Silvio a Bolgheri pensando al Carducci
Aveva deciso di passare qualche giorno a Bolgheri. Voleva riposarsi e pensare a come uscire dal casino in cui si era messo con il voto del martedì alla Camera. Silvio passeggiava perso nei suoi pensieri , cercando di ricordare un vecchio carme che aveva studiato dai salesiani. A un certo punto, il suo cuore aveva dato un battito più forte . A qualche metro in fondo al vicolo, era comparsa una figura maestosa. La testa leonina, la barba folta, l’incedere pesante e consapevole che tutti, da quelle parti, conoscevano bene. Giosuè Carducci.
Silvio si era quasi immobilizzato, mentre il Poeta si avvicinava lento e maestoso nella strettezza del vicolo, guardandosi intorno con calma. Di soppiatto, Silvio aveva lasciato sfilare la figura imponente, chiedendosi se era il caso di salutarlo o meno, se doveva fare mostra di averlo riconosciuto o no, se invece non era meglio palesarsi e dirgli buona sera, senatore, mi consenta, mi scusi l’ardire ma…
Ma cosa sta facendo ?
Mentre Silvio stava immobile a guardare, infatti, il Poeta si era fermato davanti a un portone e lo aveva studiato severamente per qualche secondo. Quindi, trovatolo confacente, si era sbottonato con difficoltà i pantaloni e aveva incominciato tranquillamente a liberarsi la vescica, la testa verso l’alto e il fare indifferente che caratterizzano il vero professionista della pisciata all’aperto.
Silvio rimase impietrito.
Dopo una decina di secondi, Silvio si era avvicinato al vate pisciante e lo aveva guardato con stupore.
E il Carducci, nulla. Lì, come se niente fosse.
A quel punto, Silvio esplose. Ma cosa diavolo state facendo ?- disse con voce tremante di rabbia e di sorpresa.
Per nulla turbato, il poeta cominciò :
Non vedi, caro, che stai disturbando?
Su un portone, tranquillo, sto pisciando.
Io piscio dove mi pare e quando voglio,
piscio sopra l’aiuola e sullo scoglio.
Piscio sulla moneta, e sopra il foglio,
piscio sul Vaticano e in Campidoglio;
e se continui a rompermi i coglioni
piscio sul muso a te, e anche ai tu lecconi.
E, terminato l’endecasillabo, si riabbottonò e girò sui tacchi imperturbabile, lasciando il povero Silvio ammutolito.
Guarda cosa ti faccio vedere
Ora nel secondo disegno , fissa il puntino e muovi la testa avanti e indietro
Berlusconi se ne deve andare
"Dimissioni". L'opposizione non ha dubbi su quale dovrebbe essere la conseguenza per il governo del voto sul Rendiconto dello Stato che ha mostrato una maggioranza ferma a quota 308. Dal Pd a Fli, dall'Udc all'Italia dei valori, tutti chiedono al premier di fare un passo indietro. Valutazioni diverse invece per quanto riguarda la soluzione della crisi. Se il Terzo polo continua a puntare su un governo tecnico o di larghe intese in grado di traghettare il paese verso il post-berlusconismo e attraverso la drammatica crisi finanziaria, l'Idv torna invece a invocare elezioni anticipate. "Il problema - sostiene Antonio Di Pietro - è che mi sembra contradditorio chiedere a Monti di mettere la sua faccia pulita sulle operazioni sporche che vorrebbe fare il centrodestra", ovvero la lettera d'intenti all'Ue. Per Di Pietro l'ostacolo a un governo di unità nazionale è proprio questo ovvero trovare un accordo tra tutti sulle cose da fare.
Pier Luigi Bersani ha preso la parola subito dopo il responso dell'aula di Montecitorio, ma non ha parlato di scenari futuri. "Signor presidente del Consiglio, prenda atto che la situazione è cambiata. Non oso credere che insisterà a restare in carica". "Il premier non può avere puntigli personali, il governo non ha più la maggioranza e chiedo che vada al Quirinale a dimettersi", ha poi dichiarato il segretario del Pd. "Sette voti in meno significa che la maggioranza non c'è: ma soprattutto il momento per il paese è drammatico", ha insistito riferendosi all'impennata dello spread 1 con i Bund tedeschi, arrivato in chiusura di mercati alla quota record di 500 punti. Malgrado le sollecitazioni dell'opposizione, il premier, non sembra abbia però intenzione di farsi da parte. In questo caso, sottolinea ancora Bersani, "valuteremo" in quanto "l'opposizione sa fare il suo mestiere".
"Non è più il momento di parlare, è il momento di operare" scrive il leader Udc, Pier Ferdinando Casini, su twitter. In he maniera lo spiega il presidente dei centristi Rocco Buttiglione a la7: "Credo che Napolitano dirà a Berlusconi che un capo del governo che non ha la maggioranza debba presentare le dimissioni. Se questo non accadesse presenteremmo una mozione di sfiducia: quello che sta succedendo è un'inutile perdita di tempo".
Per il vicepresidente di Fli, Italo Bocchino, "Berlusconi prenda atto che la maggioranza non esiste più. È arrivato il momento per il presidente del Consiglio di salire al Colle per rassegnare le dimissioni e lasciare che il Paese si salvi con un governo di ricostruzione nazionale aperto a tutte le forze presenti in Parlamento, nessuno escluso". "Non c'è tempo da perdere - insiste Bocchino - e qualsiasi altro escamotage per tenere in vita questo esecutivo sarebbe un'offesa all'Italia e agli italiani".
Di esecutivo "indegno e ridicolo" parla il portavoce dell'Idv Leoluca Orlando ricordando che "tutti i quotidiani italiani e stranieri scrivono che Berlusconi non ha più la maggioranza, come è stato certificato oggi in parlamento, ma questo indegno e ridicolo esecutivo si ostina a non prenderne atto". "E' chiaro - aggiunge - che a questi personaggi, a cui regaliamo un pallottoliere, non importa nulla del loro paese che stanno affossando, ma solo della loro cadrega".
(fonte : RePubblico.it)
FUSCALDO : VI RICORDATE IL 9/8/2010 ? La lotta paga sempre ! Calabresi, svegliatevi !
Il 9 agosto 2010 manifestammo pacificamente in migliaia contro la fogna in mare. Su tutta la costa del tirreno cosentino , da Amantea a Tortora. Ora, forse, qualche responsabile dello scempio incomincerà a pagare. Non condanno nessuno, ho fiducia nella giustizia ed aspetto che faccia il suo corso. Non posso non chiedermi però perchè i fanghi non sono stati smaltiti correttamente (forse per anni ) ? Perchè siamo stati costretti ad avere un mare pieno di escrementi senza poter fare il bagno ? Mi chiedo ancora : ma questa gente, se responsabile delle accuse che oggi vengono mosse, non ha figli piccoli che hanno fatto il bagno in quella pozzanghera? Tutta la nostra fiducia al Procuratore Dott. Bruno Giordano sperando che il controllo e la vigilanza continuino su tutta la costa.
Approfitto per ringraziare ancora tutti i componenti del gruppo su FB " Alla casta non piace la costa " che parteciparono alla manifestazione.
LEGGO E RIPORTO
Mar Tirreno inquinato. Le ipotesi del Gip: "ci sono connivenze politiche"
Il giudice non esclude collusioni tra politici o tecnici amministrativi con Albanese e Plastina, nell’ordinanza notificata mercoledì ai due dirigenti della Smeco
04/11/2011 Tra i passaggi più importante dell’ordinanza firmata dal gip Giuseppe Battarino, del tribunale di Paola, e notificata ai dirigenti della Smeco Domenico Albanese, 63 anni di San Giorgio Morgeto (Rc), e Gessica Lilia Plastina, 38, originaria di Milano, da mercoledì in carcere con l’accusa di frode e disastro ambientale si ipotizza «la concreta possibilità che solo attraverso connivenze estese di soggetti collocati nei livelli locali e regionali di governo - in ambito politico o più probabilmente tecnico amministrativo - gli indagati abbiano potuto impunemente devastare la costa tirrenica, essendo supportati, o “non disturbati” nella scelta di porre a rischio un intero ecosistema e la salute di decine di migliaia di cittadini».
Al vaglio della Procura di Paola, diretta dal procuratore Bruno Giordano, l’illecito smaltimento dei fanghi dei depuratori lungo tutto il Tirreno cosentino.
Il quadro, descritto dal gip Giuseppe Battarino, è allarmante. Si parla di ben due milioni di fanghi smaltiti illegalmente tra il 2009 e il 2010 tra Cleto e Tortora, ossia lungo tutto il Tirreno cosentino. Dagli elenchi in mano alla magistratura «emerge inconfutabilmente - scrive sempre il gip - che per alcuni depuratori non sono stati smaltiti fanghi per anni». L’ipotesi è che, per risparmiare, si sia deciso di gettarli direttamente a mare senza depurarli. Da qui l’inquinamento della costa e l’ipotesi di disastro ambientale. «Significativa», per esempio, la vicenda di Cetraro, dove la Guardia Costiera ha accertato che «da aprile a dicembre 2010 non era stato registrato alcun smaltimento di fanghi». Nell’ordinanza si cita anche il caso di Paola, col Comune costretto a emanare, «in considerazione - scrive il gip - della gravissima situazione accertata», delle ordinanze (una datata 12 agosto 2010, l’altra 22 luglio 2011) con cui si disponeva l’eliminazione dei fanghi già trattati derivanti dalla depurazione: «Solo grazie all’intervento diretto dell’ente pubblico, dunque, gran parte dei fanghi prodotti - ha scritto il gip Battarino - poteva essere correttamente smaltita». Ora il sospetto delle connivenze politiche.
Intanto per la tarda mattina è previsto l’interrogatorio di garanzia degli indagati, i due responsabili della Smeco arrestati mercoledì, in esecuzione ad un'ordinanza del gip di Paola Giuseppe Battarino, saranno sottoposti questa mattina all'interrogatorio di garanzia. Domenico Albanese, uno dei legali rappresentanti della società, e la responsabile dei depuratori della costa tirrenica, la trentottenne di Fuscaldo Gessica Plastina, non avrebbero garantito la manutenzione opportuna agli impianti di cui avevano la gestione in appalto e sono altresì responsabili, sempre secondo l'ipotesi accusatoria, del versamento in mare degli inquinanti fanghi esausti. Non avrebbero dunque rispettato il contratto d'appalto con i Comuni, risparmiando sulla manutenzione non eseguita a norma, e non avrebbero smaltito secondo procedura di legge gli scarti dell'attività di depurazione, evitando cospicui costi a fini di lucro a discapito del mare, inquinatissimo negli ultimi anni.
fonte: Il Quotidiano della Calabria.it