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Blog  di Caranas

«Ciccino, come fu ?»

29 Aprile 2010 , Scritto da CARANAS Con tag #POLITICA

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1° maggio e Salvatore Giuliano : una storia di componenda

                                                                                                                    Caranas

Si avvicina il I° Maggio ma non è più come anni fa . Molti giovani non conoscono neanche la storia di questa festa   associandola per lo più al megaconcerto romano di Piazza San Giovanni. Negli anni '70 invece,  in corteo si  urlava  : “ primo maggio proletario, comunista rivoluzionario “. Ma erano altri tempi.

Più in la , nel 1947, immediato dopo guerra , la festa dei lavoratori fu macchiata di sangue  nella Piana degli Albanesi nella vallata di Portella della Ginestra. Una strage : 11 morti in prevalenza contadini, 9 adulti e 2 bambini. Il 20 aprile precedente il blocco di coalizione PCI-PSI aveva vinto le elezioni regionali col 29 % dei voti  contro il 21 % della DC.  I latifondisti si vendicarono. Quando gli oppressi si avvicinano al potere , quando lo Stato è in crisi, c’è sempre qualche strage , Piazza Fontana insegna. Di quell’eccidio fu  accusato il bandito separatista Salvatore  Giuliano . Sangue come risultato di una gigantesca componenda ( accordo, compromesso oscuro) sfociata in altro sangue , quello dello stesso Giuliano. Andrea Camilleri così descrive l’epilogo di quella storia evidenziandone la componenda sempre presente in fatti di mafia:

 

A proposito dell’eliminazione del bandito Giuliano e della sua eliminazione, non scopro nessun altarino, fu il risultato di una gigantesca componenda che vide coinvolti la mafia, il bandito Pisciotta braccio destro di Giuliano, il Ministero degli Interni ( ne era titolare Mario Scelba) e il generale Luca, capo del Cifiribì, come lo chiamavano i siciliani ( e cioè CFRB, comando forze di repressione banditismo). Luca , non fidandosi della magistratura , faceva in modo che i banditi non venissero arrestati per essere rilasciati qualche giorno dopo ma che fossero ammazzati in scontri a fuoco, tant’è che un giornale pubblicò una vignetta che raffigurava la Sicilia costellata di croci tombali, con sopra una citazione dantesca :« ove non è che luca». Il suo capolavoro strategico fu di rendere Giuliano pericoloso peso morto per la mafia e di farlo scugnare dal territorio dove poteva avere complicità ed aiuti. Gli venne così fatto ammuccare (credere ) che a Castelvetrano un aereo sarebbe venuto a prelevarlo per portarlo in America. Invece Pisciotta l’ammazzò nel sonno e subito dopo , con l’inesperta regia del capitano dei carabinieri Perenze si mise malamente in scena una morte per conflitto. Pisciotta fu fatto scappare, con l’intesa che da lì a poco sarebbe stato arrestato ufficialmente, processato e condannato a una pena lievissima. La cosa non andò liscia perché ci si mise di mezzo la polizia con la sua solita rivalità con la benemerita : Pisciotta venne arrestato non dai carabinieri ma dalle forze di pubblica sicurezza e le cose si guastarono. Mi ha raccontato una persona degna di fede che quando Scelba arrivò al Ministero dopo che era stato tirato giù dal letto per comunicargli l’avvenuta morte di Giuliano, c’erano ad aspettarlo generali, sottosegretari, alti funzionari sorridenti e felici per contargli la storia che Giuliano era stato ammazzato dagli uomini di Perenze dopo una sparatoria degna di un film western . Scelba s’appresentò più torvo e, se possibile, ancora più vestito di nero del solito. Fece un gesto a tutti di arrassarsi    di qualche passo , aprì un cassetto, sollevò la cornetta di un telefono che c’era dentro, compose un numero e pronunciò questa frase :

                                            « Ciccino , come fù ?»

 

Per la cronaca : Pisciotta non arrivò mai al secondo processo. Un giorno ebbe voglia di un caffè, glielo portarono e lo bevve. Non sapeva che il caffè era corretto.

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Berlusconi e Bersani sono vecchi, rappresentano l’ultimo colpo di coda della politica della contrapposizione, non hanno futuro. Ma che attrezzi abbiamo per costruire la rinascita?

27 Aprile 2010 , Scritto da CARANAS Con tag #POLITICA

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    di Pino Cappadone

La spirale della storia ovvero verso un Nuovo Rinascimento.

 

Quante volte ho pensato di andar via da questo paese. Ma non l’ho mai fatto. Non so perché.

Sara’ stato  che non ho avuto il tempo per organizzarmi, vanno così le cose, è vero che si può cambiare la propria vita con decisioni importanti, ma quello che sei dentro si modifica lentamente e in fondo, non credo sia necessario cambiare paese per modificare in meglio la tua esistenza.

L’Italia ? sono convinto sia il più  grande e bello, paese del mondo, crogiuolo di culture millenarie, potenzialmente alla guida del mondo per capacita’ artistiche, intellettive e manifatturiere, e per posizione geografica, e mi piacerebbe fare questa affermazione non da italiano, perché fosse più  sincera.

Nello stesso tempo avverto un groppo in gola al pensiero che ci sia un freno allo sviluppo: sto rimpiangendo la vecchia e tanto odiata democrazia cristiana che nel bene e nel male ha forgiato la nostra gioventù  e lo sviluppo più importante nell’ultimo secolo.

C’era del buono e del marcio nelle due posizioni ideologiche che si contrapponevano. In quei tempi avevamo uno spessore umano, un senso da seguire che ci faceva intravedere una luce. Volevamo riscattare i poveri, volevamo maggiore libertà di esprimere le nostre tensioni , liberarci dai sensi di colpa che la chiesa ci inculcava. Forse la porta ideologica dalla quale volevamo passare non era proprio la più adatta per incamminarci in una strada di emancipazione sociale universale, forse bisognava allargare quella già esistente. Chissà, ma ormai non conta.

Fatto sta che la speculazione filosofica dell’ottocento era riuscita a partorire quelle idee.

L’epoca dello sviluppo industriale si è tirata dietro ed ha amplificato una cultura  di contrapposizione ideologica fra imprenditori e lavoratori, fra ricchi e poveri. La presa di coscienza del valore operaio, se è stata  una indubbia e notevole conquista sul piano sociale, è stata gestita con ingenuita’ dalla classe dirigente comunista. Le comunicazioni si sono amplificate, e non c’è stata attenzione dai politici della sinistra , a dare il peso giusto all’ informazione basata più sulla lotta di classe che sulla lotta culturale, anzi la lotta contro l’autoritarismo della classe dirigente scolastica ha cancellato lo studio dei capisaldi della cultura e della scienza, favorendo il formarsi di una gioventù con deboli ideali.  A niente è valso l’impegno politico  più di spessore della gioventù di sinistra, piu’ motivata, ma  proprio perché di parte, si è staccata da una evoluzione a più largo respiro. Insomma non bisognava promuovere una cultura di sinistra, ma una cultura universale, classica. La faziosità, e perchè no, anche la spocchia di appartenere ad una “intelligenzia” ci ha danneggiato. Ciò ha fatto affievolire lo sviluppo artistico-umanistico  che tanta luce  ha portato nel rinascimento italiano. L’attenzione  mediatica si è posta più sulla rivendicazione di diritti salariali  che sulle ricadute socioculturali, più  sul desiderio di smantellare che di ricostruire, e si sa che non basta demolire una casa non comoda, bisogna saperne costruire un’altra, e attenzione, con solide fondamenta. Mentre la furbizia commerciale del capitalismo bottegaio ha colto la potenza della forza mediatica , tant’è che se ne è appropriata addirittura inquinando la politica, addirittura governando, per minare i presupposti della democrazia, che sono l’educazione alla civiltà , al rispetto dell’altro, alla solidarietà . Valori questi che l’informazione mediatica non è riuscita a trasmettere, anzi attraverso la manipolazione ad hoc dei suoi padroni, li ha trasformati in armi psicologiche che hanno ottenebrato la mente della … maggioranza democratica. Bisognava saperla trattare l’informazione, bisognava proteggerla, più del salario o del sei politico, o della mitologia comunista sia essa maoista piuttosto che sovietica o cubana. L’informazione è educazione, e non si può lasciare in mano ai commercianti. Questa è la più grossa responsabilità  di cui la sinistra si deve vergognare, specialmente quando si è chiamata fuori quando poteva, e non lo ha fatto, fare una legge sul conflitto di interesse…chissà perche’? Mah! Consociativismo? Inciucio? I dubbi restano, e sono forti.

Ed il conto è arrivato. Lo stiamo pagando, non tanto in termini di crisi economica, ma in termini di crisi di valori.

L’imposizione dei genitori a seguire i dettami della chiesa a un certo punto non ha retto ed è stata lesionata sotto la spinta sessantottina. E questo è un fatto da non giudicare, è semplicemente avvenuto, e non poteva essere diversamente, date le condizioni.

La nuova cultura tuttavia non è stata in grado di riempire quel vuoto con altri valori della stessa portata, e se poteva essere nobile negli intenti, non ha retto sul piano pratico, per una ingenua e sempliciotta analisi dell’animo umano, ma soprattutto non ha retto sul piano dell’immagine politica che veniva affidata a culture che non ci appartenevano come quella  sovietica o peggio ancora cinese. Insomma dietro la chiesa, romana, è bene precisare, c’erano e ci sono tuttora duemila anni di scritti, di opere d’arte magnifiche, eventi storici fondamentali, di santi con i loro miracoli, di processioni  suggestive, mentre dietro la cultura della protesta si intravedono  rivoluzioni che se hanno cambiato l’assetto economico, non sono riuscite a sostituire la forte impronta spirituale che ancorava i popoli al trascendente, rappresentata in Russia dall’ortodossia cristiana ed in Cina dalle filosofie orientali. Addirittura a Cuba, dopo una sacrosanta rivoluzione, a distanza di 50 anni, non possiamo cantar vittoria, viste le condizioni attuali del popolo cubano.

Come conseguenza queste rivoluzioni hanno ceduto il passo ad un inevitabile capitalismo ancora più spregiudicato, paradossalmente protetto e garantito da uno dei baluardi dalla cultura di sinistra: la democrazia.

Il marxismo al quale abbiamo affidato le nostre speranze ha fallito sul piano economico e politico. Bisogna riconoscerlo.  Pur se rimane la riconoscenza per aver strattonato un ingranaggio ormai stantio ed arrugginito che aveva bisogno di lubrificante.

Ma ora bisogna rimettere tutto in discussione e liberarci da questo marasma dove la sinistra e la destra si confrontano non su un piano ideologico ma su prese di posizioni aprioristiche, che non sviluppano linee politiche di sintesi democratica, bensì tendono a marcare il loro operato attraverso emanazioni di decreti, a dispetto di una discussione parlamentare ormai desueta.

Ebbene ora bisogna prendere coscienza , ognuno per la sua parte, che è necessaria una tregua, un abbassamento dei toni, una fase meditativa. E’ giunto il momento della sintesi, nella dialettica Hegheliana: alla tesi del capitalismo ha risposto l’antitesi comunista , ora è il momento della sintesi dove si deve sviluppare un Nuovo Umanesimo, un Nuovo Rinascimento.

Berlusconi e Bersani sono vecchi, rappresentano l’ultimo colpo di coda della politica della contrapposizione, non hanno futuro. Ma che attrezzi abbiamo per costruire la rinascita?

Vendola ? interessante, Di Pietro, Grillo, personaggi di rottura abbastanza indipendenti, ma con meno spessore culturale del primo. Mi sarebbe piaciuto intravedere alle loro spalle, un ideologo (alla maniera di Miglio, per intenderci, ovviamente non per i suoi contenuti), che desse spessore umano e storico al  percorso di rinascita, soprattutto sul piano dei valori umani, con una visione a lunga gittata, capace di raccogliere e far lievitare quel che rimane della nobiltà  e dell’orgoglio del popolo italiano. Che non sia il caso di cercare quest’ago nel pagliaio? Tanto è inutile, ancora abbiamo bisogno di una guida umana, non avendo a disposizione guide divine visto che la democrazia ha mostrato di essere vulnerabile, non tanto nella sua essenza, ma nei suoi presupposti, che possono essere manipolati sapientemente dai nuovi signori della comunicazione truffaldina, e non solo da questa. Ma mi fermo qui, per non sfidare la pazienza degli eventuali lettori di queste righe. Magari ne riparleremo.

Per concludere, una mia considerazione ottimistica: la storia credo si muova su una spirale dove si ritorna ciclicamente sulla stessa posizione ma ad un livello più alto, sempre più prossimo alla linea di un confine superiore che ci attira, inconsapevoli, guidati da una forza  di cui non ci è dato conoscere direttamente la Fonte. Al massimo possiamo intuirla.

 

 

 

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Come bisogna leggere gli applausi a Giovanni Tegano capo storico della ‘ndrangheta? Ci dobbiamo vergognare di essere calabresi ?

27 Aprile 2010 , Scritto da CARANAS Con tag #POLITICA

 

 

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Cari amici calabresi e non, una cosa è certa , di destra o di sinistra, dobbiamo ammettere che questo governo con la Polizia di Stato, i Carabinieri e la Guardia di Finanza insieme  a Maroni ( lo spero) li sta prendendo tutti.  Bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare. Il cemento della potenza mafiosa cede ma non è una novità odierna, bisognerebbe partire dal processo “Olimpia” degli anni ’90 e prima ancora quando anche Raffaele Cutolo fu fatto “cristiano” ossia battezzato con i rituali della ‘ndrangheta vero cancro di questa nostra terra martoriata. Non è tanto l’arresto che sorprende, sono fatti suoi (mica tanto), chi decide di vivere in un certo modo , prima o dopo deve affrontare il conto, ma è la sorprendente reazione della popolazione presente all’arresto. Tutti parenti? Tutti amici?  Leggendo il Secolo d’Italia di oggi ci facciamo un’idea del personaggio e di tutte le violenze perpetrate nel tempo con quasi mille morti ammazzati in una faida che non fa onore a nessuno.

Dovremo ancora interrogarci sugli applausi di oggi:  come può l’arrestato essere un calabrese uomo di pace? La nostra terra , cari amici calabresi e non,  ha bisogno di altro per risorgere, non meravigliamoci poi quando Venditti la denigra. Perdonate lo sfogo.

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Sincero democratico o bugiardo puttaniere?

27 Aprile 2010 , Scritto da CARANAS Con tag #POLITICA

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I politici non sono sessualmente monogami, possono amare più persone alla volta.

 

Perché molte donne mettono i tacchi alti ? Perché vogliono salire . A volte però anche gli uomini! Peccato che pur così in alto non vedono cosa c’è nel loro cervello …

 

Il più delle volte l’uomo viene considerato zero , tranne nel portafoglio se ci sono almeno 6 o 9 zeri. E’ solo questione di logica .

 

 Vignetta separati in casa

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La visione di questa vignetta è consigliata ad un pubblico maturo politicamente, o meglio ad un pubblico di …

Si sa , la storia è maestra di vita, anche se poi ci interroga e non sappiamo un cabit!

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Berlusconi vuole le elezioni anticipate. E allora? Se Pier Luigi Bersani non le auspica cercando un governo tecnico ,peggio per lui e per tutti noi della sinistra.

26 Aprile 2010 , Scritto da CARANAS Con tag #POLITICA

con il Berlusconi rosso?

                                                                                                         di Carmelo Anastasio

 

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Da diversi giorni penso che non valga più la pena scrivere di politica anche perchè le cazzate che scrivi oggi, in rete ci rimangono per sempre. Però , poi leggi il Corriere o altri quotidiani e ti adiri come ti indigni quando ascolti la Littizetto che sfotte Vendola : "vorrei fargli pronunciare "La principessa Sissi" "e anche contro il gattone Fazio che glielo permette , o almeno cerca di impedirlo mandando la pubblicità , solo che lei lo sovrasta e alla ripresa continua. Poi, devo anche dire che , pur non essendo di destra, il linguaggio della Littizzetto spesso mi infastidisce visto che è pagata anche con il mio canone. 

Certo ti fa arrabbiare anche l'analisi sul Risorgimento da parte di Galasso sul Corriere della sera di ieri; evidentemente non ha studiato bene nè Agostino Depretis nè Crispi e certamente non conosce nè il sud di allora nè il sud di oggi.

Torno allo scenario politico attuale. Non è che non ci sono le condizioni per affrontare le riforme , caro Pierluigi Bersani, il problema è che siamo allo sbando senza alcuna proposta credibile per l’Italia e per tutti i lavoratori che in questo momento senza posti di lavoro si trovano in grosse difficoltà. Non ci sono ancora soluzioni a tavolino, ma che fate dormite? E poi lavorate ad un Patto repubblicano ma siete sicuri che è questo che vuole la sinistra ormai ridotta in termini percentuali ai minimi storici? Sinistra per modo di dire, qui si annaspa con i voti della ex DC, non sono le percentuali del mitico PCI! Aspettate ancora Dini che dorme sonni tranquilli insieme a Buonaiuti che aspetta il via per applaudire Berlusconi? O Montezemolo che certamente non è l’espressione di quelli che in piazza ci vanno?

Dobbiamo essere pronti, dobbiamo essere pronti ….e basta! Lo ripetete in continuazione ma non fate nulla. Quindi , caro Bersani alza le chiappe e gira l’Italia ma soprattutto apri le orecchie,  non quelle a sventola ma a Vendola!

 

PS : su questo stesso sito avevo mesi fa , nell’immaginario fantapolitico, avanzato una proposta di governo allargato. Rinnego tutto, come sovente accade, l’entusiasmo prevale spesso insieme alla ingenuità .

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Aspettando il barbaro…Il canto dei 74 mercenari e il controcanto degli 11 stanno affossando l’Italia

23 Aprile 2010 , Scritto da CARANAS Con tag #POLITICA

 

Si avvicina il 25 aprile , giustizia e libertà per ogni oppresso di destra e di sinistra

                                                                                                                

   di Caranas 

 

per non vedere mai più scene come questa  

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Lo scenario politico italiano è diventato una sublimazione del caos politico. La gente non capisce più niente. Alla fine, diciamocelo , Fini ha fatto risorgere Berlusconi dalle ceneri. Non nascondiamoci la verità : il suo è un fine personale e non dimentichiamoci che proviene dal Fuan e suoi camerati picchiatori erano La Russa e “company”. Era “fascista” tra virgolette perché non ha comunque gli attributi del Benito e resta tale anche se vuole apparire diverso. La cosa più preoccupante è che di questo passo rischiamo di andare a vivere in esilio (chi? ). Il barbaro Bossi non molla! La lingua e il linguaggio che usa e fa usare nel disprezzo dell’italianità ne sono l’esempio che uccidono l’anima storica del nostro paese. Il 25 aprile si avvicina, cosa festeggiamo? Quale eredità? Quale orrore d’Italia e della sua memoria? Quale rispetto per tutti i caduti di destra e di sinistra? La conquista di valori è costato grande sacrificio umano in ogni parte, anche nella parte avversa. Ad esempio, la conquista italiana della “ quarta sponda” è costata alle popolazioni della Libia , nell’arco di vent’anni , centomila morti su 800.000 abitanti. E allora,  morti “nostri” e morti di ogni parte a cosa sono serviti? A far vedere il cappio in parlamento?  A far fischiare i bambini rom prima di una partita? A far vedere i mangiatori di mortadella in parlamento? Il tricolore  rappresenta il senso fondante di una identità comune, non voluta al tempo dei Savoia dal Sud, ma ora ce l’abbiamo e finiamola nel rispetto di tutti quelli che il sangue l’hanno versato per il suo raggiungimento. Contrastiamo quindi tutti insieme, anche voi del PdL,   l’oscurantismo medioevale di Bossi e dei suoi. Non stiamo uniti solo quando gioca la nostra nazionale di calcio !

 

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LA CORRENTE C'E', E SARA' MEGLIO CHIUDERE LA FINESTRA

21 Aprile 2010 , Scritto da CARANAS Con tag #POLITICA

                                                                                di Caranas

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La convivenza tra due persone non è sempre facile. Figuriamoci tra due partiti che, forse, con una troppo affrettata fusione (Forza Italia e AN), hanno generato e continuano a generare una fase di stand by che fa bene solo a Berlusconi ma certamente non all'Italia. Chissà se con Fini ancora segretario di AN , Berlusconi si sarebbe fatto processare...

C'è la storia del bipolarismo è vero, la miriade di partitini con % insignificanti hanno determinato la sconfitta di Prodi, però il bipolarismo mortifica la libertà. Non siamo ancora una democrazia compiuta. E' vero anche che Fini, accettando la terza carica dello Stato, si è legato le mani non potendo fare politica attiva (anche se la fa pure Schifani mandandogli a dire di dimettersi). Non credo poi che Fini possa oggi dirsi di destra; molte sue posizioni politiche lo dimostrano. Il presidente della camera sta subendo quello che lui ha fatto quando guidava Alleanza Nazionale.Non ha più radici italiane di destra, le ha recise tutte : quella fascista, quella liberale e forse anche quella cattolica. E' un bene? Non lo so. Non lo è certamente per chi non la pensa come lui non inquadrando più la base di partenza che era per lui il Fuan.L'aria è tesa e c'è corrente, sarà meglio chiudere la finestra!

 

 

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Come abbiamo fatto a sopravvivere ?

19 Aprile 2010 , Scritto da CARANAS Con tag #ATTUALITA'

                                                                                                        di Caranas

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Noi del ’50 non siamo la generazione più sfigata della terra. Ci sono stati periodi della nostra vita in cui eravamo circondati da centinaia di amici ( più tardi per politica il mondo volevamo cambiarlo veramente). Oggi siamo solo più soli, noi con la nostra tastiera e qualche telecomando. Siamo nati in un’epoca in cui l’influenza dominante era quella del padre , un po’ affettuoso e  un po’ padrone;  ora che padri siamo noi non si capisce più nulla e non frega più a nessuno perché non fa moda . C’erano i nonni con i loro consigli , le loro abitudini, i loro racconti… oggi ne sono rimasti poche decine davanti alle scuole a sostituire i vigili urbani, altri in case di riposo ad affrontare le giornate sempre uguali nell’attesa che qualche figlio si faccia vedere la domenica per sentirsi dire ancora : bacia il nonno.

Siamo sopravvissuti.

Il tempo passa e un mio amico quasi coetaneo mi ha ricordato che :

da bambini non andavamo in auto perché non l’avevamo e comunque non conoscevamo cinture di sicurezza né airbag; attaccarsi alla sponda di un camion era una passeggiata speciale e ancora ce ne ricordiamo; le pareti delle nostre case  (anche le culle) erano dipinte con vernici al piombo; le tettoie delle rimesse erano in eternit; i tubi dell’impianto idraulico erano in piombo; bevevamo alla fontana attaccandoci al tubo e non conoscevamo la plastica dell’acqua minerale; trascorrevamo ore a costruirci carretti di legno a rotelle e ci lanciavamo in discesa con unico freno le scarpe; non avevamo armadietti di sicurezza per le medicine, i più fortunati avevano la bicicletta che usavano senza casco; ci sbucciavamo le ginocchia , ci rompevamo qualche dente, tornavamo con un occhio nero e nessuno faceva denuncia;  condividevamo una gassosa in quattro bevendo alla stessa bottiglia; non avevamo il computer, la playstation,  il telefonino e molti neanche la televisione , ma avevamo tanti amici; le case degli amici erano aperte, entravi senza neanche bussare e loro pronti lì per uscire a giocare; per i giochi (poveri ma belli) c’era l’imbarazzo della scelta e se qualcuno veniva scartato non veniva portato dallo psicologo per il trauma; la scuola finiva alle 12.30 e dopo  il pranzo eri libero; studiavi, giocavi, frequentavi l’azione cattolica o gli scout e stavi tanto tempo fuori in quel mondo “crudele”; nessuno ci diceva "stai lontano dal prete" ;  se non andavi bene a scuola ripetevi l’anno senza  interventi psicopedagogici, non conoscevi problemi fonetici, di attenzione ,iperattività ecc. al massimo ci scappava qualche scapaccione (“u restu”).  

Come abbiamo fatto a sopravvivere?

 

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Italia 22 aprile 2010, Ordine del giorno Fini presentato alla Direzione Nazionale del Gran PdL

17 Aprile 2010 , Scritto da CARANAS Con tag #SATIRA UMORISMO COLTO

 

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Sa...tirando    ( di Caranas)

 

La Direzione Nazionale del Gran PdL, riunendosi in questi giorni di supremo cimento, volge innanzi tutto il suo pensiero agli eroici combattenti italiani d'ogni arma che con il sostegno della più alta univoca fede del popolo italiano, rinnovano le nobili tradizioni di estremo valore e l'indomito spirito di sacrificio delle nostre gloriose Forze armate sparse in Afganistan e qua e là sul pianeta ;

 

esaminata la situazione interna ed internazionale e la condotta del Premier , proclama il dovere sacro per tutti gli italiani di difendere ad ogni costo l'unità, l'indipendenza, la Libertà della Patria , i frutti dei sacrifici e degli sforzi di decine e decine  di generazioni dal Risorgimento ad oggi, la vita e l'avvenire del popolo italiano;

 

afferma la necessità dell'unione morale e materiale di tutti gli italiani in quest'ora grave e decisiva per i destini della nazione;

 

dichiara che a tale scopo è necessario ridare il dovuto onore a tutte le funzioni statali fin qui oltraggiate e ripristinare il rispetto della Costituzione Repubblicana nonché della libertà dei singoli cittadini ;

 

invita il Capo del Governo a pregare il Presidente della Repubblica , verso il quale si rivolge fedele e fiducioso il cuore di tutta la Nazione, affinché egli voglia , per l'onore e per la salvezza della Patria, assumere con effettivo impegno, nel comando delle forze armate di terra, di mare e dell'aria e nelle prerogative garantitegli dalla Carta Costituzionale, quella suprema iniziativa di decisione di scioglimento delle Camere che insieme agli altri poteri in essere, le nostre istituzioni a Lui attribuiscono , onore e retaggio glorioso della nostra Augusta Resistenza.

 

                                                              oooOooo

 

Per la cronaca : l'Ordine del giorno Grandi del 24 luglio 1943 fu approvato nella seduta del Gran Consiglio con 19 si, 8 no e 1 astenuto. Tra i “si ” Emilio De Bono (quadrumviro), Cesare Maria De Vecchi (quadrumviro). Tra i contrari : Carlo Scorza ultimo segretario del PNF ( calabrese come il primo segretario PNF), Farinacci, Guidi, Galbiati, Biggini, Polverelli, Tringali Casanova, Frattari.

Tra i “si” Tullio Cianetti che ritrattò il suo voto il giorno dopo con lettera a Mussolini.

1 astenuto : Giacomo Suardo.

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Quando la nave affonda

16 Aprile 2010 , Scritto da CARANAS Con tag #POLITICA

 

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Non so se Fini nei prossimi giorni si confermerà politico serio. Altre scaramucce ci sono già state ai vertici del PdL e il dissenso , camuffato o no, è sempre rientrato. Da ieri sembra che il nuovo strappo sia quello finale e certamente trova impreparata la sinistra visto che si profila un ritorno alle urne senza un programma condiviso dall'ampio arcipelago di partiti, partitini e movimenti di sinistra. Così credo anche per l'UDC.

Berlusconi giocò bene le sue carte facendo suoi molti autorevoli esponenti di AN , ma sottovalutò il ricatto della Lega e la forza politica che ancora oggi Fini gode , per non parlare delle simpatie a sinistra. Dubito però ancora una volta che Fini compia quell'atto di misericordia di cui il Paese ha bisogno. La cosa certa è che lo stacco da Berlusconi gli ridarebbe dignità politica e spessore , resi quasi grigi nel marasma degli apprendisti stregoni praticanti di quella politica delle veline.

Fini oggi resta l'unico baluardo nell'area moderata liberale che può scongiurare la morte della Destra italiana ( strano che lo dica uno di sinistra, ma certi valori di Fini, anche se di destra, obiettivamente li condivido) . Ed è troppo intelligente il presidente della camera per cadere nel gioco di Berlusconi , lo stesso in cui cadde D'Alema con la Bicamerale. C'era un motivo di fondo nell'alleanza con Forza Italia ed era il riconoscimento europeo di democraticità già inseguito dal tempo di Fiuggi e questo giustifica lo scioglimento di AN. Ed ora? Si ritornerà alle urne? Pensiamo veramente che La Russa (ultimamente “La Rissa”con Santoro e contro il freelance worker) starà con Fini staccandosi dalla sua poltrona amatissima ? Bocchino forse, ma gli altri... E con chi andrà se non ci sono altri sbocchi?

Non illudiamoci quindi, finirà come al solito a tarallucci e vino. Questi strappi avvengono per altri “fini”.

                                                                                                                                      Caranas

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