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Blog  di Caranas

LA RIMONTA DI BERLUSCONI ( vista da Caranas)

31 Gennaio 2013 , Scritto da CARANAS Con tag #POLITICA

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Senza Berlusconi, il Pdl era al 14 per cento. Poi è tornato Berlusconi, ed è salito al 15. Poi Berlusconi ha detto di essersi fidanzato con una ragazza bella dentro ed è salito al 17. Poi è andato da Santoro a spolverare la sedia di Travaglio ed è salito al 19. Poi ha detto che il Duce aveva fatto molte cose buone  ed è salito al 21. Poi ha comprato Balotelli ed è salito al 23. Domani si alza i tacchi di cinque centimetri e vince.

I numeri nudi e crudi sono questi: a inizio dicembre 2012 il PDL si attesta in media poco sopra il 15% mentre il 20 gennaio, a un mese dalle elezioni arriva poco sopra al 18%. Insomma sembra che i numeri avvalorino la tesi della rimonta di Berlusconi anche se non nella misura propagandata dall’ex-premier. Tre punti percentuali (ri)guadagnati in 2 mesi sono un bel bottino in effetti, ma se il trend rimanesse quello attuale, a fine febbraio arriverebbe a sfiorare il 20%, un risultato discreto ma che certo non gli permetterebbe di vincere le elezioni ma al massimo privare il centrosinistra della maggioranza assoluta al Senato.

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ORRORE A TREBISACCE (CS) Uomo ucciso e fatto a pezzi

31 Gennaio 2013 , Scritto da CARANAS Con tag #ATTUALITA'

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Un uomo e’ stato ucciso a Trebisacce ed il suo cadavere e’ stato fatto a pezzi. La figlia quarantenne della vittima e’ stata fermata dai carabinieri, che stanno accertando se e’ stata lei a commettere l’omicidio. La donna e’ stata portata nella caserma dei carabinieri, che la stanno sentendo.

I FATTI - La vittima e’ Riccardo Chiusco, di 72 anni. A scoprire il delitto, sono stati i vigili del fuoco ed i carabinieri, chiamati dopo che dall’appartamento in cui vivevano padre e figlia non rispondeva nessuno. I militari sono intervenuti dopo che alcuni familiari di Chiusco avevano segnalato che dell’uomo non si avevano piu’ notizie da alcuni giorni.

IN SCATOLE - Sono stati trovati all’interno di alcuni scatoloni parti del cadavere di Riccardo Chiusco, l’uomo di 72 anni ucciso e fatto a pezzi a Trebisacce. Gli scatoloni erano nell’abitazione che Chiusco condivideva con la figlia. L’appartamento in cui vivevano Chiusco e la figlia si trova in una zona centrale della frazione marina di Trebisacce, centro dell’Alto Jonio cosentino.

HA APERTO LEI - Era in casa ed ha aperto la porta quando sono arrivati i carabinieri e i vigili del fuoco, Stefania, la figlia trentottenne di Riccardo Chiusco, l’uomo ucciso e fatto a pezzi a Trebisacce. La donna ha fatto entrare in casa i militari, che sono intervenuti assieme ai vigili del fuoco dopo che il fratello e un nipote della vittima avevano lamentato il fatto di avere telefonato piu’ volte a casa del parente senza avere alcuna risposta. All’interno dell’appartamento sono stati trovati sette o otto scatoloni contenenti i resti della vittima, avvolti dal cellophane e chiusi con nastro adesivo. Riccardo Chiusco, insegnante di lettere in pensione, rimasto vedovo da qualche anno, viveva con la figlia, nubile, iscritta alla facolta’ di Medicina dell’Universita’ di Perugia.

Fonte : Giornalettismo

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Con questi finanziamenti, l'istruzione e il merito scolastico vanno a farsi fot

31 Gennaio 2013 , Scritto da CARANAS Con tag #STATISTICHE

Secondo i dati elaborati dal Comitato di valutazione del sistema universitario (Cnvsu),  l’università italiana ha fatto un balzo indietro di un decennio.

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Gli anni delle vacche grasse – tra il 2002 e il 2004, e tra il 2007 e il 2009 – sono un vago ricordo. Nel 2011 La Sapienza di Roma ha ricevuto dallo Stato quanto nel 2000 (rispettivamente 519 e 517 milioni di euro, circa 4mila euro a studente), così come Napoli, Palermo, Catania e Bari. Bologna e Torino sono tornate indietro al 2006, mentre Padova e la Statale di Milano al 2007. Dal 2008 a oggi gli stanziamenti sono scesi di 60 milioni (-8%), da 7,42 a 6,82 miliardi. Una media di quindici milioni di euro in meno l’anno.

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SALTATO IL CONFRONTO A SEI SULLA RAI

31 Gennaio 2013 , Scritto da CARANAS Con tag #POLITICA

Forse avrebbe partecipato anche il refrattario Beppe Grillo, che di recente ha reso noto di voler tornare in televisione durante la settimana che precede la tornata elettorale.

INTERVISTA A 6

 

Ma alla fine il confronto televisivo a sei, avanzato  da Pier Luigi Bersani, non si concretizzerà né in Rai, né altrove. Peccato, perché avevano accettato tutti, o quasi: Antonio Ingroia, Oscar Giannino e Mario Monti, nonostante si sia reso disponibile quasi contestualmente allo svanire delle trattative. Berlusconi non si era espresso direttamente, al suo posto lo ha fatto Paolo Bonaiuti che oggi è tornato ad attaccare il Pd, accusandolo di «cambiare idea tutti i giorni». Il Pdl ha indirettamente declinato l’invito, richiamando il regolamento della Vigilanza Rai che prevede la partecipazione al confronto dei soli leader delle coalizioni che, di fatto, escluderebbe la presenza di Ingroia, Giannino e Grillo, rispettivamente leader di Rivoluzione Civile, Fare per Fermare il Declino e Movimento5Stelle.

 

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TENERO PARLAMENTO

30 Gennaio 2013 , Scritto da CARANAS Con tag #SATIRA UMORISMO COLTO

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Caro Sarubbi, ho seguito le tue iniziative da deputato per cinque anni, quello che però scrivi sul tuo blog non fa certo bene al PD.

30 Gennaio 2013 , Scritto da CARANAS Con tag #POLITICA

 

Dal blog del deputato uscente Andrea Sarubbi

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La notizia era nell’aria già da fine dicembre, ma all’inizio dell’anno ho avuto la conferma – da fonti pluri-incrociate e attendibilissime – che il Pd non mi inserirà nelle liste dei candidati al Parlamento per la prossima legislatura. Sarei stato una presenza abbastanza scomoda, certamente troppo montiano per la linea del partito e di un nuovo gruppo parlamentare più spostato a sinistra, ma credo di poter dire con sincerità che avrei comunque combattuto le mie battaglie (per i diritti umani, l’immigrazione, la trasparenza) con lo stesso spirito di sempre. Non credo abbia molto senso recriminare a oltranza, perché sono cose che nella vita succedono: è successo pure a quel fenomeno di Andrea Pirlo, che si è trovato senza contratto perché non rientrava più nei piani del Milan, figuriamoci a un mezzo scarparo come Andrea Sarubbi. Ma con l’onestà di sempre vorrei spiegare perché è successo. ...

Continua a leggere : link

Riporto un solo commento che condivido in toto

GIOVANNI scrive:

9 gennaio 2013 alle 21:15

Caro Sarrubbi, ma, tu non conducevi A SUA IMMAGINE ?, non eri tutto Chiesa e casa, e allora perchè ti lamenti se non ti candidano?Credo che ti sarai incazzato, pensa tu con i rosari, le preghiere, e adesso ad incazzarti perchè non puoi accedere alla greppia, secondo me vi dovrebbero mandare tutti in miniera,tanto per cominciare per almeno 2 anni filati , li a provare cosa vuol dire il lavoro, e poi ma solo dopo questa esperienza darvi la possibilità di andarvi a mettere il vostro culo sulla potrona, e forse allora avreste i TITOLI per parlare di fatica e via discorrendo.

SCUSAMI SE SONO STATO UN PO' DURO, MA, SECONDO ME , IN ITALIA SIAMO TROPPO ARRENDEVOLI, SE FOSSIMO IN UN PAESE NORMALE PROBABILMENTE PER MOLTI DI VOI LA CARRIERA POLITICA SAREBBE MOLTO MENO APPETIBILE, IN QUANTO MOLTO MENO REMUNERATIVA E MOLTO PIU’ COMPLESSA.TI SALUTO

============

PS : ma l'altro simpatizzante renziano,Gianrico Carofiglio,  il senatore magistrato e scrittore (di lui ho letto tutte le sue pubblicazioni ), è stato escluso dalla lista PD oppure no ?

 

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I TRENI DI SILVIO MUSSOLINI

28 Gennaio 2013 , Scritto da CARANAS Con tag #SATIRA UMORISMO COLTO

 

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Berlusconi e Tremonti sapevano: «rapporto n. 460/2009 – Revisione sul processo di finanza proprietaria del Gruppo Monte Paschi effettuata dal 5 agosto al 30 settembre 2009».

27 Gennaio 2013 , Scritto da CARANAS Con tag #POLITICA

Dentro il Montepaschi un hedge fund fuori controllo

Lorenzo Dilena

Esclusivo. Il rapporto interno di fine 2009 che lanciava l’allarme sulla finanza di Mps rimasto ignorato. Gli investimenti speculativi della banca hanno continuato ad aumentare fino a tutto il 2011. I dettagli di “Nota Italia”. E il verbale Bankitalia con le osservazioni su Nomura, Deutsche Bank e Santorini.

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                                 Giuliano Amato e Giuseppe Mussari (foto Imago)

23 Gennaio 2013 - 19:00

«Rapporto n. 460/2009 – Revisione sul processo di finanza proprietaria del Gruppo Montepaschi effettuata dal 5 agosto al 30 settembre 2009». In questo documento interno ottenuto da Linkiesta, c’era già la fotografia di quello che Mps era diventata: “un hedge fund di fatto” da 24,89 miliardi di euro, con una banca intorno. Al di fuori di ogni controllo. A tal punto che, nonostante il rapporto fosse sul tavolo del consiglio di amministrazione del 14 gennaio successivo, nessuno bloccò la crescita del «Portafoglio titoli e derivati di proprietà del Gruppo»: era questo il rassicurante nome con cui l’hedge fund di fatto operava all’interno della banca senese.

 

Così gli investimenti speculativi sono lievitati fino ai 38 miliardi di euro, evidenziati dal bilancio 2011, senza che le ristrutturazioni su alcune di queste operazioni, come quelle sui veicoli Alexandria e Santorini, risolvessero il problema, ma anzi aggravandolo. La poltica di investimenti era aggressiva. Si è speculato su tutto: pure sull’Italia. Tramite veicoli di finanza strutturata, Mps garantiva la solvibilità del Tesoro italiano. Una struttura, nota un esperto di derivati sentito da Linkiesta, apparentemente senza senso: «Nessuno comprerebbe protezione su un titolo sovrano da una banca sotto giurisdizione dell’emittente sovrano». Eppure così è stato, anche se oggi è il Tesoro a salvare Mps con un prestito da 3,9 miliardi di euro.

L’operazione, battezzata “Nota Italia”, aveva un valore nominale di 500 milioni e scadenza nel 2037, ed era collegata a un veicolo finanziario irlandese, Corsair Finance, messo su da Jp Morgan. Proprio stasera, la banca presieduta da Alessandro Profumo ha comunicato di «aver recentemente ristrutturato tale investimento mediante l’eliminazione della sua componente derivativa legata al rischio sovrano Italia e che, a seguito della chiusura del derivato, la rimanente parte  dell’investimento iniziale rimane correttamente classificata tra i Loans and Receivables».

Un allegato del rapporto 460/2009 spiega cosa è Nota Italia:

«L’operazione in oggetto appartiene alla famiglia delle cartolarizzazioni sintetiche “credit link note”. In breve, la posizione consiste nella vendita di protezione sui titoli emessi dalla Repubblica Italiana con scadenza 2037 verso un rendimento pari all’Euribor a 3 mesi + 25 punti base. L’investimento è articolato nel modo seguente:

- la società veicolo emette le note, le quali sono sottoscritte dalla banca;

-la società veicolo investe le risorse finanziarie raccolte con l’emissione delle note acquistando un titolo con rating AAA (Corsair a tasso variabile scadenza a febbraio 2037), il quale rappresenta il collaterale dell’operazione e vende protezione sul nome Italia, attraverso un credit default swap. Infine, considerando che il collaterale è in dollari, il veicolo copre il rischio di cambio sottoscrivendo un cross currency swap».

Fonte: Mps, Rapporto n. 460/2009, allegato 6

Quanto ha reso «Nota Italia»? In attesa di spiegazioni ufficiali da parte della banca, che ha promesso chiarimenti «entro la prima metà del mese di febbraio»,  vale la pena di rileggere quello che veniva scritto nel rapporto 460/2009, che porta la firma di Andrea Furlani e di altri sette revisori del Servizio audit rischi.

«In merito alla redditività dell’investimento, tenuto conto che attualmente il Btp con scadenza 2037 ha un rendimento lordo pari al 5% circa, il margine finanziario dell’operazione risulta scarso, considerato che attualmente l’Euribor 3 mesi ha una quotazione pari allo 0,74%, per cui se si somma lo spread di +25 basis point, l’operazione ha attualmente un rendimento inferiore all’1 per cento.

In conclusione, se l’Area finanza avesse investito direttamente sul Btp con scadenza 2037 anziché entrare nell’operazione Nota Italia, la reddività sarebbe stata maggiore del 400%. Inoltre, l’investimento diretto sui Btp avrebbe limitato anche i rischi di credito assunti, visto che il collaterale dell’operazione è rappresentato da un titolo emesso dalla controparte Jp Morgan e, di conseguenza, la banca ha assunto il rischio di credito di quest’ultima, il cui spread creditizio nell’ultimo anno è stato quasi sempre superiore a quello dell’Italia».

Fonte: Mps, Rapporto n. 460/2009, allegato 6

In quel momento la sola Area finanza – guidata da Gianluca Baldassari, che lascia la banca a marzo 2012, due mesi dopo l’arrivo dell’attuale amministratore delegato Fabrizio Viola – aveva investito 1,71 miliardi di euro in titoli strutturati di ogni genere: Abs, Cdo, Cdo Squared, Cdo Cub, Cdo di Abs, Credit spread linked, Synthetic Loan Cdo, Credit link note of Special purpose entity, e poi Spi-Synthetic portfolio insurance e Cppi-Constant proportion porftolio insurance. Alla data del 30 settembre il valore di mercato di tutti questi strumenti era però inferiore di oltre 200 milioni (1,48 miliardi). 

Nei documenti messi a disposizione degli amministratori, sindaci e revisori, c’è anche un cenno alla ristrutturazione di Alexandria, un Cdo-squared sottoscritto  per 400 milioni di euro, prima ancora che Mussari fosse nominato presidente di Mps «Per quanto riguarda invece la posizione Alexandria detenuta nei portafogli delle filiali estere, la verifica eseguita ha evidenziato un miglioramento gestionale del merito creditizio espresso dal mercato; tale variazione è connessa ad una rimodulazione del sottostante effettuata nel corso dell’ultimo trimestre», si legge. Dai verbali del cda del 14 gennaio 2010, che Linkiesta ha potuto consultare, non risulta che gli amministratori o i sindaci abbiano sollevato domande specifiche su Alexandria e sulla relativa ristrutturazione.

Leggi il resto: http://www.linkiesta.it/mps-un-hedge-fund-fuori-controllo#ixzz2JAV2LozB

 

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Imputati o condannati che saranno eletti : Udc e Pdl in testa

27 Gennaio 2013 , Scritto da CARANAS Con tag #POLITICA

La soglia stabilita è quella del rinvio a giudizio: nell’analisi sono stati quindi presi in considerazione solo i candidati che hanno raggiunto lo status di imputato e che non ne sono usciti assolti (la prescrizione non è stata considerata come assoluzione). Salvi, quindi, i candidati che sono «soltanto» indagati.

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La fotografia scattata assegna il «primato» a due partiti, in base al metodo con cui viene effettuata la graduatoria. Considerando Udc, Fli e Lista Monti come un unico gruppo (al Senato si presentano sotto lo stesso simbolo), il partito con il tasso più alto di candidati con guai giudiziari è il Pdl (5%), seguito a brevissima distanza dalla Lega (4,8%), con la coalizione che sostiene il Professore all’1,4% e il Pd a 0,8%. Massima pulizia (secondo i parametri sopra spiegati) per gli altri partiti che dovrebbero eleggere deputati o senatori, vale a dire Sel, Rivoluzione Civile, Movimento Cinque Stelle e Fratelli d’Italia. Se andiamo invece a separare i tre partiti del centro, emerge chiaramente come gli unici candidati «con macchia» della coalizione siano tutti dell’Udc: vale a dire il 7,7% di quelli che saranno eletti in Parlamento.

(f.La Stampa.it)  

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Essere bambini al tempo della Shoah

26 Gennaio 2013 , Scritto da CARANAS Con tag #SHOAH

Adolf Hitler e i bambini. La questione della razza, i lager, l’educazione del perfetto nazista.

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Mentre accarezza testoline bionde davanti alle macchine da presa, Hitler polverizza l’idea moderna di infanzia come età incolpevole da proteggere e preservare. Dal 1933 i piccoli ebrei tedeschi non sono accettati a scuola se non nella misura del l’1,5% della popolazione "ariana" e spesso vengono isolati e aggrediti dai compagni; con la guerra non possono più frequentare neppure le scuole ebraiche. Circa due milioni di bambini ebrei vennero uccisi in tutte le tappe dello sterminio - a Varsavia solo fra l’agosto e il dicembre 1941 morirono in 2400 sotto i 13 anni. Nei lager i bambini erano le prime vittime delle camere a gas, erano piccoli lavoratori coatti, cavie per gli esperimenti "scientifici", oggetto di piacere per i "kapo"". Non se la passano meglio piccoli zingari e politici (figli degli esuli spagnoli o piccoli resistenti).

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Ma erano vittime anche i bambini tedeschi. Non solo i 5000 sterminati nel corso dell’operazione Eutanasia e le decine di migliaia di quattordicenni e quindicenni arruolati negli ultimi mesi di guerra. Nelle scuole trasformate in fortezze ideologiche, milioni si scolari e di scolare erano inquadrati nelle organizzazioni di regime. I maschi, che a 10 anni giurano solennemente di dare la vita per "il salvatore della patria", vennero educati a combattere e a morire sorridendo, le femmine a diventare disciplinate incubatrici della razza, pronte in futuro a far sterilizzare un figlio imperfetto.

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Per i primi, addestramento militare e parate, per le seconde "eugenetica" e "scienza della razza"; per tutti molta ginnastica e indottrinamento, poca istruzione che "debilita la mente e paralizza le energie volitive".

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Tristissima la sorte dei bambini dell’operazione Lebensborne, una rete di cliniche-asili-prigione aperte in Germania per far partorire le "ariane" non sposate; con la guerra, il Lebensborne si estese all’Europa occupata come strumento di germanizzare i bambini "razzialmente pregiati" di altri paesi, che vennero rastrellati nelle scuole, negli orfanotrofi o per strada, a volte presi dai Lager e poi affidati all’organizzazione stessa o dati in adozione a coppie tedesche. Erano circa 200.000 piccoli tedeschi e ucraini, scelti per gli occhi azzurri e i capelli biondi, condannati allo sradicamento assoluto in cambio di un futuro tedesco in una famiglia, in una scuola, in un esercito tedeschi. Distrutti i documenti anagrafici, eliminato ogni legame, dopo la guerra i più resteranno con i parenti adottivi, spesso disprezzati come "figli della colpa e stranieri in patria" .

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