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Blog  di Caranas
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IL MALE MINORE DI EMMA (vignetta)

12 Marzo 2010 , Scritto da CARANAS Con tag #POLITICA

Bonino-e-il-male-minore-copia-1.jpg

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Chi trama e chi trema. Melandri : Di Pietro usa toni inaccettabili e io sabato non ci sarò.

11 Marzo 2010 , Scritto da CARANAS Con tag #POLITICA

 

... ma quale effetto calamita ?

melandri.jpg                                                                              di Carmelo Anastasio

L’unità non è la forza della sinistra in questo momento. Senza mezzi termini Giovanna Melandri ha dichiarato che non parteciperà alla manifestazione  di sabato 13 contro il decreto “salva liste”.

La cittadina statunitense ha paura delle possibili dichiarazioni dal palco di Di Pietro (sabato dirò quello che voglio senza imposizioni) , ha paura che chieda l’impeachement di Napolitano. E sarebbe ora ! Possibile che non si riesce a capire che Napolitano ormai non è più garante di nessuno? Anzi no, garante di qualcuno lo è, e si è visto abbondantemente prima e dopo la firma sul decreto “salva liste”. Ben vengano i toni di Di Pietro, ben venga il caos perché l’ordine non ha funzionato. Il pasticcio l’ha creato Berlusconi e la sua maggioranza  ed ora la sua lista deve restare fuori . Il disarmo proposto da Bersani non mi sta bene, anche se non frega niente a nessuno, ma frega a me LIBERO di pensare e di non farmi imbavagliare né da  Berlusconi né da Bersani.

Azzerare ogni ricorso significa RINUNCIA e cadere  in un impoverimento mostruoso e drammatico del dibattito.  Cosa azzeri? Non vedi come Berlusconi alza i toni parlando di “trame”, o vogliamo fare i “cornuti e mazziati ?” Tanto più che la Polverini aveva palesemente dimostrato una certa autonomia dal PdL accettando la sua candidatura. Altro che autonomia, ora che è in difficoltà è sempre al fianco del cavaliere. Come dire che il buon giorno si vede dal mattino.

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Tabucchi contro Ciampi ieri e contro Napolitano oggi. Cosa induce una persona in età avanzata ad accettare di diventare Presidente della Repubblica firma tutto?

10 Marzo 2010 , Scritto da CARANAS Con tag #POLITICA

                                                           Antonio Tabucchi

 Tabucchi.jpg




                                                                             di Caranas
Il forte attacco dello scrittore Antonio Tabucchi ( Sostiene Pereira ricordate?) rivolto al Presidente Giorgio Napolitano, mi ha fatto ricordare un suo precedente attacco all’allora Capo dello Stato Ciampi. Oggi le stesse reazioni contrastanti sono ripetute verso un presidente troppo spesso tirato per la giacca e troppo tollerante verso il distruttore di democrazia signor B.  Le previsioni di Tabucchi circa il declino della democrazia si sono rivelate più che fondate visto che l’unico contrasto visibile è proprio quello della magistratura. Il regime diventerà ancor più regime e l’Italia è divisa con asprezza in assenza di una alternativa vera e maggioritaria. Riporto qui sotto l’articolo apparso sul Manifesto il 2 luglio 2003 e la lettera di Tabucchi a Ciampi. Più giù , consiglio di ascoltare la protesta di Tabucchi (in video) nei confronti di Napolitano.

 

 

"il manifesto", 2 luglio 2003

IL SILENZIO È D'ORO

Antonio Tabucchi

 

Ci sono momenti nella vita e nella storia in cui un decoroso silenzio rivela tutta la statura morale della persona.

 

Da quando Berlusconi ha formato il suo governo, molti sono stati i momenti in cui il decoroso silenzio è stato superiore alle offese e alle volgarità. «Questo è il futuro ministro delle riforme istituzionali», disse Berlusconi a Ciampi presentandogli Umberto Bossi. Ciampi reagì con decoroso silenzio.

Nei momenti di grave tensione sociale che durante il G8 di Genova scatenarono reazioni bestiali della polizia e provocarono un morto, Berlusconi riuscì a fare un discorso in tv alla nazione con la garante compagnia di Ciampi. Ciampi non rifiutò, accettò con decoroso silenzio.

La sera del 22 marzo 2002, alla vigilia della più imponente manifestazione sindacale del dopoguerra, Berlusconi, impersonando il ruolo di capo di stato e impossessandosi delle reti della Rai, rivolse un discorso al Paese nel quale affermò che la responsabilità dell'assassinio del professor Marco Biagi era del maggior sindacato italiano che convocava quella manifestazione. Ciampi intanto, in decoroso silenzio, quella sera si recava a far visita alla famiglia del professore assassinato.

Quando, durante una riunione di tutti gli ambasciatori italiani convocata da Berlusconi di fronte a telecamere e giornalisti, Berlusconi trattò con un inusuale «tu» Ciampi, lasciando cosi intendere che fra di loro esisteva una strana confidenza, Ciampi rispose con un decoroso silenzio.

Il 30 giugno ultimo scorso, in un'intervista alla radio francese Europe 1, Berlusconi ha detto chiaramente che la legge sull'immunità delle prime cinque cariche dello Stato, grazie alla quale non sarà giudicato dei gravissimi reati di cui è imputato, lui non la voleva: l'ha voluta Ciampi. La frase è allarmante. E ancora più allarmante (e sprezzante) è che sia seguita da un'ambigua rettifica del portavoce di Berlusconi, come un padrone che passa sputando e fa pulire per terra dal suo maggiordomo. Forse Ciampi anche questa volta reagirà con il suo decoroso silenzio? Chi potrebbe mai credere che egli abbia qualcosa da temere? È vero, alcuni giorni prima che egli firmasse la legge, un ex-capo dello stato, il senatore Francesco Cossiga, aveva scritto pesanti parole sul giornale l'Unità, definendo tale legge «Lodo Ciampi-Berlusconi». Parole a cui era seguito un mortale silenzio.

È anche vero che Ciampi ha firmato a spron battuto una legge con forti sospetti di anticostituzionalità e ancora in esame alla Consulta. Ma questo cosa vuol dire? Vuol forse dire che dobbiamo credere alle parole di una magistrato italiano che affermò che in Italia tutti sono ricattabili? Vuol forse dire che dobbiamo credere a Berlusconi, che cioè egli impone le leggi a Ciampi, se le fa firmare e poi gliene attribuisce la responsabilità? Ciampi sarebbe dunque un pupazzo nelle mani di Berlusconi? La questione è cruciale per la democrazia italiana, ma forse per la classe politica è meglio che gli italiani non se la pongano. Sarà risolta forse in decoroso silenzio? Da ciò dedurremo che la Costituzione italiana ha un solido garante : il silenzio.

 

Da il Manifesto del 4 luglio 2003

Signor Presidente  -  di Antonio Tabucchi

 

 

Illustre Presidente della Repubblica Italiana, non è la prima volta che Le pongo questioni. Lei lo ricorderà, anche se di norma non risponde. Cominciai con una Sua frase, secondo me assai infelice, di comprensione verso i cosiddetti «ragazzi di Salò». L'Italia, come è noto, non ha mai fatto né pulizia né ammenda, neppure simbolica, come la Francia e la Germania, del proprio sordido passato; e infatti oggi nell'attuale governo ci sono segretari o sottosegretari ex-repubblichini (fucilatori?) che ho sentito pubblicamente vantare nei Suoi confronti amicizia e confidenza. A me non piace. A Lei piace?

Lei, che si dice abbia fatto la Resistenza, a tali questioni come dicevo non risponde. Ma, per usare una formula di moda oggi in Italia, «mi consenta» di insistere. Io sono un cittadino e Lei un presidente della Repubblica: interpellare il proprio presidente in una democrazia è cosa normale, almeno finché essa esiste. E Lei mi perdonerà il disturbo: se si è assunto l'onere di diventare presidente della Repubblica in una congiuntura storica come quella attuale, alla sua venerabile età, senza nessuna carriera politica alle spalle, doveva proprio essere convinto del grave compito che si assumeva. Il Suo alto incarico, anche se in Italia vorrebbero farLa vivere in un empireo corrispondente a quello del Papa dove la parola non è discutibile essendo dogma, prevede in una democrazia normale dei seccatori come me.

La democrazia significa anche reciprocità: Lei è il garante della mia Costituzione, io Gliene chiedo conto. E dunque a mio modo divento garante di ciò che Lei deve garantire. Altrimenti, come diceva Paul Celan, chi testimonierebbe il testimone? Lei ha funzione di garante. Perciò non posso ritenerLa estranea a ciò che sta succedendo nel mio Paese. A differenza di tutti coloro che vedono in Berlusconi l'unico protagonista di una inquietante corrosione delle regole democratiche, io debbo constatare che ciò avviene anche perché Lei firma. Perché Lei consente, Presidente. E senza il Suo consenso una grande parte di ciò che ha fatto il governo Berlusconi non esisterebbe. La Sua cosiddetta «moral suasion», secondo la definizione che corre in Italia, ha dato i frutti che abbiamo sotto gli occhi.

   

L'onorevole Berlusconi il 2 luglio ha assunto la presidenza del semestre italiano all'Unione Europea. Vi arriva illibato, reso profumato da questa legge sull'immunità che lo protegge dai gravi reati perseguiti da un tribunale della Repubblica e che Lei prontamente ha firmato. E che non si sa se voluta da lui o da Lei (a una radio francese l'onorevole Berlusconi ha affermato che questa legge l'ha voluta proprio Lei, Presidente, eventualmente spiegatevi fra di voi).

Secondo Lei Berlusconi dovrebbe far fare bella figura all'Italia. Un tipo come Berlusconi, che viene da lontano, sa come cavarsela in certe situazioni. Conosciamo la sua biografia.

E infatti se l'è cavata come uno che cantava canzonette e poi è diventato presidente del consiglio. Non mi dispiace affatto, illustre Presidente, che i Suoi sforzi per farci fare «buona figura» grazie a Berlusconi abbiano avuto un esito così disastroso. Berlusconi nell'assumere la presidenza semestrale per l'Italia dell'Unione Europea si è espresso con una piazzata, peggio di un sensale in una fiera di paese. E con il fine senso storico che lo contraddistingue, ha evocato Auschwitz al deputato tedesco Schulz che si era permesso di ricordargli una regola vigente in tutta l'Europa: che la legge è uguale per tutti. Fatto che solo in Italia signor presidente, è del tutto secondario, come del resto la Sua recente firma a tale legge attesta.

 

Evidentemente nel suo discorso da statista il cavalier Berlusconi era forte del fatto che a Auschwitz l'Italia ha dato solo un piccolo contributo (circa 2.000 ebrei italiani gasati, se non mi sbaglio) grazie alle leggi razziali che Vittorio Emanuele III firmò prontamente al cavalier Mussolini, come tutte le altre che prontamente gli firmava. Lei che ha fatto la Resistenza queste cose Le saprà meglio di me. Altrimenti glieLe avranno raccontate gli eredi di Vittorio Emanuele III che ha recentemente ricevuto in un solenne cocktail offerto al Quirinale (mi scusi se qui abbasso il livello, illustre Presidente della Repubblica Italiana: lo sa che i soldi con i quali Lei offre i ricevimenti ai Savoia sono anche miei, e di tutti i cittadini italiani contribuenti?).

Berlusconi ci va giù duro, evidentemente ha le spalle coperte. E non solo da un'onorata società che lo sostiene, ma a livello mondiale. È entrato nella nostra Unione Europea come certi kamikaze che entrano in un autobus indossando una cintura di tritolo. Le chiedo concludendo: ma per chi lavora Berlusconi? Lei, che mi dicono europeista convinto, non se lo è ancora chiesto? Essere presidente della Repubblica in un paese come l'Italia, cerniera del Mediterraneo e terreno ambito da anni da potenze straniere che vi lavorano per cambiare gli equilibri del mondo, non è una sinecura come chi si occupa delle ortensie del proprio giardino dopo essere andato in pensione. Cordialmente.

 

PS Le scrivo questa lettera sul giornale il manifesto, perché è una cooperativa. E finché l'onorevole Berlusconi non Le presenterà da firmare una legge che abolisce le cooperative è un giornale che continua a rappresentare la stampa libera. O quello che ne resta. Cosa di cui dobbiamo ringraziare anche Lei.

 

                                         Tabucchi critica ferocemente Napolitano


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All’armi , vincere i paninari - Dal predellino al panino, dalle mutande par condicio al decretuccio salva Pdl . Berlusconi ha sempre ragione? E Napolitano pure?

7 Marzo 2010 , Scritto da CARANAS Con tag #POLITICA

All’armi , vincere i paninari  .  SABATO 13 marzo 2010 , TUTTI a ROMA!

 

 

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                                                                                                                          di Caranas


     Ieri sera , al comizio della Rosy Bindi a Cologno Monzese ( purtroppo 4 gatti), appena ho saputo che Napolitano aveva firmato la legge salva PdL ho pensato che ancora una volta, il Presidente Giorgio,  che dovrebbe garantire tutte le parti, ha dimostrato invece da che parte sta  con una sua partecipazione attiva alla stesura del testo ( almeno così dicono i giornali ). Ma come? Devi fare l’arbitro e contribuisci a segnare contro la squadra opposta? Se  non avesse firmato avrebbe gettato benzina sul fuoco della tensione politica e civile con il rischio di destabilizzare seriamente il Paese, ma così , a mio avviso ha offerto alla destra una motivazione in più per sentirsi forte e fregarsene del resto degli italiani. E poi , Napolitano ha firmato, sempre secondo il mio modesto parere, un atto incostituzionale perchè contiene disposizioni di privilegio. E' come se si facessero delle regole ad hoc per far rientrare in gioco coloro che erano stati squalificati per non aver rispettate le regole. E se l'errore l'avesse fatto il PD, Berlusconi avrebbe fatto un decretino ad hoc? 

Ora basta ! Decreti d’urgenza ad personam, imbavagliamento della magistratura, non rispetto delle proprie regole, letture di comodo delle regole democratiche, incapacità nel presentare le proprie liste, legge vista come “pelo nell’uovo”, Costituzione calpestata, truffa in itinere, minacce di nuova marcia su Roma ecc. ecc.

 

BASTA! Occorre partecipare ad una grande manifestazione  il 13 prossimo a Roma contro Berlusconi e  contro Bersani che continua a deludere lavoratori precari, disoccupati e tutta la sinistra. E al 50% anche contro Di Pietro per il suo appoggio a De Luca in Campania ( “scelta isolazionista che non possiamo accettare” Di Pietro 30.1.2010).

 

Siamo di fronte all’ennesima violazione della costituzione, stanno usando la forza e stanno caricando le loro armi a colpi di provvedimenti palesemente illegali. Noi non dobbiamo starci. Non dobbiamo far calpestare i nostri diritti, diritti costati molte vite umane. Non dobbiamo subire questa ulteriore violenza!

Perciò, contro questo governo golpista, a difesa della democrazia, contro  questo sconcio dell’etica, contro l’inutilità di questo decreto visto che i giudici di Roma e di Milano avevano già riammesso le liste della Polverini e di Formigoni, contro l’arroganza del potere e contro ogni forma di fascismo

 

                                 SABATO 13 marzo 2010 , TUTTI a ROMA!

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Cara Enrica, lunedì si festeggerà l'8 marzo, ma il '68 non c'è più!

4 Marzo 2010 , Scritto da CARANAS Con tag #POLITICA

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Cara Enrica,

ti chiedi se il '68 sia fallito. Io, a pelle, direi di no. Per sapere se qualcosa e' fallita bisogna confrontare i risultati con le aspettative, come fai giustamente tu. Io però non ho ben capito quali fossero, davvero, le aspettative del ‘68. Esistono? O ognuno aveva le sue? Se è così forse allora qualcuno ha fallito e qualcun'altro no. Gliel'abbiamo mai chiesto ai protagonisti di quell'epoca quali erano, esattamente le loro aspettative? Contro cosa si ribellavano? Qualcosa di più definito de  "il Sistema" o "il Fordismo". Qualcosa di più misurabile, per verificare i risultati. Che cosa intendi tu per "cambiare il sistema"? Cosa è il sistema? Ancora meglio, CHI è il sistema?

Forse proprio il parallelo con il femminismo ci fornisce una chiave per rispondere a queste domande anche se non sono d'accordo che il femminismo abbia inciso sulla politica ed il sessantotto sulla mentalità. A me sembra piuttosto il contrario. Nel sessantotto si protestava per cambiare il sistema, i nemici erano gli altri. Nel femminismo si manifestava per cambiare la mentalità, per cambiare noi stessi. Le donne che manifestavano lo facevano anche per autoaffermarsi, per uscire loro stesse dai condizionamenti della mentalità che volevano cambiare.

Perché la mentalità da cambiare è la nostra; il sistema,  la gerarchia, siamo noi. Per cambiare il sistema, per cambiare il mondo, dobbiamo cambiare noi per primi. E per "noi" non intendo "tu", intendo proprio "io".

Le donne sapevano di dover cambiare il loro modo di pensare, per prime. Cantavano "l'utero è mio", non "l'utero è delle donne". Nel "sessantotto", mi sembra, si voleva cambiare il modo di pensare degli  altri, dei nemici, di chi aveva più di 34 anni, del sistema.

Mi viene in mente, forse a sproposito, la battaglia di Giuliano Ferrara, ex sessantotino, contro l'aborto. Di nuovo vuole cambiare il modo di pensare e di agire degli altri. Una donna che parla di aborto mi pare più credibile di un uomo o addirittura di un prete, che non può neppure essere padre (fermo restando il loro diritto a parlarne).

Ti ricordi quando cantavamo "la pantera siamo noi"? Il sistema siamo noi, il nemico da cambiare siamo noi (ed anche il miglior amico). Io non posso cambiare te, solo tu puoi farlo e solo io posso cambiare me stesso. Devo, anzi, non posso. Ho il dovere, nessun altro può farlo per me, nessuno "mi salverà", solo io posso "salvarmi". Migliorando me migliorerò quel  pezzettino di sistema che "mi compete", che compete soltanto a me.

Tu  Enrica sai meglio di me , sono  tutte cose che vivi anche profondamente. Il mio è  solo uno spunto di riflessione.

E oggi come siamo ? Eh... come stiamo... un quartiere  ha  più problemi, un quartiere di meno, gente che si è arresa, gente che ancora combatte, inceneritore si, inceneritore no, e paura delle malattie diffusa ovunque... nonché rabbia nei confronti di chi ci dà dei mafiosi per colpa di chi avrebbe dovuto governarci... parli di ribellione... mai argomento fu più calzante...

Già..c'è davvero da piangere...a guardarci oggi...quello che dice Virginia è vero, ma quello che manca sono proprio le idee..si tende all'omologazione (o meglio vogliono farci omologare) e la ribellione, quella sana, non è più di moda...peccato..perché ragioni per ribellarsi a questa realtà italiana ce ne stanno tante! E' vero che ognuno di noi magari si impegna e fa la sua parte nel proprio..ma la forza delle idee, quella che muove le grandi rivoluzioni dov'é?

Virginia dice che il cuore è l'elemento indispensabile per muovere le idee... e le idee - specie quelle buone - si possono veicolare in qualsiasi epoca, non ci sono pregiudiziali a proposito  , già mia cara, ha ragione da vendere il tuo prof. dove sono i ribelli? Capisco adesso la tua domanda. ero una piccolina nel '68 e non avevo fratelli che potessero, dopo, raccontare. sono figlia degli anni '70. nel '77 occupammo per l'ultima volta le università. Nel '77 per l'ultima volta siamo stati un movimento, ma l'idea e i sogni li abbiamo conservati forti, intatti. Non è un purtroppo, siamo una generazione che ha fatto scelte radicali. Era il momento delle scelte che ti cambiavano la vita, ma eravamo ancora ribelli, si faceva ancora rumore e in fondo ribelli lo siamo ancora...

Tu dici : C'era il terrorismo nel 1977 e dal '68 eran passati ben 9 anni. La domanda non è se è valsa la pena battere a terra per farsi sentire, per fare più rumore, per avere una voce. No , la domanda non è questa. La domanda è con cosa abbiamo riempito il vuoto lasciato dalle voci di chi, con o senza sassi, con le mani o con le spranghe, ha urlato, non ci sta bene, vogliamo che sia diverso, peraltro, condivisibile. Ci hanno lasciato anni di memoria storica che non possono andare dimenticati, ma hanno cambiato la storia, non la politica. E purtroppo, la storia successiva è la storia degli anni '70, del terrorismo rosso e nero, della pantera rosa. E' la storia di una generazione sul baratro, senza speranza e senza voce. Alcuni, non avendo voce, e solo disperazione, hanno usato le armi. Altri la droga, altri il suicidio. Poi è arrivato il consumismo, che prometteva di riempire i vuoti con slogan e neon. Non credo lo abbia fatto, eppure noi (nati negli anni 70), se siamo figli di qualcuno, siamo figli suoi. Precari, Transitori, Transitivi.

Salutami Virginia, ti abbraccio 
Mary


                                                            8 marzo al sud femminismo-a-sud.jpg

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LE INTERVISTE IMPOSSIBILI (dando rigorosamente del voi)

2 Marzo 2010 , Scritto da CARANAS Con tag #SATIRA UMORISMO COLTO

                                                                                                                                

Duce, quali errori non rifarebbe?

 

 

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Duce, dopo più di 70 anni dalla fine della  guerra,  ripeterebbe   gli errori commessi ?

 

   Io non ho sbagliato nulla. Anzi, un errore lo feci, quello di fidarmi degli inetti che mi circondavano, gente assetata di potere con gola di guadagno. E il popolo andava  forgiato dopo secoli di invasioni, di miserie e di denutrizione. Noi abbiamo perso, ma abbiamo spaventato il mondo dei grandi speculatori , non abbiamo agito certo come fanno adesso Berlusconi e Tremonti che regalano soldi pubblici alla banche.Mi ricorda la moneta di occupazione, al nord i marchi di guerra che feci ritirare subito dopo che erano stati messi in circolazione . Ci saremmo trovati con miliardi di carta buona da bruciare. Al Sud invece accettarono le Am-lire , anche questa , carta senza alcun valore. Abbiamo perso ma il nostro obiettivo era enorme : la socializzazione mondiale con unica moneta e con frontiere esclusivamente a carattere storico,  con l’oro di tutto il mondo di proprietà comune e abolizione reale di ogni armamento.

 

  Già , Duce, però avete perso e il vostro progetto di colonizzare e civilizzare per portare libertà di pensiero , di parola e di stampa , con la morale e i suoi diritti al di sopra d’ogni cosa e con una sola moneta,  alla fine è stato realizzato dall’Unione Europea  e in altri paesi - come anche nell’Europa stessa - ci stanno pensando gli Stati Uniti.

  

Ma non dica cazzate! Questa della morale poi , la vada a raccontare a Berlusconi . Con un premier che va a puttane… come le chiamate adesso? Ah già escort ! Non parliamo poi delle minorenni...

  

Duce, anche voi però… con Claretta Petacci tra le mille cose da fare ogni giorno per l’Italia - come per Berlusconi - il tempo di non annoiarvi lo trovavate lontano dalla signora Rachele e vicino vicino a Claretta…

 

  Non le permetto! Ma cosa dice ? Che paragoni fa ? Mi consenta… Claretta ha perso la vita per seguirmi sino alla fine e voi comunisti  faceste scempio dei nostri corpi a Piazzale Loreto.

 

  Come voi Duce, ricordate i 15 martiri di quella piazza?

  

ME NE FREGO ! Erano solo banditi!


Vorrei passare ad altro Duce . Avete sbagliato, avete perduto la testa e non solo per la Petacci.

 

  Ancora… la smetta , mi sembra Travaglio…

 Libertà di parola e di scritto… Ma lei crede davvero che gli italiani di oggi siano veramente così liberi? Crede veramente che il premier con le sue tv vi possa concedere libertà di stampa? O lo crede solo perchè mi sta intervistando? Parlate sempre voi , oppositori per natura … continuate con questa farsa dei sei milioni di ebrei morti, quanti sono i morti dovuti alle “ guerre di pace” volute dagli USA ? Non sono stati gli americani che in meno di un minuto mi hanno mandato 350.000 giapponesi a farmi compagnia nell’agosto del ’45 ?

 

  Non avreste dovuto dichiarare guerra alla Francia e all’Inghilterra. Dovevate ritirarvi nel 1938.

 

Oggi è facile profetizzare il passato ma ai primi di giugno del 1940 le critiche riguardavano la neutralità  ridicola, impolitica, sorprendente. La Germania stava vincendo e noi, oltre a non avere alcun compenso, nel giro di poco tempo saremmo stati occupati e schiacciati. Un’occasione d’oro così , non si sarebbe più ripresentata .

 

  Duce, ma voi subivate pressioni da parte di Hitler che aveva bisogno dell’Italia  e l’Italia era già forte, forse più della Germania. Quale necessità quindi di cedere al gioco del Fürer?

 

  Non è così, la Germania in realtà aveva già vinto la partita continentale. Non aveva affatto bisogno di noi che invece dovevamo difendere la posizione di parità ottenuta. E i patti erano chiarissimi con Hitler di cui avevo la massima stima . Non c’erano con il Fürer minime divergenze di vedute né sul futuro aspetto dell’Europa, né su quello dell’Africa. Il nord e nord-est a influenza tedesca , il sud e sud-ovest  a influenza italiana. Un piano di pace e di benessere per tutti.

  

Chissà perché in questo momento mi vengono in mente i padani e la Lega con Bossi e Berlusconi.

 

  Stia tranquillo... ho capito quello che vuole dire... ma le assicuro che finché la ‘ndrangheta e la mafia saranno forti, non ci sarà alcuna scissione in Italia. E poi avete le garanzie  Fini e Casini no?

 

Duce, il vostro disegno politico prevedeva  trecento milioni di europei  ma non quelli balcanici o delle vicinanze della Vistola…

 

  Quelli non erano veri europei . Di quelli non ci si poteva fidare per creare una forza vera, solida, capace di combattere l’eventuale nemico asiatico o americano. Con tutti gli extracomunitari che avete adesso , dove volete andare… non c’è più una vera razza italiana. Se poi ci metti i rumeni… buoni quelli a stuprare . Ai miei tempi ciò non sarebbe successo. La Romania poi influì decisivamente  sulla nostra sconfitta, la mancanza della benzina fu la più terribile delle cause della perdita della supremazia aerea.

 

 I rumeni con voi non avrebbero stuprato, però  coi vostri metodi , magari  ce li saremmo trovati in qualche modo italianizzati nelle camice nere... nelle squadracce... capisce quello che voglio dire?

 

Ma mi faccia il piacere… non dica fesserie…

 

Duce, è vero  che non ha fatto nulla per evitare l’espansione della Germania?

 

Non è vero . Dal ’33 al ’35, sono stato l’unico ad opporsi ai primi piani espansionistici di Hitler. Mandai anche divisioni al Brennero e nessun gabinetto europeo mi appoggiò . E con gli italiani, nei dialoghi che tante volte ho avuto con le moltitudini, avevo la convinzione che le grida che seguivano le mie domande fossero segno di coscienza, di comprensione, di evoluzione. Invece era isterismo collettivo. Ho sopravvalutato l’intelligenza delle masse.

 

  La parte opposta però ottenne quello che voleva  con martiri e sacrificio e non faceva certo parte di quell’isterismo collettivo. I proletari, i bisognosi di tutto, alla fine seppero riscattarsi con onore fino alla vittoria.

 

  Già… passando dalla parte dei plutocrati, degli affamatori del grande capitalismo. Ma vedrà che saranno gli uomini con le loro debolezze che imporranno l’Idea Fascista , e sarà l’Idea del XXI secolo. E gli italiani se vorranno essere ancora un Popolo e non un agglomerato di schiavi, dovranno farla propria e perseguirla con fede.

 

  Pensa che la Chiesa avrà ancora un ruolo importante nella rinascita dell’Idea Fascista?

 

  La Chiesa preferisce degli avversari deboli e degli amici forti . Avere da combattere un avversario che non la possa spaventare e che le permetta di avere a disposizione degli argomenti coi quali rafforzare l’espandersi della fede, è indubbiamente vantaggioso. Diplomazia abile, raffinata , non quella di Boffo e di Feltri per intenderci. A volte, fare i superfurbi provoca danni. Poi adesso c’è il discorso della pillola antiabortiva e Berlusconi non so se sarà capace di trovare una soluzione che aggrada tutti. Non è un uomo forte,  un vero statista… è solo un palazzinaro a cui non dispiacciono le veline. La Chiesa sembra oggi alleata più ai suoi acerrimi nemici nonostante l’anticlericalismo abbia ripreso in pieno il suo turpe lavoro. Non è come ai miei tempi , quando con i Patti Lateranensi  detti lustro , decoro e autorità… alla Chiesa … Romana.         

 

 

Non c'è più segnale dal satellite. Fine dell'intervista

 

                                                                       © Carmelo  Anastasio

 

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PORCHETTA’S DAY E L’IMPEDITO LEGITTIMO

1 Marzo 2010 , Scritto da CARANAS Con tag #POLITICA


... ovvero lacrime e champagne nel centrodestra
                                                                                          di Caranas

gli-amanti-della-porchetta.jpg 

Saremo mangioni e creduloni noi italiani , ma non fessi ; non può essere un panino alla porchetta la causa della mancata presentazione della lista PdL della Renata Polverini. E poi gli ex socialisti sono esperti in politica, non è possibile pensare che Alfredo Milioni sia così sprovveduto da presentare la lista allo scadere del termine massimo. Troppo potere era in gioco e qualcosa è andato storto forse perché all’ultimo minuto occorreva depennare un paio di nomi scomodi nella lista. Forse un preciso ordine al cellulare per sbarazzarsi di qualcosa di scomodo nell’Urbe Rome  della destra ad esempio un nome Piccolo piccolo. Non si spiega altrimenti l’esultanza mascherata della destra romana “ Noi impresentabili e voi impresentati” . Dispiace per la Polverini ma dispiace anche perché così si offre una possibilità al centro destra di buttar fango su un’eventuale vittoria della Emma nazionale. Inutile e umiliante  l’appello della Renata a Napolitano. Cosa può fare? Concedere la “grazia” per cosa? E in questo bailamme c’è sempre l’IMPEDITO a tener banco. Non se ne può più! Ma possibile che  il popolo delle libertà sia così cieco? Berlusconi sarà sempre impedito e impunito. Diciamoci la verità, da noi la legge non  è e non può essere uguale per tutti perché non tutti hanno i soldi del premier incontrastato. Non ci sono più le nobili figure nella politica italiana, penso ad esempio a Berlinguer , ma anche a altri sia a destra che a sinistra. Allora se si veniva raggiunti da un provvedimento giudiziario, non si sbandieravano slogan di persecuzione come puntualmente fa Cicchitto (povero lui!) e Capecchione nonché il sommo poeta ex comunista Bondi, per buona creanza morale ci si dimetteva e basta per permettere alla giustizia di fare il suo corso. Il problema del legittimo impedimento non sussisterebbe se il cittadino Berlusconi desiderasse chiarire la sua posizione davanti a tutti. Ma non lo desidera come dimostrato abbondantemente anche ai tempi del conflitto d’interesse quando annunciò l’istituzione di un Comitato di garanti per risolvere il problema legato alle sue proprietà. La decisione recente del tribunale di Milano che ritiene NON LEGITTIMO l’impedimento di oggi del Berlusconi premier è giusta ! Non si può prendere in giro l’istituzione dopo aver concordato con l’accusato la data dell’udienza. Se è innocente perché non si fa processare così la smette di rompere i coglioni al 90 % degli italiani e buona percentuale di stranieri?

 

© by Carmelo Anastasio

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Le curiosità profane nascono dalla Bibbia. Le donne, per matrimoni o altro, hanno da sempre fatto parte dell’arte politica , ieri come oggi .

28 Febbraio 2010 , Scritto da CARANAS Con tag #RELIGIONE

nella Bibbia , Caranas laicamente trova...

                                                                 di C.Anastasio

Salome1.jpg


Ho sempre pensato che nella  Bibbia , a parte i numerosi punti di discontinuità nella logica teologica che richiederebbero fiumi di discussione, vi fossero racconti al limite della pornografia (una specie di sito hard-core ) più o meno mascherati già da Flavio Giuseppe , romano di origine ebraica (37 d.C.).
Sodomia, incesti, stupri e prostituzione abbondano nella Bibbia. La cosa che colpisce di più è l'uso "politico" della donna già a partire dalla Genesi. Come dire che non è cambiato nulla nonostante gli sforzi dei più severi esegeti critici.


Vi chiederete : “ma che sta dicendo ?” Provate a leggere il seguito e magari aprite una Bibbia per una conferma. Buona lettura!


I grandi patriarchi, a partire da nonno Abramo ma anche lo stesso Jahvè , solevano fare un trattamento particolare alle donne . Cito senza ordine cronologico, così come ricordo ,  vari passi:

(Gen. 19- 31/37) - incesto

«E la maggiore disse alla più piccola :<< non c’è nessuno in questo territorio per unirsi a noi… Vieni facciamo bere del vino a nostro padre e poi corichiamoci con lui, così faremo sussistere una sua discendenza  ».

Una bella discendenza, senza dubbio, anche se un po’ tarata per l’alcool ( qui si potrebbe riaprire un discorso sulla crocifissione di Morgan)  e la consanguineità. Prendo atto quindi che la sodomia si (v. Sodoma e Gomorra) , ma la prostituzione e l’incesto non scandalizzano Jahvè, gran maestro di morale sessuale di tutti i popoli . Le due figlie di Lot (nipote di Abramo) , scampate ai sodomiti, generarono così le stirpi dei moabiti e degli ammoniti (che esistono ancor oggi e ancora oggi sono incasinati). Ė così infatti che , dopo gli israeliti, figli “bastardi” di Abramo e della schiava egiziana Agar, abbiamo la discendenza incestuosa degli ammoniti e moabiti.

E pensare che nel Levitico (18.7) sta scritto : « Nessuno si accosterà a una consanguinea   per avere rapporti con lei » E ancora nel Deuteronomio (27.22) « Maledetto chi si corica con la propria sorella, figlia di suo padre o figlia di sua madre» . Come dire che nella Bibbia c’è tutto e il contrario di tutto.

 

Abramo distribuisce in giro la moglie come sorella. Questa volta il bugiardo cronista ingentilisce la faccenda. Ecco la storia ( Gen. 20.1 e segg.) :

A Gerar, nel sud della Palestina, all’interno di Gaza, Abramo impenitente , ritenta con il re Abimelech il gioco già tentato col faraone. Gli presenta la moglie dicendogli: « Ė mia sorella ; e Sara, ormai pratica di queste faccende, conferma : « Ė mio fratello». Bugiardi! Ma questa volta interviene Jahvè che in sogno spiega ad Abimelech il trucchetto di Abramo che il giorno dopo è costretto a riprendersi la moglie non toccata e ad andarsene. Insomma , il modo di far fortuna in questo libro è quello di sempre : prostituire la moglie gabellandola per sorella ( non ho trovato traccia dalle genealogie di Gen. 12.13 circa un ruolo di Sara sorella di Abramo ma solo di padre).

 

Le sorelle-figlie servono per crescere e fare la guerra ai vicini ( Gen. 20.60)

 

Ė la favola  (secondo il topos consueto ), del solito pozzo che si conclude con le nozze di Rebecca nipote di Abramo perché figlia del fratello di questi Betuél  e perciò cugina di Isacco. A questa storia si aggiunge l’altra “ compra una e porta a casa due “ che investe Giacobbe  figlio di Isacco (figlio di Abramo) ; doppie nozze , va per sposare Rachele (sua cugina) ed è costretto a prendersi (con l’inganno di suo zio Làbano) anche la sorella Lia. Perché? La risposta sta qui dentro : « Due nazioni sono nel tuo seno e due popoli dal tuo grembo si disperderanno; un popolo sarà più forte dell’altro e il maggiore servirà il più piccolo» (Gen. 25.23) . 

Come può finire la guerra in Palestina se già c’era una investitura divina nell’eredità economica-politica tra Giacobbe e Esaù ?

 

Potrei continuare ma il discorso diventerebbe molto lungo. Simili storie di donne nei rapporti tra i popoli si ritrovano in molte leggende , a cominciare da quelle omeriche con Elena di Troia : le donne , per matrimoni o altro , hanno da sempre fatto parte dell’arte politica.  Cesare e Cleopatra, Carlo Magno e Ermengarda ,  Togliatti e Nilde Iotti , Mussolini e Claretta,  Napoleone e Giuseppina, Papi e Noemi e così via. Preparatevi : buon otto marzo e auguri a tutte le donne!

 

                                                                                  Caranas

 


IL SEGRETO DI SILVIO PER VINCERE LE ELEZIONI REGIONALI 2010

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IL PROGRAMMA E' NUDO... COME IL RE !

26 Febbraio 2010 , Scritto da CARANAS Con tag #FUSCALDO

PROGRAMMA DEL MOVIMENTO (IPOTETICO) “ FUSCALDO SEI TU”- di Caranas

US   USCITA DALL’IMMOBILISMO PER UNO SVILUPPO DI QUALITA’ DI FUSCALDO OLTRE    FUSCALDO

“FST”  punta all’aggregazione di tutte quelle forze democratiche per la riconquista di una posizione di primato nello sviluppo dei paesi del medio tirreno cosentino  con forte attenzione alla restituzione di un mare limpido per l’estivazione sana  dei turisti e dei residenti , investendo nei talenti locali e non con adeguato sfruttamento delle innovazioni tecnologiche presenti sul mercato  per una ottimale  e sostenibile crescita  del paese.

Esistono le risorse su cui far leva. Sul territorio sono presenti diverse imprese di piccola e media dimensione , le infrastrutture sono poche o assenti e per questo vanno potenziate innovando  con prodotti e processi  . Ci sono molti giovani che studiano nell’unico polo presente con la prospettiva di emigrare e diventare docenti precari al nord;  non più nord quindi ma sviluppo sul posto nella consapevolezza  della gravità della situazione. Non più costretto servilismo di convenienza,  ma pari opportunità azzerando le disuguaglianze per far salire l’ascensore sociale ormai bloccato da decenni. Un problema  di libertà , intesa come la possibilità per ciascuno di perseguire il proprio disegno di vita, compatibilmente con l’eguale diritto altrui. Senza crescita non c’è politica redistributiva che tenga.

 IL                                            PROGETTO : 24 PUNTI E UN METODO

Il progetto di “FST” vuole aggredire  quattro grandi problemi che caratterizzano il nostro paese - apatia, disuguaglianza, inefficienza, impegno nella lotta per il raggiungimento degli obiettivi  in modo  credibile ed efficace.

Il progetto si poggia su 24  pilastri sollecitazione per le azioni di governo:

  • Banca dati aggiornati delle risorse agricole, industriali  e terziarie esistenti sul territorio
  • Banca dati sulla disoccupazione fuscaldese con celere  censimento che tenga conto anche delle forze lavoro emigrate .
  • Studi di settore per il migliore impiego di tali risorse sul posto attraverso apposite graduatorie e concorsi riservati  nel giro di 1-2 max  anni
  • Valorizzazione dell’attivo patrimoniale  mirata a una fruizione specifica per attività sociali
  • Rifacimento (ove necessario) della rete fognaria su tutto il territorio
  • Potenziamento /rifacimento della rete idrica su tutto il territorio ed approvvigionamento da nuove sorgenti locali
  • Costruzione di un nuovo depuratore per il trattamento delle acque 
  • Compatibilmente  con le risorse a disposizione dell’Amministrazione Comunale  : Riduzione  TARSU e ICI per chi  proprietario ,  utilizza la propria abitazione per soli due mesi all’anno. Pagare meno ma pagare tutti.
  • Completamento rete gas metano
  • Istituzione di un centro di primo soccorso e analisi  in Fuscaldo Centro
  • Potenziamento del servizio sociale previsto dagli ordinamenti dello stato (anziani, disabili, ecc.)
  • Istituzione di una scuola media di qualità  in Fuscaldo Centro con servizio trasporto alunni che abbracci l’intero  territorio
  • Istituzione di un centro anziani  per l’invecchiamento attivo  (con assistenza medica)
  • Costruzione di un vero  supermercato in Fuscaldo centro
  • Utilizzo pieno dei fondi FAS per rilanciare l’economia e favorire l’imprenditorialità giovanile presente e futura secondo il criterio della sostenibilità e nel rispetto della qualità ambientale  con incremento dei posti di lavoro, della crescita e dello sviluppo economico del territorio.
  • Eliminazione dell’amianto presente in Fuscaldo e nelle sue borgate
  • Sfruttamento del solare termodinamico  ma soprattutto  eolico per il raggiungimento progressivo dell’autonomia energetica del paese.
  • Attivazione di efficaci meccanismi di valutazione per tutta l’azione della pubblica amministrazione
  • Assegni nucleo famigliare una tantum per sostegno alle famiglie numerose
  • Tassare con un pur minimo d’imposta  gli affitti stagionali a beneficio dei soggetti del punto seguente
  • Detraibilità di una quota fissa dell’affitto pagato dai residenti nel comune per la prima abitazione
  • Contributo di sostegno per sostenere la crescita delle piccole imprese ed in particolare per i pescatori locali
  • Favorire la mobilità interna  per la pubblica amministrazione  di personale civile oggi sottoutilizzato per l’impiego in attività di supporto
  • Pieno utilizzo annuale della struttura del Sangrilà mediante accordi di programma
  • ... e si potrebbe continuare inserendo : " Amministrazione partecipata " ecc. !
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Il Travaglio di Santoro e l’aspirina di Porro

25 Febbraio 2010 , Scritto da CARANAS Con tag #POLITICA

 

Se questo è il travaglio, il parto come sarà?

 

                                                                      di Caranas


Santoro.jpg

Non volevo scrivere nulla sull’argomento,  ma poi ci ho ripensato perché un piccolissimo sassolino nella scarpa mi disturbava.

Nell’ultima puntata di “Annozero” un certo disappunto di Travaglio nei confronti di Santoro è venuto fuori molto ingenuamente  e  provocato ad arte da Nicola Porro vice direttore del Giornale. Sulla bravura di Santoro nulla da eccepire , essendo  a mio avviso, uno dei migliori giornalisti d’Italia. Sa condurre Santoro, non è moscio come  Floris, ha autorevolezza e non le manda a dire. Ci hanno provato più volte a mandarlo via ma è sempre lì a condurre la trasmissione più difficile. Da Samarcanda in poi,  non si è mai genuflesso di fronte a nessun satrapo nazionale continuando a denunciare cosa non va nel Paese.

Certo che non è sempre oro quello che luccica e anche Santoro ha un neo . Non riesco a perdonargli il cambio di bandiera, essendosi messo nel 1996 al servizio deplorevole del Capitano Cavaliere inventandosi una nuova trasmissione “Moby Dick” salvo poi tornare (1999 credo)  col “Raggio verde” da mamma Rai. Per quale motivo?

Il solito : per soldi, quello che davanti a tanta merda ti fa venire voglia di andare a vivere in altro Stato. 

Il Travaglio , bravo anche lui, un po’ troppo giustizialista, è personaggio “di destra”; proviene dalla scuola di Indro Montanelli (che mi è stato sempre antipatico , il suo Giornale nel 1992 parlò anche di me paragonandomi a Mussolini – “Il preside fa il Duce”- avevo solo fatto adottare i libri di testo!) e quindi certamente non di sinistra ma liberale di destra , che attualmente agisce e si comporta come il più comunista di tutti. E vota di Pietro. Chissà se anche Vendola passerà a migliori lidi...

Non discuto le capacità di Travaglio, per me è e resta un “ mostro d'archivio”, sa tutto lui, ma chi cappio ce le passa le informazioni delicate e spesso segrete? Certo che viene spontaneo rispondersi da solo se si pensa alla vacanza da lui trascorsa con un alto funzionario DIA poi incriminato ( riconosco che in queste ultime tre righe sto facendo il “Travaglio”, solo supposizioni!). Il “ Fatto quotidiano " è l'unico  giornale italiano dettagliato, preciso, ricco di informazioni che non si trovano da nessun’altra parte. Marco legge, conserva, archivia e diffonde le malefatte.  E questo produce diverse querele. Basta navigare in rete per trovare il lungo elenco delle cause civili e penali in cui è coinvolto. Lungo elenco,  ma non come quello giudiziario di Berlusconi. Pare che non sia stato mai condannato penalmente per il reato di diffamazione. Leggendo tale elenco mi sono chiesto : ma chi glieli dà tutti quei soldi necessari per i risarcimenti delle cause civili? 

Quanto costa alla RAI ogni puntata di Marco Travaglio? E Vauro quanto costa ? Se poi per quest’ultimo risultasse fondata  la voce che circola sui “mille euro a vignetta” , allora  occorrerebbe una rivoluzione, altro che lancio di spartiti!

Continuerò a seguire “Annozero” con o senza " il sale" Travaglio. Per me, l’informazione ha una sua importanza.

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