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Blog  di Caranas

FINALMENTE IL MARE DI FUSCALDO E' RITORNATO AD ESSERE PULITISSIMO

30 Luglio 2010 , Scritto da CARANAS Con tag #FUSCALDO

AVVISO PER I NAVIGANTI : OGGI 30 LUGLIO 2010 , IL MARE DI FUSCALDO E' RITORNATO PULITISSIMO!

 

A dimostrazione,  pubblicherò nei prossimi giorni alcune foto del nostro bellissimo mare. Oggi abbiamo visto anche uno splendido grande delfino divertirsi nelle acque a 50 metri dalla spiaggia!

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PROSPETTIVE D’OGGI

30 Luglio 2010 , Scritto da CARANAS Con tag #POLITICA

 

Mister B alle corde 

 

                                                                                              di Caranas 

 

 

  silvio-berlusconi_03.jpg

  

 

Finalmente chiarezza per moltissimi italiani. Non è un complimento a Berlusconi per aver cacciato Fini dal Pdl , al contrario. Mister B che non è mai stato un politico puro, ha commesso un errore politico gravissimo che per nostra fortuna ci dovrebbe rendere buona parte della libertà tolta negli ultimi anni. Sono 33 e vigileranno alla faccia di Feltri, Ferrara , Minchiolini e Belpietro. Berlusconi non sa mediare è risaputo, ed ora non potrà più farlo neanche dall’interno del suo partito. Errore doppio quindi.  Nasce il gruppo finiano "Futuro e libertà" liberaldemocratico, che però non lascia la maggioranza. La mediazione potrà avvenire pubblicamente, in parlamento, e sfociare in aperto dissenso. Fini ha chiarito che sceglierà di volta in volta come comportarsi: voterà sì solo se Berlusconi seguirà il programma, altrimenti voterà no. Un  Fini arbitro ci voleva, vista l’assenza di comunisti e post-comunisti nel parlamento (con qualche misera eccezione, ma tanto questi non hanno capito che essere comunista oggi è sentire i bisogni dell’altro) . E' la conseguenza del rifiuto, da parte di Berlusconi, dell'appello alla pacificazione lanciato da Fini sul Foglio diretto da Ferrara. Fini di conseguenza si trova ora  ad essere presidente della Camera ma anche supervisore del presidente del consiglio. Fini ne esce rafforzato enormemente e nel  suo ruolo,  il potere raddoppia potendo dominare la coalizione grazie alla sua carica di presidente della Camera che gli permette di  dirigere i lavori. Cosa farà ora Piercasinando? Si è detto vicino a Fini, come interlocutore privilegiato. Berlusconi avrà il  pretesto per tornare alle urne con questa legge elettorale ? Perché le posizioni della sinistra vengono spiegate ora al TG 2 da D’Alema? Che fine ha fatto Bersani?  Ci conviene un governo di transizione "che affronti la crisi sociale ed economica e consenta una nuova legge elettorale"? Una cosa è certa : l’egemonia culturale della Lega  complicherà ancora di più la vita del premier e l’Italia rischierà ancora di più di spaccarsi in due.

 

 

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IO E LA 'NDRANGHETA

30 Luglio 2010 , Scritto da CARANAS

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Io e la ‘ndrangheta, racconto esclusivo
sui padrini che comandano in Lombardia

A una settimana dal maxi blitz contro le cosche, ilfattoquotidiano.it propone una clamorosa video-inchiesta sulla presenza dei padrini al Nord

Questa è la storia di cinquecento cristiani. Questa è la storia della ‘ndrangheta in Lombardia. E’ il passato prossimo e soprattutto il futuro della mafia più potente e ricca del mondo che a Milano è cresciuta e ha messo radici aggredendo con i propri tentacoli paesi e province. Venti gruppi criminali disseminati per l’intero territtorio lombardo. Ogni paese un capo locale, sotto di lui un piccolo esercito di luogotenenti, killer e trafficanti. In cima il big boss e una camera di regia per gestire gli affari e mediare i rapporti con i politici. Locali e non solo. Circa 130 comuni controllati solo nella zona del Pavese. Un catino enorme di voti e preferenze. Da barattere in cambio di appalti, protezioni, favori. Il tutto con l’assenso della classe dirigente lombarda, politica e imprenditoriale.

Un quadro a tinte foschissime raccontato fotogramma dopo fotogramma in questa clamorosa video-inchiesta. Spartizione del territorio, summit di mafia tra carciofi e melanzane, business, relazioni istituzionali. Tutto scorre nelle parole di un imprenditore che per anni ha vissuto fianco a fianco con i boss fino a diventarne vittima sacrificale e sacrificabile.

Ecco, allora, gli orti di Quarto Oggiaro, fortino blindatisismo dove “i compari” si siedono a tavola per discutere. E tra una mangiata e l’altra, si organizzano omicidi e spedizioni punitve. Qui si ritrova la macelleria mafiosa. Qui ci siamo stati e abbiamo filmato.

Sopra i gregari ci sono i boss. E tra i capi spunta il nome di Vincenzo Mandalari, capo di Bollate e membro, con Carmelo Novella, del direttivo Lombardo. Talmente potente da permettersi di organizzare una lista elettorale per far cadere un sindaco scomodo e non gradito. E con lui Rocco Ascone, il fidato bracciodestro che gestisce l’affare delle cave e del traffico di rifiuti tossici. Anche qui siamo andati e abbiamo filmato. Anche grazie all’aiuto di Frediano Manzi, presidente dell’associazione Sos Racket e usura.

E poi c’è la grande torta del movimento terra che assieme ricicla denaro, ne fa guadagnare di pulito e controlla il territorio attraverso i cantieri. L’edilizia, infatti, non solo è la porta per gli appalti delle grandi opere pubbliche, ma è anche la chiave per entrare nelle stanze della politica.

Politica che da qui ai prossimi anni si chiama Expo 2015. Ed è qui che questa storia criminale con morti ammazzati e fatti sparire, si trasforma in una storia di prestanome e colletti bianchi. Avvocati, ad esempio, che hanno ricevuto l’incarico di raccogliere e distribuire i lavori, di contare e chiamare a rapporto qelle persone “avvicinabili” che in cambio di una percentuale si mettono alla testa di imprese pulite solo in apparenza.

Questi i fatti. Per le opinioni bisogna chiedere ai politici lombardi. Che però a quasi una settimana dal maxi blitz tra Lombardia e Calabria, non parlano e si chiudono dietro a un silenzio che puzza molto di omertà

di Lorenzo Galeazzi e Davide Milosa
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DIECI ORE DI RESA DEI CONTI

30 Luglio 2010 , Scritto da CARANAS

 

 

 

logo-big-beta-copia-1.gifDieci ore di resa dei conti
Tra i corridoi della Camera

Bee-ep, bee-ep, bee-ep. bee-ep! E alla fine arriva il grande giorno della resa dei conti, con l’aria dei grandi eventi, il cicalino che suona per chiamare al voto i deputati, l’aula che ribolle, il giardino che si affolla di capannelli, e i grandi leader che sfilano come saette. Arriva il grande giorno della resa dei conti con i tamburi che rullano, i domatori che brandiscono cerchi di fuoco, e i finiani che se ne vanno dal Pdl, un popolo in diaspora, costretti a formare un nuovo gruppo da un documento che Silvio Berlusconi ha voluto duro, durissimo, spietato: sospensione per tre di loro (con in testa Italo Bocchino) e dura reprimenda per il presidente della Camera. Curiosa, la politica: il documento ancora non c’è, anzi, è in fase di scrittura, ma tutti ne parlano, tutti lo pesano, lo valutano.
I boatos dicono che fino all’ultimo le colombe dell’entourage hanno consigliato a Berlusconi di essere prudente o magnanimo. E che lui non ne ha voluto sapere: “Li voglio fuori!”. Ha vinto la linea dei falchi, come Giorgio Stracquadanio, l’uomo del Predellino, che ieri passeggiava per il Transatlantico serafico e ieratico: “Io a Berlusconi ho dato un solo consiglio: se vuoi che il centrodestra si salvi devi espellere il tumore dal corpo del Pdl”. Solo che i finiani resteranno nella maggioranza, numericamente pesanti, e quindi essenziali. Bocchino, che di tutta l’operazione è stato uno dei principali registi, arriva anche lui tranquillo, come se andasse ad una scampagnata tenendo per mano le due figlie: “Hanno voluto esserci, vengono in ufficio al gruppo”. Che cosa succede? “In realtà è semplice: se nel documento ci sarà una sola parola di censura per Fini noi faremo un nostro gruppo, autonomo, nel centrodestra, e – a parte la fiducia – contratteremo il nostro sostegno sui singoli temi”.
Un altro gruppo di maggioranza come la Lega o come l’Mpa di Lombardo. Ma al premier conviene? Non sono in pochi ad essere scettici su questo. Ad esempio Marcello De Angelis, uno dei cervelli della corrente alemanniana, uno che sta a metà fra i seguaci del presidente della Camera e gli ortodossi del Pdl: “Io non andrò a fare il gruppo – spiega – ma questa via disciplinare finisce per rafforzare Fini. Sono partiti con l’idea che nessuno lo avrebbe seguito, adesso c’è il dubbio che altri potrebbero seguirlo”.
E infatti, per tutto il pomeriggio ci si chiede se questa cronaca di una morte annunciata possa prevedere un altro copione, un colpo di scena. De Angelis aspetta novità da Niccolò Ghedini che fa la spola tra Berlusconi e l’aula. Parla anche Alessandra Mussolini, un’altra che resterebbe nel Pdl: “Per me Fini è la mamma e Berlusconi il papà. Però devo dire che questa divisione è una follia, ci indebolisce tutti”: Dà anche le percentuali, a La Zanzara: “La colpa è al 60% di Berlusconi e al 40 di Fini”. Su un divanetto c’è Enzo Raisi, un altro della lista nera. Gli chiedi se saranno davvero in trenta a seguire Fini. Lui si mette a battere l’appello sulla punta delle dita: “Io, Granata, Lo Presti, Barbareschi, Menia, che è amico di Fini e anche se ha dei dubbi ci sarà perché è una bella persona, Briguglio, Della Vedova…”. Ancora Bocchino: “Ci sono dei nomi che teniamo coperti: avrete delle sorprese”. Nel giardinetto Flavia Perina fumatrice accanita sospira: “Non capisco la vostra sorpresa. Ma capisco quella dei berlusconiani nello scoprire che ci sono persone che non sono politicamente in vendita. Abbiamo una cultura politica, sappiamo farla”.
Arriva Gianfranco Paglia, l’ex parà in sedia a rotelle: “Perché vado? Semplice, perché non è un tradimento: restiamo nella maggioranza”. Adolfo Urso, che parla su un divanetto ad Anna La Rosa: “L’unica sorpresa possibile è se ci sarà una conciliazione. Io tifo per una conciliazione”. Anche lui è pronto a fare il gruppo? Sorriso sornione: “Saremo in 35… Alla cena di Barbareschi questa sera”. Ci gioca su, il viceministro. Ma mica tanto: Berlusconi al compleanno di Rotondi, lui alla cena dei ribelli. E Raisi: “Ma perché tutti questi conti? Guardate chi sorride. Cioè noi”. Però c’è anche qualcun altro che sorride nel giardinetto. È Pier Ferdinando Casini, seduto su una panchina e circondato dai suoi. C’è Savino Pezzotta che inveisce contro Marchionne, c’è Angelo Sanza che dice, come se confessasse un peccatuccio: “Pier, ho fatto un comunicato pro Vendola…”. Casini li prende in giro: “Purtroppo, al contrario di Berlusconi, non ho più io i probiviri. Non vi posso espellere”. Ma ride sotto i baffi, Casini, perché la nascita del nuovo partito fa crescere il valore del suo gruppo parlamentare.
È vero che il premier ha incontrato i centristi con il mal di pancia: Tanoni, la Melchiorre, persino Villari. Ma questo piccolo calciomercato – e nel centrodestra lo sanno tutti – non tiene in piedi un governo. Allora glielo chiedi a Casini: “A novembre entrate nella maggioranza?”. Sorride: “Sei pazzo? A novembre facciamo il governissimo”. E intanto – bee-ep, bee-p – si vota, c’è da nominare Vietti al Csm, ed ecco anche lui, con la pochette in tasca, nel crocchio dell’Udc. Arriva Giancarlo Lehner, fedelissimo berlusconiano, e la butta lì: “Ragazzi, non avete capito nulla: questi qui, quando li cacciamo fuori, si dissolvono”.
Sarà. Ma se nasce un gruppo parlamentare di 33 persone, con quattro sottosegretari, un ministro e un presidente della Camera peserà eccome. Infatti persino Andrea Ronchi, titubante fino all’ultimo, ha messo la sua firma preventiva. Come restare nel Pdl se ci fossero provvedimenti disciplinari? Come abbandonare Fini? E come sopravvivere in un partito monarchico? Bocchino allarga le braccia: “In realtà è stata proprio questa tentazione monarchica a farci raccogliere consensi”. Il giorno vola, alle nove arriva il documento dei berlusconiani, si arriva alla resa dei conti con i falchi che vincono e le colombe azzurre che si domandano se alla fine il Cavaliere non abbia regalato un partito a Fini con un errore politico. Bee-ep, Bee-ep, bee-ep.

dal Fatto Quotidiano del 30 luglio 2010
 
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DIRETTA TG - DAL CANILE DELLA LIBERTA'

30 Luglio 2010 , Scritto da CARANAS

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NOI SUD

30 Luglio 2010 , Scritto da CARANAS

 
Governo: Lombardo, o ci sara' una svolta o ci sara' nostra azione
 30 luglio, ore 18:53
Roma, 30 lug. - (Adnkronos) - "Durante il nostro consiglio generale abbiamo deliberato un patto con il gruppo Noi sud della senatrice Poli Bortone. Questa federazione si inserisce lungo un percorso che vuole vedere convergere piu' movimenti in un'unica realta' politica. Ci avviciniamo al centocinquantesimo anno dell'unita' d'Italia e il divario tra nord e sud e' sempre piu' evidente. Vogliamo che il sud faccia passi avanti e per tale ragione abbiamo stretto questo patto". Lo ha detto Raffaele Lombardo, presidente della regione Sicilia e leader del Movimento per l'autonomia, in una conferenza stampa.
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NON E' UN POETA SANTO

30 Luglio 2010 , Scritto da CARANAS

Bondi e le violenze familiari alla moglie
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Lo sapevo, lo sentivo che non era un santo, una questione d'istinto. Questo losco figuro scrive poesie, si batte il petto, si fa fotografare mentre prega, e a casa? Leggete cosa dice la ex moglie, che è scappata da lui a gambe levate...


'Mio marito Bondi mi picchiava'
di Adriano Botta

Le botte. I tradimenti in pubblico. Le inadempienze col figlio. E la brama di potere indifferente a qualsiasi ideologia. Sono le accuse dell'ex moglie, in un'intervista rilasciata a un settimanale rosa.

Il ministro della Cultura Sandro Bondi "è un uomo che ha sempre cercato solo il potere. Se glielo avessero offerto a sinistra, sarebbe tornato lì". Ma è anche una persona con problemi psicologici, "per tutta la vita succube dei genitori e adesso della nuova compagna" (la deputata del Pdl Manuela Repetti) dopo essere stato un marito infedele e violento, oltre che (tuttora) un padre assente.

A lanciare queste accuse in un'intervista alla giornalista Marianna Aprile di 'Novella 2000' è l'ex moglie del ministro, Maria Gabriella Podestà, 52 anni, che si è sposata con Bondi nel '94 (ma erano compagni di classe molti anni prima, a Villafranca, in Lunigiana) e da cui si è da poco separata legalmente, ancora in attesa di divorzio.

'Sono incazzata nera', premette l'ex signora Bondi all'inizio della chiacchierata e il seguito, in effetti, dimostra che è vero.

Secondo la Podestà, nei primi anni Bondi è stato un buon marito, anche se per diverso tempo si sarebbe fatto mantenere da lei non avendo uno stipendio. Poi, qualche anno dopo, la svolta, che secondo l'ex moglie coincide con il trasferimento ad Arcore, quando Bondi decide di votarsi a Berlusconi. Da quel giorno, dice la Podestà, "mi metteva sotto il naso indizi di storie coniugali, come gli scontrini dello Chanel numero 5 che regalava alle sue amiche". Fino al momento in cui avrebbe addirittura portato la moglie in vacanza a casa di una sua amante, con tanto di tradimento notturno scoperto in flagranza.

Dall'autunno del 1998, secondo l'ex moglie del ministro, le cose sarebbero precipitate, con tanto di violenze domestiche, schiaffi e punizioni.

Successivamente, dice la Podestà, Bondi avrebbe addirittura avuto di fatto due vite parallele: una a Roma con la Repetti e "una con noi nel week end, quando faceva finta di stare nella famigliola modello, perché lui vuole dare sempre un'immagine perfetta di sè".

Infine, il capitolo del figlio che Podestà e Bondi hanno avuto prima della rottura: secondo l'ex moglie, il ministro l'avrebbe sempre trascurato ed è inadempiente anche dal punto di vista legale, perché ignorerebbe i termini di frequentazione stabiliti in sede di separazione. Sempre secondo la Podestà, al momento sono oltre due mesi che Bondi non vede il figlio e si farebbe vivo solo con qualche sms.

Per quanto riguarda l'attività politica del marito, Podestà parla di un uomo interessato solo al potere ("lo ha sempre cercato"), che vive in una totale sudditanza verso Berlusconi ("Per questo mi aveva portato a vivere in quell'orribile appartamento di Arcore") e gelosissimo di Maria Vittoria Brambilla, al punto da cadere in depressione quando si era parlato di lei come coordinatrice di Forza Italia. Tuttavia, secondo l'ex moglie, in Bondi non ci sarebbe alcun ideale, perché "se gli avessero offerto il potere quelli di sinistra sarebbe ritornato lì". Infine, una nota velenosa anche sulle poesie di cui il ministro è autore: "Non sono spontanee e non mi sono mai piaciute...".
da art.21 cost. Notizie
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FUTURO E LIBERTA' PER L'ITALIA

30 Luglio 2010 , Scritto da CARANAS

ROMA (Reuters) - E' stata ufficialmente comunicata in aula alla Camera la nascita del gruppo dei finiani, "Futuro e libertà per l'Italia". 

 

A darne l'annuncio è stato il vicepresidente Maurizio Lupi, che ha letto i nomi di 33 deputati che vi hanno aderito, senza menzionare il presidente Gianfranco Fini, il suo fondatore.

 

Ecco la lista letta da Lupi: Enzo Raisi, Italo Bocchino, Luca Barbareschi, Maria Grazia Siliquini, Benedetto Della Vedova, Angela Napoli, Francesco Proietti Cosimi, Aldo Di Biagio, Francesco Divella, Claudio Barbaro, Antonio Bonfiglio, Giuseppe Scalia, Antonino Lo Presti, Flavia Perina, Fabio Granata, Carmelo Briguglio, Giorgio Conte, Luca Bellotti, Alessandro Ruben, Andrea Ronchi, Donato Lamorte, Giulia Bongiorno, Catia Polidori, Carmine Patarino, Giulia Cosenza, Silvano Moffa, Mirko Tremaglia, Adolfo Urso, Roberto Menia, Giuseppe Consolo, Giuseppe Angeli, Souad Sbai e Gianfranco Paglia.

 

Lupi ha anche detto che, in attesa che i deputati nominino il presidente e gli altri organi, la direzione del gruppo è affidata a Conte.

 

Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia

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CHI DORME NON PIGLIA PESCI

25 Luglio 2010 , Scritto da CARANAS Con tag #POLITICA

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Non avrai altro Silvio all’infuori di me

23 Luglio 2010 , Scritto da CARANAS

Posted: 23 luglio 2010 by marilouise

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Basta, ma basta sul serio.

Operazione memoria sul web, un corno. Qua siamo al lavaggio del cervello con le sue, di chiacchiere. Coi suoi scleri al vetriolo da pugile messo all’angolo. Quest’uomo,  oltre a Padrone  d’Italia, si crede pure Dio?  Non è più tollerabile che Cesare si permetta di ribaltare la realtà dei fatti. E’ un continuo proiettare sui nemici ciò che lui predica e realizza. Nell’ultimo ventennio ha modificando telegeneticamente il pensiero degli italiani, abusando della Tv pubblica  e privata.  Sta stravolgendo la Democrazia, abusando del suo Potere politico, sta distruggendo un Paese per soddisfare il suo disturbo narcisista. 

Non si può delegittimare il volere del Popolo Sovrano? Ma quale volere! Quello della maggioranza d’italioni creduloni e votanti che ha plagiato con le bufale. Non la maggioranza della popolazione. Il Governo del Disfare in un Paese Anormale.

Non è possibile che quei quattro fantocci all’opposizione non siano in grado di ristabilire le regole.  Sono tutti d’accordo? Allora tutti a casa! Stanno violando tutti la Costituzione: il conflitto d’interessi è uno dei principi fondamentali della Democrazia. Chi ha diversi poteri in mano, non ha il diritto di rappresentare lo Stato:  è ovvio che, avendone altri altrettanto influenti,  dirigerà a suo piacimento e per suo tornaconto la Nazione.  E’ un concetto  cristallino.

E allora perchè Sua Eccellenza non deve rispettarla? Perchè si crede Dio  in terra? NO. E’ un uomo come gli altri. La legge è uguale per tutti, sì o no? Deve farsi processare. Deve farsi intercettare. Deve farsi da parte perchè non ha le carte in regola per sedere su quella Poltrona. Deve smetterla di denigrare la Giustizia, la Stampa e chiunque scopra i suoi loschi altarini. Il Bavaglio ai blogger? Qua l’unico che va imbavagliato è Don Ghepensimì.

E’ un insulto alla Libertà: Non avrai altro Silvio all’infuori di me. Eh, no. Se lo scordi. IrrealityFictionPolitic volge al termine. Tutti i nodi vengono al pettine, prima o poi, compresi quelli dei Capelloni Taroccati. Intanto te la restituiamo noi, la memoria.

 

 

 

PS di Caranas : secondo voi perchè il Corriere della sera ha dedicato un'intera pagina  alla figlia di Berlusconi appena laureata presso l'Università di don Verzè?

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