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Blog  di Caranas
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Si avvicina la Candelora

16 Gennaio 2014 , Scritto da CARANAS

Si avvicina la Candelora

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Le scie chimiche di Berlusconi

16 Gennaio 2014 , Scritto da CARANAS

Le scie chimiche di Berlusconi

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Il patto segreto tra Renzi e Napolitano

16 Gennaio 2014 , Scritto da CARANAS

Il patto segreto tra Renzi e Napolitano

Non è vero che i destini dell’Italia li decidono i giudici.Le vecchie volpi cariatidi della politica italiana non sono morte.E fra i divani di Montecitorio gira voce che se confermata potrebbe dare un’accelerazione massima alla leadership di Matteo Renzi alla guida del PD isolando ancora di più quella della lobby ora più debole che mai, del Letta-nipote-zio.

Sembra infatti, ma è tutto da dimostrare, che Renzi abbia fatto un patto di ferro con l'acerrimo nemico Massimo D'Alema, che nell'ombra ha guidato la sparuta ma battagliera opposizione a Renzi con le bandiere di Cuperlo. I due non si sarebbero visti ma l'intesa sarebbe stata benedetta niente poco di meno che dal Capo dello stato che ha ricevuto al Quirinale prima D'Alema, il 9 gennaio, e poi Renzi il 13.

Un noto sito riferisce anche che “nel colloquio con Napolitano, il segretario Pd non avrebbe parlato solo di riforme elettorali e di governo, ma avrebbe dato il suo assenso a proporre D'Alema come commissario europeo e vicepresidente della Commissione. In pratica il posto oggi occupato dal forzista Tajani.L'operazione scatterebbe dopo le elezioni europee del 25 maggio, alle quali D'Alema non si presenterebbe. Il patto del Quirinale, ancora segretissimo, prevede anche la sostituzione di Anna Maria Tarantola con Walter Veltroni alla presidenza Rai.”

Staremo a vedere. Non possiamo far altro, visto che i forconi si sono rivelati semplici forchette e per di più di plastica.

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METODO STAMINA e METODO STAMINCHIA

16 Gennaio 2014 , Scritto da CARANAS

 

 

Maurizio Crozza chiede ironicamente al conduttore Giovanni Floris: “Berlusconi è stato sconfitto dalla Cassazione. La legge elettorale l’ha cambiata la Corte costituzionale. Il metodo Stamina lo verificano i giudici del lavoro. Le acciaierie che inquinano le chiudono le Procure. Sbaglio o questo Paese è governato dai giudici? Spendiamo 25 miliardi all’anno per pagare la politica e decidono tutti i giudici? Ma è folle. Questa non è una democrazia, ma una demopazzia“. E aggiunge: “Cosa è l’Italia se non un paese in attesa di giudizio? Altro che metodo Stamina. E’ il metodo Staminchia.

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Matteo non andare ad Arcore, dopo non potrai tornare indietro

16 Gennaio 2014 , Scritto da CARANAS

Matteo non andare ad Arcore, dopo non potrai tornare indietro

Trovare una legge elettorale condivisa da tutti, anche da Forza Italia. E' questo il nucleo dell'azione di Matteo Renzi che si dice disposto anche a incontrare Silvio Berlusconi "per chiudere" la questione.

Obiettivo una legge elettorale condivisa da tutti - Gli incontri sulla legge elettorale "li stiamo facendo in tutti i momenti, l'obiettivo è quello di trovare una legge elettorale condivisa che vada bene a tutti, o almeno a quante più persone possibili, perché non è giusto che la legge elettorale se la scriva la maggioranza" ha infatti affermato il sindaco di Firenze in un'intervista al Tg5.

Riguardo a chi gli contesta di cercare un incontro anche con Forza Italia, il leader del Pd ha ribadito che "se noi siamo seri oggi, non possiamo non considerare quello che dice Forza Italia sulle regole. Poi - ha concluso Renzi - sul governo, sulla politica, alle elezioni ce le diamo di santa ragione, anzi facciamo delle regole che impediscano l'inciucio e le larghe intese per il futuro".

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Il nostro reddito per pagare le mutandine a questi stronzi

16 Gennaio 2014 , Scritto da CARANAS

Il nostro reddito per pagare le mutandine a questi stronzi

Che siano leghisti o altri, la storia è sempre la stessa. E sono anche coglioni! (Caranas)

(da Nonleggerlo.it)

Il bubbone delle spese pazze in Regione Liguria è definitivamente esploso con l'arresto di Nicolò Scialfa, ex vicepresidente regionale ed ex capogruppo dell’Italia dei Valori. Il Secolo XIX di oggi ha pubblicato le intercettazioni di alcuni dei politici coinvolti. Particolarmente interessante questo passaggio dell'articolo di Marco Grasso e Matteo Indice.

MA SEI PAZZA A LASCIARE GLI SLIP NEI RIMBORSI? Giusto per farsi un’idea dell’attenzione con cui venivano gestite le “pezze”giustificative grazie alle quali gli ex dipietristi (solo Piredda ha tenuto la casacca Idv) ottenevano rimborsi, si può ricordare un’intercettazione del 27 settembre 2012. Il tesoriere Giorgio De Lucchi contatta la moglie Alessandra, dipendente dell’Agenzia delle Entrate che gli dà una mano nel suo lavoro di commercialista. E la rimprovera poiché ha inserito fra le uscite da farsi risarcire con denaro dello Stato alcune ricevute improponibili.

De Lucchi: «Ho notato che hai lasciato gli scontrini degli slip della Maruska (Piredda, ndr) nella rendicontazione».

Alessandra: «Li hai visti?».

De Lucchi: «Sì, ma dovevi toglierli».

Alessandra: «Perché?».

De Lucchi: «Dài non fare la scema Ale!».

Alessandra: «Amore ma cosa so io, cosa posso buttar via o non posso buttar via! Io non mi permetto... no!». (...)

Alessandra: «Io ho tolto tutto quella roba lì».

De Lucchi: «E no quella lì no, è rimasta!».

Alessandra: «E allora si vede che è stata una svista perché...».

De Lucchi: «Ma sì, ma dài». Alessandra: «Ho tolto anche i Lines, ho tolto ogni cosa».

...

(f.nonleggerlo)

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#coglioneNo

14 Gennaio 2014 , Scritto da CARANAS

Finalmente c’è qualcuno che è riuscito a mettere in video e in rete – in modo ironico, scanzonato, ma tagliente, immediato – la frustrazione di migliaia di giovani (e anche meno giovani, aggiungerei) freelance costretti a progetti sperimentali, giornate prova, lavori non retribuiti. Senza tutele, senza obblighi per colui o colei che decide di assoldare il freelance (spesso si tratta anche di aziende).

Finalmente una campagna di sensibilizzazione uscita in queste ore sta spopolando online e ci costringe ad una riflessione anche offline. A realizzarla, attraverso tre video subito diventati virali, è il Collettivo Zero, costituito da Niccolò Falsetti, Stefano De Marco e Alessandro Grespan

Così il lavoro di un idraulico, di un giardiniere e di un antennista vengono paragonati ai lavori creativi e intellettuali, e la classica risposta che spesso il freelance si becca abitualmente stride e non poco applicata a queste tre professioni.

 Tre video e un passaparola sui social network al grido di #coglioneNo (questo l’hashtag battezzato), per una campagna di rispetto e sensibilizzazione del lavoro creativo: “#coglioneNo è la reazione di una generazione di creativi alle mail non lette, a quelle lette e non risposte e a quelle risposte da stronzi.

È la reazione alla svalutazione di queste professionalità anche per colpa di chi accetta di fornire servizi creativi in cambio di visibilità o per inseguire uno status symbol. È la reazione a offerte di lavoro gratis perché ci dobbiamo fare il portfolio, perché tanto siamo giovani, perché tanto non è un lavoro, è un divertimento”, si legge nel manifesto.

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I ministri zoppi del governo Letta

14 Gennaio 2014 , Scritto da CARANAS

I ministri zoppi del governo Letta

Il premier Letta si trova a dover difendere diversi ministri le cui scivolate evidenti li hanno messi in bilico. Ma finora solo la Idem si è dimessa. Da quando l’esecutivo ha cominciato il suo mandato ci sono stati diversi casi scottanti. Il vicepremier Angelino Alfano, responsabile del Viminale, non ha fatto certo una bella figura con la questione kazaka Ablyazov-Shalabayeva. Ancora peggiore la figuraccia della Cancellieri con il caso Ligresti e le telefonate. Ora c’è il caso De Girolamo.

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La grande bellezza- il messaggio potente del film

14 Gennaio 2014 , Scritto da CARANAS

La grande bellezza- il messaggio potente del film

Ora di questo film del bravo Sorrentino ne parleranno tutti. Sono andato a scovare recensioni precedenti ( da luglio 2013 a dicembre) alla premiazione con il Golden Globe e mi è piaciuta moltissimo questa scritta da N.Kelly che ora vi riporto. Provate a leggere:

Nicole Kelly

31 dicembre 2013 alle 17:39

Una molto analitica visione del film che omette (perché non può che essere che un’omissione volontaria) il vero messaggio potente del film:

- la nana è la cultura italiana, che ormai non ha più niente da dire da decenni;

- la cultura che si è rifugiata tutta sotto all’ampio mantello del PCI, come si vede nell’abito della performer, la stessa che ha la bandiera rossa dipinta sulla fessa a dimostrare che gli intellettuali si sono prostituiti al PCI (anche se oggi di chiama PD) e che un altro napoletano , Edoardo Bennato, ha sbeffeggiato a suo tempo in “Sono solo canzonette” quando fa comprendere che gli artisti devono sottoporsi ai ricatti del partito per non sparire;

Gli impresari di partito

mi hanno fatto un altro invito

e hanno detto che finisce male

se non vado pure io

al raduno generale

della grande festa nazionale!

…. hanno detto che non posso

rifiutarmi proprio adesso

che anche a loro devo il mio successo,

che son pazzo ed incosciente

sono un irriconoscente

un sovversivo, un mezzo criminale!…

- e poi c’è la grande omissione: quella della frase lapidaria del trafficante di droga (arrestato dalla Dia) quando dice “sono io che tengo in piedi questo paese, solo che non ve ne siete accorti”; frase che definisce quello che è il paese: un paese del narcotraffico gestito da tre delle più potenti organizzazioni criminali del mondo.

Poi ci sono alcune cose che non sono state comprese:

- l’incontro con la signora francese è il rimpianto per un vero intellettuale di non aver fatto il grande salto, da Roma, una città culturalmente morta, a Parigi, città che viene evocata anche dal battello sul fiume la mattina, Parigi che è un centro di vera cultura;

- l’elemento mare che è il bello assoluto per un napoletano, che potrà mai farsi fascinare dalla bellezza di Roma, città che nel film è quasi una Pompei, cioè un museo a cielo aperto, ma morta, rappresentata sempre senza abitanti, salvo i turisti che, in ogni sito archeologico sono gli unici che la abitano;

_ e poi c’è la demolizione di Milano attraverso la Ferrari e le sue immagini di se, un modo per dire che Milano vive solo di un continuo pompare la sua immagine di altra città assolutamente vuota, incapace di creare cultura;

– e per finire, credo che Sorrentino si sia preso gioco dei suoi attori offrendogli parti che scoprono la loro vera faccia, natura e storia: Verdone, la Ferilli e la Ferrari rappresentano nel film anche se stessi, essenzialmente grandi speranze, grande esposizione ma poco contenuto;

- poi c’è la questione se sia una citazione, omaggio, seguito della Dolce Vita: siamo molto lontani, perché Fellini è un provinciale che ha cercato di capire Roma associandola alle sue personali nevrosi sessuali; Sorrentino, napoletano, cioè abitante di una città mai domata culturalmente da Roma, ma anzi sua contaminatrice, non se ne fa affascinare, la grande bellezza della città è solo nei suoi monumenti, quelli del passato, (mai viene mostrato un pezzo della orribile Roma di Piacentini o quella dei palazzinari, ma è una bellezza artificiale, morta, che non può competere con lo scenario del Golfo di Napoli e neppure con una città, Napoli, in cui gli abitanti sono vivi nonostante la continua lotta per la sopravvivenza, perché Roma è città di burocrazia, di anime morte, di persone che non devono pensare, oppressa dalla Chiesa che chiede obbedienza cieca e assoluta, senza pensare, fino a sottoporsi agli assurdi riti di quel simulacro di Madre Teresa di Calcutta che sale la scala santa, e non ci può essere bellezza nell’umano se non nel suo pensiero critico. Cogito ergo sum, la burocrazia papalino-piemontese e la chiesa non ammettono il pensiero, ma solo l’obbedienza.

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