in cima alla Top Over. Oltre ai contenuti molto dipendeva dal titolo che davo agli articoli, soprattutto quelli inerenti la politica. Successivamente incominciai a cimentarmi con le vignette i cui risultati migliorarono moltissimo con il programma Gimp (Paint non mi bastava più). Ora quasi non scrivo più, certamente cose meno interessanti e gli articoli non sono certo quelli che pubblicai su Calabria Ora (il 22 dicembre 2012 mi dedicarono l’intera terza pagina), forse si è esaurita la vena dei temi fuscaldesi. Comunque sono qui a festeggiare www.foranastasis.over-blog.it con un giorno di ritardo (causa internet che va e viene), sono passati 16 anni e il blog continua una tantum a farmi compagnia, forse anche a voi. Buon compleanno FORANASTASIS.
A metà strada - Un mio vecchio articolo del 2010
A metà strada
31 Agosto 2010
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Fuscaldo - panorama
Ennesimo ritorno estivo dalla mia Macondo. Quest’anno il paese l’ho trovato ancora più invecchiato; come le cellule che negli anni riproducendosi perdono pezzi di DNA e come le fotocopie da fotocopia. Brutte riflessioni davanti a tale realtà.
Ci siamo mossi nel liquido di mare merdoso ora si ora no, ma quello ormai è un problema irrisolvibile nella mentalità di chi ci governa in regione. Il mare è visto non come fonte di risorse e di sviluppo ma come ricettacolo di tutti i mali che questa terra produce.
Noi “milanesi” stiamo in una posizione di privilegio. Siamo al nord e neanche tanto neutri. Nel sud non troviamo più neanche gli uomini vicino ai ruminanti, neanche la ricotta arriva più sotto casa al mattino. Resta solo il pescivendolo puntuale alle 8.30 che urla : “alici, alici paisani frischi “ facendoti incazzare di primo mattino non tanto per il prezzo abbastanza alto ma perché ti ricorda che hai speso a Milano 89 € inutilmente dato che la chiavetta Alice Onda non funziona.
Per il resto silenzio assoluto. Una volta, di giorno c’era il gracchiare delle ciaule , ora neanche quello.
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Né civiltà agricola, né civiltà meccanica. Tutto sommato dovrebbe essere un vantaggio. E invece no. Solo depressione senza futuro; che si aggrava quando non puoi salutare più i vecchi amici che hanno seguito la strada in discesa, quella verso il cimitero.
E’ veramente strano dover fare ora i conti con questa realtà . Non pensavo che superati i 50 le vecchie generazioni paesane mi sarebbero mancate. Ma poi passa. Basta tenere aperti gli occhi verso la nostra montagna o guardare dal passo il nostro presepe e poi chiudere le finestre navigando con la mente e tutto passa. Ti passa? A me non è passato nulla. Anzi è stato necessario riaprire subito le windows per non diventare più nero con altre immaginazioni.
Fuscaldo, culla della nostra gente, disegno caldo di una sapientissima mano, ci stai allontanando. Quanti di noi dopo questi incubi ripetuti come l’acqua potabile che cessa di scorrere all’improvviso senza avviso alcuno (una volta avvisava il banditore del paese con largo anticipo in ogni quartiere) avranno ancora voglia di tornare? Quale spietato Dio potrà farti risorgere ora che sei a metà di quella strada in discesa?
“Cittu ca tu si fimmina, nun su così ppi tia, statti cittu! "
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A Fuscaldo ci sono nato. Nel 1951 la popolazione toccò un picco di 9951 abitanti e la vita per i bambini di allora era sinceramente più povera ma più gioiosa rispetto ad oggi.
Non so se ancora dalle nostre parti si fa voto a San Francesco di Paola per avere un maschio, in Calabria tutte le donne volevano/vogliono un figlio maschio, forse ancora oggi. Come faceva notare Alberto Savinio-alias Alberto De Chirico- nel suo diario calabrese “Partita rimandata”, se nasci femmina la tua stessa venuta al mondo disattende la volontà dei genitori e nonni che dovrebbero amarti incondizionatamente, traspare invece che nonostante sia cambiato il secolo, la Calabria è rimasta per certi versi una terra abbastanza matriarcale, sono le madri a indirizzare le famiglie, lo si evince anche negli scritti di Carmine Abate che calabrese lo è di origini arbëreshë.
Qui sono pochissimi a voler restare. Succede nel centro storico, ma anche nelle borgate, nei pochi bar che restano ancora aperti, la maggior parte degli avventori sono anziani. Quasi nessun giovane rimane in Calabria, una terra splendida ma con pochissimo da offrire e quasi niente da costruire. E se qualche costruzione nuova nasce grazie alle rimesse portate dal nord, poi o si blocca o non viene mai terminata mettendo in mostra colonne di gabbie in cemento armato.
E niente, nascere femmina in Calabria, o almeno più in particolare nei suoi piccoli borghi che cercano di sopravvivere, se giovanissima fai l’amore e tua madre, o peggio ancora tuo padre lo scoprono, sei certa di aver dato la peggiore delusione che potevi ai tuoi genitori dando origine ad una emarginazione che certamente non avevi valutato. Pochissimi i casi delle fujtine finite bene.
Sarà ancora così? Le ragazze, ma anche le adulte si sentono dire ancora come negli anni 50 /60 : “cittu ca tu si fimmina, nun su così ppi tia, statti cittu! “, sei una donna non sono cose per te, stai zitta.
Voglio sperare che siano stati fatti molti passi in avanti rispetto agli anni del boom cui mi riferivo. E soprattutto che siano cambiati i rapporti de : “Veni cca che nun ti fazzu nendi”, non è c’ama fa ridi i genti!
Fuscaldo ...breve cronaca di una morte annunciata
<< Dio è perfetto, quindi non può migliorare, gli uomini si >>
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[ Il 3 settembre 2011 scrivevo questi appunti, non è cambiato molto da allora per il mio paese natio. La situazione è peggiorata sì, possiamo ammetterlo. ]
"L’unico modo per non temere la morte, per l’intera comunità di un piccolo paese in declino è non pensarla, non crederci, tirare a campare. Così mi è sembrato in questa lunga estate fuscaldese (2011 ndr), così appare sin dal bivio della Madonnella. Il cittadino comune se ne frega, le volta le spalle, anche se lei è ovunque, in ogni strada , in ogni vineddra, in ogni casa, chiesa, catoio, non accorgendosi però che non si può voltare le spalle a ciò che è ovunque.
Oggi, in ogni istante vissuto a Fuscaldo, la trovi sempre lì ad accompagnare la tua triste ombra, muta e nascosta; non parla e si nasconde, come il teschio sotto la pelle , con quel ghigno sempre uguale.
Immerso in quella solitudine, fermo o in cammino sotto la canicola, non puoi non pensarci. Ogni immagine, ogni evento, ogni pietra, diventa sinonimo di perdita degli occhi che, per quanto possano esser belli, non sopravvivranno ai denti (per chi ancora ne ha ) che invece andranno ad arricchire quel ghigno mortale.
Non cambia nulla a Fuscaldo, la curva di Gauss ha già superato il limite centrale degli errori e ora quel destino mortale corre lentamente in discesa. Non c’è mutamento di stagione in senso politico, e persino i morti, nell’accidia più che comune in alcuni paesani, nell’indolenza noiosa, vengono buttati ingenuamente in politica.
Comare morte salta in ogni stanza, in ogni angolo, minacciosa col suo peso di bara, a nulla servono gli scuotimenti d’avviso. Fuscaldo è lì appisolato su quel dorso di vacca, non si sveglia. A nulla serve il lavoro dei giusti, dei singoli e delle associazioni di volontariato, sono solo mosche che si avvicinano con doloroso stupore a quel teschio di fantasma.
Il basso e l’alto della vita di Fuscaldo è tagliato; strana giostra di legami e libertà. Sarà sufficiente portare alla Marina la caserma dei Carabinieri, poi si potrà avvertire un prete ( ce ne erano a dozzine una volta, ora anche il Convento di San Francesco e la casa parrocchiale sono vuoti - n.d.a.) per celebrare le esequie di questo paese. Allora, uomini e donne, poveri e ricchi, vivi e “morti” non potranno più sognare. Neanche in una clinica svizzera.
L’inferno è cominciato da un pezzo. E forse non c’è più neanche la voglia di tornare in paradiso né con madonne , né con San Giacomo o altri santi.
Carmelo Anastasio
FUSCALDO (CS) che meraviglia!
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visita - clicca sul link:
https://www.instagram.com/reel/C6cNHQjsOR4/?igsh=MTNvcGtzOTJmbHpOcQ
Grazie a Francesco Veltri per le riprese veramente belle e uniche.
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PAULANER la birra di San Francesco di Paola (ne codificò la ricetta)
PAULANER la birra di San Francesco di Paola
Non tutti sanno che la birra non è cosa del Nord. Se in Europa si beve birra è grazie alla ricetta di San Francesco di Paola e dei suoi monaci.
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Il cristianesimo conquistò il mondo anche col vino, e naturalmente con la birra che non è affatto un prodotto originario del Nord. La storia è del tutto diversa da quella che si può immaginare. La ricetta sbarca in Europa attraverso la Calabria grazie ai monaci copti d’Egitto, risale la Penisola dall’abbazia di San Francesco di Paola (CS) che ne aveva codificato la ricetta (a. 1470 ±), segue la dorsale appenninica, inonda la Padania lasciando tracce di schiuma sui baffoni dei Longobardi, per poi valicare le Alpi a dissetare le masse carolinge a est ed ovest del Reno diventando infine Oktoberfest tra i tedeschi che diedero il permesso ad alcuni monaci paolani di produrla nel Convento dove si erano trasferiti ( 1627).
Che aria tira ?
C'è una pessima ventata d'aria fascista in questi giorni. Oggi più che mai soprattutto dopo la censura al monologo di Scurati in RAI.
Un bel passaggio in direzione anni 20 e marcia su Roma. Chi dovrebbe combattere questa ondata se ne sta invece lì a guardare affascinato. Non illudiamoci, la coalizione di governo tiene e soprattutto il partito FdI appare quasi stabile al 27%.
E siamo in area elettorale, eppur si muove diceva qualcuno intorno al 1640, qui però non si muove un caiser e gli operatori TV sono più attenti ai nuovi vestiti che sfoggia la premier ogni giorno e i giornalisti stanno li a guardare.
La sinistra è morta nel 1980 dice Bertinotti. Restano i giovanissimi, gli unici disposti a beccarsi manganellate in testa per difendere la democrazia. Ma son pochi, non è sufficiente. Avete notato che da un po’ neanche la CISL lavora più d’intesa con la CGIL e UIL ? Speriamo bene.
Buon compleanno FORANASTASIS BLOG
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Il mio blog FORANASTASIS compie oggi 15 anni e anche se ultimamente è stato da me trascurato ( colpa dei social !), se è arrivato a questo traguardo è anche merito di tutti quelli che lo hanno seguito, ne hanno condiviso i post, hanno pubblicato i loro commenti e hanno contribuito alla sua crescita con idee, riflessioni, opinioni e stati d’animo.
Certo non sono più le 2500 visualizzazioni al giorno di una volta, però il blog è diventato un ottimo contenitore di tanti articoli, post, video e soprattutto foto , immagini e disegni con centinaia di interazioni utili.
A te che ci torni di tanto in tanto, spinto dalla curiosità o dalla voglia di lasciare un tuo segno. Grazie!
BUON COMPLEANNO BLOG!
19 giugno 2010 Fuscariglio - Rimpatriata a Vimodrone.
Clicca qui sul link - Era il 19 giugno 2010 - Ci divertimmo tantissimo !!! Gli amici vennero anche da Arezzo, Cotignola, Bergamo, Tortona ecc.
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1° RADUNO FUSCARIGLIO (Vimodrone 19.6.2010) - Blog di Caranas
Solo alcune foto messe un po' alla rinfusa. Preparerò in seguito un CD per tutti gli amici. Ho tolto il video musicale per rispetto ai nostri 3 grandi maestri fuscaldesi della fisarmonica (l'avevo...
http://foranastasis.over-blog.it/article-1-fuscariglio-52717818.html
E sono 14 blog!
E sono 14 blog!
Ormai fermo da un anno, calato parecchio nelle visite, però resiste. E se qualcuno vuole entrare la porta è aperta; anche perché di pagine molto interessanti ce ne sono. Poi, se mi riprenderà la voglia scriverò ancora. Per il momento scrivo su carta e cerco di pubblicare romanzi. Dico cerco perché sto pubblicando in proprio visto che alcuni editori mi hanno fatto perdere solo tempo e fatica. Comunque per gli interessati gli ultimi due volumi ambientati a Fuscaldo (CS) paese natio, sono questi :
( Nota : il progetto con Edizioni Erranti non si è concluso come avrei voluto – purtroppo!)
Quaderni anno 2019 - Storie d'amore e d'eresia anno 2020