Referendum - Stasera alle 22.00 potremo farci un’idea su come è andata. Ecco come
Se alle 22 di oggi la partecipazione sfiorerà il 35 % il quorum sarà probabilmente superato.
Il dato di paragone più interessante è offerto dal referendum sulla riforma costituzionale del 2006, l’ultimo che fece segnare il superamento della soglia del 50%. Nel 2006 si votò in una “due giorni” (25 e 26 giugno) persino più estiva della attuale e in quella occasione alle 15 del lunedì l’affluenza finale raggiunse quota 52,3%. Il giorno prima, alle 22 di domenica 25 giugno, la partecipazione si era attestata al 35%. Questo significa, sia pure con una ragionevole dose di approssimazione, che i quattro referendum di questa tornata supereranno probabilmente il quorum, se questa sera la partecipazione si attesterà attorno al 35%. Se invece alle 22 di questa sera l’affluenza sarà sotto il 33-34%, la validità sarà molto a rischio, mentre sarà molto probabile che il quorum si raggiunga, laddove la partecipazione si attestasse questa sera tra il 36 e il 40%.
Indicativi ma meno probanti i dati sull’affluenza che verranno resi noti nel corso della giornata. Nel 2006 alle ore 11 aveva votato il 10,1%, mentre alle 17 l’affluenza era stata del 22,4%. Meno probanti perché la sinistra stavolta si è impegnata in una campagna molto esplicita nell’invocare una corsa alle urne sin dalle prime ore del mattino, nella speranza di determinare un effetto psicologico, capace di trainare alle urne gli elettori “inconsapevoli”. Una scommessa che il leader del Pd, anziché impegnare i notabili del partito o affidare il messaggio al tamtam dei militanti, ha voluto giocare in prima persona. Due giorni fa Pier Luigi Bersani lo ha detto papale papale: «Andiamo a votare domenica mattina per dare un segnale di ottimismo».
e se lo dice La Stampa ...
Benigni : mi dovrebbero fare cittadino onorario di Arcore
Il popolare comico scherza su Silvio e i quattro referendum di domani ad una cerimonia dedicata ad Umberto Eco
‘A me che parlo da 17 anni di Berlusconi perche’ non mi danno la cittadinanza onoraria di Arcore? La voglio chiedere ufficialmente‘. Cosi’, scherzando, Roberto Benigni ha esordito alla celebrazione per il conferimento della cittadinanza onoraria di San Leo ad Umberto Eco. Celebrazione durante la quale l’attore e regista toscano ha letto anche brani tratti da opere dello stesso Eco. ‘Quando Eco mi ha chiesto di venire qui – ha sorriso di fronte alla platea assiepata alla Rocca di San Leo – ho risposto quattro volte si‘. Quattro si‘, quattro volte si’: si’, si’, si’, si’‘.
DOVREI ESSER CITTADINO DI ARCORE – In un articolo, tempo fa, Eco ha detto di San Leo: una rocca e due chiese – ha scherzato Benigni -. Mi hanno chiesto di Arcore – ha aggiunto – dovrei rispondere un uomo e trenta escort’. Secondo il regista de ‘La vita e’ bella’, ‘San Leo era nelle Marche e ora in Romagna. Anche ad Arcore, per le cose che stanno accadendo la’, sta cambiando provincia: sara’ sotto provincia di Las Vegas. Stanno intitolando una strada a Berlusconi – ha proseguito -: gli ingegneri hanno cominciato e stanno aspettando l’autorizzazione a procedere’. Benigni, ancora, non ha mancato di scherzare, riferendosi ironicamente al presidente del Consiglio, pur senza nominarlo direttamente. ‘Qui a San Leo ho visto la cella di Cagliostro, un personaggio straordinario che riusciva a manipolare le teste degli altri, un sacco di donne. Si e’ dichiarato il piu’ grande alchimista degli ultimi 150 anni – ha ironizzato -, ha giurato sui figli e la moglie ha detto: guardate e’ malato. Anche Cagliostro – ha argomentato nuovamente – ha avuto questa storia con la nipote di Luigi XVI…’. Davanti alla platea, Benigni ha poi concluso scherzando ancora sulla cella di Cagliostro dicendo che ‘ora la cella e’ vuota. Trovarne uno cosi’. La cella e’ libera, Bossi ci vuol fare una centrale nucleare’.
LEGA PRONTA A SCISSIONE NUCLEARE - ‘Se perdono questi referendum una scissione vera e’ quella della Lega: una scissione nucleare la fanno, una secessione magari…’. Cosi’, in un passaggio del suo intervento, alla celebrazione per il conferimento della cittadinanza onoraria di San Leo a Umberto Eco, Roberto Benigni ha toccato, scherzando, il tema dei referendum in programma domani e lunedi’. L’attore e regista toscano, parlando alla Rocca di San Leo, ha inoltre letto tre brani tratti da libri scritti da Eco e, davanti alla platea, non ha mancato di ironizzare in maniera particolare sul quesito relativo alla privatizzazione dell’acqua. ‘L’avete voluta l’acqua pubblica? – ha scherzato riferendosi alle nubi incombenti -. Se non la privatizziamo – ha proseguito – fa quel che vuole. C’e’ un signore – e ha scherzato ancora – che la vuole privatizzare e non solo ve la fa pagare’ qualche ‘euro in piu’ ma la trasforma anche in vino quando va ai matrimoni’.
Lunedì 13 /6/2011 ore 20
Grazie Max
Anche lady Giovanard al concertone
Libia - E' l'Italia a bombardare più di tutti
Secondo gli alti pennacchi militari che commentano la vicenda, non c’è nulla di male, anzi: è tutto naturale.
Si tratta del “naturale ruolo dell’Italia”, quello che le ultime statistiche dimostrano prender piede: in Libia, ormai, la maggior parte delle bombe viene sganciata dai nostri bombardieri. “E’ il nostro cortile di casa”, dicono i generali: “Cos’altro dovremmo fare?”
BOMBE ITALIANE – Sta di fatto che la nostra presenza sul continente africano avrebbe dovuto essere, secondo le pretese della Lega Nord, principale alleato di Silvio Berlusconi il governo del quale ha promosso l’impegno libico dopo anni di amicizia preferenziale con Gheddafi, più defilato, più marginale: mai truppe di terra, ad esempio, il che è confermato oggi anche dal segretario generale della Nato Rasmussen. Tuttavia, che il nostro impegno non sia corposo è una balla, a quanto pare. La Stampa lo scrive chiaro e tondo.
Nella campagna militare di Libia, adesso, nessun Paese attacca quanto l’Italia. E non si tratta di missioni di ricognizione, di rifornimento, di soccorso. E nemmeno di quelle elettroniche anti-radar con le quali l’Italia si era affacciata, seppur controvoglia a questo conflitto. Qui si parla di bombardamenti veri e propri. Condotti – «in ambito di coalizione» – con i Tornado dell’Aeronautica e gli AV-8B Plus della Marina, imbarcati sulla portaerei Garibaldi. Lo confermano tre fonti qualificate dietro anonimato.«Sì, è vero, l’Italia, in questa fase, è il Paese che conduce il più alto numero di attacchi ». «Circa il trenta per cento», aggiunge un’altra fonte. Che cosa vuol dire? «Vuol dire – spiega un analista – che l’Italia assume in questa crisi il suo ruolo naturale: d’altronde parliamo di una campagna militare che si svolge in un teatro che è il nostro cortile di casa».Una leadership, dunque, per il nostro Paese.
Le implicazioni politiche sono tutt’altro che leggere. Partendo dagli equilibri interni al governo, quando questi dati verranno integralmente resi pubblici: cosa dirà la Lega di Umberto Bossi? Tutto ok?
Disse non vado a votare, ora Silvio ammette di avere sbagliato
«Ho sbagliato. Mi è sfuggito, ma non riusciranno a darmi la spallata» Berlusconi si è pentito di avere detto che non andrà a votare per i referendum. Gli era stato pure consigliato di non pronunciarsi ma ha voluto fare, come sempre, di testa sua. Adesso, con la spada di Damocle del quorum che pende sulla sua testa e la grande mobilitazione che vede arruolata anche la Chiesa Berlusconi torna sui suoi passi. E si pente di aver invitato all’astensione, come confessa a Gianni Letta e Angelino Alfano. Ma ormai è troppo tardi. A riferire del pentimento di Berlusconi è il quotidiano La Stampa.
FUSCALDO, LOVE --- SOUTHERN PRIDE
Southern pride : orgoglio terrone...orgoglio fuscaldese
Ad un passo dal baratro . Silvio superato da Tremonti farà la fine di Craxi
Non ce la fa più ! Un volo in Sardegna per rilassarsi dopo aver visto i risultati degli ultimi sondaggi.
di Caranas
Nonostante il mare, non sarà un week end tranquillo con sopra la testa una corona di spine che punge il parrucchino. La tregua con Tremonti è solo apparente; l’invidia di un uomo abituato al successo si vede eccome. Giulio guadagna in popolarità e in livello di fiducia il 52% in un sondaggio sui votanti PdL, lasciando Silvio al minimo storico del 13 % superato anche da Alfano (23 %) e da Maroni (19 %). Considerando anche gli elettori della Lega, Tremonti guadagna l’89 % e Berlusconi vede sfumare non solo la sua leadership ma anche la Presidenza della Repubblica. Abbandonato anche da Ferrara e, sul referendum anche dalla Chiesa e dalla Mussolini, ma anche dai Pidellini che col loro 44 % hanno dimostrato la contrarietà alla nomina di Alfano a segretario, Silvio mastica amaro cercando senza riuscirci di dare nuovo impulso al PdL. Non ultima la preoccupazione per l’uscita dal Pdl di Gianfranco Miccichè, insieme a nove deputati e tre senatori ( commentata come un nuovo segnale di pericolo per la maggioranza di centrodestra nonostante la volontà, più volte ribadita, da parte di Miccichè, di non abbandonare la sua area politica ).
Che dire ? Il guerriero va a riposarsi in Sardegna aspettando i risultati dei referendum. Tanto, sulla penisola vigila Scilipoti !
La nuova giunta di Milano con 6 donne
Pisapia presenta la nuova giunta
sei donne, c'è Tabacci al Bilancio
La cattolica Maria Grazia Guida, direttore della Casa della carità di don Colmegna, vicesindaco
A Stefano Boeri la delega a Cultura ed Expo. Nessun nome per Rifondazione e Italia dei valori
Giuliano Pisapia con le donne della nuova giunta
Il nuovo sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, ha presentato la nuova giunta di Palazzo Marino. Il suo vice è Maria Grazia Guida, che ha anche le deleghe alla Educazione, rapporti con il consiglio e attuazione del programma. Gli assessori: Daniela Benelli al Decentramento e servizi civici; Stefano Boeri a Cultura, Expo, Moda e design; Lucia Castellano alla Casa, demanio e lavori pubblici; Chiara Bisconti al Benessere, qualità della vita, sport e tempo libero; Franco D'Alfonso al Commercio, attività produttive, turismo e marketing territoriale; Lucia De Cesaris all'Urbanistica e edilizia privata; Marco Granelli alla Sicurezza e coesione sociale, polizia locale, protezione civile e volontariato; Pierfrancesco Majorino alle politiche sociali e servizi per la Salute; Pierfrancesco Maran alla Mobilità, ambiente, arredo urbano e verde; Bruno Tabacci al Bilancio, patrimonio e tributi e Cristina Tajani alle Politiche del lavoro, sviluppo economico, università e ricerca.
I volti e le schede dei nuovi assessori
Le donne sono sei, compreso il vicesindaco Guida, e cinque assessori su 12 sono rappresentanti del Partito democratico. Nessun nome, invece, per Rifondazione e Italia dei valori, che pure avevano sostenuto la candidatura di Pisapia a Palazzo Marino. Il sindaco ha mantenuto per sé le deleghe a Partecipate, Innovazione, Risorse umane e organizzazione, Giovani, Agenda digitale, Sistemi informativi, Avvocatura, Facility management, Comunicazione e Sistema di gestione della qualità. Nominati anche i vertici degli organi di garanzia. Valerio Onida è all'Autorità per le garanzie civiche (partecipazione e trasparenza), dove si avvarrà della collaborazione dell'avvocato Umberto Ambrosoli, mentre Piero Bassetti guiderà la Consulta per l'internazionalizzazione del Sistema Milano. Pisapia ha anche auspicato che Basilio Rizzo, storico consigliere comunale della Federazione della sinistra, possa essere eletto presidente dell'assemblea di Palazzo Marino.
Pisapia ha chiarito di non avere "battuto i pugni" per imporsi davanti alle richieste dei partiti e ha negato riunioni fino a tarda notte con i suoi rappresentanti. "Non è nel mio stile e non ce n'è stato bisogno, perché il rapporto con la città e i partiti è stato molto utile e sereno - aveva detto prima di leggere i nomi della sua squadra - Ho trovato una coalizione molto unita che, come in campagna elettorale, ha guardato agli interessi della città, prima che a quelli dei singoli. Ho ascoltato tutti e ho preso le mie decisioni in autonomia di cui mi prendo la responsabilità". Il sindaco si è detto quindi "molto soddisfatto" della squadra e ha aggiunto di essere "fiero che in meno di dieci giorni, nonostante i tanti problemi già affrontati e risolti, posso presentare una giunta figlia di una grande stagione di partecipazione che ho vissuto da undici mesi a questa parte, da quando cioè è iniziata la mia campagna elettorale".
"Mi pare che il sindaco Pisapia consideri un'opportunità la mia presenza nella commissione Bilancio della Camera", ha detto Tabacci escludendo la possibilità di lasciare l'incarico di parlamentare dopo il suo ingresso in giunta. L'esponente centrista, oggi in forza all'Api di Francesco Rutelli, ha rivendicato come utile e strategica la sua presenza in un organo parlamentare come la quinta commissione, dal momento che nelle vesti di assessore al Bilancio dovrà giocare la difficile partita di una possibile riforma dei vincoli del patto di stabilità. Il neoassessore milanese ha però reagito con fastidio a chi gli ha chiesto perché non intendesse dimettersi, visto che il sindaco Pisapia ha imposto il divieto ai doppi incarichi. "Mi stupisco che questo genere di questioni non siano state poste per anni a Milano - ha attaccato Tabacci - Questa città ha avuto per 15 anni un vicesindaco che faceva il parlamentare.
Scandalo calcio scommesse. La FIGC sapeva.
Daniele Quadrini, in merito alle sue dichiarazioni rilasciate sul caso del calcio scommesse, ha rivelato che la Figc era a conoscenza di questa organizzazione criminale.
Secondo quanto emerge dalle parole dell’avvocato del calciatore del Sassuolo, ascoltato in Procura a Roma per una denuncia di tentata estorsione da lui presentata l’8 maggio scorso presso la FIGC, la Federazione del gioco calcio era a conoscenza di questi fatti, sapeva della banda dedita alle scommesse. Ma non ha fatto nulla. Poi è esploso il caso ed è diventato di dominio pubblico. “A nostro parere la Figc sarebbe potuta intervenire subito, prima che questo scandalo fosse scoperchiato dall’attività della magistratura ordinaria“.