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Blog  di Caranas

Una zanzariera molto particolare ed efficace anche contro le mosche- leggi un po'

30 Aprile 2013 , Scritto da CARANAS

Una zanzariera molto particolare ed efficace anche contro le mosche- leggi un po'

Bene, devo fare una bella zanzariera..... accidenti se lo sapevo........

SALUTE - Imparare a fare un semplice ZANZARE-trappola e contro la dengue zanzare.

Oggetti necessari - Quello che ci serve è fondamentalmente:


200 ml di acqua
50 grammi di zucchero di canna,
1 grammo di lievito (lievito di pane, che si trova in qualsiasi supermercato) e una bottiglia di plastica da 2 litri. [...]

Procedura:


1. Tagliare la bottiglia di plastica (tipo PET) a metà. Memorizzazione della porzione del collo:
2 °. Mescolare lo zucchero di canna con l'acqua calda. Lasciate raffreddare. Quando è freddo, versare nella metà inferiore della bottiglia.
3 °. Aggiungere il lievito. Non c'è bisogno di mescolare. Crea anidride carbonica.
4 °. Posizionare la parte imbuto, capovolta, nell'altra metà della bottiglia.
5 °. Avvolgere la bottiglia con qualcosa di nero, meno la parte superiore, e mettere in qualche angolo della vostra casa.

In due settimane si vedrà la quantità di zanzare morte all'interno della bottiglia.

Oltre a pulire le loro case, l'allevamento siti di zanzare e le zanzare, possiamo usare questo metodo molto utile in: scuole, asili, ospedali, case, allevamenti, aziende agricole, allevamenti, vivai. ecc Non dimenticare Dengue nei prossimi mesi: questa zanzara può uccidere una persona!

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Non c'è verso - Poesie di Carmelo Anastasio - Edizioni BookSprint

30 Aprile 2013 , Scritto da CARANAS

 

...Libreriamo

 

Il mio libro : "Non c'è verso " BookSprint edizioni --- Non c’è nessun’altra ragione per cui si possa definire il mio lavoro poesia, eccetto che non ci sono altre categorie dove inserirlo.

“ Non c’è verso ” è una silloge di poesie intensa, sincera, pura, in cui non c’è spazio per momenti che vogliono essere celati o tenuti per sé. Nel libro si avvertono frequentemente momenti di buio, ma quasi sempre seguiti da una piccola luce in fondo al tunnel. Una poesia non va spiegata diceva Pablo Neruda: "Quando la spieghi la poesia diventa banale, meglio di ogni spiegazione è l'esperienza diretta delle emozioni che può svelare la poesia ad un animo predisposto a comprenderla " , ai lettori resta l’interpretazione. ( Nicoletta Mandaradoni )

Per l’anteprima del libro e per ordinarlo, cliccare qui :

http://www.booksprintedizioni.it/libro/poesia/non-c-e-verso

 

 

Gocce settembrine

 

Nel Borgo della Sapienza, ora neanche a San Lorenzo

riesco più ad entrare sotto le stelle.

Se le sarà portate via l’adolescenza,

nelle tenebre che antiche

aggrovigliano la rete che ci tiene

sparsi in pezzi d’Italia e del mondo tra

grandi ombre sospese in nebbia o fumo

senza luce di crepuscolo.

 

Cercavo un angolo ridente

tra pietre angolari testimoni del mio nascere

sperando ancora in un rifugio...

quello che è rimasto,

quello che resiste.

 

Come erano libere le ali nere delle ciavule

e dolce quel suono di campane a tarantella

ancora in eco attorno a quel campanile

rotto monolito di silenzio .

 

Né più ciavule , né più rondinelle,

né più fruscii d’erbe in orti da Ballerfino,

o saliva di bosco alla muravetta

e neanche più capanne imitanti

germi indiani di libertà.

 

Così oggi è : scialbatura di soli istanti

giusto quanto basta per assaporare

ancora quella luce bianchissima

sulla chiesa di san Sebastiano,

impronta d’esile risveglio

tra simulacri di lontananze.

 

 

 

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Amici animali (foto)

29 Aprile 2013 , Scritto da CARANAS

Amici animali (foto)
Amici animali (foto)
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La vignetta del lunedì

29 Aprile 2013 , Scritto da CARANAS

La vignetta del lunedì

Solidarietà ai due colpiti in Piazza Colonna. La tensione è troppo alta ed è frutto di questa maledetta crisi economica .Sdrammatizziamo un po'

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Senza lavoro e senza casa

28 Aprile 2013 , Scritto da CARANAS

Senza lavoro e senza casa

La crisi ha acuito il disagio e costretto sempre più persone all'estrema povertà

Non riescono piu' a sostenere il peso del mutuo o dell'affitto. Sono stati licenziati, hanno consumato tutti i loro risparmi, i prestiti dei familiari, e ora non riescono piu' a pagarsi un tetto sotto cui vivere. Cosi' finiscono in strada, "senza diritti" e spesso con bisogno di assistenza legale. Nel 2012 le pratiche aperte in Italia dall'associazione "Avvocato di strada" per assistere in modo "gratuito e volontario" i senza dimora, che difficilmente riescono a ottenere il gratuito patrocinio, sono aumentate del 9% rispetto al 2011, segno che la crisi ha "acuito" il disagio e costretto sempre piu' persone all'estrema poverta'. In questa spirale verso il basso vengono trascinati anche gli italiani, pari al 28% degli assistiti, una quota "raddoppiata dal 2010". Lo rileva il "Rapporto 2012" di Avvocato di strada, presentato a Roma.

"Prima si finiva in strada per patologie psichiche o problematiche legate a dipendenze - ha spiegato il presidente dell'associazione, Antonio Mumolo - ora perche' si diventa poveri. Senza dimora diventano imprenditori falliti, padri separati, persone licenziate e pensionati al minimo. Gli italiani che vivono per strada sono destinati ad aumentare: nel 2012 abbiamo visto gli effetti del 2011 e quest'anno vedremo quelli del 2012, un anno difficile. E se non verrà rifinanziata la cassa integrazione gli effetti negativi si acuiranno". In un anno, ad esempio, sono aumentate le pratiche amministrative relative alle cartelle esattoriali per mancato pagamento di imposte, tasse e tributi: "per chi non ha nulla diventano un ostacolo insormontabile e molte persone preferiscono rimanere invisibili in strada per l'impossibilita' di pagarle".

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ATTENTATO A PALAZZO CHIGI: l'attentatore Luigi Preiti dice al P.M.: "volevo sparare ai politici, ma non essendoci nessuno ho aperto il fuoco sui Carabinieri". Lesione alla colonna vertebrale per il Brigadiere.

28 Aprile 2013 , Scritto da CARANAS

ATTENTATO A PALAZZO CHIGI: l'attentatore Luigi Preiti dice al P.M.: "volevo sparare ai politici, ma non essendoci nessuno ho aperto il fuoco sui Carabinieri". Lesione alla colonna vertebrale per il Brigadiere.

"... Volevo sparare ai politici, ma non potendo arrivare a loro, ho aperto il fuoco sui Carabinieri".

Sono queste le parole che ha detto Luigi Preiti, l'attentatore di Palazzo Chigi, al Sostituto Procuratore che lo ha interrogato. "Un uomo, con tanti problemi, ma sano di mente", dice il pm. Mentre dall'ultimo bollettino medico, dall'Umberto I di Roma, dove sono ricoverati i due Carabinieri feriti stamane, Giuseppe Giangrande, il brigadiere ferito al collo da un proiettile, esploso dalla pistola di Luigi Preiti, avrebbe una lesione alla colonna vertebrale, ma non sarebbe in pericolo di vita.

Il militare era in forza al Battaglione Toscana di Firenze nella squadra antisommossa, ricoverato in prognosi riservata all'Umberto I.

Giangrande, vedovo e con una figlia di 23 anni, vive a Prato, dove ha lavorato al radiomobile e partecipato spesso a qualche bltz nella Chinatown assieme alla compagnia.

Ora facendo parte appunto della squadra antisommossa, probabilmente e' la ragione per la quale si trovava nella capitale, in cui al Quirinale si stava svolgendo il giuramento del Presidente Enrico Letta ed i ministri del nuovo Governo.

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Alfano vice e ministro (vignetta Caranas)

28 Aprile 2013 , Scritto da CARANAS

Alfano vice e ministro (vignetta Caranas)

è domenica, ridiamo un po'

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Solo due ministri del Nord : La lega voterà contro

28 Aprile 2013 , Scritto da CARANAS

Solo due ministri del Nord : La lega voterà contro

”Se nel discorso di Letta non saranno espresse in maniera esplicita queste tre cose”, la macroregione del nord, il 75% delle tasse sul territorio e una Convenzione per le riforme ”voteremo contro”: lo ha detto il capogruppo della Lega al Senato Massimo Bitonci al termine della segreteria politica. ”Siamo delusi – ha detto ancora Bitonci – dalle scelte del presidente Letta nella formazione del suo esecutivo, in quanto il Nord e’ nettamente sotto rappresentato, avendo solo due ministri: una scelta sbagliata, che pare una sorta di atto ostile nei confronti della parte del Paese che noi rappresentiamo”. ”In ogni caso – ha concluso il portavoce del Carroccio – valuteremo domani come regolarci, avendo chiesto al presidente Letta di inserire nel suo programma tre punti specifici ovvero il sostegno alla macroregione del Nord, l’equa distribuzione delle risorse prodotte con almeno il 75% che deve rimanere sul nostro territorio e la nascita della Convenzione sulle riforme per rilanciare il federalismo costituzionale e fiscale”.

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IL VERO GRILLINO È AL VATICANO: LO TSUNAMI DI PAPA FRANCESCO E I SUOI RITMI SUDAMERICANI

28 Aprile 2013 , Scritto da CARANAS

 

La Curia romana sta letteralmente impazzendo dietro a Bergoglio - Fin dal primo giorno il papa ha sconvolto ogni protocollo, dall’abbigliamento agli appuntamenti fino al luogo in cui dormire - I sacerdoti e gli organizzatori si lamentano: da quando c’è lui la pacchia in Vaticano è finita...

«Papa Francesco ci sta facendo diventare matti, sta stravolgendo tutto, non ce la facciamo più». Il sacerdote non scherza, è davvero angosciato. Perché Jorge Mario Bergoglio, eletto poco più di un mese fa, è entrato in curia come uno tsunami, sconvolgendo protocolli secolari, antiche abitudini e ammuffiti galatei della diplomazia. «Fa come meglio crede, non rispetta la tradizione, è un populista!», va ripetendo da settimane un altro anziano monsignore che rimpiange il tran tran dei tempi di Benedetto XVI e teme che il nuovo corso spazzi via, oltre la routine, i vecchi potentati di cui la curia è ancora composta.

Bergoglio sa che il suo compito è difficile, ma lo sta affrontando come nessuno si aspettava. È il primo papa non europeo della storia, è argentino, e ha strategie e ritmi sudamericani. Assai diversi da quelli praticati nelle liturgie romane. Zero burocrazia, zero intermediazioni, il vescovo di Roma che non si fa mai chiamare papa ha ribaltato le vecchie consuetudini e sta facendo letteralmente impazzire i tradizionalisti della corte pontificia. In primis, Francesco ha chiarito a tutti che non vuole rimanere isolato. Sia perché non ama la solitudine sia perché - dopo lo scandalo VatiLeaks causato dalle guerre di potere dei cardinali - preferisce restare a stretto contatto con la curia, marcandola a uomo. Ecco spiegata la decisione di snobbare il lussuoso palazzo apostolico preferendogli Santa Marta, una sorta di albergo vaticano dove risiedono i preti e i vescovi che lavorano alla Santa Sede, in particolare alla segreteria di Stato, e i viaggiatori saltuari come nunzi e cardinali stranieri.

«Quando ha annunciato la scelta di restare tra noi, qualche prete ha avuto un mancamento», racconta il sacerdote. Già: con il papa che dorme nella stanza 201, al secondo piano della Domus, la vita degli ospiti è profondamente cambiata. Il Santo Padre si sveglia alle 4 di mattina, telefona con il suo cellulare svegliando monsignori in mezzo mondo («Pronto, sono papa Francisco», s'annuncia senza passare per centralini e segreterie, in molti hanno creduto si trattasse di uno scherzo), poi va a fare colazione alle 6 nel refettorio comune.

In mensa non vuole che gli venga riservato un posto, preferisce sedersi dove capita. «Ora siamo costretti a vestirci sempre come si deve, sempre eleganti, perché c'è il rischio di incontrare Sua Santità in ogni momento», spiega uno dei residenti ricordando i bei tempi in cui, smesso l'abito talare, girava in albergo con indosso comodi pantaloncini sportivi. Anche i controlli sono molto più rigorosi di prima: a nessuno viene più in mente di portare ospiti o oggetti che potrebbero creare imbarazzo.

Alle 7 Bergoglio serve messa, tutte le mattine che Dio comanda. «Prima la cappella qui era praticamente deserta, non ci officiava nessuno. Ora si fatica a trovare un posto in piedi, i poveretti sono costretti a svegliarsi alle sei», spiega il sacerdote, testimone oculare della rivoluzione. Il papa entra in sagrestia con largo anticipo, verso le sei e mezza, per vestirsi di tutto punto aiutato da qualche prete, vescovo o cardinale che poi concelebra con lui.

Gli abiti, anche quelli, sono semplici: alcuni amici argentini volevano regalargli un paio di scarpe nere nuove ma lui non le ha volute preferendo tenere le sue, mentre in molti hanno notato che sotto la talare bianca Bergoglio continua ad usare pantaloni neri. «La sartoria Gammarelli può confezionarne un paio bianchi in pochi giorni», gli hanno spiegato. «Vanno benissimo questi: finché non si consumano non li cambio», ha risposto.

Ai residenti di Santa Marta - che hanno abdicato ai crocifissi in oro copiando quello di ferro indossato dal loro diretto superiore - chiede informazioni e chiacchiera del più e del meno.

Bergoglio ascolta tutti, ma alla fine decide da solo, di testa sua. Non esistono ancora "consigliori" o "fedelissimi": la scelta di nominare i saggi per riformare la curia l'ha decisa in totale autonomia. Tra le persone a lui più vicine c'è di sicuro il segretario Alfred Xuereb, maltese, che con Joseph Ratzinger svolgeva il ruolo di "secondo" di Georg. Dopo la promozione di don Georg a prefetto della Casa pontificia e la rinuncia di Ratzinger (che ha voluto l'amico Gaenswein al suo fianco a Castel Gandolfo), Bergoglio ha deciso di tenere don Alfred come aiutante.

 

«Non gli fa toccare palla. Francesco in Argentina era abituato a fare tutto da solo (usava la metropolitana, nessun segretario personale, aveva solo una governante a cui non faceva nemmeno cucinare), e a Roma non sembra voler cambiare abitudini». Così al segretario permette di fare al massimo qualche telefonata, fa vagliare la corrispondenza («Non passarmi tutte le lettere, quasi tutte sono di persone che non conosco nemmeno», gli ripete) e compilare l'agenda di lavoro del giorno successivo.

Francesco è informale, alla mano, odia i rituali ampollosi. Le sue giornate non sono ingolfate da molti impegni: uno, due al massimo, perché il troppo stroppia. Con grave sdegno dei formalisti ha incontrato la presidente argentina Cristina Kirchner proprio a Santa Marta, nelle stanze al pian terreno, invece che negli spazi del palazzo apostolico preposti agli incontri istituzionali.

Per avere un colloquio con lui, d'altronde, vescovi e cardinali spesso chiedono un posto in prima fila durante le udienze generali del mercoledì: così quando Francesco (che per quest'occasione ha eliminato il rituale del baciamano) passa davanti alla folla per salutare loro domandano un appuntamento al volo. La sera, quando torna a Santa Marta, Francesco li fa puntualmente convocare.

Se il clero stenta ad abituarsi allo stile di Bergoglio, i modi affabili del papa che stringe mani e dispensa abbracci alla gente sono diventati l'incubo della gendarmeria e delle guardie del corpo. Francesco spesso e volentieri improvvisa l'agenda della giornata (riempie i "buchi" senza dare alcun preavviso, facendo impazzire chi deve organizzare i suoi spostamenti) e non segue i rigidi protocolli imposti dalla sicurezza.

«A marzo, a pochi giorni dalla sua elezione, ha avvertito che aveva dato appuntamento, dietro l'aula Paolo VI, a un gruppo di argentini amici suoi. Una delegazione improvvisata di decine di persone di cui nessuno sapeva nulla: li aveva sentiti lui direttamente al telefono, facendogli saltare tutto il protocollo per le udienze private», racconta un alto prelato.

Davanti a vescovi basiti, Bergoglio prima li ha fatti entrare, poi li ha salutati abbracciandoli uno ad uno e infine ha ordinato - visto che erano le tre di pomeriggio e gli ospiti sembravano affamati - di allestire un catering con sandwich e panini. In Vaticano non s'era mai vista una cosa così prima d'ora. Così come non s'era mai visto un papa - come ha raccontato "Vanity Fair" - che prepara un panino alla marmellata alla guardia svizzera provata dal turno di notte.

Su un punto, però, è stato costretto a fare marcia indietro: Bergoglio aveva fatto balenare l'idea di trasferirsi nel Palazzo pontificio del Laterano, accanto alla Basilica di San Giovanni. «È bellissimo, potrei vivere qui», ha detto, ricordando che Giovanni XXIII aveva fatto dello stabile la sede del vicariato. Qualcuno, però, gli ha spiegato che sarebbe stato logisticamente difficile organizzare ogni giorno i suoi viaggi in Vaticano. Non solo: se avesse paralizzato il traffico di Roma non avrebbe più avuto contro solo i tradizionalisti della curia, ma tutti gli automobilisti della Capitale.

 

(fonte : Dagospia Espresso)

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