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Blog  di Caranas

politica

Il Duce, le donne e l’Hormovin

2 Giugno 2012 , Scritto da CARANAS Con tag #POLITICA

Benito Mussolini non era bello, non era snello e neppure alto.

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Non aveva un portamento elegante e non presentava una sola di quelle particolari caratteristiche che normalmenteaffascinano il pubblico. Eppure «una gran massa di italiani visse in una sorta di simbiosi psicologica col suo corpo, desiderandolo nella componente femminile, sognando di essere come lui in quella maschile».

 

Il sesso come simbolo del potere politico. Anche così il duce ha incarnato il mito della potenza nell’Italia fascista. È la tesi di fondo del bel saggio Dux. Una biografia sessuale di Mussolini (Rizzoli, 439 pagine, 21 euro), scritto con competenza storica e sapienza narrativa da Roberto Olla, responsabile di Tg1 Storia, autore della fortunata serie di Combat Film.

 

In questo libro, fresco di stampa, uscito in Inghilterra prima che in Italia col titolo Il Duce and his women, si sostiene che il «mussolinismo» (che è cosa diversa dal fascismo) è stato costruito e si è fondato sul mito del suo corpo da contadino padano, con la mascella quadrata e il petto villoso: dalle schegge conficcate nelle sue carni durante la prima guerra mondiale ai muscoli esibiti col piccone in mano durante le demolizioni per aprire a Roma via della Conciliazione.

 

Alle radici di questo mito c’è il rapporto di Mussolini con le donne. Quattrocento sarebbero, secondo una stima attendibile, quelle amate nel corso della sua vita dal duce, che mise al mondo figli legittimi e illegittimi, intrattenendo molteplici amanti, brune e bionde, magre e procaci, di varie nazionalità: «Sono giovani e belle, le prendo, poi non ricordo più né il loro nome né come sono fatte».

 

Il racconto di Olla, tutt’altro che pruriginoso anche non privo di particolari piccanti e virulenti («le fonti – si scusa l’autore – non permettono di rispettare questa esigenza di eleganza»), parte dall'apprendistato, invero alquanto rude, del giovane Benito nella Romagna contadina del tardo Novecento, da parte di tale Virginia B., come raccontò lo stesso futuro duce: «La presi lungo le scale, la gettai in un angolo dietro a una porta e la feci mia. Si rialzò piangente e avvilita».

 

All’inizio Mussolini scelse donne intelligenti e moderne. Due su tutte: la rivoluzionaria ucraina Angelica Balabanoff, che affinò, politicamente e sessualmente, l’imberbe e rozzo Mussolini, e l’ebrea Margherita Sarfatti, coltissima e abile, che con il suo libro Dux esportò il suo Mito a livello mondiale.

 

Unitosi in matrimonio religioso con Rachele Guidi nel 1925, il duce continuò imperterrito nella sua collezione di donne, consumando gli amplessi davanti alle carte della sua scrivania a Palazzo Venezia, portandole al mare, in barca e in montagna.

 

Un «furor eroticus» che non ebbe fine neppure quando Mussolini «ufficializzò» il suo rapporto con Claretta Petacci, la donna che lo seguì fino al tragico epilogo di Piazzale Loreto. Claretta sostenne il suo Ben nella bufera della seconda guerra mondiale e di fronte ai segni del declino fisico, gli procurò il miglior afrodisiaco dell’epoca, l’antesignano del moderno Viagra: l’Hormovin, prodotto in Germania.

 

La biografia sessuale di Mussolini è un ritratto impietoso dal quale emerge un uomo politico ch’era preda, come si direbbe oggi, di una forma compulsiva di dipendenza dal sesso, e che porta alla luce ipocrisie, volgarità, aspetti caratteriali e della personalità del Dux, demolendo, se ce n’era ancora bisogno, anche dal punto di vista morale la vulgata buonista del «brav’uomo».

 

fonte : Il Messaggero.it

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Craxi sulla base NATO di Sigonella (Sicilia) aveva ragione.Arrivano in silenzio i primi droni antiterrorismo

1 Giugno 2012 , Scritto da CARANAS Con tag #POLITICA

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Mentre l’Italia è distratta dal terremoto che non concede tregua all’Emilia Romagna, nel silenzio generale arrivano alla base NATO di Sigonella alcuni “droni”, i piccoli aerei senza pilota. E secondo indiscrezioni potrebbero essere utilizzati addirittura nella gestione di eventuali insurrezioni nel Belpaese…

 

di seguito l’articolo di Paolo D’Arpini per osservatorio-sicilia.it

Droni in arrivo a Sigonella… – Bettino Craxi aveva ragione, ora si capisce il perché!

Disgrazie su disgrazie in Italia e nel mondo. Il momento è ottimo per far passare decisioni strategiche sulla testa degli italiani. Su Sigonella Craxi aveva visto giusto ed ha pagato duramente per la sua alzata di scudi “nazionale” contro i poteri atlantisti..

La prova? L’ho avuta oggi apprendendo che la Nato ha deciso di dispiegare i primi droni antiterrorismo a Sigonella. L’area da coprire è il mediterraneo, come dire che è l’Italia stessa. Come dire che la Nato si prepara, passo dopo passo, con il beneplacito del governo delle banche a controllare eventuali insurrezioni nel Belpaese. Le avvisaglie c’erano già tutte sin dai giorni scorsi in cui il Monti invocava l’uso dell’esercito per sedare le rivolte popolari, mentre estremamente misteriosi attentati  venivano e vengono compiuti per facilitare l’operazione. Ora ci si è messo pure il terremoto in Emilia, una area che era considerata indenne da scossoni sismici..

Qualcosa non funziona più.. Scie chimiche, haarp, controllo meteorologico e sismico, attentati finti, morti veri.. ed ecco che in silenzio, umma-umma, arrivano pure i droni a Sigonella. L’eurogendfor, la polizia comandata esclusivamente dalla CE (inindagabile il suo operato da parte della magistratura italiana) è già impiantata a Vicenza. L’esercito non è più composto dal popolo ma da mercenari al soldo del governo. I carabinieri vengono accorpati nella polizia di stato, controllata strettamente dal governo. La macchina repressiva è bella e pronta. Il nodo scorsoio attorno al collo degli italiani è stretto, guai a chi si muove.. A tenere sotto controllo la popolazione, con il terrore, e bloccare ulteriormente mosse disperate, ci pensano le milizie repressive degli addetti ai sequestri, degli addetti alle riscossioni coatte, degli addetti al minuto controllo su tutto quel che si muove per la sopravvivenza (equitalia, finanzieri, vigili urbani e non urbani, etc.).

Alla luce di questi fatti la figura di Bettino Craxi si erge come quella di un martire e di un santo dell’ultima Italia, dell’Italia degli Italiani..

Ecco un breve resoconto dei fatti avvenuti a Sigonella nel 1985:

Nell’ottobre del 1985, durante la presidenza di Ronald Reagan negli USA e il governo di Bettino Craxi in Italia, ebbe luogo una grave crisi politico-militare, riguardante un aereo di linea egiziano con a bordo il terrorista palestinese Abu Abbas ed un gruppo di altri quattro terroristi, che avevano sequestrato e poi rilasciato la nave italiana Achille Lauro (dopo aver liberato tutti i passeggeri della nave ad eccezione di Leon Klinghoffer, affetto da paraplegia, di religione ebraica, con passaporto statunitense, che era stato trucidato) e che avevano ottenuto un aereo ed un salvacondotto del governo egiziano, garantendogli il trasferimento a Tunisi, dove allora aveva sede l’OLP.

Tuttavia l’aereo di linea venne dirottato da caccia della U.S. Navy e costretto ad atterrare nella vicina base aerea di Sigonella. Appena atterrato l’aereo egiziano venne circondato da militari della “VAM”, la vigilanza dell’Aeronautica Militare Italiana. Poco dopo, un forte contingente di soldati americani della Delta Force, appena sbarcati da un velivolo atterrato poco dopo senza notifica alle autorità italiane, circondò i militari italiani che presidiavano il velivolo egiziano, esigendo con la minaccia delle armi, su territorio italiano, la consegna immediata dei terroristi alle autorità USA.

Informato della situazione, Bettino Craxi si oppose, ed ordinò ai VAM in forza alla base ed ai Carabinieri inviati a rinforzo di circondare a loro volta il reparto della Delta Force, esigendo la loro partenza immediata, che avvenne poco dopo. Ne seguì una delle più aspre crisi nelle relazioni Italia-USA del dopoguerra. I terroristi furono presi in consegna dalle autorità italiane (e vennero rinchiusi in carcere a Siracusa), mentre Abu Abbas fu trasferito a Roma, e successivamente liberato e fatto partire con un volo ad hoc. Abbas fu poi catturato dagli USA in Iraq nel 2003 e morì poco dopo, sotto custodia statunitense.

Il principale deposito logistico nel Mediterraneo

È la più attrezzata base logistica in appoggio alla 6ª Flotta americana nel Mediterraneo. Il 1º aprile del 2004, la Defense Logistics Agency (DLA) istituì il “deposito difeso” Sigonella Italy nell’area NAS II per servire come base di rifornimento per il Mediterraneo. La DLA fornisce anche il carburante ed il deposito di proprietà della NAS II. (Notizie Wikipedia)

Dopo questi fatti, di lì a pochi anni, venne fuori l’inchiesta “Mani pulite” (1992) e Craxi fu costretto all’esilio di Hammamet. Oggi il governo Monti aderisce senza riserve al “rafforzamento” di Sigonella, con la dotazione dei droni (aerei senza pilota), ottimi per omicidi mirati e bombardamenti di obiettivi sensibili.

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Il calcio di Monti e nuove tasse

31 Maggio 2012 , Scritto da CARANAS Con tag #POLITICA

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“Eppure, eppure quanto ha detto ieri il presidente del Consiglio Mario Monti in fondo l'ho apprezzato. Non nei contenuti, che sono un delirio; non nella praticabilità, che è nulla. Ma mi ha fatto piacere un moto di stizza da parte dell'Algido; mi ha fatto piacere che parlasse da appassionato deluso; mi ha fatto MOLTO piacere che ne fosse conscio e che abbia con la consueta correttezza premesso che di uno sfogo si trattava, che il governo non c'entrava. Così come mi ha irritato la levata di scudi di chi, per quasi 20 anni, ha assistito senza battere ciglio a ben altri sfoghi poi diventati programmi di governo” .

 ... nuove tasse

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Lettera aperta a Elsa Fornero Ministro del lavoro e Giorgio Squinzi presidente di Confindustria

31 Maggio 2012 , Scritto da CARANAS Con tag #POLITICA

 

ricevo e pubblico  -  lettera di Coro Cosimo

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oggetto: Agenzia delle Entrate, in arrivo agevolazioni fiscali per il rimpatrio dei “cervelli”

Alla Vostra cortese attenzione, al rimpatrio dei cervelli deve corrispondere l’esilio degl’imbecilli.
Poiché un dibattito sulla stupidità, forse è meglio per ovvie ragioni di etichetta definirla “improduttività dei dirigenti”, non è mai stato affrontato pubblicamente, e considerato il particolare momento di crisi economica, le polemiche sulla flessibilità, produttività e il confronto concorrenziale dei costi nella globalizzazione sfavorevole per l’Italia, poiché direttori e quadri portano troppo in alto l’indice del costo del lavoro.. (gli imprenditori anziché chiedersi quanto costa un operaio, dovrebbero chiedersi quanto costa un dirigente).. penso che non sia affatto un tabù discuterne nelle sedi opportune affinché si avvii al più presto un disciplinamento in merito.
Molto spesso nelle aziende, ma anche nella pubblica amministrazione e nel mondo politico, i capi non sono affatto operativi, sono sterili di idee e si limitano esclusivamente al comodo ruolo di rappresentanza interna tra i vari livelli delle maestranze e più delle volte rappresentano se stessi facendo uso del linguaggio del corpo.
Sono convinto che verrebbe fuori una bella e costruttiva disputa tra chi non fa di tutta l’erba un fascio e chi pensa come il sottoscritto che in un seminato o sono tutti intelligenti o tutti stupidi.
In un collegio dirigenziale se prevale l’intelligenza, l’imbecille non avrebbe chance di imporsi e coabitare, mentre in quello opposto sarebbe esattamente il contrario.
Dove già domina la stupidità in un qualsiasi ambiente di lavoro, gli incapaci sono apprezzati, presi in considerazione e avviati in carriera poiché non innescano rivalità professionale, i capi stupidi temono la competizione. Gli imbecilli sono potenzialmente scarsi e non creano imbarazzo mettendo in luce l'incompetenza.. e convivono in simbiosi.. tra cani non si mordono (se non concorrono per lo stesso obiettivo). Invece chi sin da subito rivela talento viene mobbizzato e messo in condizione di non poter nuocere da chiunque è consapevole di avere posizione non meritata.
Purtroppo il fenomeno della presenza dei capi imbecilli avviene con ricambio esponenziale ed è in crescita, caricando sempre di più i passivi aziendali.
I dirigenti stupidi, oltre ad essere incapaci nel proprio mestiere, sono anche di basso profilo etico, attributi concatenati.. se si trovano in un pasticcio pur di scaricarsi dalle proprie responsabilità sono abili ad incolpare chiunque, ma sono sempre pronti ad accollarsi meriti altrui. E se si vedono ad un certo punto della propria carriera in prossimità di un imbuto, intensificano le leccate ai diretti superiori e ognuno, pur di mettere in difficoltà per scavalcarlo, complotta contro il rivale, sembrano più ratti che cani, sono codardi e agiscono con pretesti personali e non mettendosi in evidenza con contesti professionali.
Queste condotte sono una piaga quotidiana, rendono impestato l’ambiente lavorativo = meno rendimento.. e si tratta di produrre in malora, ma ora si muore anche per la stupidità di un comandante, com'è accaduto a Costa Concordia. La dilagante stupidità dei direttori non può essere più accettata.. la sindrome di schettino ci sta affondando tutti, è devastante.
Parliamoci chiaro, la crisi economica non è una cosa venuta dal cielo né saturazione dei mercati, per cui l'unica causa possibile è l'incompetenza di chi ha poteri decisionali che decide male, o non decide affatto.
Cosa accadrà senza il 18?.. Il mobbizzato verrebbe licenziato poiché “apparentemente” è il più debole, ma è colui che lavora di più e che viene spostato continuamente dove fa comodo al capo, quindi rimarrebbe comunque al proprio posto. Il fannullone neanche a parlarne perché è anche il più arrogante nei confronti del capo. L’imbecille, che non si sa neanche dove collocarlo ma fa comodo per dare l’impressione che è il capo che fa la differenza, per cui resterebbe al proprio posto...
C’è assolutamente bisogno di derattizzare gli ambienti di lavoro e di investire nei cervelli d’opera e nella mano d’opera e non negli abiti del monaco come si è sempre fatto e si continua ancora a fare.
Se fannulloni e ladri fanno “storia”, le ultime parole famose di Marcegaglia, è perché sono remissivi i capi stupidi altrimenti non starebbero oltre il terzo giorno sui luoghi di lavoro. Se, come dice ancora Marcegaglia, è colpa dei giudici che reintegrano fannulloni e ladri, si potrebbe indurli alle proprie responsabilità, Berlusconi contro di loro ha già infranto un tabù, e non solo i giudici ma anche i medici dalla certificazione facile.
La informo che non ho mai avuto riscontro a questa stessa lettera dal suo predecessore Emma Marcegaglia, forse perché ha qualche schettino nell'armadio.

Per il sottoscritto questo argomento non lo è assolutamente una proibizione sacra, pertanto ho avuto l’ispirazione a scrivere e mettere online la mia esperienza sul rapporto con la stupidità dei miei ex direttori dello stabilimento di laterizi Ala Fantini di Montemesola (Taranto) di proprietà del Gruppo Fantini di Lucera (Foggia), dal titolo "La vera storia del re nudo"
qui: http://www.montemesolaonline.it/Laterizi.htm

Distinti Saluti
Coro Cosimo

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ATTENTATI OSLO E BRINDISI MA CHE CI AZZECCANO I METANODOTTI ?

27 Maggio 2012 , Scritto da CARANAS Con tag #POLITICA

 

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                                                                                              di Gianni Fraschetti 

Un giornalista investigativo statunitense, Webster Griffin Tarpley, dopo l’attentato a Oslo, ha sostenuto pubblicamente che l’atto terroristico fosse un “false flag”. Se digitate su un qualsiasi motore di ricerca “Simas Tarpley” –“pagine in italiano” – potete trovare una serie di documenti che esprimono i sospetti di Tarpley. Secondo le investigazioni di quest’ultimo (ed è un giornalista estremamente affidabile e concreto, potete seguirlo in lingua madre sul sito di Alex Jones, infowars) riproduco testuali parole “ Ai primi del novembre 2010, il canale televisivo TV2 di Oslo aveva portato alla scoperta dell’esistenza di una vasta rete di informatori segreti e di risorse pagate dagli statunitensi, reclutati tra le fila di poliziotti in pensione ed altri funzionari. L’obiettivo apparente di questo programma era la sorveglianza dei norvegesi che stavano prendendo parte a manifestazioni e altre attività, critiche verso gli Stati Uniti e le loro politiche. Uno dei norvegesi reclutati, era l’ex capo della sezione anti-terrorismo della polizia di Oslo”.

Il nome ufficiale del tipo di cellula di spionaggio che gli Stati Uniti stavano creando in Norvegia, è Surveillance Detection Unit (SDU). Le SDU, a loro volta, operano nel quadro del Security Incident Management Analysis System (SIMAS). SIMAS è nota per essere utilizzata per spiare e sorvegliare, per conto dell’ambasciata degli Stati Uniti, non solo nel blocco scandinavo di Norvegia, Danimarca e Svezia, ma in tutto il mondo. Gli eventi terroristici sollevano anche la questione se SIMAS abbia una dimensione operativa. Potrebbe questo apparato rappresentare una versione moderna delle reti stay behind istituite durante la guerra fredda in tutti i paesi della NATO, e meglio conosciute con il nome della filiale italiana, Gladio.

Vi sono state e vi sono ancora anche altre strutture similari a Gladio ed ancora piu' segrete, mi riferisco ad Anello ed Ossi, gli uomini di quest' ultima disponevano anche della bondiana "licenza di uccidere". Che fine hanno fatto ? Sono ancora operative ?

Diciamolo subito per sgombrare il campo. Trovo del tutto normale che l' Italia possa disporre come dispone di Agenzie di sicurezza che operano fuori dagli schemi delle normali forze di polizia. Le sfide sullo scacchiere mondiale sono talmente tante che sarebbe assurdo solo l' ipotizzare di poterle affrontare con le Volanti, le Gazzelle ed il Sostituto Procuratore di turno. E' aberrante non quel che i Servizi segreti fanno ma che li si intercetti e poi si sbatta tutto in prima pagina.

Questo in teoria.

In pratica i nostri Servizi segreti, attraverso la miriade di nomi e sigle nella quale sono transitati, vuoi per confondere le acque, vuoi per sopraggiunta lottizzazione, vuoi per sottrarsi alla lottizzazione, una costante l' hanno sempre mantenuta: nella guerra che da decenni imperversa in Italia per il controllo del sistema petrolifero ed energetico, non sono mai stati dall' unica parte dalla quale dovevano stare. Quella del popolo italiano. Divisi in atlantici  e filo arabi di tutti hanno fatto gli interessi meno che di coloro dei quali dovevano istituzionalmente proteggere la sicurezza e le prospettive di futuro.

Gli italiani.

Il tutto mentre il nostro paese diveniva un campo di battaglia ( ricordate ? ) dove tutti venivano a regolarsi i loro conti. Ma questa e' storia, una storia che ci dice pero' a chiare lettere che noi siamo di fatto indifesi. Dai nostri nemici ? Assolutamente no, anche perche', se si eccettuano i nostri supposti alleati, l' Italia non ha grandi nemici nel mondo, Dunque dobbiamo guardare molto vicino per capire. Dobbiamo ricordare gli appetiti formidabili degli angloamericani, i nostri liberatori....., nei confronti del nostro apparato industriale  e soprattutto dobbiamo ricordare che MAI nella storia del dopoguerra ci e' stata consentita la vera indipendenza. Quella energetica, dalla quale dipendono tutte le altre. Eh gia'...inutile blaterare di democrazia, di liberta' , di diritti civili e compagnia cantante se poi basta chiuderci un rubinetto per rispedirci nell' eta' della pietra ed immediati dintorni. Non abbiamo creato noi la civilta' degli idrocarburi ma ci stiamo dentro fino al collo, anche per la nostra posizione geografica e vediamo di non dimenticarlo mai.

Se qualcuno avesse dei dubbi a tale proposito lo invito caldamente ad andarsi a studiare, nemmeno troppo a fondo ( le cose ormai sono a galla quasi tutte ) la vicenda di Enrico Mattei, un uomo che amo' veramente l' Italia, che aveva capito per quale strada passava la nostra vera liberta' e per questo venne assassinato. Da allora coloro che ci governano hanno ben compreso la lezione ed infatti il cappio al collo che abbiamo si stringe ogni giorno di piu', con buona  pace delle associazioni di consumatori che a volte sembrano Alice nel paese delle meraviglie. Si stupiscono di cosa ?

E qui veniamo al dunque di questo lungo discorso che potrebbe apparire sconclusionato. Vi sono due  gasdotti, uno completato e l' altro in avanzata fase di progettazione. Il North Stream ed il South Stream.

Il risultato finale di questi gasdotti sara'  una maggiore influenza politica ed economica russa sull’Europa e, contemporaneamente, un drammatico indebolimento dei tentativi di assicurare al vecchio continente la sua sicurezza energetica secondo la dottrina angloamericana – leggi: minore dipendenza dal gas russo. Infine, inserendo nel progetto due Paesi quali Germania e Italia, la Russia si è anche assicurata contro la possibilità che l’Europa penda eccessivamente verso Washington o che, comunque, possa intraprendere qualsiasi iniziativa politica, economica o militare lesiva degli interessi strategici russi.

 

"...Infatti, la combinazione South Stream all’Italia e North Stream alla Germania è un capolavoro geopolitico. Integra negli interessi e nei progetti russi due Paesi centrali del progetto europeo e, così, elimina di fatto non solo la possibilità di una vera politica energetica europa ( parliamo di questa Europa, della UE, BCE che tanto ci amano ......), ma anche le potenziali aspirazioni negoziali vis-à-vis la Russia.

Italia e Germania, dal canto loro, possono essere difficilmente biasimate. Entrambi i Paesi hanno massimizzato i loro interessi senza assorbire dei costi eccessivi. L’Italia, infatti, si è assicurata il rifornimeto di gas, ha permesso all’ENI di incrementare significativament ei propri profitti, e contemporaneamente i legami con la Russia saranno più stretti e migliori. Senza contare, poi, che così facendo l’Italia diversifica ulteriormente i propri rifornimenti. Sono in corso il progetto per il gas liquefatto a Venezia, la partneship con la Libia per petrolio e gas, e con l’Algeria per il gas.

Ovviamente, per la Russia questa è una straordinaria vittoria politica. Già lo scorso anno, proprio per la loro dipendenza dal gas russo, Italia e Germania si rifiutarono di sollevare qualsiasi critica contro Mosca in seguito alla guerra con la Georgia, e si sono nuovamente opposti in maniera ferma all’ingresso di Tsibili nella NATO. E’ prevedibile che in futuro, i due Paesi vengano a dipendere sempre più sulla Russia per le loro scelte relative all’Europa orientale. Non è impensabile che dei due, l’Italia diventi il Paese più affidabile per Mosca....."

 

Cosi' uno dei Top manager italiani dell' energia definiva  le prospettive che si aprivano con i due gasdotti. Una prospettiva che toglieva letteralmente il sonno agli angloamericani, ai francesi  ed a parecchi nei  palazzi della UE e della BCE che non e' poi cosi'  germanizzata come si vorrebbe far passare, si parla molto inglese da quelle parti..........Abbiamo visto il rapporto con Mosca come sia poi finito, con l' eliminazione non ancora fisica di Berlusconi ma poco c'e' mancato, quanto alla partnership con la Libia, e' stata seppellita sotto un diluvio di bombe e missili NATO al quale ci siamo concretamente associati nel piu' grave atto di autolesionismo mai compiuto da una Nazione formalmente sovrana nella storia del mondo moderno e se ricordate bene la Germania non partecipo' al massacro libico. In nessun modo e forse fu proprio in quel momento che la Merkel comprese che Berlusconi era finito e che, come al solito, non si poteva fare affidamento sugli italiani per portare in porto alcun progetto comune. E' li' che siamo stati scaricati, quando abbiamo deciso scelleratamente di stare con gli angloamericani e con quel nano psicopatico di Sarkozy che stava cercando solo di sostituirsi a noi in Libia. Sistemata a dovere la questione libica e trucidato Gheddafi, tanto per stare tranquilli restava il problema dei due gasdotti. Il North Stream e' gia' in funzione ma bisognava impedire che fosse collegato con i paesi scandinavi, quanto al South Stream, nonostante Monti "..... L’Italia è troppo coinvolta nel South Stream pipeline [progetto sviluppato da Eni e Gazprom per la costruzione di un gasdotto che connetterà Russia ed Europa eliminando ogni Paese extra-UE nel suo tragitto], troppo indipendente da tanti punti di vista.....".   Fantapolitica?   Direi proprio di no vista la fonte (Wall Street Journal). Il capoverso non si presta a grandi interpretazioni....Troppo indipendente...una espressione che gia' preannuncia quello che potrebbe avvenire. A questo punto entriamo nel campo delle congetture ma certo viene anche abbastanza logico pensare che tutto quel popo' di apparato descritto ad inizio articolo non ci mettesse poi molto ad organizzare due festicciole, una nel Nord Europa utilizzando Behring Breivik che, sara' un caso, aveva fatto un periodo di incubazione proprio a Londra ed assomiglia tanto a Mohamed Merah, quello di Tolosa, ed una qui a Sud, dove secondo una vecchia e consolidata tradizione italiana i colpevoli non vengono mai trovati. Ecco dunque spiegati il perche'di  Brindisi, dove dovrebbe sbucare il South Stream, e questa strana bomba sulla quale si sono state avanzate le piu' disparate congetture e che altro non era che  un avvertimento in codice, pieno di simbolismi abbastanza difficili da decifrare per tutti meno che da coloro che dovevano comprenderli. Insieme all' esplosivo infatti era stata collocata vicino alla scuola ( le future vittime innocenti ? ) una bombola di gas vuota ( il gasdotto ? ), con un po' di morchie dentro che sono fisiologiche ed hanno provocato le ustioni ed un po' di nerofumo sul muretto, il cui significato era chiaro. Provateci a fare il South Stream...ci dovete solo provare.

 

 

f. informare over-blog

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Tutti gli uomini della Provvidenza

18 Maggio 2012 , Scritto da CARANAS Con tag #POLITICA

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La Bindi è disperata e minaccia di ...

18 Maggio 2012 , Scritto da CARANAS Con tag #POLITICA

diamole una mano !

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da notare anche la disperazione di Bersani. Non è che anche lui...


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Quanto ci costa tutta questa corruzione? Sarà mai possibile batterla?

18 Maggio 2012 , Scritto da CARANAS Con tag #POLITICA

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Oggi sull'Espresso esce un'intervista ad Alfredo Robledo, il magistrato che, tra l'altro, indaga sulla Lega. « Rispetto a Tangentopoli, la situazione probabilmente è peggiorata. I danni economici della corruzione sono più gravi. E abbiamo un problema ulteriore: non c'è più la politica. Scomparso il sistema di Tangentopoli, c'è stata una frammentazione che ha moltiplicato i livelli di corruzione. Da una parte ritroviamo personaggi che sapevano fare solo quel mestiere e continuano a farlo per rafforzare la propria posizione di potere all'interno di un partito, corrente o movimento. Dall'altra si sono creati diversi sotto-sistemi di corruzione, paralleli e coesistenti...».

 

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La trota sa nuotare , ma adesso sta affondando ed allora i capi leghisti ...

18 Maggio 2012 , Scritto da CARANAS Con tag #POLITICA

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Come volevasi dimostrare, quando la nave affonda , tutti i topi…cosi come i politici leghisti. Oggi fanno a gara nel prendere le distanze dal Trota  Renzo Bossi, tra silenzi forzati e misteriosi, ipocrisie,  dichiarazioni di condanna e battute sarcastiche. Quello che è certo e che hanno subito dimenticato ciò che avevano dichiarato nel 2005, o fingono di aver dimenticato. Tutto e il contrario di tutto , si sa, ma siamo in Padania ! Ops ! In Italia !

 

Umberto Bossi, 2005:

Dopo di me verrà mio figlio Renzo. Sono stato molto felice di vederlo affacciato alla finestra assieme a me. E' stato un chiaro messaggio sui chi verrà dopo di me.

Roberto Calderoli, 2005:

Renzo Bossi è la fotocopia di papà. Se lo facciamo crescere, avremo un ottimo cavallo da corsa. L'indicazione di Renzo per la successione ad Umberto mi sembra la cosa più naturale del mondo.

Roberto Castelli, 2005:

Conosco i ragazzi di Umberto, sono bravi. La Lega prima che un partito è un modo di essere, quindi è naturale che un padre voglia trasmettere i propri valori ai figli.

Marco Reguzzoni, 2005:

Renzo l'erede di Umberto? Non posso che essere contento, visto che lo conosco da quando era un bambino e lo tenevo in braccio.

Libero, 2005:

I fedelissimi incoronano il principe Renzo: giusto così, buon sangue non mente.

Roberto Maroni, 2008:

Purtroppo non voto a Brescia, altrimenti voterei certamente Renzo Bossi: un nome una garanzia.

Roberto Castelli, 2010:

La candidatura di Renzo? Un atto di coraggio: presentarsi a poco più di 20 anni di fronte agli elettori è difficile. Mi tolgo il cappello.

Mario Borghezio, 2011:

Il governo della Padania liberata? Lo immagino capitanato da una elite proveniente dal popolo, composta da bossiani di ferro … Essendo io monarchico mi immagino che sopra ci sia un Re, potrebbe essere un discendente dei Bossi. Oppure un parente, come nella tradizione cavalleresca.

Loro, a partire da Maroni ( sempre pronto a cavalcare la tigre ed a mettersi in mostra dondolando) non sono meno colpevoli del Trota ( un pivello prestato alla politica). Meriterebbero tutti di esser messi su un barcone diretto verso la Libia e con destinazione Tanzania.

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