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Blog  di Caranas
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GHIRIGORI

24 Febbraio 2010 , Scritto da CARANAS Con tag #POESIA

Dalla  raccolta "A sagliuta" una mia poesia del settembre 1996

                                                                                                                   Caranas


Ghirigori.jpg

Ghirigori

 

 

Esiliato dal tempo

non posso viverti

e pallidamente aspetto

di qua e di là

come morto

non ancor risorto

senza gloria.

 

Loschi bagliori.

Eppure questo corpo sguscerà

per vivere la serpe

in questo nulla che ci separa.

 

Clandestina novità

che si arrampica,

che sale

che scende

e s’aggrappa spingendoti

ora in alto,

ora in basso.

  

Potremmo alzarci urlando

mano nella mano

schiena contro schiena

investendo i colori

ora il rosso, ora l’azzurro

oltre la spiaggia

sempre più piccola sino al punto.

 

Non possiamo cadere.

Noi non ci siamo.

E ancora più su

rapiti dal vento

zavorrati solo dai genitali.

 

Poi, a poco a poco,

riportandoti giù

assaporare ancora

quell’attimo magico

l’uno nell’altra

cullati nell’arco di luce.

 

E infine silenzio

nella vertigine

leggero come l’aria.



© by Carmelo Anastasio Vimodrone (MI)

 

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Cometa di Hale Bopp e cometa di Halley

19 Febbraio 2010 , Scritto da CARANAS Con tag #ATTUALITA'

                                                                                  di Caranas

  

Hale-Bopp-Caranas-copia-2.jpg                                       foto Caranas 1 aprile 1997 Vimodrone (MI) ore 18.50

Ho letto quasi tutto di Isaac Asimov e molto di Arthur Clarke .La mia passione per la fantascienza non si è mai affievolita. Ricordate 2061 Odissea tre (A.Clarke)? Includeva una missione con equipaggio sulla cometa di Halley. L’ultimo passaggio è del 1986 , fu fotografata ma con telescopi potenti. Il primo aprile del 1997 fui molto fortunato perché riuscii a fotografare un’altra bellissima cometa che si vedeva ad occhio nudo, quella di Hale-Bopp. Accontentatevi quindi di questa foto e godetevi  la canzone di Irene Grandi . Il testo, abbastanza interessante è riportato sotto. Penso che la Grandi vincerà il festival di Sanremo o sarà battuta di stretta misura da Povia.

                                     
 

 

                               

 

Il testo di "La cometa di Halley" di Irene Grandi:
 

Tu vuoi vivere così

per inerzia e per comodità

per qualcosa che non riesco più a capire

e poi ami con tranquillità

come un Dio lontano

che non ha né problemi

né miracoli da fare

non capisci che ci ucciderà

questo nostro esistere a metà

che la casa ha i rubinetti da cambiare

eppure un tempo ridevi

e mostrandomi il cielo

mi disegnavi illusioni e possibilità

e la Cometa di Halley ferì il velo nero

che immaginiamo nasconda la felicità

tu vuoi vivere così

coi vantaggi della civiltà

e pontifichi su ciò che ci fa male

non la vedi la stupidità di una relazione

che non ha francamente neanche un asso da giocare

 

Non ci credi che ci ucciderà

questo nostro vivere a metà

che la stanza ha le pareti da rifare

eppure un tempo ridevi

e mostrandomi il cielo

mi disegnavi illusioni e possibilità

e la Cometa di Halley ferì il velo nero

che immaginiamo nasconda la felicità

lasciami da sola

fallo solo per un po’

lascia stare

non pensarci più

lasciami la radio accesa

lasciami cantare

e qualche cosa da mangiare

servirà

ed una notte piangesti

guardando nel cielo

mi disegnasti illusioni e possibilità

e la Cometa di Halley ferì il velo nero

che immaginiamo nasconda la felicità

eppure un tempo ridevi

e mostrandomi il cielo

mi disegnavi illusioni e possibilità

e la Cometa di Halley squarciò il velo nero

che immaginiamo nasconda la felicità

eppure un tempo ridevi

e mostrandomi il cielo

mi disegnavi illusioni e possibilità

e la Cometa di Halley squarciò il velo nero

che immaginiamo nasconda la felicità

io ti dico addio

tu mi dici ciao

io ti dico addio

tu mi dici ciao

io ti dico addio

tu mi dici ciao.

 

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RANIA DI GIORDANIA una regina stupenda

18 Febbraio 2010 , Scritto da CARANAS Con tag #ATTUALITA'

rania-giordania.jpg

                                                                                                                                                               di Caranas


La Clerici di San Remo è  meno simpatica di quella della “Prova del cuoco”. Impacciata nel suo goffo vestito non riesce quasi a camminare sul palco. Anche nella trasmissione del mezzogiorno  mostrava difficoltà di deambulazione quando si spostava dalla zona verde a quella rossa. Sarà forse per il peso del balcone. Ma non è dell’Antonella che voglio scrivere bensì della stupenda Rania di Giordania ospite ieri sera del festival . A parte la fresca bellezza , mi ha colpito l’intelligenza e la spontaneità di questa donna capace di rispondere con grande sicurezza alle domande  ( a volte molto banali) della Clerici . La regina dagli occhi di cerbiatta , mi ha fatto pensare subito alla Julia Roberts (c'è una certa somiglianza) del film Pretty woman , non per la trama (non confondo i ruoli)  ma per il carattere del personaggio interpretato dalla Roberts. Ho pensato anche alla Jacqueline Kennedy e per bellezza e impegno nelle N.U. all’Angelina Jolie.

 

julia_roberts_04_k.jpg

angelina-jolie.jpg
Direi che le tre super donne sono da 8 marzo , le più belle del mondo!


Brevi note biografiche  su Rania di Giordania (trovate in rete):

 

Rania al Yassin nasce in Kuwait da genitori palestinesi, frequenta la New English School nel suo paese e si laurea all’università americana del Cairo. Decisamente un bel curriculum che la porta ad essere assunta prima in una importante banca e poi presso la sede giordana della Apple. Una carriera di tutto rispetto soprattutto per una donna.

La sua vita cambia quando incontra un principe a una cena e, come in ogni favola che si rispetti, è amore a prima vista. I due annunciano il loro fidanzamento solo un paio di mesi dopo e convolano a nozze in tempi brevissimi. Il principe in questione, Abdullah II Al-Hussein, diventa re di Giordania nel 1999 e decide di proclamare regina la sua consorte (per la cronaca, avrebbe potuto non farlo e lei sarebbe rimasta semplicemente la principessa consorte).

 

 In attesa di canzoni del festival ascoltiamo Zucchero in Donne! 


P.S. Sono Donne con la "D" maiuscola non donnette da film tipo : Mary Pompins, Ventimila seghe sotto i mari, I tre giorni del condom....
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IL PASSATO RICORDATO

11 Febbraio 2010 , Scritto da CARANAS Con tag #FUSCALDO

dedicato agli amici di Fuscaldo... credo che gli altri non si annoieranno

                                                                                                                  di Caranas

 noi

 


In testata ho scritto : «Il passato è bello perché noi lo ricordiamo bello, la bellezza è però solo nel ricordo »  e mi viene da aggiungere che non è che i ricordi si dissolvano e scompaiano, se ne stanno lì (come dice l’amico senatore del PD - G.C.) ,  nascosti sotto la crosta sottile della coscienza. Anche quelli sui giochi da bambino che credevo perduti per sempre. A volte ci restano tutta la vita, lì sotto. Altre volte succede qualcosa che li fa ricomparire. Nel caso specifico è bastato un rocchetto di legno per filo da sarta a evocare un’alluvione di memorie che,   come guidate  da un preciso disegno, in pochi istanti si sono collocate  in una mappa unitaria e coerente in quel lontano passato. Così è successo al senatore amico ed  è come se avessi scritto io le stesse cose.

Ora va tutto a posto in sincronia di immagini, suoni e odori. Tutto insieme.

 

Ed ecco il filo di parole                                       

 

Il mangiadischi, il moretto, le penne a quattro colori, Il Corsaro nero, Ivanhoe, Spencer Tracy, Virna Lisi, Giuliana Lojodice, Warner Bentivegna, Una tragedia Americana, Rintintin, La freccia nera, La cittadella, Alberto Lupo, Corrado Pani, Il musichiere, Mario Riva, gli Oro saiwa, il caffè d'orzo, i fru fru, i ghiaccioli che lasciavano la lingua colorata, la zuppa inglese con i savoiardi, i momi, le gassose col tappo a pallina, l’odore della farina della putiga i Filippo, la mortadella di Ciccio i Nicolino, le caramelle menta di Donna Esterina, la gatta di Bellina, il palco in piazza, la Polaroid, il cinema di San Giacomo con le sedie impagliate portate in piazza, i caccavi, la corsa con l’uovo sul cucchiaio, la gara dei sacchi, il tiro alla fune, a’ndinna, il club Adamo, le ore estive sui mosaici, i soprannomi , Le mille e una notte, Sigfrido, i fotoromanzi delle sorelle, il libro Cuore, Gulliver, le strorie di Giufà,  la cartella di cartone usata per tamburello (u ciambarinu), Lazzarella, Chillallà, Volare, Tex Willer, Killer, Diabolik, Topolino, le noccioline , i pizziddri di S.Lucia, il pappagallo della fortuna, u Capellaro, a Caccavella, Molla molla deci liri, , Linus, la prima Fiat 600 vinta col canone RAI, la prima TV Allocchio Bacchini, i pavesini, l’ovu friscu, il primo canale, il secondo canale e basta, il latte che arrivava alle sette, zu ‘Ndoniu du Pesjcu al lunedì , Nicola del venerdì per la questua, l’ombrellone fatto con lenzuolo e platani, i fazzoletti rovinati dai sassi per rompere il ghiaccio, l’acqua di Calipetru che non dissetava un catz, i suduri da sagliuta, i sorvi , l’uva passa, u stemma du partito liberale ara chiazza, il galletto Guzzi di papà,  il biliardino di Za Esterina, i fattareddri,  le infinite processioni, la tarantella delle campane di San Giovanni (che artista il suonatore!), Mosè l’ambulante, Donna Scina, Don Battista, Don Antonio, il Prof. Germanà, il Prof. Consolato, il saluto “Bongiorno e cazzi “ ,don Ciccio "dumani è luni", Filippu u pustero e l'attesa della lettera del lunedì nell'ufficio di Fabio,  il sindaco Don Geppino, lo straordinario al Comune, Don Rafelu u medicu e i punti ara capu, , il Circolo Unione, le biciclette nuove di Benì e Giacomo,  Don Pietro che mi passava le riviste dell'Accademia Cosentina, il presepe al Convento, padre Anacleto, padre Pacifico, le serenate, i mandarini i Romulicchio alla novena dell’Immacolata, l’assenzio con l’anice Bosco, la bottiglia di vermouth delle feste da Giacomino o da Clara, le lampadine rotte per amoreggiare, la luce che andava via durante il film del lunedì, i porci ammazzati all’alba alla befana, il trapano a pedale del dentista, il quadro "Vanità" del suo studio, le cannucce per succhiare il mosto dai varrili, i muluni giganti, i scjusjù supra a zimba, i vitarvi, gli astucci di legno, i patani da Sila,  i primi Lego, le cerbottane, la prima cera Pongo, le case del presepio increspate con la caniglia, l’amaro Giuliani, a purga di citratu e crimuni, il rinforzante Proton, i battamuru di natale, i tric-trac,  il primo scaldino elettrico della doccia, u mattuni cavudu,  la pistola a 12 colpi di Santa Lucia, il gruppetto C.I.S.M. (centro investigazioni scacco matto), le cantate “Anche se la terra …”, u ciucciu ca purtava a scorta di livuni, l’odore della farmacia, i quadri di Rosalbino, Don Lisandro e a scola cantorum di San Giovanni  (quando J.Oracoli nun facìa casinu!), il Cral ara cruci, Lascia o raddoppia al bar della Croce ed Assunta con i magnifici Moretti, il fiasco di vino della domenica da Ciccio Chirico, i misteri portati al venerdì santo, le "guerre" Croce-Piazza, gli scout, i chierichetti, la biblioteca di Don Aldo, u predicaturu con la lunga barba, Padre Casimiro uno di noi, i pomeriggi dal maestro cusituru in piazza, u 'mbastaru, Prugghjo, Esterina,Giacumu i Giancristo e le messe cantate, Peppareddru ed il suo tabacco di pizzico, Decu,  il mitico barbiere Peppino, i comizi , l'avanti e indietro delle passeggiate in piazza, i manifesti del P.C.I., quelli della DC, u pisciatoriu,  i biscotti Lazzaroni, le caramelle Rossana, Orlando e i telegrammi i Nuzzo, don Rafè e ra banca 'ndru purtuni i Montesano, quel bambino come noi che non ebbe il tempo di dimenticarsi tutte queste cose perchè si fece il bagno nella cibbia di sopra ara vasca (ciao Renà), quell'altro ucciso da un fulmine dopo aver trovato lavoro al nord (ciao Giovà), i sussidiari, i pinnini,  l’educazione fisica ridotta a : “ Passooò !”, Carosello, a pasta china da duminica , u mattuni cavudu ppa Candilora, le bussole che sbattevano durante le puntate di Maigret… e la canzone "Lontano lontano" di Tenco per sigla,  l’odore indimenticabile  delle mattonelle scure bagnate della piazza che venivano lavate con una grossa pompa nera prima della festa di San Francesco e infine i passi leggeri di mia madre mentre mi addormentavo. Un bel viaggio!

allora ero così
 io


 Il primo televisore di Fuscaldo (foto di Giacomo Cariolo)
TV_Geloso.jpg


la bottiglia col tappo a sfera (foto di Nicola Bonavita)
tappo-a-sfera.JPG

 

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Chi paga Capezzone ne “Il fatto del giorno” ?

8 Febbraio 2010 , Scritto da CARANAS Con tag #POLITICA

Non sopporto l’incoerenza e mi fanno incazzare i voltafaccia!

                                                                         
                                                                     di Caranas


 Daniele-Capezzone.jpg

Il capezzone è un attrezzo per il lavoro alla corda, tecnica per l’addestramento del cavallo propedeutica e integrativa al lavoro montato. È applicato alla testa del cavallo e ne consente il controllo senza usare una pressione sulla sua bocca .

Leggete un po’ cosa pensava Capezzone di Berlusconi e riflettete come la voglia di protagonismo (o danaro?)  e il potere ti cambiano in cinque minuti!


Berlusconi ha pagato magistrati:

“In nessun paese al mondo avremmo un premier così. Per essere chiaro, voglio prescindere dall’esito dei processi di ieri e di oggi, e perfino, se possibile, dalla rilevanza penale dei fatti che sono emersi. Ma è però incontrovertibile che Silvio Berlusconi, prescrizione o no, abbia pagato o fatto pagare magistrati. Così come da Palermo, quale che sia la qualificazione giuridica di questi fatti, emergono fatti e comportamenti oscuri di cui qualcuno, Berlusconi in testa, dovrà assumersi la responsabilità politica”. Lo ha dichiarato Daniele Capezzone a proposito della sentenza di condanna nei confronti di Marcello Dell’Utri.
11 dicembre 2004

Berlusconi più ricco grazie alla politica.
Cosa è cambiato in 12 anni di Governo Berlusconi? Nel suo intervento alle assise radicali, il segretario Daniele Capezzone risponde a questa domanda così: “Silvio Berlusconi è entrato in politica con 5mila miliardi di debiti (di lire, o del vecchio conio, come direbbe Bonolis), e con le banche che – indegnamente, lo sottolineo – tentavano di strozzarlo; oggi (essendosi misurato con…come si chiama? Ah sì, il perfido regime comunista…), vanta 29mila miliardi di
attivo (sempre in lire), ed è entrato nel G7 dei sette uomini, appunto, più ricchi del pianeta. Ecco questa è una cosa che è cambiata in questi 12 anni.Il resto – conclude riferendosi alle riforme promesse dal premier – un po’ meno”.
29 ottobre 2005

Da Berlusconi solo leggi ad personam
“Tre anni fa – ha detto Daniele Capezzone, segretario dei Radicali Italiani -i Radicali proposero tre referendum che avrebbero cambiato il sistema giudiziario. Ci fu chi si oppose legittimamente, ma Berlusconi invitò a non votare perché tanto lui avrebbe fatto le riforme. In questi tre anni non è stato fatto nulla, solo leggi di interesse personale, che non funzioneranno e che molto
probabilmente verranno dichiarate incostituzionali”.
14 novembre 2003


L’Italia non può avere altri cinque anni di Berlusconi
“L’Italia non può permettersi altri cinque anni di governo di Silvio Berlusconi: non sarebbero
“ecosostenibili” Lo ha detto nella sua relazione introduttiva al Congresso dei Radicali Italiani il segretario Daniele Capezzone “In questa legislatura – ha aggiunto Capezzone – Berlusconi ha avuto a disposizione una maggioranza parlamentare amplissima (“più 100″ deputati e “più 50″
senatori): eppure, le riforme non si sono viste. Dall’economia alla giustizia, è enorme il divario tra le promesse di cinque anni fa e le cose effettivamente realizzate. Per non parlare di ciò che è accaduto sul terreno dei diritti civili, con un’autentica aggressione contro le libertà personali: contro il divorzio breve (eppure, anche tanti leader del centrodestra sono tutti divorziati.), contro l’aborto, contro i pacs, contro La fecondazione assistita e la libertà di ricerca scientifica, fino all’ultimo tentativo di sbattere in carcere i ragazzi per qualche spinello”.
29 ottobre 2005


Il Premier a Vicenza? Lo ’sciancato di Arcore
‘Dopo la performance di Silvio Berlusconi al convegno di Confindustria il commento più velenoso è quello dell’editorialista di Markette, alias segretario dei radicali Italiani, Daniele Capezzone: “Dopo la ‘cieca di Sorrento’, la ‘muta di Portici’, e lo “smemorato di Collegno’, arriva lo ’sciancato di Arcore’”.
18 marzo 2006

Berlusconi, altro che don Sturzo. E’ don Lurio
“Silvio Berlusconi non è l’erede di don Sturzo, ma di don Lurio” Così Daniele Capezzone, segretario dei Radicali italiani ha commentato le parole di oggi del Presidente del Consiglio che in un discorso aveva rivendicato l’eredita del fondatore del Partito Popolare Italiano Don Luigi Sturzo.
12 novembre 2005

Berlusconi al Congresso Usa, come Totò e Peppino
“Sto ascoltando l’esordio del discorso di Silvio Berlusconi al congresso Usa, pronunciato in lingua inglese, o almeno questa doveva essere l’intenzione… Torna alla mente, ascoltandolo in questa che appare per lui un’improba fatica, l’immortale scena di Totò e Peppino a Milano col colbacco, che si rivolgono al vigile dicendo: ‘Noio volevàn savuar…’ Così Daniele Capezzone, segretario dei Radicali Italiani ha commentato il discorso del Presidente del Consiglio italiano al Congresso USA.
1 marzo 2006

Berlusconi è Wanna Marchi e Tremonti il mago do Nascimento
Sulle tasse

“Berlusconi è come Wanna Marchi e Tremonti è il suo Mago do Nascimento”. Lo afferma Daniele Capezzone, della direzione della Rosa nel Pugno. “Berlusconi aveva detto: ‘Abolirò l’Irap e ridurrò a due le aliquote’. Non lo ha fatto, e invece – aggiunge Capezzone – ha aumentato tariffe, bolli, tasse sul gasolio. Tutte cose particolarmente odiose, perché colpiscono anche la parte
più debole del paese”. “Dopo che, in queste ore, sono stati resi noti i dati della trimestrale di cassa, il paragone appare quanto mai calzante. Quello (il mago) dava ‘numeri personalizzati’ alle sue televittime; Tremonti fa lo stesso con tutti gli italiani. Fuor di scherzo (anche perché c’è poco da scherzare), c’è da segnalare una specie di ‘taroccamento continuativo’ dei dati”.
1 aprile 2006


Berlusconi è Cetto La Qualunque
Berlusconi “mente per la gola”, perché si dovrebbe credere anche stavolta a “promesse tanto mirabolanti e irrealizzabili?” È il commento di Daniele Capezzone, della segreteria della Rosa nel Pugno, all’impegno del premier sull’Ici. “Cinque anni fa disse che avrebbe ridotto le aliquote a due. Non l’ha fatto. Cinque anni fa disse che avrebbe abolito l’Irap. Non l’ha fatto. Cinque anni fa disse che avrebbe ridotto la pressione fiscale, che è invece scesa solo dello 0,6. Ma, in compenso, ha tagliato i finanziamenti agli enti locali. E poi, in questo quinquennio, c’è stato l’aumento di bolli, tariffe e della tassa sul gasolio: cioè tutte cose che incidono anche sugli strati più deboli della popolazione. Perché dovremmo credere anche stavolta a promesse tanto mirabolanti e irrealizzabili? Ormai il premier – conclude Capezzone – è come Cetto La Qualunque di Antonio Albanese, che promette promette promette…”.
4 aprile 2006


Noi coglioni? È Berlusconi che si è fatto una canna
“Dopo l’ultima sortita di Berlusconi che pensa bene di trattare da ‘coglioni’ la maggioranza degli
italiani, mi sorge il dubbio che si sia fatto una canna”. È quanto afferma in una nota Daniele Capezzone, della segreteria della Rosa nel pugno. “Ma forse una canna normale non avrebbe prodotto effetti simili: e allora che gli ha dato lo spacciatore per fargli dire una cosa del genere?”.
4 aprile 2006

Berlusconi bollito nella sfida tv
Commentando la sfida tv appena conclusa tra Romano Prodi e Silvio Berlusconi, Daniele Capezzone, della segreteria della Rosa nel pugno, ha dichiarato: “Non c’è dubbio: il risultato della sfida è decisamente sfavorevole a Berlusconi, che ha perso e – calcisticamente parlando – non è stato capace di fare un solo tiro in porta pericoloso (parte la bufala finale sull’Ici, completamente priva di copertura), ma è stato per due ore lagnoso, lamentoso, vittimista (e a tratti nervosissimo e arrogante), contro un Prodi più tonico e reattivo. Il “bollito” sembra proprio il Presidente del Consiglio, ormai quasi ex. 7 “Quanto infine alla reiterata gaffe del Premier sulle ‘categorie’ (donne, giovani), sbagliare è umano, perseverare è berlusconiano…” ha concluso Daniele Capezzone.
3 aprile 2006

Berlusconi ha finito i tappeti
Meglio Prodi, mentre il “venditore di tappeti” Berlusconi ha dato l’impressione di aver esaurito la mercanzia: Daniele Capezzone, della segreteria della Rosa nel pugno, ritiene che sia stato il leader dell’Unione a vincere la sfida tv. “A mio avviso, è andato molto meglio Romano Prodi, che quindi, secondo me, ha vinto il confronto. La prima impressione è che il grande venditore Berlusconi abbia esaurito la scorta dei suoi tappeti. E la piccola valanga di cifre sciorinate è sembrato un modo per non affrontare un tema reale, e cioè la situazione difficile del Paese che gli italiani hanno sotto gli occhi”.
3 aprile 2006

Berlusconi in bandana, povero Blair
“Esprimo tutta la mia solidarietà a Tony Blair e a sua moglie”. Lo ha affermato il segretario radicale Daniele Capezzone a proposito della festa organizzata in Sardegna in onore del premier britannico e di sua moglie dal Presidente del consiglio Silvio Berlusconi. Berlusconi fa una politica estera da quarta elementare”. Siamo alla trasposizione su scala internazionale del ‘t’aspetto fuori’, che va bene, forse, per le liti in quarta elementare, ma funziona meno, temo, in contesti un po’ più articolati e complessi”. Lo ha detto oggi a Bruxelles il segretario dei radicali italiani, Daniele Capezzone, riferendosi esplicitamente alla recente intervista concessa dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi al NewYork Times. Berlusconi – ha sostenuto il leader radicale – avrebbe parlato di “Comunità delle democrazie” riducendola “al meccanismo per cui se c’è un dittatore, prima lo si minaccia e poi lo si picchia. Anzi, lo picchia il fratello americano, che è più grosso, mentre noi siamo gracilini”.
7 dicembre 2003

Berlusconi? Lo difenderanno Bondi, Cicchitto e Cornacchione
“L’odierna performance televisiva del Cavaliere è francamente indifendibile, anche perché denota proprio l’atteggiamento psicologico di chi non è più abituato a interloquire, a rispondere, a fronteggiare una domanda. Penso che a difenderlo resteranno in tre: Bondi, Cicchitto e Cornacchione…”. Lo afferma l’esponente della segreteria della Rosa nel Pugno, Daniele Capezzone.
12 marzo 2006

Berlusconi complice di Putin
“Si è presentato con questo nuovo abito, di avvocato e complice di Putin, Silvio Berlusconi, che giovedì scorso in occasione del vertice euro-russo ha parlato non solo a proprio nome, ma a nome di tutta l’Europa. L’8 ottobre, un consiglio dei ministri europei aveva commentato le recenti elezioni-truffa in Cecenia (un solo candidato, tutti gli altri obbligati a ritirarsi). Lo stesso consiglio europeo, presieduto dal governo italiano, aveva espresso viva preoccupazione per le condizioni in cui queste elezioni si sono tenute. Tutto questo Berlusconi ha finto di ignorarlo, quando ha parlato della guerra cecena come di una “leggenda”

inventata da giornali ostili, quando ha messo sullo stesso piano le critiche che la stampa italiana rivolge a lui stesso e le critiche che la stampa internazionale rivolge a Putin, quando ha difeso le elezioni in Cecenia o quando ha giudicato del tutto legittimo l’arresto di Chodorkovsky. Proprio lui, che si vanta d’aver costruito una visione del mondo sulla lotta al comunismo e che sempre ricorda i disastri prodotti dal totalitarismo comunista, abbraccia oggi un regime che di quel disastro è figlio e continuatore, e sul quale regna sempre più fortemente l’ex Kgb da cui Putin proviene”.
9 settembre 2003

Capezzone: con Putin Berlusconi dimentica il comunismo
“Berlusconi vede ovunque comunisti, o, se non comunisti già in servizio, quanto meno possibili comunisti. Curiosamente, però, il Premier dimentica la sua vena anticomunista solo quando incontra qualcuno che è nato e cresciuto all’interno del Kgb, e che questi metodi continua a usare per governare la Russia: VladimirPutin”. Lo afferma Daniele Capezzone, membro della segreteria della Rosa nel Pugno. “Perciò – prosegue – ho due domande per Berlusconi. Ci dica qualcosa sia sulla tragedia cecena, dove (purtroppo) al terrorismo indifendibile di tanta parte della resistenza si contrappone un’azione letteralmente nazicomunista delle truppe di Mosca, con veri e propri campi di concentramento, mutilazioni ed eccidi orribili. E poi – sottolinea ancora – ci dica qualcosa sull’assassinio del giornalista, del radicale Antonio Russo, eliminato a sua volta con metodi da Kgb, mentre svolgeva i suoi servizi informazione per Radio Radicale” “In qualche villa della Sardegna – conclude Capezzone – o in qualche dacia siberiana, nel corso dei prossimi incontri con l’amico Vladimir, sarebbe bene che Berlusconi trovasse le convinzioni e il coraggio per porre qualche domanda”.
29 marzo 2006

 
Sono passati solo 4 anni , come si cambia in fretta cliente. Come le puttane ! Peccato che il canone l'ho già pagato!

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FUSCALDO MARE PULITO

7 Febbraio 2010 , Scritto da CARANAS Con tag #FUSCALDO

 



Nel video le immagini della manifestazione pacifica "Teniamoci la mano per protesta " svolta sulla spiaggia di Fuscaldo Marina il 9 agosto 2009. L'iniziativa promossa su Face B. ha coinvolto diverse persone sull'intera costa del tirreno cosentino da Amantea a Tortora.

Come sarà il mare la prossima estate ? E la nave dei veleni di Cetraro che fine ha fatto? Nessuno più ne parla!
Meno male però che c'è il procuratore Giordano impegnato in questi giorni a far luce sulle persone scomparse alla Papa Giovanni di Serra D'Aiello !
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Ceddruzza e a riturnella

7 Febbraio 2010 , Scritto da CARANAS Con tag #FUSCALDO

Due versioni entrambe molto belle per il canto più popolare di Fuscaldo.



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ALLA SCOPERTA DEL GIOCO CHE FU

5 Febbraio 2010 , Scritto da CARANAS Con tag #GIOCHI

 

« GIRO GIRO TONDO, COM’ERA BELLO IL MONDO »

 

                                                                                                  di Carmelo Anastasio

 

 


Per Pinocchio quello dei balocchi era un mondo speciale , per noi lo era quello dei giocattoli fatti in casa e quello dei giochi per la via , anzi per le vineddre. Se poi arrivava un giocattolo ”industriale” come in occasione della Befana o della festa di Santa Lucia, la felicità arrivava alle stelle.


C’era anche un certo fascino nei modelli di latta e in legno  ereditati da qualche bambino dal periodo fascista ( come non pensare alla “presa di Macallè” di Camilleri!) , la stessa attrazione che si provava nei giocattoli di plastica durante il boom economico. Il cavallino di legno su rotelle, i trenini , le bambole di pezza delle bambine ( qui pigotte), gli aerei fatti strappando le pagine del quaderno con la cover nera e  con bordi rossi …

Nostalgia? Era un po’ che volevo scrivere qualcosa sull’argomento ed ora che ho completato alcuni modelli, il lavoro si conclude con la descrizione dei giochi che facevamo da piccoli a Fuscaldo (CS) , giochi poveri ma divertentissimi.


« Il gioco è l’espressione del carattere dell’infanzia, l’atto spontaneo per cui il bambino si rivela. Il bambino fa quello che vede fare e gioisce» (non ricordo dove l’ho letta).

 

                             Alcuni giochi (maschili) fuscaldesi

 

Monopattino e carro


motopattino.jpg

Il carro povero era costruito con una tavola, due assi e 4 ruote di legno ( i timpagni usati per pressare nei vasetti le alici salate – sopra si metteva una pietra). Il monopattino era più figo e più funzionale perché venivano usati dei cuscinetti come ruote, inoltre poteva esserci un’ulteriore tavola davanti e verticale con relativo sterzo in sommità. Un pezzo di gomma da spingere sul cuscinetto posteriore faceva da freno.

 

Fionda

 gjunda.jpg

“A ghjiunda” era la mia arma giocattolo preferita. Con essa si andava a caccia di lucertole ( la sensibilità verso questi animali era allora completamente opposta rispetto a quella attuale).

 

“Strumbulu”  (trottola )

 strumbuli.jpg

La trottola a Fuscaldo l’avevamo quasi tutti. Con essa si facevano veri e propri tornei che terminavano con il rito della “ciurlata” finale (lasciare uno o più segni con la punta metallica sullo strumbulo di chi aveva perso).

 

A sordi spicci o a buttuni

 bottoni.jpg

Venivano usate monete vecchie o bottoni. La moneta veniva sbattuta contro un muro in modo da farla rimbalzare e avvicinare il più possibile a quelle già a terra. La vincita era rappresentata dalla moneta toccata dall’altra lanciata contro il muro.

 

Ari stacci

 Come per il gioco delle bocce. Venivano usate pietre piatte ( chiattonelle ) e lisce. Il boccino era rappresentato da un cutigno  ( sasso rotondo ) bianco o nero.

 

Goinggoing.jpg

Era un gioco praticato di più dalle bambine ma anche da noi maschietti che mettevamo più forza nel far avanzare l’ovale. Era costituito da due cordicelle con maniglie alle estremità e da un ovale arancione infilato nelle corde. Allargando le maniglie, l’ovale si spostava dalla parte del secondo giocatore. (foto introvabile)

 

Battamuro

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Venivano utilizzate delle figurine. Si tracciava un segno su un muro (a circa un metro dal suolo), si stabiliva il numero delle figurine da far cadere e l’ordine d’intervento dei giocatori. La figurina appoggiata al segno veniva rilasciata e se andava a coprire una figurina (dell’avversario che aveva tirato prima) già a terra, quest’ultima veniva vinta dal tiratore di turno.

 

Trampoli

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Troppo alti, cadevo sempre sul selciato.

Variante : due latte grandi (quelle della conserva) tenute da uno spago che faceva anche da fermo per i piedi.

 

Telefono

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Classico quello fatto con i barattoli del passato di pomodoro ( ce n’erano pochi in giro perché la conserva ognuno la faceva in casa ). Il telefono funzionava solo se il filo era ben teso.

 

Carrarmatu

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Veniva costruito con un rocchetto del filo per cucire. Le basi del rocchetto venivano intagliate a denti di squalo. L’elastico interno , una volta caricato, permetteva il lento movimento.

 

 

U fischetteddru

 

Era costruito con un semplice pezzo di latta (come nel disegno di Cenzino Ciofi) . Allora non avevamo ancora le lattine di aranciata o Coca Cola , c'erano quelle della "conserva " (estratto di pomodoro).

 fischietto

I missili ( pericolosissimo – non provarci)

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La capocchia di 3 fiammiferi (meglio cerini) veniva ricoperta con la carta stagnola dei pacchetti di sigarette (allora non esisteva la pellicola d’alluminio ). Un quarto fiammifero veniva usato per l’accensione da sotto. L’esplosione faceva alzare il missile anche fino a 2 metri d’altezza.

 

 

A musica a trumba

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Si soffiava dentro la parte verde del cipollotto che presentava una zona centrale rigonfia. Il suono provocato era quello della tromba. Usavamo di più lo Zufolo a 3 buchi fatto con canne secche. I “maestri”,  quelli più grandi, erano capaci di suonare il doppio zufolo a più fori ( due cannucce affiancate).

 
lo zufolo usato dai più bravi fisc-chettu.jpg



Ari frecce  ( pericolosissimo – non provare )

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L’arco veniva costruito con due ferri di ombrello opportunamente legati con fil di rame (quello dei fili elettrici) alle estremità . Un terzo fil di ferro appuntito costituiva la freccia ( 'u colpu).

 

A chiancula ( a volte cacata )

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Si costruiva per catturare uccelli ( ripeto non c’era un’educazione ambientale – per fortuna non prendevamo mai nulla ). La trappola veniva usata più che altro per far scherzi agli amici più grandi e più capaci nella cattura dei cardellini. Si andava sul posto, si facevano saltare gli stecchini a V che trattenevano la pietra e si defecava dentro ricoprendo poi con la chiattonella di arenaria.

 

A ra puzza

 

Come l’attuale “ ce l’hai !”

 

A scoppula figura

 

Col palmo della mano si batteva sulla figurina cercando di capovolgerla.

 

A ra rota

L’anima metallica di un copertone o quella di un vecchio braciere, veniva usata come ruota guidata tramite un bastoncino che serviva a farla accelerare ed a regolarne la direzione. Questo gioco era già usato nell’antica Roma come quello di cavalcare una canna.

 

A ra vulandina

 

Dopo merenda ( una fetta di pane di casa con grasso di maiale spalmato a mo di nutella ed una spolverata di zucchero sopra) , spesso si giocava alla "VULANDINA" : un pezzo di spago fissato ad un pezzetto di legno. Si faceva girare velocemente per imitare il suono del vento.

 

vulandina.jpeg

                                                                    contributo  di Cenzino Ciofi

 

 

A cucuwa

 cu-cuwa.jpg

Le mani venivano unite lasciando una piccola apertura dove si soffiava per imitare il verso dei piccioni. Muovendo leggermente la mano destra , il suono veniva modulato.

 

A libero

 

Per fare questo gioco Berlusconi si spostava sino a Fuscaldo (ma perdeva sempre). Era un gioco di gruppo. I ragazzi del primo gruppo dovevano far prigionieri quelli del secondo gruppo individuati a vista nelle viuzze strette dove si nascondevano. Dell’Utri riusciva a nascondersi così bene che non veniva mai preso.

 

A toccammuccia

 

Tutti i bambini tranne uno ( Ghedini)  che copriva gli occhi tenendo gli avambracci poggiati al muro, dovevano nascondersi per non farsi scoprire. Tempo per nascondersi : il bambino al muro doveva contare sino a 30 ( sta ancora contando!)

 

Ara ‘ndringhita ( gioco preferito da To.Re. e Si.Be.)

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Non era un gioco mafioso, di bello tra noi c’era che non conoscevamo il gioco “a guardie e ladri” . Era un’altalena praticata con un tavolone lungo, quello usato per le impalcature.

 

A vocula

VOCULA.jpg 

L’altalena , allora era arrangiata con pezzi di corda e una tavola.

                                           °°°°°°


L'altalena di Tarzan
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Ne mancano molti (es. biglie). Chi ne ha voglia potrà incrementare con altri giochi. Non ricordo bene come era quello popolare dei VARRILI. Chi se lo ricorda? (Scrivete!) C’era poi : “ Esce padre Girolamo” se non ricordo male , poi "A scribbia"  a "Toccaferru", "aru ciucciu" ed infine lo schiaffo del soldato e tutti gli altri che si praticavano sulla spiaggia.

 

 il nostro sciroppo rinforzante !                  

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Incrocio delle mani per la piramide umana al mare

piramide


 Non farlo!                                      Gioco delle biglie sulla sabbia
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     dis1.jpg





















altri giochi d'epoca
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al mare anni '50
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I nostri fumetti ( poi c'era Braccio di ferro, Capitan Miky... e più avanti Diabolik , Killer...

Blek-copia-1.jpgTex.jpg





















                                                                                                                copyright by Carmelo Anastasio Vimodrone (MI)

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DI PIETRO ZERO ZERO PULITO

3 Febbraio 2010 , Scritto da CARANAS Con tag #POLITICA

Di Pietro non sarà un santo, ma è pulito e la foto che lo ritrae con Contrada non dice nulla.

               

                                                                                                      di Caranas

 vignetta Di Pietro e i Servizi segreti


 KSS


Questa volta né Libero né il Giornale c’entrano. Ė il Corriere della Sera responsabile del new gossip. E te pareva! Ma come si dice a Roma « se famo du’ spaghi !»

Di Pietro paga il prezzo di fare opposizione da solo al governo Berlusconi e anche a quella pseudo PD-UDC. I politici non sono tutti corrotti come la stampa che conta vuole farci credere ; Di pietro è una delle poche mele non marce dell’Italia politica (spero di non prendere un’altra cantonata come nel caso di Casini – v. “Il governo dell’Italia futura” qui sul blog.

A cena con Contrada in una caserma la sera prima dell’avviso a Craxi : « E che ne sapevo io dell’identità di quelle persone invitate in una caserma dei carabinieri dal comandante del nucleo operativo?» Così si giustifica l’Antonio nazionale aggiungendo poi di non aver mai venduto Mani pulite.

E contrada presente alla cena ?  « Stiamo parlando di un questore non di una escort, era un funzionario di Stato e nemmeno lo conoscevo… » … E il KSS americano ? «Guardi che con me è difficile parlare in americano». Lo sappiamo caro Di Pietro, è già difficile l’italiano !

Non me ne vorrà. Un po’ di satira non guasta.

Per me è sufficiente che abbia servito lo Stato come Magistrato dando eccellente prova di integrità morale. Anche quando rifiutò le succulente offerte di poltrone e ministeri fatte da Silvio Berlusconi.

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Candelora

1 Febbraio 2010 , Scritto da CARANAS Con tag #POESIA


                                                                                                                    

Il 2 febbraio la Chiesa (quella cattolica) celebra la presentazione al Tempio di Gesù , popolarmente chiamata festa della Candelora, perché in questo giorno si benedicono le candele, simbolo di Cristo "luce per illuminare le genti", come il bambino Gesù venne chiamato dal vecchio Simeone al momento della presentazione al Tempio di Gerusalemme che era prescritta dalla Legge giudaica per i primogeniti maschi.
Le candele usate per la festa sono lunghe e di diametro inferiore a quelle normali. A Fuscaldo le usavamo spesso ( in mancanza d'altro) quando andava via la luce per il vento forte. C'è anche l'usanza di accendere questa candela benedetta quando in casa sta per morire qualcuno. La morte arriva allo spegnersi (naturale , visto il vento) della candela.Ma tocchiamo ferro e tuffiamoci invece nel passato per un flash su come eravamo. Il passato, come scritto in testata , è bello perchè è bello il ricordo.
Ad un particolare 2 febbraio, quello del 1965( se la data dell'anno è riportata giusta nel mio vecchissimo quaderno di poesia- si vede appena), è legato il ricordo di una nevicata fin sulla spiaggia. Il resto lo si può leggere nel testo che segue e che dedico ai miei compagni di scuola ed in particolare a N.B. che ci segue sul blog.
                                                                                                                      Caranas

neve-spiaggia.jpg

Candelora

 

Quel giorno la neve cadde anche sul mare

sciogliendosi al primo contatto.

Il primo che scese dalla barca

sulla spiaggia bianca

imprecò contro il sole scialbo e lontano.

Per freddo , per fame, per poca pesca,

nun sacciu.

Altri con la testa china a guardar giù,

segnavano con passi gravosi

il manto bianco

al confine con le onde

preparandosi a tirar su

le barche da rovesciare.

 

Più in là, i fimmini nivuri

vattendusi u pettu facevan ressa,

con occhi volti al convento,

lassù sull’eremo di San Francesco,

chiedendo grazia

per quelli ancora in mare

con promesse d’oli da ardere.

  

Su volti segnati dal tempo

si scioglievano malinconie disperate.

E Fiore, marinaio più giovane,

col suo sorridere così innocente:

jamu, jamu, ca c’havimu fatta!

 

Come un invito alla presenza,

sul manto bianco della spiaggia

i segni di quel  travaglio umano,

ultima fatica   prima di tornare a casa.

 

Il rintocco delle otto

accompagnato dal sibilo della sirena,

riportava all’impegno gli studenti,

curiosi spettatori infreddoliti

ripassavano  sotto il ponte ferrato

e si avviavano a scuola

seguiti da lontano

da Pristufora  con lingua fumante.

 

Lo spettacolo era finito.

 

2 febbraio 1965  Fuscaldo Marina (CS)  

 

Tutti i diritti riservati  by Carmelo Anastasio  

 

 

 
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