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Blog  di Caranas
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Indovina con chi cena il cardinal Bertone

11 Luglio 2010 , Scritto da CARANAS Con tag #POLITICA

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Tra colpi di trans e libertà di stampa

 

alla Minzolini direi (un diritto non assoluto solo perché non ce l’abbiamo) , chiuso il salotto buono di Porta a Porta c’è sempre la casa del viscido insetto televisivo per un frugale pasto con vista su Trinità dei monti per tramare contro gli italiani ora che il pericolo Fini sta traducendosi in fini  più sensati.

Per un incontro cosi ben organizzato non poteva mancare la benedizione del Santo Padre che non controlla il suo Bertone in missione per la nostra agognata libertà di servi.

Una bell’accozzaglia di “amici” , mancava solo  Flavio Carboni ristretto in Hotel Regina Coeli.  A onorare il padrone di casa , maitre à penser , erano presenti : il gran Nano d’Italia, sua figlia Spiaggia,  Piercasinando , l’immancabile Letta con consorte , il banchiere Geronzi , il governatore Draghi e il gran ciambellano vaticano cardinal  Bertone. Una semplice festa tra amici, ma a chi cabit la volete raccontare?  Era solo una cena preparatoria al lancio del prossimo schifoso libro di Vespa? Non mi sembra , visto che Natale è ancora lontano!  Il fatto è che sentono il fuoco al culo, fuoco di paglia per noi purtroppo , il momento è grave e il premier si sa , utilizza tutti i mezzi dissuasivi per salvarsi.  Un puttanismo vis à vis , tanto a loro non è rimasto più nulla di cui vergognarsi. Finale della favola in satira : “ Pier ( come mi sta sul caBit sto nome ) , se ritorni con noi possiamo rifare un grande partito centrista, governeremo per i prossimi trenta anni ( che presuntuoso , crede di essere l’Eterno), gli italiani ci chiedono questo ( si riferiva forse a Giorgiomariacarlagiulietta )”.  E il Piercasinando : “ Non c’è spazio per i trasformismi, serve una politica nuova, io non posso sostituire Fini e vendermi per una poltrona . Devi passare alla fase due tramite una crisi per la nascita di un nuovo governo su base paritaria e di condivisione”.

Più cannibalismo di così !

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Carla e la polpetta del sisma

7 Luglio 2010 , Scritto da CARANAS

 

Chiaro(a) Carla, visto che sul sito di Cariglio dopo l’opportuna ed esauriente risposta  di Mario,non scrivi più, vorrei invitarti qui a commentare il pezzo che segue. Sai, m’incuriosisce il capire fin dove arriva la tua vista non coperta da fette di salame. Non credo che tu abbia sempre ragione, anzi… certe volte fai venire voglia di calci in cul cul cul fa il tacchino; sai benissimo però che è solo una cosa virtuale , infatti non ne varrebbe la pena,  anche perché , a torto o ragione, rispettiamo "simpaticamente" le tue idee. Ed ecco il pezzo tratto da l’Espresso (sono in ferie ed in questo momento non ho voglia di impegnarmi troppo).

La polpetta di Bertolaso

di Gianluca Di Feo e Claudio Pappaianni

I fratelli De Luca (appena arrestati) puntavano al business in Abruzzo. E il capo della Protezione Civile li ha chiamati. Ma poi la Finanza ha fatto saltare tutto. Il ruolo del cardinale Angelini, di Lupi e Cosentino

(07 luglio 2010) La Prefettura dell'Aquila dopo il terremoto. Non gli bastavano gli appalti delle Ferrovie, volevano infilarsi nel piatto più ricco: le opere per la ricostruzione dell'Abruzzo ossia "la polpetta", come la chiamavano al telefono pochi giorni dopo il terremoto. E loro riescono a entrare direttamente in contatto con Guido Bertolaso grazie all'intercessione di un potente cardinale "che lo ha aiutato moltissimo".

 

Tutte le strade portano a Roma e agli stessi indirizzi della cricca: Vaticano, Protezione Civile, ministero delle Infrastrutture. Con diversi ruoli e con trattative che non giungono a conclusione perché si scopre l'esistenza dell'indagine della Procura di Napoli, che manda i finanzieri ad acquisire documenti negli uffici di Trenitalia.

 

Ma i fratelli Giovanni e Antonio De Luca, arrestati a Napoli con l'accusa di avere pagato tangenti sui contratti di manutenzione dei treni, avevano creato relazioni anche con altri personaggi, sfruttando soprattutto le entrature della sorella Anna. La donna infatti è la moglie di un giudice molto noto: Roberto Maria Carrelli Palombi di Montrone, membro del Consiglio superiore della Magistratura. È lei a procurare i contatti chiave nei palazzi romani, che i fratelli poi cercano di trasformare in affari.

 

Qui serve un prelato I fratelli De Luca quando cominciano a temere che l'attività delle Fiamme Gialle possa compromettere i rapporti con Trenitalia, già molto tesi per i forti ritardi nei pagamenti delle attività svolte, cercano in tutti i modi di arrivare al vertice delle Ferrovie e parlare con il numero uno Mauro Moretti.

 

Il loro principale referente romano è il cardinale Fiorenzo Angelini, un protagonista della zona grigia a metà strada tra politica e Santa Sede: vicinissimo a Giulio Andreotti, è stato per anni il "ministro della Sanità" del Vaticano.

 

Il cardinale Angelini consiglia agli imprenditori di non andare da Moretti ma di rivolgersi per i loro problemi a tale "Lupi" che gli investigatori identificano nell'onorevole Maurizio Lupi, vicepresidente della Camera, uno dei leader della corrente cattolica interna al Pdl.

 

E dalle intercettazioni sembra che il prelato riesca a fargli ottenere un colloquio con Lupi. Al telefono i De Luca discutono anche della possibilità di coinvolgere il cardinale di Napoli Angelo Sepe, del quale Anna dice: "Non è stimato ma però è ammanigliato". C'è un problema: non si può chiedere ad Angelini di intervenire su Sepe: "Quelli, i due cardinali, si odiano, si odiano a morte".

 

La lettera salvagente Di fronte alle attività della polizia giudiziaria che si interessa ai rapporti tra la loro azienda e Trenitalia, i fratelli De Luca si consultano con il cognato magistrato sui modi "per tutelare il nostro buon nome e l'azienda di famiglia".

 

In ballo c'è l'ipotesi di fare causa alle Ferrovie per ottenere i pagamenti bloccati da mesi. Ma Giovanni De Luca punta su una soluzione diversa: "Prima di fare una strada legale... io penso... se coinvolgere un politico forte del territorio per tutelare l'azienda...". Il giudice del Csm concorda: "Hai ragione tu. Sicuramente... insomma... non è questo il momento di agire legalmente, di fare un passaggio violento, diciamo di questo genere". Il cognato imprenditore ipotizza "una lettera di patronage, di un buon rappresentante, un autorevole rappresentante del territorio". E il magistrato conclude: "Certo, mò vediamo un attimino quando torna pure sua Eminenza... Se si apre qualche porta là".

 

Il primo personaggio politico a cui si rivolgono è Nicola Cosentino, il sottosegretario dell'Economia e leader campano del Pdl . Il contatto avviene tramite un loro amico d'infanzia, Giampaolo Paudice, funzionario della Regione Campania che la rappresenta nella Conferenza Stato-Regioni.

 

Siamo ad aprile: Cosentino però è alle prese con i suoi problemi giudiziari - l'ordine di arresto per camorra - e con la partita per le elezioni regionali. E i fratelli De Luca dopo un incontro mostrano di non credere che possa venire da lui la risposta ai loro problemi. 

 

Aggiungo un'altra ciliegina fresca fresca

 

IVA ZANICCHI : Gianfranco Fini fuori dalle palle

di Iannozzi Giuseppe

 

Si potrebbe controbattere : “ Iva Zanicchi fuori dalle palle "

La Zannicchi ha perso la bussola, la decenza invece da tempo immemorabile. Deputata del PdL , la Zanicchi urla : “ Fini vada fuori dalle palle . Non è del PdL . Se vuole andare vada” Lo fa nel corso della trasmissione di Radio 2 “ Un giorno da pecora” in trasferta da Strasburgo.

Una gaffe ?

La Zanicchi ha proprio invitato il presidente della Camera  a togliersi dalle “palle”, non c’è ombra di dubbio. Prosegue : “ Io stimo Berlusconi e mi auguro che ancora una volta con una delle sue zampate possa fare in modo che Fini poggi la sua testolina sulle Palle … “ 

Il linguaggio da bettola di quart’ordine adoperato dalla deputata del PdL Iva Zanicchi è oltremodo offensivo nei confronti della terza carica più importante dello Stato , del presidente della Camera Gianfranco Fini, ma getta anche fango sul governo e sull’immagine dell’Italia all’estero. Un atto inqualificabile quello della Zanicchi. ,

 

I due conduttori della trasmissione, Claudio Sabelli Fioretti e Giorgio Lauro, allibiti e imbarazzati, senza parole, alla fine le chiedono : “ Ma cosa dice signora Zanicchi?” Imbarazzo apocalittico. La Zanicchi cerca indarno di metterci una pezza : “Voglio dire sulle spalle di Berlusconi”. Il danno oramai è bell’e fatto, non c’è pezza che tenga . Per le belle parole gliene sarà grato Fini e l’opinione pubblica tutta, italiana e non.

 

PS : non servirà a nulla , ma dovevo esternare 

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Guarda e rifletti !

7 Luglio 2010 , Scritto da CARANAS

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L'immagine si commenta da sola !

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Mentre la gente si faceva le canne, io frequentavo le chiese

5 Luglio 2010 , Scritto da CARANAS

 

Brunori Sas   di Guardia Piemontese

 

da "L'Arena dei Rumori "

 

 

“Ginocchia sbucciate, palloni bucati e ragazzi di provincia. Il mare d’inverno e le cotte d’agosto. Pugili e fiorellini stracciati”. E’ l’oggetto sociale della Brunori Sas, impresa musicale guidata dal capo mastro Dario Brunori, laureato in ingegneria e votato alla musica cantautorale, quella nuova che s’affaccia sui palcoscenici di piazze, club e teatri, evitando con cura spettacoli televisi dal talento “mordi e fuggi”. E dire che Dario ha familiarità col mezzo televisivo: collabora con Rai Trade ed altre angezie per la realizzazione di sigle per telefilm. Avevo letto di lui sulle riviste musicali e pagine web più blasonate della nazione: XL Repubblica, Mucchio, Ondarock, Rockerilla e tanti altri. Poi arriva il consiglio d’una parente che quasi mi obbliga ad ascoltare il suo disco “Vol. 1”, specie perché persona conosciuta direttamente. Galeotta fu una vacanza al mare a Guardia Piemontese, un paese della provincia di Cosenza. Era l’estate del ‘92. Non ricordavo di averlo conosciuto (Dario è di Guardia) ma certo non lo scorderò ora che ho apprezzato il suo album, meritevole del premio Ciampi per il miglior disco d’esordio del 2009. Il paragone con Rino Gaetano prima o poi gli andrà stretto, nonostante i necessari riferimenti nel disco “Vol. 1″ a maestri come Gaetano e De Gregori (nella costruzione sarcastica dei testi ricorda Enzo Jannacci). Il ragazzo si farà grazie a quel suo modo di urlare le pubbliche virtù e i vizi privati degli italiani e di cantare la straordinarietà di un microcosmo altrimenti normale, in cui tutti riusciamo a identificarci. Parlando con lui in un’intervista telefonica, ho subito intuito l’ironia e l’intelligenza di un ragazzo di Calabria che scherza pure su un tema difficile come la fede in Dio, professando in maniera schietta la laicità del pensiero e della sua scrittura. La canzone “Paolo” sembra l’inno del maschio tipico italiano che prega Dio per avere una donna al suo servizio. Pure Padre Pio viene invocato per ricevere la grazia desiderata. E’ così? Il brano vive di piccoli scorci dei nostri luoghi e del nostro tempo. Come l’intero album “Vol.1”, si muove in varie direzioni. Esiste un vero Paolo, una persona da me conosciuta, semplice e pura, che con molta ingenuità mi parlava di questa sua preghiera continua a Dio per trovare moglie. Da lì è nata l’idea di scrivere la canzone e di dare alla storia una lettura diversa. In fondo credo che ci sia un Paolo in ognuno di noi, almeno per me. Nel book fotografico del tuo disco e nel video del primo singolo “Come stai” appaiono due simboli: uno è padre Pio; l’altro il mitico pallone rosso “Super Santos” che ha segnato generazioni d’incompiuti calciatori. Così hai riassunto 50 anni di storia culturale meridionale che invoca il santo di Pietrelcina mentre dà calci a un pallone. In realtà non c’è nulla di premeditato nei brani. Sono frutto di un momento particolare della mia vita e hanno avuto come denominatore comune una stesura molto rapida. Non ho meditato tanto su quello che volevo scrivere e poi comunicare. “Vol.1” è un album fotografico di stimoli che provenivano dal mondo. I brani sono la somma degli anni che sto vivendo adesso con quelli della mia giovinezza. Infatti, ho cercato di mettere in evidenza gli elementi in comune tra le esperienze giovanili e le mie esperienze da trentenne. Sicuramente l’aspetto della religione ha un suo peso, più che altro della religiosità, della tradizione popolare che mescola il sacro con il profano (lì dove le cose spesso si confondono). In un’altra canzone (Come Stai, ndr.) canto del calcio, la sola religione del mondo, a significare che spesso la fede religiosa e la fede calcistica, ma anche di altre passioni che noi del Sud viviamo, hanno una sorta di comune bizzarria. L’album “Vol. 1” nasce da un evento tragico: la scomparsa di tuo padre. Non manca, dunque, una lettura amara della vita, nonostante il sarcasmo che distingue la tua scrittura. Non c’è un tracciato drammatico nel disco, ma il fatto diventa doloroso nella misura in cui uno shock del genere cambia tutto. Per me sono cambiate molte cose sul piano esistenziale. La morte è schiaffo che ricevi e che ti sveglia dal sonno. Dopo uno shock così forte, guardi alla vita lucidamente e con occhi diversi. Fai una gerarchia delle cose che contano di più nella vita. Per cui l’ironia è inevitabile, necessaria, per evitare di chiudersi in pensieri da cui non si riuscirebbe altrimenti ad uscire. Sono convinto che l’ironia sia la chiave giusta per leggere, interpretare e far passare meglio certe verità ed esperienze. In “Guardia ‘82” canti “Scavavo nella sabbia a cercare tesori e vedevo la vita soltanto a colori”. L’esperienza della morte ti ha fatto scoprire sfumature in grigio della vita che prima non consideravi? Il brano “Guardia ‘82” in qualche modo racchiude una serie di elementi che sono presenti nel disco. Nasce dalla nostalgica visione di alcune fotografie dei miei anni ’80, di alcune istantanee sulla spiaggia di Guardia Piemontese. Nel booklet del disco, quasi tutte le immagini sono tratte dall’album fotografico di famiglia, ad indicare che la famiglia rimane e sarà una priorità assoluta per me. Un punto di riferimento fondamentale. In “Nanà” dici una cosa che mi diverte ogni volta che t’ascolto: “Mentre la gente si faceva le canne, io frequentavo le chiese”. Bazzichi ancora le sagrestie e le cattive compagnie? Credo che i miei amici si “fanno” frequentando le chiese! Questa è una bella domanda. La canzone riporta la verità: fino ai quindici anni d’età sono stato un assiduo frequentatore di chiese. Sono abbastanza preparato… e sapendo di questa intervista, ho ripreso i miei vecchi quaderni e guardato qualche appunto, per una eventuale interrogazione. Come se fossimo ad una lezione di Catechismo… Infatti, meglio prepararsi. Oggi non frequento più le chiese e non sono un credente. A riguardo potremmo fare lunghissime discussioni. Non ho una visione solo materiale della vita, ma ho percorso strade diverse dal punto di vista spirituale. Non sono più un frequentatore di chiese, però mi piace ancora parlare con i preti e l’intervista lo dimostra. Quanta Calabria canterai nel prossimo disco? Mah! Questa è una domanda a cui non sono in grado di dare una risposta. Sto scrivendo alcune cose nuove, ma non sono nelle condizioni di scrivere con la stessa forza con cui ho concepito “Vol. 1”. Prima di rimettermi al lavoro, vorrei essere in una situazione diversa, è necessario distaccarsi da tutto quello che sta accadendo alla mia attività artistica. Ora non ci sto capendo quasi nulla. Quando arriverà l’ispirazione, credo che canterò ancora tanta Calabria, perché comunque vivo in questa regione e mi piace descrivere situazioni che conosco. Ho ascoltato il tuo inedito “Con lo spray” non ancora pubblicato. Cosa ne dici quando quando canto “… e i preti fanno peggio”? Uhm… D’accordo, vuol dire che il prossimo album lo inizierò recitando l’Atto di Dolore! (Intervista andata in onda su RLB, in “Qui RLB… A voi la radio”, il 5 marzo 2010) Spiritual Lyrics

 

Non mi convince... quasi una lagna ! Anche musicalmente . Su youtube troverete tutti i pezzi dell'album. Voi che ne dite ?

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Confartigianato, provincia di Rimini e lingerie trasparenti

29 Giugno 2010 , Scritto da CARANAS

Trovata pubblicitaria o volgarità gratuita? Cristina del basso Notte rosa-212x300

 

Io dico che il 3 luglio a Riccione ci sarà parecchia ...ehm... fi.GA ! Cosa avete capito? E'  un cocktail , un energy drink , basta sostituire "parecchia" ! Vero PK?

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IL MIGLIOR GOVERNO DEGLI ULTIMI 150 ANNI

29 Giugno 2010 , Scritto da CARANAS

 Una sarcastica visione dell'attuale governo Berlusconi

 

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UN MOTIVO IN PIU'... c'è sempre!

26 Giugno 2010 , Scritto da CARANAS

Da " Il quotidiano della Calabria "

La stazione di Paola, vergogna calabrese

24/06/2010

di ENZO ARCURI

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Era chiaramente una coppia in viaggio di piacere, lui in pantaloncini fino al ginocchio e maglietta di cotone, occhiali da sole e cappello di tela sulla testa, lei in pantaloni chiari di cotone, camicetta ampia, scarpette di ginnastica, lui qualche anno in più di lei, capelli biondi raccolti sulla nuca, qualche chilo di troppo. Sono saliti sull'Eurostar in partenza da Roma per Reggio Calabria qualche minuto prima che scattasse il disco verde, stracarichi di bagagli, due tre grandi valige, quelle con le rotelle che è facile trascinare ma è assai faticoso portare a bordo. Se le trascinano lungo lo stretto corridoio della vettura fino a quando non trovano i loro posti e le depositano alla fine dove trovano un po' di spazio, in testa alla carrozza, fra i molti bagagli degli altri passeggeri. La fatica, almeno per ora, è finita, si sono sistemati ai loro posti, l'uno di fronte all'altro, accanto a due giovani asiatici, probabilmente una coppia di giapponesi in viaggio di nozze. Il possesso della stessa macchina fotografica digitale è il pretesto per tentare uno scambio di battute. La conversazione non è agevole, i due giovani giapponesi pasticciano con la nostra lingua, si tenta con un improbabile inglese, i loro interlocutori si esprimono in un buon italiano ma si capisce presto che sono spagnoli, esaltano la costa del sol, promuovono la loro regione, lì è tutto straordinariamente meraviglioso. C'è anche il tempo per una foto ricordo, alle loro digitali affidano il ricordo di questo incontro casuale. Il viaggio procede con impeccabile regolarità, il treno corre veloce attraverso la campagna laziale, Formia, Gaeta, ai lati della ferrovia i terreni coltivati della Campania e gli allevamenti di bufali. Napoli potrebbe essere la stazione di arrivo di queste due coppie di turisti. Invece no, i giapponesi scenderanno a Salerno, probabilmente diretti in costiera, una tappa d'obbligo per una coppia di giovani sposi in luna di miele in Italia, gli spagnoli sono diretti più a sud, la loro destinazione sarà Paola, la prima delle stazioni calabresi servita dall'Eurostar. E a Paola scendono dal treno con le loro pesanti valige. Si fermano sul marciapiede chiaramente disorientati, cercano un'indicazione per uscire dalla stazione, cercano anche soprattutto un carrello per trasportare i bagagli. L'uscita non è indicata e non ci sono carrelli per i bagagli, non servono visto che per andare da un binario all'altro o per uscire dalla stazione ci sono soltanto le scale che portano al sottopassaggio e poi all'ingresso dello scalo. Fino a qualche anno fa c'era un portabagagli che poteva dare una mano. Adesso le valige bisogna portarsele da soli e se sono grandi e pesanti è faticoso scendere e salire lungo le scale del sottopassaggio. Perché nei lavori di ristrutturazione della stazione non è stato previsto l'abbattimento delle barriere architettoniche. Sono stati rinnovati i locali dello scalo, è stato realizzato un grande terrazzo in cima alla stazione, non si sa per quale scopo, forse per farci un ristorante, ma le scale sono rimaste le stesse. All'ingresso è stato installato un ascensore che da mesi però è fermo (e non si capisce perché) che consente di arrivare soltanto nel sottopassaggio, ma per raggiungere i binari ci sono sempre queste maledette scale. Probabilmente è l'unica stazione importante (da Paola transitano ogni giorno migliaia di passeggeri) in cui le barriere architettoniche non sono state eliminate con disagi per molti passeggeri ed in pratica inibita ai disabili. Ho visto i due turisti spagnoli, non più giovani, trascinare con fatica lungo le scale le loro pesanti valige, ho provato rabbia e mi sono vergognato. Sì, mi sono vergognato di essere calabrese, di vivere in una regione incapace di fare valere i suoi diritti, che si lascia prendere a schiaffi da tutti, che non riesce neppure a pretendere da un'azienda pubblica, come quella ferroviaria, alla quale peraltro la regione per i collegamenti regionali versa ogni anno centinaia di milioni di euro, l'eliminazione di incivili e anacronistiche barriere architettoniche. Durante i lavori di ristrutturazione, era stato sollevato il problema dell'accesso ai binari, era stata chiesta l'eliminazione delle scale, se ne era occupato Il Quotidiano, c'era stata la denuncia di parlamentari e dall'azienda ferroviaria, attraverso il suo ufficio stampa, era stata assicurata l'eliminazione delle barriere architettoniche. Si era, purtroppo, trattato di una clamorosa bugia, i lavori sono terminati ma le scale sono sempre lì a testimoniare la scarsissima attenzione dell'azienda ferroviaria rispetto alle esigenze non solo dell'utenza calabrese. Mortificata anche dalla soppressione di diversi convogli a lunga percorrenza e adesso pure dall'inaffidabilità della FrecciaArgento, il treno superveloce che sta accusando gravi guasti tecnici con la soppressione delle corse in orario e i passeggeri abbandonati a se stessi, inevitabile conseguenza della vecchiezza delle macchine. E' la ben nota discriminazione di cui la Calabria da tempo immemorabile è vittima ad opera dell'azienda ferroviaria che ha sempre dirottato sulle linee calabresi i vecchi arnesi del suo parco macchine. E' uno scandalo, una situazione inaccettabile che non si riesce a modificare. E dire che quello ferroviario è un servizio pubblico. In teoria, perché in realtà l'azienda fa quello che vuole e non c'è modo di imporle il rispetto delle più elementari esigenze dell'utenza.

 

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GIORGIO IN PENSIONE

25 Giugno 2010 , Scritto da CARANAS

Il carissimo amico di Fuscaldo , il Prof. Giorgio Giglio, dopo 40 anni di servizio ha finalmente deciso di jubilarsi ( in spagnolo pensionato = jubilado). A lui vanno i nostri carissimi auguri per tantissimi nuovi giri di giostra in compagnia di  ventura . Auguri Giorgio jubilado !!!

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Imbroglioni, ladri e falsi profeti

25 Giugno 2010 , Scritto da CARANAS

devo pur sfogarmi... e dar voce al mio canto libero

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Qualcosa si muove , non so se poca roba in confronto ai 60 milioni d’italiani ma hanno sfilato più di 1 milione di persone per le strade d’Italia ,  perché non è giusto che paghino sempre i soliti noti mentre gli altri (ormai noti pure loro)  non pagano una mazza. La cosa che più colpisce però è la faccia da puttana di questo governo e cioè la capacità menefreghista del premier di nominare ora  ministro  del Federalismo Aldo Brancher  già detenuto per tre mesi a San Vittore  ( falso in bilancio e finanziamento illecito ) ed ex dipendente di Silvio Berlusconi. Brancher fu poi assolto in cassazione per prescrizione e per cancellazione del primo reato da parte del governo Berlusconi. Alla faccia della crisi ma anche occhio al posteriore di tutti gli italiani. Domani 26 giugno Brancher avrebbe dovuto presentarsi all’udienza del processo  Banca Antonveneta per appropriazione indebita ma,  furbetto,  ha chiesto subito di avvalersi del legittimo impedimento. Hai capito?

 

Altre brevi notizie per capire come viene sperperato il denaro pubblico alla faccia dei soliti noti:

 72 milioni di euro per bonificare La Maddalena con lavori affidati al cognato di Bertolaso esperto di trattamento liquami. Il fatto è che due metri sott’acqua  ci sono ancora tantissimi rifiuti tossici e materiali pericolosi per la salute.

 

 Auto blu : non riescono neanche a censirle e costano la bellezza di 9 milioni di euro . Naturalmente nessun taglio altrimenti come si arriva a veder la partita o alla festa del mafioso!

 

300.000 € per  riprese tv del  premier  durante l’inaugurazione delle prime case a L’Aquila .

 

Evasione fiscale record in 5 mesi , ben 22 miliardi di euro, poco meno dell’ultima manovra finanziaria.

 

1400 persone in più rispetto alla pianta organica  impiegati a palazzo Chigi (anche qui nessun taglio).

 

Potrei continuare ma a che serve ? Sono cose risapute .

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Dobbiamo gioire per aver salvato 5 mila posti di lavoro o piangere per 5 mila incul… ?

23 Giugno 2010 , Scritto da CARANAS Con tag #POLITICA

no, non capisco questo sadomasochismo metalmeccanico

                                                                                                                                         di Caranas

 

   4724254045_20b368eb0c_b.jpgIn rete ho notato che tanti maestrii della carta stampata e purtroppo molti editors blog , sul caso di Pomigliano  hanno ostentato un imprevisto spirito di impresa. Il contagio berlusconis dilaga dappertutto . Posso capire il Minzolini del TG1 , ma gli altri… Ci sono i “No”  espressi col  referendum  (la Fiat sicuramente non se li aspettava visto l’andazzo) ma non sono stati sufficienti a impedire la celebrazione della vittoria del SI  e con essa la linea editoriale dei 700 milioni d’investimenti. Quando un’ampia maggioranza dei lavoratori sottoscrive l’intesa è certo necessaria un’autocritica, però resta il fatto che con tutti questi SI c’è stata l’auto-castrazione dei propri diritti fondamentali che ha mandato al diavolo la tesi del ricatto, dimenticando che il lavoro è una necessità prioritaria. D’altra parte non dimentichiamo che c’è stato il recente precedente Alitalia, inizio di tutte le new anomalies del diritto del lavoro.

Il grande tunnel è stato imboccato, oggi è stato il turno dei lavoratori di  Pomigliano con una turnazione che impedisce di programmare la propria  vita e il ricatto sui primi 3 giorni di malattia nonché  le limitazioni allo sciopero, domani con la pistola carica di Marchionne (sul quale ho cambiato completamente opinione) , potrebbe toccare a tutti gli altri del settore.

La FIOM è comunque viva ed ha salvato la sua dignità.

 

 

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