fuscaldo
Da Spartaco a Fuscaldo
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Quando il radioso sole cala ad occidente,
quando il vento muore sui monti,
quando il canto dell'allodola tace,
quando della cicala muore il sisto,
quando la spuma del mare s'addorme
e il crepuscolo cala sulla terra,
torno a casa mia per ombre azzurre e boschi porporini,
torno a casa mia,
torno al paese dove sono nato,
torno a mia madre ove mi generò e mio padre che mi istruì tanti tanti tanti anni fa;
solo ora mi sento, perduto e solo in un lontano mondo
e pure ancora quando il sole ardente cala
e si placa il mare e il giorno muore
e il crepuscolo scende sulla terra torno a casa mia.
Odore di pane appena sfornato, odore di Calabria, profumi di Fuscaldo

di Caranas (alias Carmelo Anastasio)
La memoria olfattiva è tenacissima, la più potente di tutte. Anche se lontano dalla mia terra d'origine, mi basta chiudere gli occhi per rivivere situazioni in cui percepivo quei particolari odori legati al mio passato remoto. Avete notato che gli odori non hanno nomi diretti? per nominarli siamo costretti a perifrasi : odore di asfalto bagnato, odore di erba tagliata, puzza di merda e via discorrendo.
Quegli odori fuscaldesi legati alla mia infanzia ed adolescenza ora posso sognarli, nel senso che li sento ancora anche in assenza dal posto.
Ora socchiudo gli occhi e provo a sognarli ancora.
L'odore della farina della putiga di Apicella.
L'odore delle pizziddre di Santa Lucia.
L'odore del garofano pestato dal dentista da Cruci.
L'odore del tabacco di pizzico di Peppareddru.
La puzza dei vestiti di Caccavella e Mollamolladecilire.
L'odore della sigaretta di tabacco forte misto al dopobarba di papà.
Il talco Felce Azzurra usato sui fratelli più piccoli.
L'odore della copertina e delle pagine del sussidiario.
L'acquaragia e la biacca usata dall'amico Vincenzo Cerveri.
Le fialette puzzolenti usate in classe a carnevale.
L'odore di naftalina nell'armadio di Mammalisa.
L'odore d'incenso della sagrestia della Chiesa Madre.
L'odore della pasta e ceci preparata da Carmelina nel refettorio dell'asilo.
L'odore delle cassette dell'oro ricoperte di velluto nella putiga di Angelina.
La cera pongo del professore Mattia Consolato.
I mandarini di Romulicchio sbucciati in piazza durante la novena dell'Immacolata.
L'odore dei pomodori che faceva svenire Mario nelle sipale.
Il sapore ferroso del sangue in bocca all'uscita dal dentista.
L'odore dei momi (Chewing Gum) comprati da Ciccio Tosto.
Il caffè in chicchi tostato da Mena i Cucinara.
L'odore del sapone fatto in casa.
Il profumo del milazzo per la scirubetta.
L'odore da zunza usata per lucidare gli scarponi del Calvario.
L'odore dello scoppio delle batterie dimenticate nella cenere del braciere.
Ed infine l'odore bellissimo, unico, insuperabile del vento di Fuscaldo.
Passione vivente a Fuscaldo
E venne na botta d'acqua a massacrare il lavoro fatto
Marco Trifilio al Palchetto unplugged
Ecco a voi un altro grande artista fuscaldese: Marco Trifilio. Ascoltate bene cosa riesce a fare con la sua chitarra e la sua voce calda e suadente. E va be', a Sanremo ci vanno i soliti raccomandati, mica chiamano lui o Nicoletta Filella, sono bravissimi entrambi e ce li teniamo per noi. A me non interessa fare campanilismo, quando sento che una musica mi piace la voterei anche se fosse di uno sconosciuto di terra oscura ed inesplorata. Comunque sia , guardate con attenzione il video e ascoltate ad occhi chiusi, se questa non è vera musica ...allora... è come dire che Fratelli d'Italia non è roba retorica. Ciao Marco e regalaci ancora altre tue bellissime note.
Caro Peppino, anche tu te ne sei andato
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Il nostro maestro barbiere e calzolaio Peppino se n’è andato quasi improvvisamente. Non lo vedremo più scarrozzare col suo vespino in quel di Fuscaldo. Ogni parola detta o scritta può suonare banale, fuori posto o solo formale, si vorrebbe solo tacere o gridare il proprio dispiacere perché la dipartita del caro simpatico compagno della nostra infanzia, adolescenza e maturità ci ha toccato profondamente tutti.
Balbettiamo appena qualche espressione di consolazione . Certo continueremo a custodirne il ricordo e la sua simpatia con qualche aneddoto sull'affetto e la stima che Peppino aveva per tutta la comunità fuscaldese.
Giusto per sdrammatizzare caro Peppino vorrei chiederti : farai giochetti con le forbici quando aggiusterai la barba a San Pietro?
(foto : Apif )
Dedicato a Ciccio Trifilio artista Fuscaldese
Da Fuscaldese mi sembra doveroso pubblicare qualcosa su questo grande artista della mia terra di origine. Politicamente non andavamo molto d'accordo, c'erano però stima e rispetto reciproci. Non sono riuscito a trovare altro sul web, mi sarebbe piaciuto trovare il filmino che RAI3 girò in piazza nel 1982 (FUSCALDO ESTATE '82) dove era presente nel box pieno di suoi meravigliosi lavori. Ciao Ciccio
Nota : al termine del video clicca sull'icona con la barca bianca
Ciao caro amico
La perdita di un amico non è mai una cosa semplice. Ricordarlo è l’elemento chiave del lutto. Ma come scrive Nicolò Ammaniti " La vita non ci appartiene, ci attraversa". Bisogna accettare che saranno tempi difficili e sarà brutto immaginare una nuova estate fuscaldese senza Carmine. Spero che non abbia sofferto. Ciao, carissimo amico
(Foto by G. Cariolo)
Signore Gesù Cristo,
buon pastore delle anime nostre,
conserva i giusti,
santifica i peccatori,
abbi misericordia dei fedeli defunti
e sii propizio a me miserabilissimo peccatore
( San Francesco di Paola in punto di morte)