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Blog  di Caranas

MINO REITANO, UN GRANDE !

30 Gennaio 2010 , Scritto da CARANAS Con tag #ATTUALITA'

 

UN CALABRESE VERO, UN GRANDE UOMO
                                                                                              
                                                                                                  di Caranas

 reitano.jpg

Ė già trascorso un anno e anche lui è finito nell’oblio. Giovedì scorso infatti quasi nessuno ha ricordato il carissimo Mino Reitano.

Ho conosciuto personalmente Mino e posso garantirvi che sotto l’artista c’era un grande uomo. Un brav’uomo vinto a 64 anni dalla malattia sopportata con cristiana rassegnazione. Di Reitano, gli italiani e non solo , dovrebbero dimenticare in fretta gli ultimi anni perché , invischiato in quel filone teleberluska, secondo me si era ridotto quasi a una macchietta da trasmissioni tv pomeridiane, obbligato quasi (ma lui ci credeva) a cantare Italia, Italia … con quello sguardo da cagnone maltrattato. Faceva tenerezza, ma era una brutta televisione che non nascondeva  diverse facce note divertite ( i soliti stronzi che pigliavano ppù culo!).

Mino lo voglio ricordare come quello che cantava nello stesso locale dove si esibivano  John Lennon, George Harrison , Ringo Star e Paul McCartney. Lo voglio ricordare per l’amore verso la sua  Calabria, per la bellissima melodia “ Era il tempo delle more” e tante altre tra cui la più nota “Una ragione di più”.

La sua è stata una storia vera, una storia che fa pensare, quella di un calabrese partito  poverissimo. Ma noi calabresi cos’altro abbiamo se non la nostra miseria che diventa oggetto d’attenzione solo al momento del voto? C’è anche un po’ di sfiga caro Mino, sfiga maledetta. Penso infatti ad altri artisti noti che ti hanno preceduto : Mia Martini ( stupenda la sua" Cù mmè "con Murolo) e l’altro carissimo calabrese Rino Gaetano ancora attualissimo. Ciao Mino  

Per ascoltare la  musica di Reitano clicca su ">" qui sotto e dopo, se vuoi , clicca sull'immagine piccola del disco, potrai ascoltare tutta la musica di Mino Reitano, magari in cuffia con effetto auditorium.

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Sarde alla beccafico

29 Gennaio 2010 , Scritto da CARANAS Con tag #CUCINA

 

 

         SARDE ALLA BECCAFICO RICETTA  DI CARANAS 

 

Un piatto povero ma buonissimo.  Con poco più di due euro prepari un ottimo secondo . Il connubio di sapori che si mescolano in questo piatto ne fa una pietanza particolarmente saporita, sicuramente da provare. Polpette adatte soprattutto per accompagnare un aperitivo, come una "tapita" spagnola. Senza esagerare perché le sarde non vanno d’accordo con il colesterolo ( anche se il pesce azzurro contiene l’omega-3 . Quante cose si apprendono seguendo un corso di volontariato A.V.O.).
Perché a beccafico ? Solo perché assomigliano all’uccello canoro tipo capinera ma senza calotta scura sul capo. I Re Normanni venivano invidiati dai poveri per il loro piatto : “Involtini di rondinelle in padella”, fu così che i pescatori sostituirono le rondinelle con le sarde (allora la coda non veniva tagliata).

 

Occorrente : ¼ d’ora di pazienza e volontà, sarde (½ Kg circa) , 1 uovo, pane raffermo, menta , prezzemolo, formaggio grana o pecorino (meglio), poco aglio , sale, pepe nero.

 

Preparazione

 

Le sarde vanno squamate, decapitate, diliscate , lavate e aperte a libro. Si prepara poi il ripieno con il pane raffermo messo in ammollo in acqua ( 5 minuti), un uovo, una spruzzata di pecorino grattugiato , pochissimo aglio tritato, due/tre foglie di menta tritate, pepe nero e prezzemolo trito. 

Le sarde aperte dovranno essere accoppiate una sull’altra , farcite col ripieno fuscaldese (diverso da quello siciliano per contenuto e forma finale della polpetta) e infarinate.

Le polpette vanno poi fritte  in padella con olio di oliva  a fuoco medio.

 sarde-006.jpg


La "Tapita Caranas" è pronta !
sarde-011.jpg

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TASSE ITALIANE

27 Gennaio 2010 , Scritto da CARANAS Con tag #POLITICA

 

 ORA TI FACCIO UN PO’ DI CONTI

 

                                                                         di Caranas
 

 foraidane.jpg
Abbassare le tasse? La soluzione c’è , ma dovremmo sbarazzarci politicamente di Tremonti per poterla applicare. E pensare che lo stesso Berlusconi vorrebbe ridurre le tasse.

In Francia con un reddito lordo di 30.000 € le tasse ammontano a soli 348 € , in Italia si va dai 2.842  a 5.010 €. Ė una vergogna! Sempre in Francia con un reddito lordo di 55.000 € si pagano 2.988 € , da noi si va, attenzione , da 10.530 a 15.898. Ma perché non sono nato a Parigi! 

 

Vuoi capirci un po’ di più? Leggi le tabelle e gli esempi che riporto sotto :

 

( tabella relativa al modello dichiarazione  Unico 2008)

 

Scaglioni di reddito attuali

Aliquote per scaglione

Tassa percent. 

fino a 15.000

Sul max di 15.000 = 3.450

         23%

oltre 15.000

fino a 28.000

3.450 + 27 % sulla parte eccedente

 i 15.000= 6.960 sul totale di 28.000

         27%

oltre 28.000

fino a 55.000

6.960 + 38 % su parte eccedente

i 28.000= 17.220 sul totale di 55.000

         38 %

oltre 55.000

fino a 75.000

17.220 + 41% su parte eccedente i

55.000 = 25.420 sul totale di 75.000

         41%

da oltre 75.000

25.420 + 43% su parte oltre i 75.000

         43 %

 

In partica

 
Esempio n° 1
 

Su un reddito lordo di € 120.000 /anno , vengono applicate le seguenti aliquote :

 

3.450    sui 15.000

      3.510    sui 13.000  ecc.ti i 15.000 e sino a 28.000  ( 27%)

10.260  sui 27.000 ecc.ti i 28.000 e sino a 55.000   ( 38%)

8.200    sui 20.000 ecc.ti i 55.000 e sino a 75.000   ( 41%)

32.450  sui 45.000 ecc.ti i 75.000 e sino a 120.000 ( 43 %)

========

57.870      di tasse su un reddito di 120.000 € lordi/anno

 

 

 

Tabella Caranas  che farebbe risparmiare parecchio ai ceti poveri e a quelli a reddito medio ( che sono quelli che reggono l’Italia)

 

Scaglioni di reddito  

Aliquote per scaglione  ipotizzate

Tassa percent. 

fino a 15.000

sul max di 15.000 = 1.500

         10%

oltre 15.000

fino a 30.000

1.500 + 15 % sulla parte eccedente

 i 15.000= 3.750 sul totale di 30.000

         15%

oltre 30.000

fino a 55.000

3.750 + 23 % su parte eccedente

i 30.000= 9.500 sul totale di 55.000

         23 %

oltre 55.000

fino a 75.000

9.500 + 30 % su parte eccedente i

55.000 = 15.500 sul totale di 75.000

         30%

da oltre 75.000

15.500 + 38 % su parte oltre i 75.000

         38%

( salvo errori che eventualmente correggerò in seguito)

 

Esempio N° 2
Per un reddito di 120.000 € le tasse ammonterebbero in totale a  32.600 €

 

Lo Stato dovrebbe quindi recuperare su ogni reddito di 120.000€ lordi /anno  23.270 €

( differenza tra il totale della prima tabella e quello della seconda ).

 

Come fare ? 

Già nel 2002 i contribuenti non italiani che dichiararono un reddito superiore a 100.000 € furono ben 8.500.

Lo scorso anno in Italia sono state vendute ben 206.000 auto al prezzo medio di 103.000 €

e 76.000  italiani hanno dichiarato più di 200.000 € di reddito lordo, mentre quelli con un reddito lordo superiore a 100.000 € sono stati ben 382.000.

 

382.000 x 10.000 = 382.000.000  trovata quindi la soluzione!

 

Tassa di solidarietà  una tantum  di 10.000 €  per tutti i redditi superiori a 100.000 € o in alternativa : tassa del 5% sui soldi rimpatriati e una tantum del 10 % sui redditi superiori a 100.000 € lordi/anno.

 

Ho perso poco più di un’ora a far conti? So che è pura fantasia ( i giochi di potere sono forti), ma almeno questo lavoro servirà a chi non sa nulla di come viene calcolata l’IRPEF. 

Magari per non farsi fregare.

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Nichi Vendola il Berlusconi rosso

26 Gennaio 2010 , Scritto da CARANAS Con tag #POLITICA

            ... a window on the world of the left

 

                                                                                                                                          di Caranas
N.Vendola.jpg
La passione politica di Nichi Vendola vince e con essa il popolo. Al popolo di sinistra non piace il diktat di Casini, D’Alema e Bersani. Le primarie pugliesi bocciano gli accordi a tavolino che sanno di tattica politica di vertice e che ricordano il centralismo democratico del vecchio P.C.I. che però aveva le sfere. Ė stata bocciata un’idea che anch’io nel mio piccolo , avevo manifestato quasi come un ossimoro nell’articolo “Il nuovo governo per l’Italia futura”. Dovremmo prenderne atto, io per primo e sperare che anche il PD faccia altrettanto senza pressioni di trasformismo nei confronti del vincitore onde evitare che questa di oggi, non diventi una vittoria di Pirro.

Vendola ci ha messo coraggiosamente la faccia e brillantemente ha evitato di diventare legna per i tre forni di cui si parla da ieri : PdL,PD,UDC.

Auguri Nichi !

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GELATI CALABRESI : IL MORETTO DI FUSCALDO

25 Gennaio 2010 , Scritto da CARANAS Con tag #CUCINA

                                                                                                                        di Caranas
neve01.jpg                                                                                                                 foto : Hobbyfoto Fuscaldo"

“Ccù jurnu da candilora, a vernata è fora”
recitava un vecchio detto fuscaldese.
 L’inverno sulla costa tirrenica cosentina finiva il 2 febbraio. Negli anni 50 bisognava però aspettare la festa di San Giuseppe per i primi gelati.

Cono semplice al limone 10 lire, il “Moretto” costava invece 50 lire ed era favoloso quello prodotto dalla signora che gestiva il bar “ara cruci”.

I gelati di oggi non sono buoni come allora. Troppi additivi chimici.  I “nostri” erano di produzione propria e noi bambini eravamo già felici sentendo il profumo del limone o del cioccolato che si espandeva nella via. “Assù, è pronto?” Il desiderio era grande, in tasca c’erano ancora gli spiccioli di Natale , la festa di San Giuseppe era arrivata e dovevamo aspettare le 11.30 per acquistare il primo gelato dell’anno.

Con questo felliniano amarcord,  propongo una nuova ricetta :

 

                                          MORETTO FUSCALDESE ICE CREAM

Occorrente :
250 gr di gelato, cialde , una manciata di arachidi tritate, cioccolato fondente.

Ice 1


Preparazione :
1) sciogliere i pezzi di cioccolato fino ad ottenere una miscela densa, da far raffreddare ( per una buona aderenza al    
    gelato)  ma non tanto;
2) riempire di gelato la cialda fino a formare una sfera nella parte superiore del cono e guarnirla con i pezzetti delle
    arachidi:Ice 2
3) bagnare il tutto nella cioccolata densa ma non calda ed esporre il cono fuori ( se la temperatura è intorno ai 3-4 gradi), altrimenti in ghiacciaia.

Il Moretto è pronto

Ice 3
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RICETTE VELOCI : PRIMO calabrese

24 Gennaio 2010 , Scritto da CARANAS Con tag #CUCINA

 

                                      " i  cudinuli "                                                     di caranas 
 Dopo lunghe discussioni politiche tra amici, al venerdì sera  durante le ore ormai piccole, c’è sempre qualcuno che si alza e dice : « Non so voi, ma a me è venuta fame , che ne dite di un piatto veloce di spaghetti?»

 

Eccovi allora una ricetta velocissima e ricca di tradizione :

 

                                           “ spaghetti ‘ncudinuli calabresi “

 

NB : ‘ncudinuli = minutissimi pesci appena nati (neonata), a volte di consistenza gelatinosa.Quella usata in Calabria appartiene in genere a sarde e sardine. Il nome è una derivazione di “culi – nudi “ che si riferisce appunto ai neonati , con la variazione del “cudi” per riferimento ai pesci.

 

Occorrente : neonata ( quanto basta a seconda del numero delle persone), sale, prezzemolo fresco, aglio, olio di oliva extravergine , peperoncino calabrese, spaghetti (numero 3). Chi vuole, alla fine potrà aggiungere un pizzico di pan grattato.

 foto 1 - preparazione ( questi cudinuli purtroppo sono giapponesi , ma rendono l'idea)

cudinuli-1.jpg

 

foto 2 - il piatto
cudinuli-2.jpg 

Non si accontenteranno  e allora tirerete fuori un aggiuntivo preparato in precedenza per l’emergenza : le polpettine di neonata (cudinuli in pastella con uova , farina e sale).

 cudinuli-3.jpg

Il tutto bagnato con una bottiglia di “Aglianico del Vulture” ( che mi ricorda tante cose, ora sono astemio). Ė rosso lo so, ma in casa non avete altro e chi lo vuole , se lo beve!

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Viaggio a Milano per ricerche

23 Gennaio 2010 , Scritto da CARANAS Con tag #VIAGGIANDO

            

Telegraficamente per non annoiare. Meridiana Duomo, Codice da Vinci,Piazza Scala, "cancelletto" di Leonardo in Santa Maria delle Grazie.

                                                                                             
                                                                                                                    di Caranas 

 

 duomo.jpg

Tappa Duomo

 

Volevo vedere il “buco” sul tetto del Duomo.

Qualche giorno fa mi è capitato tra le mani un libro che parlava di documenti a firma di Cesare Beccaria ed uno di questi riguardava la sua decisione ( 1786)  di dotare il Duomo di Milano di una meridiana per adeguarsi al nuovo sistema di misurazione del tempo ( metodo degli orologi francesi) .

Il fatto mi ha incuriosito per cui: biglietto, metro, appisolamento iniziale e visita al Duomo.

La meridiana venne posizionata nella prima campata del Duomo per permettere un facile accesso allo strumento senza disturbare le funzioni religiose. A chi? A chi non aveva altri orologi!

Il foro per l’entrata del raggio solare fu praticato molto alto perché , secondo le spiegazioni di un turista giapponese incontrato all’interno , la larghezza della chiesa era troppo piccola per contenere tutta la linea meridiana e non fu possibile forare più in basso a causa dello spessore della parete di marmo. La linea risale quindi per un tratto sulla parete sinistra rispetto all’entrata. In questo modo è possibile la lettura anche d’inverno.

Sul pavimento ci sono i vari segni zodiacali. Per trovarli seguite la barra di ottone incastonata nel marmo.

All'epoca, a mezzogiorno, un addetto del duomo,  comunicava con segni ad un altro addetto posizionato sulla torre del Palazzo della Ragione (vicino) e da qui il segnale arrivava alla Torre del Filarete del Castello Sforzesco per il colpo di cannone . E se c’era nebbia ? Boh !

 

Foto :

 meridiana.jpg

 
interno-duomo.jpg



Tappa Piazza della Scala

 

Ho scattato solo alcune foto e chiacchierato con militanti dell’I.D.V.


Di Pietro 007 e Craxi Goldfinger ( no H)
IDV-4.jpgOccorrerebbe leggere il volumetto : "Di Pietro Intervista su tangentopoli "- G.Valentini
IDV-3-copia-1.jpg
Tappa Santa Maria delle Grazie

 S.Maria-delle-Grazie.jpg

Avevo prenotato per cui mi è stato possibile rivedere il Cenacolo ma soprattutto il Cancelletto progettato da Leonardo da Vinci. Non scrivo del Bramante altrimenti il discorso diventa lungo. Scopo : smontare un po’ alcune tesi di  Dan Brown  ( Codice da Vinci).

« Questo era il progetto di Gesù che fu il primo dei femministi. Voleva che il futuro della sua Chiesa fosse nelle mani di Maria Maddalena.»

« E Pietro aveva qualche difficoltà ad accettarlo» …… « Leonardo sapeva come la pensasse a proposito di Maria Maddalena?»… « Quella mano non stringe un pugnale?»

« Si. Cosa ancora più strana , se conti le braccia, vedi che la mano non appartiene a nessuno in particolare. Ė priva di corpo. Anonima.»

 

E invece no, ho approfondito le ricerche sul luogo ed ho appurato che invece la mano appartiene a Pietro che con la sinistra sembra dire a Giovanni ( o Maria Maddalena?) : « Guarda che ti taglio la testa !» e con la destra impugna un pugnale. Le prove : ho trovato foto dei bozzetti di Leonardo conservati al Windsor Castle (Royal Collection) e li ho riprodotti a mano ( v. sotto). Dal vivo, nel cenacolo si vede bene che la mano appartiene a Pietro. Sulla teoria del “femminino” posso dire che Dan Brown, risente molto del tema trattato già da  Andy Warhol . Magari riprende il concetto nel volume "Il simbolo perduto" (sono a metà lettura).

 

 Leonardo-1.jpg
( mani femminili ?) - Giovanni unico apostolo con le mani giunte
Leonardo-2-copia-1.jpgconfronta con la foto successiva

Leonardo-3.jpg( S.Giovanni quì non ha la faccia da maschio, osservate anche il "corpetto" di Giovanni-
Quasi una Monna Lisa -Leonardo però era piuttosto enigmatico)

Cancello interno Convento Santa Maria delle Grazie   

 

Ė stato progettato da Leonardo da Vinci.

Mi sapete dire come hanno fatto a montarlo dal momento che su una stessa asta i fori sono per metà orizzontali e per l’altra metà verticali? Occhio al disegno.

Potete inviare la risposta cliccando su “invia un commento” ( qui sotto ). La vostra mail sarà visibile solo dal sottoscritto e non sarà resa pubblica ).

Leonardo-copia-1

PS : per antichizzare la carta, spennellarla con caffè liquido e lasciarla asciugare prima dell'uso.

Per un viaggio virtuale in Santa Maria delle Grazie clicca sul link che segue :

http://milan.arounder.com/it/chiese/santa-maria-delle-grazie/IT000005341.html

 


                                                                                                                                  by Caranas

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GRISSINI AL VIAGRA CALABRESE

18 Gennaio 2010 , Scritto da CARANAS Con tag #CUCINA

                                      nuova ricetta di Caranas

prima

Siamo in gennaio e fa freddo, occorrono quindi calorie e antibiotici naturali per proteggerci  da raffreddori.

Il capsicum , il vero nome scientifico del peperoncino , è usato soprattutto in Etiopia nei vari piatti per inibire colonie di salmonelle e colibacilli diffusi in quelle zone. Col peperoncino si modifica la flora intestinale, il cibo si digerisce meglio e si potenzia il proprio sistema immunitario. Non solo, il peperoncino ha altissime proprietà vasodilatatorie e combatte il colesterolo alto, ha poteri decongestionanti e  la capsaicina, quella però dei peperoncini a ciliegia calabresi, non del pepe comune, ha funzione antiossidante. Contenendo la vitamina E , migliora la circolazione del sangue e quindi aumenta l’afflusso di sangue ai genitali con conseguente aumento della potenza sessuale.

Controindicazioni : chi ha un valore del PSA alto (indice di prostata ingrossata) non lo usi ! Vale anche per chi ha ulcere e soffre di gastrite.

 

Peperoncino calabrese e cioccolata , una bella accoppiata ( non in presenza di emorroidi).

 

                                                         La ricetta

 

 Occorrono : grissini, due ciliegine di peperoncino calabrese, 250 gr. Di cioccolato fondente.

 

Fase 1 – riduco quasi in polvere il peperoncino utilizzando un normale frullatore


Fase 2 – in un pentolino metto i pezzi di cioccolata con pochissimo latte ( fiamma altezza media
)

VIAGRA 006
Fase 3-  quando la cioccolata è sciolta , verso la polvere di peperoncino e mescolo il tutto fino ad

              ottenere una miscela densa

VIAGRA 008
Fase 4-  immergo i grissini nella miscela e successivamente li metto a raffreddare in un

              sostegno creato appositamente con un cartoncino

VIAGRA 011

Fase 5-   I bastoncini al viagra calabrese sono pronti.

VIAGRA 013 

A questo punto il mio amico G ( assistente chef) suggerisce di concludere in modo provocatoriamente scherzoso : “ se non funzionano per via orale, ripetere per additivo la frase celebre di Totò : < se le cose vere le mettiamo di qua, quelle supposte dove le mettiamo?>”

Perdonate la sconceria.

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LE FERITE EVIDENTI IN SINAGOGA

18 Gennaio 2010 , Scritto da CARANAS Con tag #RELIGIONE

               per ora e forse anche per il futuro, solo accettazione vicendevole, altro non è possibile

                                                                                                 di Carmelo Anastasio  

 

                                                              
Sinagoga

Di Gesù, nei documenti ebraici antichi non se ne parla in modo diretto  se si fa eccezione  per pochi documenti (II secolo) che ne accennano l’esistenza, ma più che altro per polemizzare con i cristiani e per confutarne alcune tesi tipo quella della nascita da donna vergine e l’altra non meno importante che riguarda l’unicità assoluta di Dio (che esclude quindi la figura del Figlio- Odifreddi però fa notare che Elohim è un sostantivo plurale). Non c’è quindi alcuno spazio significativo per poter pensare, dopo aver visto in diretta la visita di Benedetto XVI alla Sinagoga di Roma , a un riavvicinamento tra ebraismo e cristianesimo. Dio è e resta unico e assoluto nel principio fondamentale e irrinunciabile della religione ebraica.

Gesù è rifiutato come Messia del popolo eletto e come faceva notare in una recente pubblicazione David Kklinghoffer (scrittore ebreo), le discordanze anche storiche su Gesù sono tante e tra queste :

 

·        Gesù per gli ebrei sarebbe vissuto alcuni decenni prima

·        Gesù non fu crocifisso ma impiccato

·        Il processo non durò un solo giorno ma circa due mesi

 

Ė strano che non ci siano in documenti ebraici atti di riferimento veramente significativi , pur conoscendo attraverso la storia, il fatto che  gli imperatori romani costringevano a dibattere pubblicamente del Messia. Una specie di sport, come quando usavano i cristiani come avversari dei leoni nel Colosseo o in altri posti.

 

La Bibbia ebraica descrive il Messia , e Gesù non è come lui. Nel libro di Ezechiele ho letto che il Messia è il monarca del mondo, colui che riporta gli ebrei in esilio in Israele, ricostruisce il tempio di Gerusalemme e scaccia gli oppressori del popolo eletto.

Secondo gli ebrei tutto ciò non è ancora accaduto.

 

Nel libro di Isaia si legge però di un Messia sofferente, quindi …

 

Seguendo la trasmissione, oggi ho capito che gli ebrei non potranno mai essere cristiani (e viceversa) ma la loro religione giudaica non sarà più opposizione al cristianesimo ma adempimento in accettazione vicendevole con cordiale rispetto,  che per la pace nel mondo è già un piccolo passo avanti.


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OMAGGIO A LUIGI TENCO

17 Gennaio 2010 , Scritto da CARANAS Con tag #MUSIC E CANTAUTORI

                                    una strana fine
                                                                                                                di Caranas

                                  L.Tenco                  
Si avvicina il festival di Sanremo, occasione migliore per ricordare il grande rivoluzionario della musica italiana :  Luigi Tenco.

Alla fine del luglio 1963, durante una pausa di lavoro nei campi (Calvario- Fuscaldo) , mi capitò tra le mani un settimanale che in un articolo descriveva il tentato suicidio di Gino Paoli avvenuto il 13 luglio dello stesso anno. La cosa mi colpì molto e la mia attenzione si fermò sul fatto che per pochi millimetri di distanza dal cuore  il cantante non morì. Il proiettile che si sparò con una Derringer è ancora li incastonato nel suo torace. Gino Paoli  lo conoscevo per la canzone d’autore   “Sapore di sale” , stupenda, senza tempo. Quasi quattro anni dopo, il 27 gennaio 1967, durante la lezione di inglese (scuole superiori a Fuscaldo), ci arrivò notizia del “suicidio” di Luigi Tenco, ex amico di Paoli (lui che era stato censurato per la canzone "Cara Maestra", censurò Paoli per la sua relazione con Stefania Sandrelli minorenne). Luigi si era presentato a Sanremo con “Ciao amore ciao” in coppia con la calabrese Dalidà , brano non apprezzato dal pubblico ( 12°) e quindi non ammesso alla serata finale e non favorito dal ripescaggio che scelse invece la canzone “La rivoluzione” di Gianni Pettenati.

Il suicidio fu attribuito allo sconforto del cantante che , rinchiusosi nella camera 219 dell’Hotel Savoy, si sparò un colpo in testa. Finita la lezione, tutti fuori a comprare il giornale (dovetti rinunciare al solito panino per comprarlo). Feci una lettura molto attenta  perché alcune cose non quadravano (e non quadrano ancora oggi). Che palle direte voi amici! Ė così non posso farci nulla. I motivi iniziali e quelli odierni, sono i seguenti :

  • Il proiettile non fu mai ritrovato (nel cranio e neanche nella stanza)
  • Sandro Ciotti e Lucio Dalla in camere vicine alla 219 non sentirono il colpo  poco dopo l'una  di quella notte
  • Dalidà e il discografico Dossena (primi ad entrare in camera) non videro nessuna pistola
  • Il corpo fu riportato dall’obitorio in camera perché qualcuno aveva dimenticato di fare le foto di rito (cazzata tipica italiana)
  • La pistola prima non c’era e dopo si , sotto i glutei di Tenco (strano per uno che si suicida e dopo nasconde la pistola sotto i glutei)
  • Tenco era proprietario di una pistola Walthr PPK/L, quella ritrovata sotto i glutei dopo il ritorno del corpo dall’obitorio, era una Beretta (tolta dalla mano di Tenco dal giornalista M.Durand esperto di armi ).

Com’è andata realmente ? Troppi interrogativi!

 

                                             Lettera di addio di (?) Luigi Tenco

                                   

                              L.Tenco lettera                     
 

Anche qui c’è qualcosa che non va. Luigi Tenco aveva studiato prima al classico e poi allo scientifico e dopo all’università, trovo molto strano che non sapesse scrivere la parola “seleziona” qui scritta con due “ l ”. C'è poi l'altro errore " contro ... ad una commissione".

 

« Io ho voluto bene al pubblico italiano e gli ho dedicato cinque anni della mia vita. Faccio questo non perché sono stanco della vita (tutt’altro) ma come atto di protesta contro un pubblico che manda “ Io tu e le rose” in finale e ad una commissione che selleziona “ La rivoluzione” . Spero che serva a chiarire le idee a qualcuno. Ciao, Luigi ». Anche la firma, secondo alcuni non è di Tenco.

 

 Comunque sia andata , Tenco rimane un grande autore , di quelli eccellenti nella scuola di Genova ( De Andrè, Lauzi, Bindi, Paoli ecc.)


Voglio ricordarlo col testo del suo brano " Cara maestra "censurato dalla Commissione RAI

                                                          Cara maestra, 
                                                   un giorno m'insegnavi 
                                                che a questo mondo noi
                                                    noi siamo tutti uguali. 
                                     Ma quando entrava in classe il direttore
                                            tu ci facevi alzare tutti in piedi, 
                                       e quando entrava in classe il bidello
                                              ci permettevi di restar seduti. 
                                                      Mio buon curato, 
                                                     dicevi che la chiesa 
                                                    è la casa dei poveri, 
                                                     della povera gente. 
                                             Però hai rivestito la tua chiesa
                                           di tende d'oro e marmi colorati: 
                                    come può adesso un povero che entra
                                          sentirsi come fosse a casa sua?
                                                       Egregio sindaco,
                                             m' hanno detto che un giorno 
                                                   tu gridavi alla gente 
                                                    "vincere o morire".
                                              Ora vorrei sapere come mai 
                                       vinto non hai, eppure non sei morto,
                                         e al posto tuo è morta tanta gente
                                        che non voleva né vincere né morire? 
 

Mi viene in mente ora un'altra cosa : lo sceneggiato televisivo Maigret aveva come sigla "Un giorno dopo l'altro " dello stesso Tenco , bellissimo brano che però non riuscivo mai ad ascoltare interamente  perchè ogni volta, a Fuscaldo , a causa del vento  andava via la luce .


                                                                                                   Carmelo Anastasio
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