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Blog  di Caranas

Ebbene sì, Renzi sta vincendo il referendum. Perché gli italiani hanno paura e qualche bonus l’hanno ottenuto.

30 Novembre 2016 , Scritto da CARANAS Con tag #POLITICA

 

Molti di noi italiani il 4 dicembre andranno a votare; la partita è troppo importante e lo spauracchio di un terzo dittatore dopo Mussolini e Berlusconi (ricordate quando i suoi lo acclamavano Cesare?), porterà sicuramente tanti NO nelle urne.

Ma cerchiamo di capire il valore del voto del 4 dicembre  in riferimento alla quantità dei voti dell’una e dell’altra parte ; un piccolo schema riepilogativo delle varie possibilità che in questo momento possono raffigurarci il futuro dell’Italia.

Il dato fondamentale sarà chi prende un voto più dell’altro e vince.

Il fronte del “Si “ parte in qualche modo “avvantaggiato” nel senso che se dovesse vincere anche di un solo voto, avrebbe superato la prova e invertito le previsioni , certificando  il PD come grande partito riformatore unico contro tutti. Ma basterebbe un 49% per riconfermare Renzi segretario premier.

L’appoggio mediatico senza precedenti a Renzi, farebbe pensare a valori elevati in percentuale del SI ,  comunque sotto la soglia del 60% e questo comporterebbe una vittoria morale del No , cioè una PERDITA, ma ci siamo abituati. Ma tutto è incerto finora.

IPOTESI :

Ma facciamo alcune ipotesi a scaglione:

 

  1. SI vincente oltre il 54% :  Renzi potrà gridare vittoria e della riforma dell’Italicum non se ne parlerà più con conseguente scissione del PD guidata da D’Alema, a parte Cuperlo che rientrerà tra i renziani con buona compagnia di Franceschini che ha già fatto scorta di lecca-lecca;

 

  1.  SI vincente di misura, dal 50,1 al 52%: Renzi uscirebbe rafforzato dalla prova, ma non del tutto padrone della situazione. Chi l’ha aiutato passerà a riscuotere. Si dovrà decidere poi sul come e quando andare a votare.

 

  1.  NO vincente di strettissima misura: Renzi incasserebbe il colpo dimettendosi nella notte stessa dei risultati, ma resterebbe segretario del partito, nonostante gli insoddisfatti Franceschini, Emiliano, Rossi e qualche piemontese. De Luca invece farebbe il lutto. Renzi , in caso di nuovo incarico, dovendo trovare una maggioranza per una nuova legge elettorale dovrebbe rivolgersi a Fi che detterebbe le sue condizioni. Il fronte del no, ovviamente si scomporrebbe subito. Il M5s chiederebbe le elezioni subito, ma senza l’aiuto degli altri partiti  resterebbe nuovamente isolato.

 

  1.   Vittoria netta del NO fra il 54 ed il 56%: secca sconfitta di Renzi che si troverebbe subito una sommossa nel partito. Probabile inoltre  una pronuncia sfavorevole della Corte sulla costituzionalità dell’Italicum. Sarà molto difficile in tal caso  trovare l’accordo su una nuova legge elettorale con conseguente possibilità di andare a votare in primavera. Fine del renzismo.

 

  1.  Vittoria travolgente del No oltre il 56%: sarebbe la fine del renzismo ma anche del Pd. Le elezioni sarebbero inevitabili, salvo attendere il giudizio della Corte ed andare a votare con quel che resta della legge dopo la sentenza. Potrebbe ciò giovare alla destra che potrebbe riorganizzarsi approfittando di un sistema semi proporzionale.

 

 

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sondaggio referendum

28 Novembre 2016 , Scritto da CARANAS Con tag #POLITICA

Referendum costituzionale 2016: i pro e i contro - Mancano pochi giorni al decisivo referendum costituzionale del 4 dicembre e a essere divisa sul Sì e sul No non è soltanto la classe politica italiana ma anche la stampa internazionale, che riflette la frenesia e gli umori discordanti registrati sui mercati nelle ultime settimane. L’Economist, attraverso un duro editoriale, si è schierato apertamente per il No, ipotizzando la formazione di un governo tecnico dopo le eventuali dimissioni di Renzi in caso di sconfitta del fronte del Sì. Il Wall Street Journal legge in maniera negativa il respingimento della riforma costituzionale con il voto di dicembre: il No, secondo il quotidiano statunitense, metterebbe a repentaglio la stabilità del sistema bancario del Belpaese e della moneta unica. Per il Guardian il referendum italiano rappresenta un test per la crescita del populismo nell’Occidente, dopo la Brexit e la vittoria di Donald Trump alle presidenziali USA. E TU COME VOTI?

 

 

 

AL REFERENDUM VOTO
 
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EMPOLI-MILAN 1-4

27 Novembre 2016 , Scritto da CARANAS Con tag #CALCIO

LAPA-LAPA ... DULA-DULA

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La Consulta boccia la riforma della P.A. della ministra Madia

25 Novembre 2016 , Scritto da CARANAS Con tag #PoliticaMENTE

La Consulta boccia la riforma della P.A. della ministra Madia

ECCO IL "CAMBIARE VERSO" DI RENZI: LA CONSULTA BOCCIA LA RIFORMA DELLA MADIA SULLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE! - TRA GLI ARTICOLI DICHIARATI ILLEGITTIMI, C'È ANCHE QUELLO CHE RIGUARDA LA RIFORMA DELLA DIRIGENZA PUBBLICA, IL CUI DECRETO ATTUATIVO È STATO APPROVATO IERI DAL CONSIGLIO DEI MINISTRI.

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Oggi si manifesta contro la violenza sulle donne (vignetta)

25 Novembre 2016 , Scritto da CARANAS Con tag #SATIRA UMORISMO COLTO

Violenza sulle donne
Violenza sulle donne

Una donna rifugiata ha certamente dovuto subire abusi fisici e psicologici nell'intero corso della sua storia causati dalla discriminazione di genere di cui continua a essere vittima purtroppo molto spesso anche dopo l'approdo nei paesi occidentali. Non commettiamo ulteriore violenza contro le centinaia di donne rifugiate, uniche e irripetibili spesso nei drammi delle loro esistenze, facendole diventare insignificanti percentuali.

Oggi si manifesta contro la violenza sulle donne (vignetta)
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Docenti e studenti diciottenni incavolati neri a causa delle procedure complesse per ottenere la registrazione ai portali per dotarsi di credenziali Spid (il Sistema pubblico di identità digitale, la cosiddetta carta d'identità elettronica).

24 Novembre 2016 , Scritto da CARANAS Con tag #SCUOLA

Docenti e studenti  diciottenni incavolati neri a causa delle procedure complesse per ottenere la registrazione ai  portali  per dotarsi di credenziali Spid (il Sistema pubblico di identità digitale, la cosiddetta carta d'identità elettronica).

In teoria ci sono 500 euro per gli studenti diciottenni e per gli insegnanti, soldi da spendere in un anno per il proprio aggiornamento culturale. In pratica, invece, ci sono una serie di procedure complesse che rendono tortuoso ai diretti interessati l'accesso a questi soldi.

In questi giorni, molti dei 750mila insegnanti ( ma anche studenti nati nel 1998) che aspettano il bonus di 500 € promesso da Renzi, si indignano a causa delle procedure richieste per registrarsi allo scopo di ottenere lo SPID. Per registrarsi ai portali bisogna infatti prima dotarsi di credenziali Spid che si ottiene se si dimostra di essere possesso di documento di riconoscimento, codice fiscale, indirizzo e-mail valido e un numero di telefono. Come? Andando personalmente con un'utenza telefonica valida in uno sportello dei quattro provider di identità digitale, scelti dall'Agid: Poste, Tim, Sielte e Infocert. Peccato che chi l'ha fatto, si è trovato di fronte ad addetti che gli avrebbero domandato: perché siete qui?

Non solo, conosco molti insegnanti che da giorni provano a iscriversi online senza ottenere risultati, per non parlare poi del numero verde messo a disposizione che continua a ripetere : se… premi uno, se… premi due, se… premi tre e così via fino a quando arrivati in cima arriva la solita voce registrata : “in questo momento la linea è sovraccarica a causa dell’intenso traffico, provare più tardi.” E giù bestemmie col calendario davanti.

Certo è che con questa procedura Renzi perderà parecchi voti al prossimo referendum.

Con il bonus si possono comprare libri, riviste, cd, corsi, software i biglietti d'ingresso per cinema, teatro, concerti, spettacoli di danza, musei, monumenti, parchi o aree archeologiche. Gli insegnanti hanno potuto utilizzarli ( lo scorso anno) anche per acquistare pc e tablet e da quest'anno pure per i moduli previsti dal piano nazionale di formazione obbligatorio. Anche se fa un po' sorridere la decisione del Miur di rimborsare i palmari, ma non gli smarthphone, il collegamento alla banda larga e i viaggi. Non è così però che si risolve il problema della formazione dei docenti e neanche quella degli studenti che non vedono incentivato il consumo culturale e soprattutto la lettura.

I portali : 18app.it o diciottenniapp.it , sono un po' borsellini elettronici e un po' market place dove comprare quello che serve, ma non sono app, da poter scaricare e utilizzare sugli smartphone, cioè i device più diffusi tra i giovanissimi. Inoltre sono funzionanti soltanto dall'inizio di novembre . L’intenzione era quella di abolire la carta e rendere più facili i controlli, ma a me sembra che tutta l’organizzazione delle procedure di registrazione e di spesa non fanno altro che produrre nuove file, perdite di tempo per le attese e lungaggini burocratiche complicatissime ( in posta aspettano ancora dal governo maggiori disposizioni per quest'attività).

Ecco perché nei corridoi delle scuole si sente spesso chiedere :D. “ tu hai già lo Spid?” R. “ , macché ! Neanche mio marito che è un esperto informatico è riuscito a registrarmi”.

Tutto sto bordello per un po’ di propaganda ! Sarebbe più utile sbloccare i contratti degli insegnanti che sono i più sottopagati d’europa.

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Libri e solitudine

23 Novembre 2016 , Scritto da CARANAS Con tag #LIBRI

Libri e solitudine

di Carmanas

La solitudine ti gioca brutti scherzi… ti sdrai sul tuo letto con un libro e ne diventi il testo.

Però vista dall’esterno, la lettura non è un piacere sostitutivo, la tua esistenza appare scheletrica. Dall’interno invece vedi solo un unico mobilio, una biblioteca sontuosamente stracolma di libri ( non solo thriller o volumi di storia e narrativa), l’ammirazione gelosa per chi non si sovraccarica del superfluo e trabocca del necessario. Spesso però resti lì a leggere ma in realtà non leggi perché stai pensando ad altro, catapultato come accade spesso nel paese natio dove arrivi per un riferimento a due righe appena lette ed allora navigando tra le nuvole di F..........., pensi che quello che lasciamo noi della diaspora, pesa cento volte di più di quello che qui otteniamo. Ma ti scontri anche col fatto che più ricordi ci sono, meno resta da vivere.

I ricordi ammazzano la vita. La testa non si arrende mai. E’ il corpo che si ferma e ti saluta. E la cosa peggiore è avere coscienza dello status presente. Ops! Mi è caduto il libro.

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Come funziona il senato negli altri paesi europei

20 Novembre 2016 , Scritto da CARANAS Con tag #POLITICA

Come funziona il senato negli altri paesi europei

La riforma costituzionale se passerà il SI al referendum, eliminerà il bicameralismo paritario delle istituzioni italiane. La funzione legislativa del senato sarà limitata e il numero dei senatori ridotto. In molti paesi europei, come Finlandia, Danimarca, Svezia, e Grecia, la seconda camera (Senato) o camera alta, non esiste nemmeno. Ecco un confronto tra le strutture parlamentari bicamerali di alcuni paesi europei: Francia, Germania, Regno Unito e Spagna.

Francia

Il parlamento francese è composto da senato e assemblea nazionale ( deputati) . I deputati sono 577 mentre i senatori sono 348. L’elezione del senato avviene per suffragio indiretto: i senatori sono scelti da un collegio di 150mila grandi elettori tra gli amministratori locali. Tutte le leggi devono essere approvate da entrambe le camere, per un massimo di due letture in ogni ramo del parlamento. Quando non viene trovato un accordo, il governo incarica una commissione mista di deputati e senatori di mettere a punto un testo di compromesso, ma se anche questo non è approvato, la decisione finale è affidata alla sola assemblea nazionale, la cui maggioranza rispecchia l’esecutivo.

Germania

Il senato tedesco si chiama Bundesrat e non rappresenta esattamente un secondo ramo del parlamento accanto al Bundestag, la camera bassa (deputati) Infatti la Germania è una repubblica federale e il Bundesrat, che ha solo 69 membri, ha un potere legislativo limitato ad alcune materie, in particolare per quanto riguarda i land (le regioni tedesche), sulle quali ha anche diritto di veto sulle leggi proposte dal Bundestag. Solo la camera bassa dà la fiducia al governo ma, per approvare le riforme costituzionali, serve la maggioranza dei due terzi anche nel Bundesrat. I senatori sono nominati dai governi dei land ( regioni) , in numero proporzionale alla popolazione di ogni regione. I rappresentanti di ogni land devono votare allo stesso modo e, in assenza di un’intesa, sono obbligati ad astenersi.

Regno Unito

L’equivalente britannico del senato è la camera dei lord, o camera dei pari, che riunisce 26 lord spiritual, esponenti della chiesa anglicana a cui spetta un seggio di diritto, e 789 lord temporal, che in parte si tramandano seggi ereditari, e in parte sono nominati a vita dalla regina. Insieme alla camera dei comuniche ha 650 deputati – forma il parlamento del Regno Unito. Solo la camera bassa ( deputati) può chiedere le dimissioni del primo ministro o nuove elezioni, con una mozione di sfiducia o ritirando il suo appoggio. La camera alta ha un potere di controllo sull’attività legislativa e può rispedire una legge alla camera dei comuni per ottenere delle modifiche. La camera bassa ha comunque la facoltà di ignorare le indicazioni ricevute dai lord.

Spagna

Il parlamento spagnolo, le cortes generales, è composto dal congresso dei deputati e dal senato, che è eletto in gran parte a suffragio universale diretto: su 266 senatori, 57 sono eletti dagli organi legislativi delle autonomie locali. Solo la camera bassa vota la fiducia al governo, ma anche il senato ha poteri legislativi: può emendare o respingere i testi del congresso, che però può superare il veto della camera alta con un voto a maggioranza assoluta, tranne che per alcune proposte di legge. Tra queste, quelle che riguardano i diritti fondamentali e le autonomie locali, che richiedono maggioranza assoluta in entrambe le camere per l’approvazione. Infine, per attuare le riforme costituzionali serve una maggioranza dei tre quinti nei due rami del parlamento.

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