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A Istanbul è arrivata la notizia delle dimissioni,ditegli di provare con questo adesso!! Buona notte.
di B. Fiorello
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VERBALE INTEGRALE INTERCETTAZIONI : link
Ti ricordi quando eravamo convinti di essere nella m...?
Il Paese è in mano alle banche, alle prossime elezioni si voterà col bancomat
dalla rete
Qualche consiglio amichevole a Monti andrebbe dato. La mattina eviti la lettura dei giornali esteri, dal “Financial Times” al “Wall Street Journal”, che non sono teneri con il governo. Nel corso della giornata, poi, non perda tempo col web, ne va della sua serenità. È diventato un bersaglio, un po’ come lo era Berlusconi prima delle dimissioni. Ce l’hanno tutti con lui, a destra e a manca, inventano vignette e barzellette, impazzano battute e sfottò. Su Facebook gira parecchio l’immagine (in movimento) di Barney Rubbie, famoso personaggio cartoon degli “Antenati”, che corre con una clava alla ricerca di chi gli ha aumentato le tasse. In una vignetta due amici si parlano. Il primo dice: «Ti ricordi quando eravamo convinti di essere nella m...?». E l’altro: «Bei tempi!». Un’altra battuta che gira parecchio sulle bacheche: «Il Paese è in mano alle banche, alle prossime elezioni si voterà col bancomat». Poi c’è una foto che ritrae Monti nei panni di un primario ospedaliero. Dice: «Io ho salvato l’Italia». E l’infermiera: «Certo, però ora prenda le sue medicine». Molti postano l’immagine delle colonnine con i prezzi della benzina. In fin dei conti, però, è meglio il web. Nel vortice di ironie, c’è solo il rischio di essere sommersi da una risata. Cosa diversa, invece, è dare ascolto a Di Pietro. Che usa l’aula per insultare pesantemente Monti, arrivando a cavalcare anche le tragedie. Come faceva con Berlusconi.
Napolitano e Monti denunciati per attentato contro l’integrità e l’indipendenza dello Stato (e altri 7 reati)

La notizia è di quelle che fanno saltare sulla sedia. Un avvocato di Cagliari, Paola Musu, ha sporto formale denuncia nei confronti di Presidente della Repubblica, Presidente del Consiglio, tutti i ministri e tutti i membri del parlamento.
I reati ravvisabili, come si legge nel documento protocollato e presentato presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Cagliari, sono:
- attentato contro l'integrità, l'indipendenza e l'unità dello Stato;
- associazioni sovversive;
- attentato contro la Costituzione dello Stato;
- usurpazione di potere politico;
- attentato contro gli organi costituzionali;
- attentato contro i diritti politici del cittadino;
- cospirazione politica mediante accordo;
- cospirazione politica mediante associazione;
La denuncia è scattata a seguito delle vicende degli ultimi mesi, conseguenza della crisi economica e del diktat della Bce che hanno "suggerito" al Presidente della Repubblica la formazione di un nuovo governo, cosidetto "tecnico", a guida di Mario Monti. Un governo non legittimato dal voto popolare. Di ciò si è molto discusso, ma nessuno finora si era spinto così in là da sporgere una denuncia formale impugnando la Costituzione e il Codice Penale.
La prima violazione, secondo l'avvocato Paola Musu, sarebbe all'articolo 1 della Costituzione: "L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione".
La denuncia continua: "Contenuto essenziale della sovranità di un popolo è dato dalla propria sovranità in materia di politica monetaria, economica e fiscale: è con essa, ed attraverso i suoi strumenti, che un popolo determina le sue sorti. Svuotare un popolo e la sua sovranità di quello specifico contenuto significa, e comporta, privarlo della sovranità stessa, in quanto lo si priva dalla facoltà e dal potere di determinare il proprio destino ed il proprio stesso "essere", compromettendone la sua stessa esistenza".
La sovranità monetaria oggi non appartiene più al popolo italiano, ma effettivamente alla Banca Centrale Europea che ha dettato, negli ultimi mesi, le politiche economiche del Governo Monti.
Sotto, il testo integrale della denuncia di Paola Musu, che finora ha trovato il sostegno del giornalista Paolo Barnard, tra i principali divulgatori della Modern Money Teory e impegnato contro quello che non esita a definire un Golpe Finanziario.
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(fonte : www.agoravox.it )
La figuraccia della laurea di Renzo Bossi e la cassa Lega for family di Gemonio
Si sa, la storia torna sempre. Prima in forma di tragedia e poi in forma di farsa. E quindi, dopo la festa di laurea organizzata dal giovane Umberto per coglionare i genitori e omaggiare un titolo di studio mai conseguito, ieri il Bossi ha dovuto arrendersi alla realtà spinto dai colonnelli della Lega. La storia la racconta Rodolfo Sala per Repubblica:
Bossi assicura che il Trota sta studiando Economia e che la laurea è vicina: «Mi ha fatto vedere il libretto». Ma i suoi insistono, e quando un leghista di rango gli fa notare che non è così, all’Umberto sembra franare il terreno sotto i piedi. E la stessa scena si ripete sulla storia della Bmw di Renzo: «Mi ha detto che la sta pagando in leasing». Vero niente, è la replica, «al di là delle responsabilità personali tutte da accertare, le accuse dei pm sono fondate».
E qui il Senatùr sbrocca:
È a questo punto che Bossi si attacca al telefono, i tratti del volto quasi sfigurati dalla rabbia. Chiama Renzo, poi decide di mollare la riunione e di fiondarsi a Gemonio: dalla Manuela e dai figli, pesantemente lambiti dalle inchieste di tre Procure. Ma prima ci sono gli addebiti a Rosi Mauro, esponente di spicco della “Lega di famiglia”. Le chiedono di spiegare la storia della casa in Sardegna adibita a sede del Sinpa, il sindacato della Lega che la signora dirige. «Questa cosa non esiste », sbotta Stefano Stefani. E la Mauro: «Esiste, ma è solo casa mia».
Ma ovviamente non finisce qui. In un altro articolo a firma di Emilio Randacio su Repubblica si racconta di circa 200mila euro prelevati dalle casse della Lega e girati ai figli di Umberto Bossi. Altri 200-300mila finiti al Sinpa, il sindacato padano fondato e guidato da Rosi Mauro. Perché?
Dal 2004, ovvero dalla malattia di Bossi — avrebbe detto la dipendente del Carroccio a verbale — le redini del partito sono passate nelle mani della moglie, Manuela Marrone, e dell’attuale vicepresidente del Senato, Rosi Mauro ». Compresa la regìa sulla gestione amministrativa dei fondi elettorali.
(F. Giornalettismo)