Nosferatu Sallusti si smarca mentre la nave affonda.
Dicono che questa volta il Cavaliere abbia avuto un soprassalto e qualcuno giura di averlo sentito esclamare, al pari di Cesare, "quoque tu ...fili mi ." La colpa di tanto turbamento ? L'intervista a Vanity Fair di Sallusti. Nessuno è profeta in patria , si è soliti dire, e infatti queste cose difficilmente si troverebbero scritte sul Giornale. Ma Sallusti qualche sassolino evidentemente doveva averlo all'interno delle scarpe. Il primo è di certo l'accusa di "estremismo" che spesso gli è stata lanciata anche all'interno dello stesso Pdl. Il giornalista lascia capire di non aver mai fatto altro che seguire e sostenere, papale papale, la linea del Cavaliere. E' stato infatti il Premier che per primo ha paragonato i giudici alle Br, non di certo lui. Sulle elezioni di Milano e sulla candidatura Moratti , Sallusti si sfoga e riconosce che donna Letizia non vincerà mai , sono mesi che che non incontra in città un elettore di centrodestra che sia disposto ancora a votarla. La verità come si vede , si riconosce e si rilascia solo su Vanity Fair e non sul Giornale. E già che ci siamo perchè non dire anche qualche cosa sulla questione morale di cui di solito si parla sommessamente nel centrodestra, con la paura di essere sentiti. Caso Minetti ? Non va oltre Sallusti ma confessa di giudicarlo "inquitante, adesso sappiamo perchè è andata ad occupare quel posto". Come dire..........E la Ruby ? "Ha lasciato il segno, sopratutto sull'elettorato femminile". Se anche Sallusti , come sembra, si smarca, vuol dire che l'avventura politica del cavaliere è agli sgoccioli. Quando la nave affonda anche i mozzi si danno precipitosamente alla fuga. Rimandiamo, per ora ,tutto a lunedì ,poi cominceremo a sentirne delle belle.
Non sono bello !
e allora ? Guardate un po' Calderoli
o Lupi
A Minzolini qualcuno resiste :“Me ne vado, non voglio condurre un Tg che nasconde le notizie”
Elisa Anzaldo scrive a Minzolini: trovatevi un’altra conduttrice, io. non ci sto più.
La lettera compare sulla bacheca del direttorissimo prima dell’edizione delle venti; è firmata Elisa Anzaldo, ed è un bis visto che la conduttrice dell’edizione notturna del Tg1 aveva già espresso la stessa decisione ad aprile, salvo farla rientrare dopo un colloquio con il direttore: “Non posso più rappresentare un telegiornale che ogni giorno rischia di violare i più elementari doveri dell’informazione pubblica come equilibrio, correttezza, imparzialità e completezza dell’informazione. Per motivi professionali e deontologici non ritengo più possibile mettere la faccia in un tg che fa una campagna di informazione contro” qualcuno. Del caso parla Alberto D’Argenio su Repubblica:
E giù con l’elenco delle news censurate per far piacere al Cavaliere. Non solo l’oscuramento del Rubygate, ma anche l’aver ignorato lo scandalo dei manifesti sui pm brigatisti, la proposta di un deputato del Pdl di cambiare l’articolo primo della Costituzione o il nuovo caos rifiuti a Napoli (trattato solo quando l’esecutivo ha mandato l’esercito). Tutte notizie scomode per il governo che – denuncia la giornalista – non sono state raccontate, o sono state raccontate solo in parte, al pubblico del telegiornale dell’ammiraglia Rai. La richiesta della Anzaldo, noto mezzobusto dell’uno, era già arrivata a Minzolini lo scorso 19 aprile. Allora il direttore non aveva accontentato la conduttrice. L’aveva ricevuta e le aveva spiegato perché un lungo elenco di notizie delle quali aveva denunciato l’oscuramento lui non le considerasse tali, ovvero notizie. Quindi ringrazia il direttore «per avermi spiegato il perché non consideri notizia quelle che io invece ritengo tali e come me molti mezzi di informazione». Clamoroso il caso- Lassini, che per giorni ha dominato le prime pagine dei quotidiani e lo spazio di molti altri tg. O la polemiche sulle spiagge in concessione per 90 anni, provvedimento sul quale il governo ha dovuto fare retromarcia.
Il modello multietnico è fallito, come pure il modello comunista
E' sconcertante ! E questo dimostra che sono veramente alla frutta. Oggi ho ricevuto il commento ad un articolo (Il caffè di Pisapia) che riporto di seguito.
Il commento (lunghissimo) mi fa pensare , anche per come è strutturato, ad una forma di propaganda diffusa in queste ore per togliere consensi al candidato Pisapia. Hanno paura e vogliono incutere paura. Leggete :
Il modello multietnico è fallito, come pure il modello comunista
Viaggio a Foggia, nella Puglia governata da Vendola.
Tunisini a gruppi e famiglie che scavano con le mani nei cassonetti dei rifiuti, tunisini ricoverati in ospedale, tunisini a frotte nelle mense dei poveri, tunisini galvanizzati in feste di piazza della sinistra che inneggiano alla migrazione e chiedono di affidare il voto agli immigrati.
Una follia terribile aleggia in queste lande.
La resa della società civile pugliese alla volontà suicida della sinistra, corrisponde alla fine della civiltà pugliese in quanto tale, alla fine del modello religioso cristiano, alla fine del
modello culturale italiano, svenduto allo straniero mussulmano.
Quel che accade oggi in Puglia, può essere rivelatore e di monito a quei milanesi che intendono dare credito all’allucinante programma elettorale del candidato delle sinistre Pisapia, il quale ha
incentrato tutto il suo programma sugli stranieri, e non sui milanesi, sui mussulmani, e non sui cristiani, sui tunisini e non sugli italiani.
Anche gli affezionati sostenitori dell’unità italiana dovrebbero provare ripugnanza e sdegno di fronte a tali assurde pretese in favore di un modello culturale multietnico che è già fallito in
tutta Europa.
Ed è proprio il fallimento sociale, cultutale e politico delle sinistre comuniste a sostenere e favorire l’ingresso di immigrati clandestini in Italia, consegnando loro un diritto al voto per
compensare il netto rifiuto delle popolazioni italiane alle folli proposte politiche delle sinistre.
L’obiettivo politico sembra molto più che evidente: sostituire gli italiani con gli immigrati dai quali si spera gratitudine e consenso.
Uno squallore inaudito, un suicidio civile senza alcuna giustificazione, un tradimento inaccettabile del popolo sovrano, della tutela e della garanzia dei suoi interessi e dei suoi diritti.
In tutti i paesi europei è stata abbandonata la speranza di una convivenza fra popoli, culture, culture e religioni incompatibili fra loro, mentre in Italia le sinistre puntano tutto il loro
programma in quella multietnicità che sta provocando enorme dissenso popolare ed un sentimento di netto rifiuto ad un modello di convivenza e di integrazione che è fallito in partenza.
Uno zingaro, un rom, non andrà mai a scuola e non avrà mai un lavoro, un rom non si integra, perchè non vuole integrarsi.
Un mussulmano non accetterà mai la nostra storia, la nostra cultura e la nostra religione: un mussulmano non si integra, perchè non vuole integrarsi.
Così come un comunista non accetterà mai la nostra storia, la nostra cultura e la nostra religione.
Un comunista non si integra, perchè non vuole integrarsi.
Il residuo comunista italiano tenta di uccidere la società ed il modello italiano al solo fine di imporre il modello comunista attraverso una sostanziale modifica della società italiana e del
popolo sovrano al fine di ceare artificiosamente quel consenso che viene loro negato loro e da sempre dal popolo italiano.
Se maometto non va alla montagna, la montagna andrà da maometto.
Così i comunisti italiani procedono nello spostare la montagna italiana per genufletterla al cospetto dell’islam.
Votare Vendola o Pisapia, significa votare islam, votare mussulmano, votare anti-pugliese, votare anti-italiano.
Orgogliosi italiani tanto affezionati all’italianità ed alla sua unità: dove siete?
In queste elezioni si misura una identità culturale, sociale, storica e religiosa: o gli italiani bocciano il modello Vendola-Pisapia, ovvero avalleranno l’osservazione che questo paese non sia unito, non abbia una identità nazionale unica ed univoca, non debba necessariamente e forzatamente restare unito per servire popoli stranieri invece del popolo sovrano.
Questa è una guerra, una guerra a tutti gli effetti.
E le guerre, si sa, non finiscono mai in pareggio: ne resterà uno solo, sopravviverà un solo modello.
Bisogna votare secondo coscienza sapendo di votare per il popolo italiano o contro il popolo italiano.
Sempre che il popolo italiano sia unito, sia uno solo e sia disposto a scomparire in favore degli stranieri.
Sopravvivere o soccombere, questa è la scelta.
Ed ora, votate.
Cittadino X
Commento in risposta di Pino K
E' delirante, quello che scrivi, mio piccolo coglione leghista o berlusconiano che tu sia. E' evidente che la tua vita ha senso solo dentro la tua gabbia, dove sei rinchiuso a nutrirti di cio' che uomini liberi ti hanno dato. Hai una paura folle e vigliacca. Certo che non è facile rapportarsi con le diversità, ma ciò il sale della vita, non puoi evitarlo, puoi al limite controllarlo, gestirlo, ma se non l'affronti ti annientera' inesorabilmente. Sei uno di quei fascistelli che si appoggiano all'ideale dell'uomo forte, alla stabilita' contratta, con la paura di mettere in mostra il loro vuoto spirituale, la loro pochezza umana. Io non so chi tu sia, ma delle due l'una, o un pavido o un furbo che pensa di ottenere vantaggi, scrivendo queste cazzate, da chi evidentemente ti dà del mangime. Non ne esci comunque con la testa alta. Ma quali comunisti! fate ridere, non ci casca piu' nessuno, state raschiando la pentola. La guerra la state provocando voi, altro che i comunisti, siete voi che state innervosendovi perchè la pacchia sta per finire, dopo che avete delapidato lo stato ed i contribuenti con la vostra politica di merda, ed ora che il raccolto dei coglioni si è esaurito, cercate col lanternino qualche residuo di consenso. Non vi credono piu' neanche gli anticomunisti, quelli seri, dico, state perdendo pezzo pezzo anche quelli che avevano creduto in una rivoluzione liberale seria. Ma non avete fatto altro che la rivoluzione dei cazzi vostri. Adesso che la vacca non ha piu' latte, non sapete dove sbattere la testa e provate a mungere anche gli zoccoli per vedere se esce un po' di liquido. E' finita! non c'è piu' trippa per gatti, e ringraziate quell'italia che vi salvera' la vita dalla rabbia dei diversi, siano essi tunisini o comunisti, piuttosto che gay, o ebrei, perché noi, pensatori liberi, rispettiamo i diversi, si anche quelli come te, perché crediamo che chiunque, anche tu, riuscirai a cogliere il significato della solidarietà'. Quella che dovreste comprendere in nome di un cristianesimo che difendete ( sic!) e di cui non avete capito nulla. E vergognatevi a strumentalizzare Cristo quando ne razzolate il pensiero.
Il commento in risposta di Mario Selvaggio
Il fascistone coglione, caro Pino, molto probabilmente é un fascistone coglione pugliese ( visto che passeggia per le strade delle Puglia).E secondo me é anche un fascistone coglione relativamente giovane, figlio di qualche coglione adulto che non ha saputo educarlo alla vita. A giudicare dal fatto poi che é così preoccupato per Milano molto probabilmente i coglioni , padre e figlio, risiedono in Lombardia. E se risiedono in Lombardia sono coglioni " immigrati".Sono gli stessi coglioni ai quali , all'inizio degli anni sessanta, i " padani" negavano loro le case in affitto perchè coglioni TERRONI. Ma altri terroni , che non erano coglioni come loro, hanno saputo integrarsi e contribuire al boom della degli anni sessanta. Il male assoluto del fascismo purtroppo non é morto con Mussolini, il lezzo del putridume di morte persiste nella mente bacata di questi COGLIONI!!!
Commento n°1 inviato da Ahmed Benzohra oggi alle 12h52
credo sia lo stesso autore del primo commento, un italiano coglione che si finge musulmano.
:-) Visto da fuori, penso che il livello intellettivo degli Italiani si sia notevolmente abbassato. Fini, Pisapia e compagnia cantando credono di poter usare il voto di noi Musulmani senza tener conto che l'Islam é una Teocrazia e non certo una Democrazia.
Da una lettura veloce di questo blog e da quanto i frequentatori scrivono ho l'idea che siate arrivati alla frrutta....L'Islam , statene sicuri, vi porterá il dolce!
(n.d.r.) Tu invece musulmano fasullo beccati questo : اذهب الى الجحيم
في النص تعريف في النص
سوقي، عامي
La rete vigila. "Cosa ne pensa della moschea di via Puppa nel quartiere di Sucate ?"
Difficile dire se la trovata dell'utente di twitter che ha preso genialmente per i fondelli lo staff della Moratti (che ha risposto seriamente al quesito «Cosa ne pensa della moschea abusiva in via Puppa, nel quartiere di Sucate?») potrà spostare dei voti, e in che misura. Probabilmente la gaffe contribuisce a far perdere smalto e prestigio alla "vittima" dello scherzo, che con tutte le sue forze stava tentando disperatamente di recuperare con ogni mezzo (compresa la diffusione illegale di sondaggi e la raccapricciante promessa di azzerare le multe... siamo a un passo dalla compravendita dei voti). Certo è che i PDLlini hanno pensato di poter recuperare facilmente consensi spendendo e mobilitandosi su internet, per esempio comprando annunci sponsorizzati su facebook nei quali si chiedeva un "mi piace" per il Milan o per la causa dei cuccioli abbandonati (cosa che ha permesso di decuplicare in pochi giorni i fan della Moratti sul popolare social network). Il caso Sucate però ha dimostrato che la rete è vigile, cosciente, attiva, e non si fa infinocchiare e comprare così facilmente, come uno Scilipoti qualsiasi. Se sbagli, commetti strafalcioni e ti dimostri incompetente, chi naviga su internet (a differenza di chi vegeta davanti a Minzolini) ti punisce e ti deride, grazie alla sua vitalità (e viralità). La rete, insomma, con tutti i suoi difetti, si è dimostrata ancora una volta in grado di smascherare i potenti e metterli in ridicolo, erigendosi a ultimo baluardo della libertà di espressione. E in un Paese sempre meno libero, con la stampa sempre più imbavagliata e con sempre meno pluralismo nell'informazione, non mi sembra affatto poco.
Ora Scilipoti studia da balilla. Offerta la segreteria del Movimento Sociale.
Il responsabile Scilipoti studia da balilla .
Il presidente del Movimento Sociale propone all'uomo di punta dei Responsabili di diventare segretario del partito che fu guidato da Giorgio Almirante e Gianfranco Fini. In una lettera è elogiato come "uomo probo, onesto, fervente credente in Dio". Lui non si tira indietro e dice: "Ne parleremo, ci sto riflettendo"Il Responsabile Domenico Scilipoti, l’agopunturista che contribuì a salvare il governo Berlusconi lo scorso 14 dicembre, si prepara a diventare segretario del Movimento Sociale Italiano Destra Nazionale. Il presidente Gaetano Saya, con una lettera, gli ha proposto l’investitura e lui non ha preso una posizione chiara ma certo, ha detto, “ci sto riflettendo, ne dobbiamo parlare”. Scilipoti e Saya si conosco da tempo. Sono entrambi di Messina e da giovane il Responsabile militò nel Fuan. L’ex deputato dell’Italia dei Valori, del resto, conosce molto bene il pensiero e la storia della destra italiana. Tanto che il Manifesto politico dei Responsabili, redatto proprio da Scilipoti, riporta (copiandoli) intere parti del manifesto dei Giovani intellettuali fascisti realizzato da Giovanni Gentile nel 1925.
L'Udc contro se stessa al ballottaggio. Dorina Bianchi pirziungulara, potrebbe passare al PdL
A Crotone la Dorina Bianchi flirta col premier
La candidata, ex Pd, ora nei centristi, accusata di essere troppo filoberlusconiana. E nel partito c'è maretta
CROTONE - L'Udc potrebbe non sostenere al ballottaggio la propria candidata Dorina Bianchi. Sembra un paradosso, ma il partito sta ancora decidendo il da farsi. E ci vorranno le prossime ore - o domani - per capire come intendono muoversi gli uomini di Lorenzo Cesa e Pierferdinando Casini.
Tra la Bianchi e il suo partito, nelle ultime settimane, sono volati non pochi stracci. Al punto che ieri, il capogruppo regionale Alfonso Dattolo si era sfogato: "Se quelli del Pd mi fanno salire sul palco quando viene Bersani (il comizio è previsto per stasera), dirò in diretta per chi voteremo". A Crotone lo scontro per la conquista del Comune è tra la senatrice centristra ex Pd e l'uscente Peppino Vallone del Pd. Al primo turno era finita con lei al 20,22% e il sindaco al 34,82%. In mezzo una miriade di altri candidati (sette). Tra cui Pasquale Senatore della destra (18,23%) e Giusy Regalino sostenuta da una sorta di centro (17,51%).
A far scoppiare l'ennesima polemica con la Bianchi è stato l'apparentamento con Senatore, quando l'Udc aveva appena annunciato che non vi sarebbero state alleanze strutturate. Uno schiaffone che non è andato giù ai vertici locali dei centristi. E non è l'unico. I mal di pancia nel partito hanno infatti una radice più profonda. Pochi giorni prima della conclusione della campagna elettorale Silvio Berlusconi era arrivato a Crotone per un comizio a sostegno della Bianchi. In quell'occasione dal palco aveva sparato contro Casini "responsabile delle mancate riforme nazionali". Una frase detta con a fianco la candidata dell'Udc.
In occasione del comizio la Bianchi non aveva speso neppure una parola per difendere il suo leader. Fatto che ha fatto storcere il naso a più d'uno, convinto che sia in procinto di passare tra le fila berlusconiane. Ieri poi l'apparentamento con Senatore è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
La Bianchi "confida nel buonsenso" dell'Udc, con una nota in cui ricorda: "Sono stata candidata da loro e credo che l'Udc sia un partito responsabile verso i suoi candidati. Sono sicura che non non ritirerà il suo appoggio". I toni tuttavia restano accesi. Il coordinatore regionale del partito Gino Trematerra ammette che "quella di Alfonso Dattolo è stata solo una battuta dovuta all'arrabbiatura. Non andremo su nessun palco o palchetto con la sinistra. Altra cosa, invece, è la nostra posizione sul ballottaggio di domenica e lunedì prossimi che è oggetto di discussione ed entro oggi o al massimo domani comunicheremo la nostra posizione ufficiale".
Insomma, per l'eventuale sostegno alla Bianchi bisognerà attendere. Dattolo dal canto suo non fa un passo indietro rispetto alle critiche alla senatrice: "Abbiamo verificato pubblicamente la poca adesione alla linea dell'Udc da parte della Bianchi, in particolare quando, dinanzi agli attacchi di Berlusconi rivolti a Casini non ha tentato neppure di spiegare le ragioni e gli sforzi dell'Udc per fare dell'Italia un Paese normale. Si potrebbero citare altri casi, mi riferisco alle sue visite, come minimo poco opportune e tra l'altro rese pubbliche, a Palazzo Grazioli".
Ps : sto pensando ad un folletto