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Blog  di Caranas
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Nati nel 1952 col pieno di sfiga !

7 Dicembre 2011 , Scritto da CARANAS Con tag #SATIRA UMORISMO COLTO

0 Sono del '52

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MANOVRA : BONUS PER CHI ASSUME DONNE E GIOVANI

7 Dicembre 2011 , Scritto da CARANAS Con tag #POLITICA

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Fiorello filma Paolini quasi nudo

7 Dicembre 2011 , Scritto da CARANAS

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Hai risparmi ? Portali in Svizzera

6 Dicembre 2011 , Scritto da CARANAS Con tag #CONSIGLI CARANAS

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HAI SOLDI ? COMPRA I BOT ITALIANI !

Negli ultimi tempi molti si domandano se il nostro Paese sia in grado di farcela o se il suo destino sia quello del default. Gli avvenimenti di questi giorni (Governo Monti e manovra salva-Italia, borse in salita e spread in discesa), fanno ben sperare, ma i sacrifici da fare sono enormi.

Molti risparmiatori si stanno chiedendo cosa fare, condizionati anche dalle notizie che i media propinano tutti i giorni e che riguardano la sicurezza degli investimenti, soprattutto dei titoli di Stato italiani. Alcuni stanno pensando di portare i soldi all’estero, soprattutto al sicuro in Svizzera, ma non sanno in pratica come fare. A prescindere dal fatto che è da tempo che suggeriamo di comprare Bot e Btp, essendo fiduciosi in una ripresa dell’Italia, è giusto anche dare qualche informazione su come portare i soldi in Svizzera.

La soluzione più semplice è quella di rivolgersi direttamente ad una filiale in Italia della banca svizzera dove si vogliono indirizzare i soldi, e farsi fare un bonifico dal conto corrente. Inoltre la banca chiarirà tutti i dubbi del risparmiatore.

L’altra soluzione è quella di mettere il contante in una valigetta e recarsi direttamente in Svizzera. Si possono portare non più di 10.000 euro a volta. Se si supera questa cifra occorre dichiararlo e compilare alla dogana alcune dichiarazioni (il modulo si trova sul sito www.agenziadogane.gov.it).

Se il modulo non viene compilato e si viene scoperti, si va incontro al sequestro amministrativo fino al 40% dell’importo che eccede il limite dei 10.000 euro (in pratica se si tenta di portare in Svizzera 20.000 euro, ne sequestrano 4.000). Oltre a questo è prevista anche una sanzione, sempre calcolata sulla parte eccedente i 10.000 euro, di un ulteriore 40% (altri 4.000 euro), con un minimo di 300 euro.

Inoltre occorre inserire nella dichiarazione annuale dei redditi la consistenza dei soldi depositati all’estero, sempre che superino i 10.000 euro, e va anche dichiarato ogni eventuale provento.

La Guardia di Finanza è molto attenta su queste operazioni e solo nel 2010 ha scoperto alla frontiera con la Svizzera la bellezza di 87 milioni di euro non dichiarati.

 Naturalmente NON è un consiglio. Sono solo spiegazioni tecniche .Tratto da investire informati

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Alfanucciooooooo... ora chiedi scusa !

6 Dicembre 2011 , Scritto da CARANAS Con tag #POLITICA

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Stamattina il Sole 24 Ore dedica un articolo allo Spread: In un mese lo sperad è calato di 200 punti.. Ohi ohi ohi povero Silvio Berlusconi e povero Angelino Alfano chissà come fischieranno le orecchie.. perchè non molto tempo fa il "profeta" Alfano affermava ed offendeva (sono degli imbecilli) chi scommetteva la caduta dello spread al passo indietro di Berlusconi ed ad una domanda su come mai gli spread non erano calati diceva:

"E' una domanda che andrebbe rivolta a tutti quegli scienziati dell' Economia, statisti della domenica e oroscopisti che avevano previsto che il giorno delle dimissioni di Berlusconi lo spread sarebbe calato di 200 punti e che dopo magnifiche sorti e progrossive avrebbero atteso l'Italia... Tutto cio', non e' responsabilita' di Monti - ha detto ancora - ma e' esattamente quel che noi dicevamo prima. Cio' che ci dispiace e' che tutti quelli che avevano detto queste solenni imbecillita' , nei mesi precedenti le dimissioni di Berlusconi, non abbiano ora sentito il dovere di chiedere scusa"

Affermazioni che potete trovare direttamente nel suo Blog..sempre che la prova del "reato" non venga censurata e le dichiarazioni fatte sparire.. Ed ora che lo spread è calato davvero di 200 punti in un solo mese e che le rendite dei BTP sono calati sotto il 6% come la mettiamo? Chiederanno scusa Berlusconi, Alfano e tutto il Governo passato che fino all'altro giorno in qualsiasi trasmissione televisiva affermavano che la colpa della Crisi non era loro? Aspettando le loro scuse, che non arriveranno mai, dedico  questo video a tutto il mondo del PDL:

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MINZOLINI bye bye

6 Dicembre 2011 , Scritto da CARANAS Con tag #POLITICA

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Il direttore del Tg1 Augusto Minzolini e’ stato rinviato a giudizio per la vicenda delle spese sostenute con la carta di credito aziendale. Il giornalista e’ accusato di peculato per avere sforato, in 14 mesi, il budget a sua disposizione per circa 65 mila euro. Tale somma e’ stata comunque già restituita’ dal direttore all’azienda.

Ridicola dichiarazione all’uscita del tribunale da parte dell’interessato: “L’ex direttore generale della Rai Mauro Masi é stato un pusillanime, uno leggero, per due anni l’azienda non mi ha contestato nulla“. Sarebbe come se un ladro protestasse per essere stato “accusato” di aver rubato, perché nessuno gli aveva contestato fino a quel momento il furto. Cose da pazzi!

Ad ogni modo è prevedibile che l’aberrazione Minzolini, ovvero l’occupazione con un fedelissimo del TG1 da parte di B., sia sul punto di saltare. Un altro passo per tornare ad essere un Paese normale.

 

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L’ultima lettera di Mussolini a Clara Petacci

6 Dicembre 2011 , Scritto da CARANAS Con tag #POLITICA

 

Quante  veline ed escort in politica,  sarebbero disposte al martirio come la Petacci.

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Ho provato a cercare in rete l’ultima lettera di Mussolini alla Petacci. Inutile dirvi che non l’ho trovata. C’è un’interessante  libro che raccoglie materiale edito e inedito del Fondo Petacci, approdato all’Archivio centrale dello Stato dopo molte traversie anche giudiziarie. Il libro tratta della  suggestiva confessione intima e del raggio di luce sugli intrighi tessuti, nel rifugio del Garda, attorno all’ex uomo della Provvidenza.

Clara e non Claretta (così era chiamata dal duce mentre lei lo chiamava Ben) esprime i suoi pensieri e le sue passioni in misura fluviale e con ortografia e sintassi non sempre impeccabili. Lui, il Duce, è più asciutto ma spesso non meno dolce e appassionato. L’ultima lettera cui si riferisce il titolo del volume fu scritta nella villa delle Orsoline, a Gargnano, il 18 aprile del 1945. Tutto precipitava, mancavano pochi giorni a piazzale Loreto, ma Mussolini, che pure ne era consapevole, vagheggiava vie d’uscita. Il combattere fino all’ultimo era solo un’opzione, lo spavaldo realista d’un tempo si nutriva ormai d’illusioni disperate. Svanita la speranza d’un volo in Spagna e d’un espatrio in Svizzera, riteneva di poter ancora essere mediatore, di poter promuovere una grande alleanza anticomunista cui gli angloamericani dovevano dare il loro consenso.

Dunque il 18 aprile, un mercoledì, alla vigilia della partenza per Milano da dove muoverà verso Dongo, Mussolini  vergò con la sua scrittura ferma le righe desolate in cui comunicava che Franco proibiva l’atterraggio in Spagna. «Questa ingratissima notizia aggiunge un altro motivo a quelli che mi sollecitano per andare a Milano per agire sul piano politico». La conclusione: «Arrivederci in qualche modo a Milano. Spero di poter tornare qui. Ti abbraccio». La relazione tra la «favorita» e il Duce - lo era in quel momento - sembrava definitivamente finita il 30 giugno 1943. Sullo scrittoio di Mussolini si erano riversate notizie e pettegolezzi che infamavano Clara e i suoi familiari, e Mussolini - irresoluto come spesso gli accadeva - aveva deciso di estromettere Clara dalla sua vita. Le era stato perfino negato il «passi» per accedere alle segrete stanze di Palazzo Venezia, e le innumerevoli supplicanti missive di lei erano rimaste senza risposta. Il 20 luglio, cinque giorni soltanto prima della fatale seduta del Gran Consiglio, Clara - un classico delle vicende amorose - aveva minacciato il suicidio. «Fra pianti e sospiri viene sancita la pace. Troppo tardi. Proprio il 25 luglio lei gli scrive mettendolo in guardia contro i traditori. Lui le telefona la notte. Poi la catastrofe, l’arresto, le prigionie parallele». L’amante del Duce è stata arrestata durante l’interregno badogliano, e sempre rievocherà il suo «martirio».

Benito e Clara si rivedono per la prima volta il 28 ottobre 1943. Lei vuole essergli vicina, le troveranno una sistemazione non lontano dalla villa Feltrinelli dove lui finge d’essere tuttora un Capo di Stato. Le lettere sono un lungo racconto, a volte struggente, a volte patetico, a volte cupo, del soggiorno dei due nell’esilio lacustre. Lì si sono formati due clan, l’uno di Rachele, del figlio Vittorio e di altri Mussolini, l’altro di Clara e dei suoi congiunti e protettori. Sono note le incursioni di Rachele nel buen retiro della rivale. Quel simulacro di potenza che è ormai Mussolini viene conteso con accanimento. Eppure Ben confessa: «Tu dimentichi che io sono ora praticamente inesistente. Che la mia autorità è nulla. Il mio potere, zero. Tua madre ha detto l’altra sera una verità sacrosanta, e cioè che tutti sono contro».

La più forte sembra lei, fascista e fedele fino al midollo, inguaribilmente presa dall’uomo e dalla sua «mistica», decisa a non mollare. Questa fedeltà le costerà la vita. Era, anche in quella tempesta tremenda, gelosa. Il grande amatore disilluso e stanco non si fa mancare, neppure in quell’epilogo tenebroso, qualche incontro ravvicinato con vecchie fiamme, qualche fugace sussulto d’amore mercenario.Il lupo perde il pelo … si sa . Clara esce tutto sommato nobilitata da questi documenti. Ha amato perdutamente Ben, ha amato perdutamente il fascismo. Pagherà per questo un prezzo ingiusto, che tuttavia storicamente la riabilita. Non una sciocchina infatuata, ma una vera donna.

Considerazioni a latere condivisibili o non

Mussolini cominciò a non essere più se stesso da quando conobbe Hitler e questa amicizia lo rese inviso a Franco, che prima di tutto era Spagnolo e non avrebbe mai digerito le idee pazze del dittatore tedesco. Mussolini si trovò solo per aver seguito i massacri perpetrati dal suo amico tedesco. Quando se ne accorse ormai era tardi, cominciò a indossare divise nere divenendo cupo e tragico "...mi bastano un milione di morti....". Sapeva che non sarebbe più uscito dalla morsa teutonica. Se li prese in casa senza fargli pagare l'affitto e questo fu un grandissimo errore, praticamente l'Italia era occupata come la Polonia e tutti gli altri paesi che la megalomania di Hitler gli suggeriva di volta in volta, però non ci invase con la forza ma con l'inganno di un'amicizia che sapeva anche lui impossibile.

letteraclarapetacci1926

 

AVVISO : MONTI , FAI PAGARE LE FREQUENZE TELEVISIVE E NON ANDARE DA VESPA  (Riproduci e diffondi )

 

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IL PREMIER BIDELLO (vignetta Caranas)

6 Dicembre 2011 , Scritto da CARANAS Con tag #POLITICA

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LE DIFFERENZE

6 Dicembre 2011 , Scritto da CARANAS Con tag #SATIRA UMORISMO COLTO

bunga bunga differenze

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RAPPORTI DI COPPIA

6 Dicembre 2011 , Scritto da CARANAS Con tag #SATIRA UMORISMO COLTO

Poliziotto low

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