cucina
Le ricette della domenica
CIAMBELLE DI CARNEVALE e S. Giuseppe ( du vaddru e non solo) c'arrasumiglianu a ri grispeddri.
La ricetta
500 grammi di FARINA ;
due UOVA intere;
un dado di LIEVITO DI BIRRA ;
400 grammi di PATATE BOLLITE passate allo schiacciapatate;
un cucchiaio colmo di ZUCCHERO;
400 grammi di RICOTTA.
IMPASTARE gli ingredienti senza acqua (l'impasto deve risultare morbido) FARE DEI PANETTI di poco più piccoli di un pugno e LASCIARLI LIEVITARE sullo spianatoio coperti da un telo ed un panno di lana per il tempo necessario (variabile secondo temperatura ambiente : estate 15 minuti ; inverno anche 2 ore) .
A lievitatura ultimata FRIGGERE il abbondante olio bollente (ricavare le ciambelle al momento di friggere).
Inzuccherare a volontà-
LE PATATE CARIGLIARE DI LUIGI ( senza foto , i vrusciatu a cipuddra e non ho avuto tempo per rifare il tutto)
PER 6 PERSONE
1kg di patate (possibilmente da Sila) se pesano più di un kg è lo stesso –
Un pezzo di gughjulòru (meglio).In mancanza, va bene anche della pancetta stagionata – 300/350 gr.
½ kg di pasta (mezzi occhi di lupo) chiri cannaròzzi chjù gròssi –
2 cipolle rosse (come quelle di tropea) – Olio –
Pelare le patate e tagliarle a cubetti non troppo piccoli
Cuocere le patate in una pentola con abbondante acqua
Mentre le patate cuociono, affettare le due cipolle e tagliare la pancetta o “u gughjulòru” a cubetti - metterli in una padella e coprirli dolio d’oliva - cuocere a fuoco lento –
Quando le patate sono cotte, (vedi che stanno per sfarinarsi) nella stessa acqua con le patate buttare la pasta (ecco perché abbondante acqua) – salare, considerando che la pancetta o “u gughjulòru” sono già salati –
Fare in modo che il soffritto e la cottura della pasta avvengano nello stesso tempo –
Fare attenzione anche a non far bruciacchiare la cipolla. Caso mai, può essere inserita nella padella un po' dopo la pancetta –
Scolare la pasta e patate –
Rimetterla nella pentola e versare sopra il soffritto –
Amalgamare energicamente con un mestolo di legno - soggettiva aggiunta di peperoncino –
Servire e buon appetito
( di Cenzino Ciofi)
Sun t’eni nu pòcu i citrosidina su c…..
Se poi vuoi , fai anche queste polpette Caranas con : zucchine, carne scelta macinata, provoletta da sila,
aggiungi formaggio grana o pecorino e inforna ( per quanto tempo ? Non lo so , sono ancora in forno
comunque 15-20 minuti)
CENA : gaimeddra cu milazzo oppure na 'MBANATA leggera con siero , ricotta e pane raffermo.
RICETTE VELOCI FUSCALDO
PATANE E ALICI NDATIJEDDRA:
A sicundu si l'alici su abboglia o picca, mundati i patane, tagliatili a feddri rutundi e dunatacci na scicandata 'ndra l'acqua vuddrendu ; facitili sculà. Pulizzati e spinati l'alici i crudu e rapitili.
Ndra na tijieddra minditicci na guccia d'ogliu e aggiustati nu sularu i patane; minditacci na picca sali e si vicci piacia na picca i pipi nivuro. Supa i patani aggiustaticci nu sularu d'alici; spanditacci na guccia d'ogliu, na picca petrusinu e aglio tagliati picculi e pani grattato. Continuati i sta manera sularu doppu sularu finiscendu cu sulatu i patane. Aggiungiti na guccia d'acqua e mburnati a tieddra. Quandu ciada stà ndru furnu?... Ndi vuliti c..bip... Jiati a regula... quandu viditi chi patani e u pani grattatu diventanu na picca marrone da vrusciatina e l'acqua s'é asciuttata i cacciati
PATATE E ALICI IN TORTIERA: I base alla quantità delle alici, sbucciate una quantità di patate sufficienti; tagliatele a fette tonde e sbollentatele appena in acqua quindi scolatele. Pulite la alici, togliete la lisca ed apritele a cotolette. Versate un po' d'olio sul fondo di una terrina (che goduria l'italiano !) e sistemate uno strato di patate che regolerete di sale e pepe nero; quindi adagiate sopra uno strato di alici spolverandole con un trito di prezzemolo, aglio e pan grattato ed un filo d'olio. Ripetete i passaggi di cui sopra terminando con lo strato di patate. Aggiungere pochissima acqua bastevole alla cottura. Ponete in forno per 15/20 minuti e non oltre al tempo necessario per la doratura dello strato finale
Bon appetit !
di Cenzino Ciofi
La “frascatula” di Fuscaldo (ricetta)
di Caranas
A 10 anni , mangiando la frascatula non sapevo cosa fosse la polenta conosciuta più tardi al nord.
A Fuscaldo come in altri paesi del circondario, soprattutto nei mesi di febbraio /marzo, quando il freddo penetrava nelle ossa e alla sera il mattone riscaldato ed avvolto in stracci di lana riusciva appena appena a dare tepore ai piedi affondati nelle lenzuola e sotto due o tre coperte ( quelle militari pesavano parecchio), il pranzo si rallegrava talvolta con la frascatula. Un premio , se si pensa che la pasta e fagioli fatta con i resti misti di pasta , veniva invece somministrata a noi ragazzi per punire qualche marachella. Frascatula è un piatto caratteristico e diverso dalla polenta del nord. A Fuscaldo infatti , la frascatula era ( è?) di colore rosa per via del sugo che veniva aggiunto alla farina. Da noi, non veniva cucinata per sopperire alla mancanza di altri generi alimentari dovuta alle precarie condizioni economiche di diverse famiglie, si cucinava per cambiare e per facilità di preparazione e ridotto tempo di cottura e la ricetta rispondeva bene ad eventuali esigenze di immediata disponibilità di cibo. Non lo sapevamo, ma la frascatula era ed è l’equivalente del moderno fast food.
Ingredienti per 6 persone
500 gr. di farina di mais
2.5 lt di acqua
Sale quanto basta
20 gr. Olio di oliva
150 gr. Passata di pomodoro precotta
Formaggio pecorino grattugiato (q.b.)
Preparazione
Mettere a bollire l’acqua con l’olio, il sale e la passata di pomodoro.
A parte, fate bollire due pezzi di salsiccia calabrese fresca ( con pepe e semi di finocchio) aggiungendo all’acqua mezzo bicchiere di passata di pomodoro e un cucchiaio d’olio d’oliva.
Nella pentola più grande , aggiungete al miscuglio bollente di acqua , olio , sale e passata, la farina di mais facendola cadere a pioggia e mescolate con una frusta . Ogni tanto mescolare il contenuto della pentola più piccola con la salsiccia.
Continuate a rimestare con un cucchiaio di legno e lasciate cuocere la frascatula a fuoco lento per almeno 20 minuti aggiungendovi il sugo di passata preparato a parte , prima che l’impasto diventi più o meno denso. Rimestare fino a che il tutto assuma un colore rosa.
Quando avrà raggiunto la giusta consistenza, sistemare la frascatula spalmandola su un tagliere in legno, possibilmente di forma rotonda.
Unite il pecorino e sistemate i pezzetti di salsiccia (uno per ogni porzione ). Piatto da mangiare caldo!
Bon appetit !
Sarde alla beccafico
SARDE ALLA BECCAFICO RICETTA DI CARANAS
Un piatto povero ma buonissimo. Con poco più di due euro prepari un ottimo secondo . Il
connubio di sapori che si mescolano in questo piatto ne fa una pietanza particolarmente saporita, sicuramente da provare. Polpette adatte soprattutto per accompagnare un aperitivo, come una
"tapita" spagnola. Senza esagerare perché le sarde non vanno d’accordo con il colesterolo ( anche se il pesce azzurro contiene l’omega-3 . Quante cose si apprendono seguendo un corso di
volontariato A.V.O.).
Perché a beccafico ? Solo perché assomigliano all’uccello canoro tipo capinera ma senza calotta scura sul capo. I Re Normanni venivano invidiati dai poveri per il loro piatto : “Involtini di
rondinelle in padella”, fu così che i pescatori sostituirono le rondinelle con le sarde (allora la coda non veniva tagliata).
Occorrente : ¼ d’ora di pazienza e volontà, sarde (½ Kg circa) , 1 uovo, pane raffermo, menta , prezzemolo, formaggio grana o pecorino (meglio), poco aglio , sale, pepe nero.
Preparazione
Le sarde vanno squamate, decapitate, diliscate , lavate e aperte a libro. Si prepara poi il ripieno con il pane raffermo messo in ammollo in acqua ( 5 minuti), un uovo, una spruzzata di pecorino grattugiato , pochissimo aglio tritato, due/tre foglie di menta tritate, pepe nero e prezzemolo trito.
Le sarde aperte dovranno essere accoppiate una sull’altra , farcite col ripieno fuscaldese (diverso da quello siciliano per contenuto e forma finale della polpetta) e infarinate.
Le polpette vanno poi fritte in padella con olio di oliva a fuoco medio.
La "Tapita Caranas" è pronta !
GELATI CALABRESI : IL MORETTO DI FUSCALDO
di Caranas
foto : Hobbyfoto Fuscaldo"
“Ccù jurnu da candilora, a vernata è fora” recitava un vecchio detto fuscaldese.
L’inverno sulla costa tirrenica cosentina finiva il 2 febbraio. Negli anni 50 bisognava però aspettare la festa di San Giuseppe per i primi gelati.
Cono semplice al limone 10 lire, il “Moretto” costava invece 50 lire ed era favoloso quello prodotto dalla signora che gestiva il bar “ara cruci”.
I gelati di oggi non sono buoni come allora. Troppi additivi chimici. I “nostri” erano di produzione propria e noi bambini eravamo già felici sentendo il profumo del limone o del cioccolato che si espandeva nella via. “Assù, è pronto?” Il desiderio era grande, in tasca c’erano ancora gli spiccioli di Natale , la festa di San Giuseppe era arrivata e dovevamo aspettare le 11.30 per acquistare il primo gelato dell’anno.
Con questo felliniano amarcord, propongo una nuova ricetta :
MORETTO FUSCALDESE ICE CREAM
Occorrente : 250 gr di gelato, cialde , una manciata di arachidi tritate, cioccolato fondente.
Preparazione :
1) sciogliere i pezzi di cioccolato fino ad ottenere una miscela densa, da far raffreddare ( per una buona aderenza al
gelato) ma non tanto;
2) riempire di gelato la cialda fino a formare una sfera nella parte superiore del cono e guarnirla con i pezzetti delle
arachidi:
3) bagnare il tutto nella cioccolata densa ma non calda ed esporre il cono fuori ( se la temperatura è intorno ai 3-4 gradi), altrimenti in ghiacciaia.
Il Moretto è pronto
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RICETTE VELOCI : PRIMO calabrese
"
i cudinuli "
di caranas
Dopo lunghe discussioni politiche tra amici, al venerdì sera durante le ore ormai piccole, c’è sempre qualcuno che si alza e dice :
« Non so voi, ma a me è venuta fame , che ne dite di un piatto veloce di spaghetti?»
Eccovi allora una ricetta velocissima e ricca di tradizione :
“ spaghetti ‘ncudinuli calabresi “
NB : ‘ncudinuli = minutissimi pesci appena nati (neonata), a volte di consistenza gelatinosa.Quella usata in Calabria appartiene in genere a sarde e sardine. Il nome è una derivazione di “culi – nudi “ che si riferisce appunto ai neonati , con la variazione del “cudi” per riferimento ai pesci.
Occorrente : neonata ( quanto basta a seconda del numero delle persone), sale, prezzemolo fresco, aglio, olio di oliva extravergine , peperoncino calabrese, spaghetti (numero 3). Chi vuole, alla fine potrà aggiungere un pizzico di pan grattato.
foto 1 - preparazione ( questi cudinuli purtroppo sono giapponesi , ma rendono l'idea)
foto 2 - il piatto
Non si accontenteranno e allora tirerete fuori un aggiuntivo preparato in precedenza per l’emergenza : le polpettine di neonata (cudinuli in pastella con uova , farina e sale).
Il tutto bagnato con una bottiglia di “Aglianico del Vulture” ( che mi ricorda tante cose, ora sono astemio). Ė rosso lo so, ma in casa non avete altro e chi lo vuole , se lo beve!
GRISSINI AL VIAGRA CALABRESE
nuova ricetta di Caranas
Siamo in gennaio e fa freddo, occorrono quindi calorie e antibiotici naturali per proteggerci da raffreddori.
Il capsicum , il vero nome scientifico del peperoncino , è usato soprattutto in Etiopia nei vari piatti per inibire colonie di salmonelle e colibacilli diffusi in quelle zone. Col peperoncino si modifica la flora intestinale, il cibo si digerisce meglio e si potenzia il proprio sistema immunitario. Non solo, il peperoncino ha altissime proprietà vasodilatatorie e combatte il colesterolo alto, ha poteri decongestionanti e la capsaicina, quella però dei peperoncini a ciliegia calabresi, non del pepe comune, ha funzione antiossidante. Contenendo la vitamina E , migliora la circolazione del sangue e quindi aumenta l’afflusso di sangue ai genitali con conseguente aumento della potenza sessuale.
Controindicazioni : chi ha un valore del PSA alto (indice di prostata ingrossata) non lo usi ! Vale anche per chi ha ulcere e soffre di gastrite.
Peperoncino calabrese e cioccolata , una bella accoppiata ( non in presenza di emorroidi).
La ricetta
Occorrono : grissini, due ciliegine di peperoncino calabrese, 250 gr. Di cioccolato fondente.
Fase 1 – riduco quasi in polvere il peperoncino utilizzando un normale frullatore
Fase 2 – in un pentolino metto i pezzi di cioccolata con pochissimo latte ( fiamma altezza media)
Fase 3- quando la cioccolata è sciolta , verso la polvere di peperoncino e mescolo il tutto fino ad
ottenere una miscela densa
Fase 4- immergo i grissini nella miscela e successivamente li metto a raffreddare in un
sostegno creato appositamente con un cartoncino
Fase 5- I bastoncini al viagra calabrese sono pronti.
A questo punto il mio amico G ( assistente chef) suggerisce di concludere in modo provocatoriamente scherzoso : “ se non funzionano per via orale, ripetere per additivo la frase celebre di Totò : < se le cose vere le mettiamo di qua, quelle supposte dove le mettiamo?>”
Perdonate la sconceria.
Un piatto molto molto piccante… anzi calabrese, quasi messicano
Il chili alla calabrotexana
di Caranas
Il peperoncino si sa è tipico della cucina calabrese , una vera delizia su alcune pietanze.
Si distingue dal peperone dolce per il più alto contenuto di capsicina (parolaccia scientifica ) la sostanza che lo rende piccante. Non voglio qui dissertare sulla sua storia perché voglio proporvi una ricetta “da single” sperimentata durante gli anni duri della contestazione. Allora preparavamo piatti poveri, fagioli alla Terence Hill, più tardi sperimentando peperoncino , carne, pancetta e cipolla , scoprimmo la somiglianza con un piatto già esistente : “il chili alla texana”. Nota : il peperoncino era usato già 5500 anni a.C. A noi e arrivato tramite don Cristoforo Colombo. I peperoncini più piccanti sono i cosiddetti “diavulicchi” calabresi di forma conica e lunghi solo due cm.
Ed ora la ricetta :
A) frullate insieme 2 spicchi di aglio, 2 diavulicchi, 1 peperone piccante medio, 1 peperoncino verde piccante fresco (quelli dei frijarielli), 2 peperoncini dolci, 1 cucchiaio di cumino.
B) Man mano unite olio di oliva fino ad ottenere una pasta su cui aggiungerete un cucchiaio di paprika.
C) Tagliate 700 grammi di polpa di manzo a cubetti di 3-4 cm di lato
D) Bucherellate con la punta di un coltello i cubetti di manzo e mischiate il tutto nella pasta piccante preparata in precedenza
E) Riponete il preparato in frigorifero e lasciatelo riposare per due o tre ore ( più ci sta , meglio è – max comunque 5 ore)
F) Fate fondere in un tegame 130 gr di pancetta dolce e aggiungete la carne che ha riposato in frigo
G) Quando è rosolata bene unite una cipolla (meglio se di Tropea) tritata fine e lasciatela appassire
H) A questo punto versate 500 gr di pomodori da salsa strizzati (e mondati dai semi fastidiosi), un peperone rosso dolce tagliato a dadini e aggiungete un pizzico di maggiorana e due foglie piccole di lauro (alloro)
I) Fate cuocere per circa due ore a fuoco lento utilizzando ogni tanto, un cucchiaio di legno per rimestare .
Servire infine in ciotole di terracotta